Capitalismo rebelde

Volevo capire se le affermazioni ottimiste di Michael Bloomberg sulla partecipazione dell’economia americana all’Accordo di Parigi erano “evidence based”.  Mi dispiace per l’ing. Faraci e altri AleD, ma sembra di sì dal numero di governatori, sindaci, istituzioni, investitori e imprese che sta crescendo sotto il manifesto “Noi ci siamo ancora“. Il 5 giugno rappresentavano $6,2 trilioni, circa un terzo del PIL, oggi non ho idea.
Dopo la Harvard Business Review, e molti altri, Bloomberg Market rigira il coltello nella piaga:

World Coal Production Just Had Its Biggest Drop on Record

(Altra analisi dei dati BP da Carbon Brief.)
Come se non bastasse a deprimere il vice-presidente di Assocarboni,

Solar Power Will Kill Coal Faster Than You Think

Le previsioni degli investimenti commissionate da Bloomberg Finance sono riservate ai clienti, ma c’è un sunto qui:

  • 72% of the $10.2 trillion spent on new power generation worldwide to 2040 will be invested in new wind and solar PV plants. 
  • Gas-fired power sees $804 billion in new investment and 16% more capacity by 2040. But save for the Americas, where gas is plentiful and cheap, gas plants will mainly act as one of the flexible technologies needed to help meet peaks and provide system stability.

Carbon Brief mostra come i firmatari di “We are still in” possono rispettare gli impegni presi dagli USA con l’Accordo di Parigi:

Nearly 40% of US CO2 emissions are in the hands of states that have either committed to meeting their share of the US’s Paris Agreement target or who have established their own ambitious long-term emission reduction goals, a Carbon Brief analysis has found.

Rispetto a $10,2 trilioni, i $10 miliardi del Green Climate Fund – per aiutare i paesi poveri  ad acquisire la tecnologia per la transizione dai paesi ricchi – sembrano un piccolo sussidio alle nuove industrie energetiche di alcuni paesi ricchi, in primis gli USA, e della Cina…

Oggi l’Economist spiega un motivo della ribellione del Capitale. “I mercati perdono la fiducia in Donald Trump” titola sopra alcuni grafici eloquenti:

Data from Goldman Sachs, a bank, show that when Mr Trump was first elected, the stocks of certain companies did especially well: those paying high tax rates, and those working in the construction and engineering industries outperformed the overall market index. But as the president’s chances of pushing through his policies have waned, so too have these firms’ fortunes in the market.

D’altronde il Messico continua dire col cavolo che pago il tuo muro.
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Pulizie del venerdì
Il povero col. Giuliacci – che annuncia sempre stagioni gelide – aggiunge il proprio “pensiero” a quello – “rimaneggiato” – scritto da Richard Big Coal Lindzen per un sito complottista, e trucca i grafici delle temperature per mostrarle stabili da 1998. Nella realtà:
(grafico di Sou, dati qui, rif anche Nick Stokes – a chi ama la statistica, raccomando il suo post sulla T globale estratta da 18 registrazioni…)
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I paper neuro-bio-med ritrattati per falsa peer review, quasi tutti originati in Cina, sono arrivati a 500, scrive Retraction Watch, e all’Istituto Karolinska saltano fuori altri problemi.
Oggi con Filippo abbiamo intervistato un vero ricercatore in nanodiagnostica, non uno che millanta titoli come Antonietta M. Gatti. Sulla quale Mauro Toffanin has more dirt, idem sul coniuge farmacista… ‘Tenti al rimmel.

4 commenti

  1. E così secondo i dati nel 2016 la fonte energetica che è cresciuta di piu è il petrolio: +77 Mt
    Secondo il gas (+57 Mtep) e buona terza la somma di solare ed eolico (+53 Mtep).
    Il carbone dopo lo spaventoso incremento del primo decennio del secolo (dovuto quasi tutto alla Cina) è calato di un valore che potrebbe essere considerevole (-53 Mtep) se non si raffrontasse con le circa 3Gtep consumate ogni anno dall ‘ umanità. Positivo è comunque il dato sulle emissioni “energetiche” di CO2 stazionarie per il terzo anno (sarà un plateau o una pausa?) grazie alla crescita di rinnovabili vecchie e nuove , del nucleare e al rimescolamento delle fonti fossili parzialmente a sfavore del carbone

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