Sotto il titolo di Wired,
DARPA WANTS TO BUILD A BS DETECTOR FOR SCIENCE
Dan Russell, un antropologo dell’Agenzia del dip. della Difesa USA che finanzia ricerca “orfana”, ad alto tasso di fallimento e a volte surreale, protesta:
“I wouldn’t characterize it that way, and I think it’s important not to.”
He doesn’t want to contribute to cynicism that lets people think if scientists admit uncertainty, that means they can’t be trusted. “I have a deep faith that there is real science. It’s not that we know nothing about the world.” Science is still the best way of knowing stuff. Darpa just wants to know what stuff science is really sure about, and how it knows it. And how it knows it knows it.
La DARPA ha invece pubblicato una “richiesta di informazione” riguardante i
“Confidence Levels for the Social and Behavioral Sciences”
(h/t Retraction Watch). Sono scienze dette molli, voodoo e altri descrittivi non proprio lusinghieri, e
machine reading, natural language processing, automated meta-analyses, statistics-checking algorithms, sentiment analytics, crowdsourcing tools, data sharing and archiving platforms, network analytics,
dovrebbe separare il grano dal loglio.
Vuole separarlo anche lo statistico Andrew Gelman, in maniera più mirata, con la rubrica
Letters to the Editor of Perspectives on Psychological Science, which will feature corrections that this journal refuses to print.
La rivista appartiene all’Association for Psychological Science, da non confondere con l’American Psychological Association.
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A proposito di sapere cosa si sa e come, da Climalteranti c’è un post sulle ondate di calore per chi vuol farsi largo fra le bufale.
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Cosmoclimatologia nisba
Proposto nel 1998, attivo dal 2009, l’esperimento CLOUD, al CERN, doveva confermare la tesi di Henrik Svensmark secondo la quale non sono le emissioni di gas serra bensì l’effetto combinato del vento solare e dei raggi cosmici – provenienti ciclicamente dalla galassia – sulla formazione delle nubi a determinare i cambiamenti climatici attuali. I fisici delle particelle reclutati da Jasper Kirkby tendevano talmente alla mucca sferica che i paesi finanziatori hanno minacciato di tagliare i fondi se la squadra iniziale non si faceva aiutare da biochimici, fisici e chimici dell’atmosfera.
Da quel momento, le cose sono andate di bene in meglio, salvo per la tesi del povero Svensmark finito consulente della lobby di Big Oil & Coal nota come Gentlemen Who Prefer Fantasies.
Dall’abstract di John Pierce sul J. Geophys. Res. – Atmospheres:
the CLOUD experiment subsequently unlocked many of the mysteries of nucleation and growth in our atmosphere, and it has improved our understanding of human influences on climate. Their most recent publication [Gordon et al., 2017] provides their first estimate of the GCR [galactic cosmic rays]-CCN[cloud condensation nuclei] connection, and they show that CCN respond too weakly to changes in GCRs to yield a significant influence on clouds and climate.
Grassetto mio.
Mi ero perso il paper di Gordon et al. uscito sui PNAS in ottobre, quando un com. stampa del CERN vantava un “modellino farlocco” pubblicato dalla collaborazione CLOUD su Science…
Buonasera
Non riesco a trovare la pubblicazione di Gordon et al. del 2017, menzionata nell’abstract di Pierce… trovo solo articoli datati 2016.
Potrebbe indicarmi il link dove reperirla?
Grazie.
Cordiali saluti
Come non detto… forse l’ho trovato!
Grazie lo stesso.
Cordiali saluti
C’è il link sopra
http://www.pnas.org/content/113/43/12053.full.pdf
il suo link rimanda alla pubblicazione del 25 ottobre 2016… io invece cercavo quella del 10 luglio 2017 a cui fa riferimento Pierce
e dovrebbe essere questo:
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/2017JD026844/abstract