Differenze

Dieci giorni fa, Nature aveva pubblicato e poi corretto un editoriale sulle statue di ricercatori famosi, James Marion Sims in particolare, che avevano abusato dei pazienti. Le statue non andavano abbattute, diceva l’editoriale, ma corredate da una targa che menzionasse gli abusi. Dopo le scuse immediate del direttore e le critiche dei lettori, oggi viene anticipato l’articolo di Harriet Washington che uscirà sul numero di giovedì.
Giusto così, trovo.

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In febbraio, il Mail on Sunday aveva pubblicato bufale di David Rose, più diffamatorie del solito, sugli scienziati della NOAA e di altri centri di ricerca che avrebbero “truccato” i dati per far credere ai politici che la temperatura globale stesse aumentando, mentre era vero il contrario e la presunta “pausa” era tuttora in corso. L’articolo era accompagnato da un grafico palesemente truccato.

Dopo un reclamo di Bob Ward, del Grantham Research Institute on Climate Change alla London School of Economics, l’Independent Press Standards Organisation – un organo di auto-regolamentazione al quale aderisce il Daily Fail – ha costretto il giornale a pubblicare la sanzione.

Non proprio una rettifica, ma meglio che niente, e troppo tardi. Lo scopo politico era stato raggiunto: i bigoilisti avevano finalmente la “prova”, cercata da vent’anni, che il riscaldamento globale era una truffa.

Ne parlano il New York Times, il Guardian, Phil Plait:

Interestingly, but not surprisingly, though, they [il Daily Mail] state the facts of the ruling without ever actively admitting wrongdoing. Look for the words retracterrorapologize, or correction in that article. You won’t find them.

e altri. Un po’ serve a limitare i danni. Nel caso servisse a qualche collega preso di mira dai lei non sa chi sono io, fra gli articoli che ho letto in merito alla decisione dell’ISPO, quello di Bob Ward è il più chiaro e documentato.

Non male anche questo che riguarda altre falsità di Rose, questa volta sui ghiacci artici.

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L’altra differenza è che qui l’Espresso non ha rettificato l’articolo diffamatorio su Ilaria Capua nemmeno dopo che era stata riconosciuta innocente in tutti i processi e nessun equivalente di Bob Ward ha mandato un reclamo all’Ordine dei giornalisti.

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Dopo lunghe vacanze, Medbunker ha scritto “I furbetti dell’antivaccinismo

L’antivaccinista professionista non termina il suo lavoro solo nel combattere le campagne di vaccinazione ma anche dopo. La posizione che ha raggiunto all’interno di questi gruppi servirà per il suo mantenimento. Così medici, avvocati o semplici cittadini, sfruttano i seguaci acquisiti per vendere un prodotto. Quel complotto che avrà bisogno di protezione, sia essa legale, medica (con false cure) o sociale (con le “scuole novax” per esempio). Per sfuggire al complotto mondiale dei vaccini bisogna, per forza, rifugiarsi nei rimedi offerti dagli antivaccinisti.

Ad esempio le pseudocure.

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Dal canto suo, la custode del Parco delle Bufale aggiorna sui progressi della FuF nonostante il complotto mondiale dei patoscettici. In “FuFarie: Una nuova era per l’energia rinnovabile“, un dépliant per investitori commissionato dall’Anthropocene Institute, ha letto che esistono

114 “entità attive” tra il 2011 e il 2016,

compreso “U. Mastromatteo, STMicroelectronics, Svizzera” (è scritto da due consulenti in pubbliche relazioni, mica si può pretendere), di cui 45 negli USA che avrebbero ricevuto finanziamenti per $250 milioni negli ultimi cinque anni. Gli autori prevedono pertanto che

entro il 2020 gli investimenti in FuFisti [LENR Makers] raddoppieranno a $500 milioni.

Non prevedono altre “consulenze” in flipper.

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Dieselgate

L’ANSA e vari media sembrano fraintendere il modello e gli scenari di Jonson et al. in “Impact of excess NOx emissions from diesel cars on air quality, public health and eutrophication in Europe“.

Il rischio di maggiore mortalità da NOx in Italia è quasi il doppio di quello francese perché – nel nord-Italia in particolare – il tasso di inquinamento è già alto di suo.
La stima di 7000 vittime/anno in meno in Europa se i motori diesel fossero sostituiti con quelli a benzina è di Anenberg et al. in “Impacts and mitigation of excess diesel-related NOx emissions in 11 major vehicle markets“.

Sono vittime evitabili:

Adopting and enforcing next-generation standards (more stringent than Euro 6/VI) could nearly eliminate real-world diesel-related NOx emissions in these markets, avoiding approximately 174,000 global PM2.5- and ozone-related premature deaths in 2040. Most of these benefits can be achieved by implementing Euro VI standards where they have not yet been adopted for heavy-duty vehicles.

Il problema, dicono Jonson et al. come tutti, è che le emissioni di NOx da diesel risultano da 4 a 7 volte quelle “certificate”.

Oggi è uscito anche il rapporto di Transport & Environment, “Diesel, the true dirty story“, sommario per chi ha fretta.

9 commenti

  1. Sarebbe importante che esistesse un gruppo di avvocati, che a titolo gratuito, o con finanziamenti privati, contrastasse la diffusione di bufale sul clima, sui vaccini, sulla produzione magica di energia, dedicando parte del loro tempo ad una buona causa.
    Penso che alcuni giovani avvocati, potrebbero farsi le ossa, e acquistare notorietà, contrastando il diffondersi dell’antiscienza (chiedendo rettifiche sui mezzi di comunicazione), contrastando scienziati in vendita al miglior offerente: ogni notizia falsa in questi campi determina gravi conseguenze per la gente che non possiede la cultura e gli strumenti per contrastarli; si potrebbe utilizzare poco tempo, e dispendio di mezzi, se si conoscessero le procedure (con un po’ di esperienza) per ottenere le rettifiche.
    Il lavoro che ocasapiens fa’ è meritevole, ma non giunge a tutte le persone che usano differenti mezzi di comunicazione.

    1. domenico,
      non so se in Italia esistono abbastanza avvocati competenti in materie scientifiche. Secondo me, dovrebbero essere gli uffici stampa degli enti di ricerca (quasi tutti ne hanno uno) a chiedere una rettifica e a scrivere all’Ordine dei giornalisti quando non riescono a ottenerla.
      Per quello che gira in rete, temo che ci sia poco da fare finché gli Ordini professionali e le varie Autorità nazionali non si danno una mossa. Un anno fa, la federazione degli Ordini dei medici aveva annunciato una “consultazione” sull’eventualità di creare un sito anti-ciarlatani, ma sembrano solo parole.

  2. Chiedo scusa Bruce Steinetz del Glenn Research Center che non ha collaborato con la Nasa la quale non ha diritti su questa l’invenzione a chiesto il brevetto per LA FUSIONE CALDA a temperatura ambiente

    1. G. Rodriguez,
      bisogna bombardare il fuel con elettroni fino a 3 MeV per farlo diventare un “hot plasma” a temperatura ambiente?

      per chi fosse interessato,
      Steinetz et al. sono dei dipendenti, quindi devono chiedere il brevetto a nome della NASA: se viene concesso, la NASA può usarlo senza pagare le royalties. Hanno messo un resoconto degli esperimenti su arXiv:
      in some fueled experiments the CR–39 detectors recorded triple tracks, indicating neutrons with energies [circa] 10 MeV
      Se è fusione fredda, quella del Sole è gelida…

  3. Nuovamente chiedo scusa per non essermi espresso bene, è indubbio che se il congegno di cui oggetto può essere utilizzato per fornire di energie alle case o come energia per mezzi di locomozione deve funzionare a temperatura ambiente anche se all’interno per produrre energia, in alcuni casi mediante la produzione di vapore la temperatura non è quella ambiente.
    Nell’introduzione l’autore dice chiaramente “Under proper conditions, at least some of the deeply screened and/or neutral nuclei fuse with other nuclei. Neutral versions of deuteron and/or triton nuclei may be created by bringing neutrons with certain Energy levels (e.g., around 3 MeV, but optionally less or much less than 3 Me V) into interaction with other neutrons”
    Quindi con energie molto minori dei 3 Me V.
    Visto che in alcune conformazione il congegno può essere utilizzato per fare diventare inerti le scorie nucleari, forze le grandi energie devono essere utilizzate per questo scopo.
    Nel periodo odierno dove la produzione di energia da prodotti fossili deve essere rimpiazzata per altro tipo di energie, a causa della produzione di anidride carbonica e dell’effetto serra conseguente che ormai ha causato un riscaldamento del pianeta con conseguenze già visibili anche ai meno esperti e visto che il nostro pianeta è una macchina termica, che non può essere fermata in tempi brevi, si deve almeno evitare di continuare in questa direzione che porta a disastri certi.
    Un conforto viene dell’utilizzo di nuovo tipo di batterie con densità energetica e energia specifica di 650 Wh/l (250 Wh/kg) che promettono una autonomia per i veicoli di 600 Km con l’unico limite secondo gli esperti della quantità disponibile nel mercato (che alcuni paesi come la Cina sembrano disposti a colmare). In attesa delle batterie al grafene che promettono una autonomia di 1000 Km e utilizzate in combinazione con supercapacitori permettono una ricarica rapida.
    Le stesse batterie possono essere utilizzate per la raccolta di energia solare, permettendo a un certo tipo di abitazioni la totale autonomia energetica a costi di poco superiori alla attuale tecnologia.
    La domanda che mi pongo è, in base a questi cambiamenti quasi immediati, che comportano anche cambiamenti economici di non poco conto, vale la pena con atteggiamenti poco scientifici, trattare di portare in ridicolo persone come Rossi o Cellani, solo perché propongono soluzioni diverse al pensiero comunemente accettato.

    1. G. Rodriguez,
      la differenza è che le batterie funzionano, mentre il primo brevetto per un reattore a fusione fredda è stato chiesto nel 1927 e finora si sono visti solo errori di misura e truffe: due “soluzioni” ben note al pensiero comune.
      Anche “optionally” con elettroni da qualche decina di kEV, la temperatura del plasma sarebbe di milioni di gradi, le sembrano pochi?

  4. @ Guillermo Rodriguez
    La domanda che mi pongo è, in base a questi cambiamenti quasi immediati, che comportano anche cambiamenti economici di non poco conto, vale la pena con atteggiamenti poco scientifici, trattare di portare in ridicolo persone come Rossi o Cellani, solo perché propongono soluzioni diverse al pensiero comunemente accettato
    Se lei sostiene, o anche solo pensa, che critichiamo “persone come Rossi o Cellani, solo perché propongono soluzioni diverse al pensiero comunemente accettato”… be’… con quel “solo” ci fa un grave torto.
    Prendiamo il caso di Rossi.
    Un imprenditore che da anni sostiene di disporre di un apparato prodigioso per produrre energia. Da anni sostiene che la messa in commercio e’ imminente. Anzi: afferma che e’ gia’ in commercio, anche se chi prova a comperarlo non ci riesce.
    Nel frattempo gioca anche a fare lo scienziato, scrivendo un articolo (con Focardi) nel quale la spiegazione teorica fa a pugni con i dati sperimentali e del quale esiste una versione preliminare con dati sperimentali sostanzialmente diversi. Diffonde poi un report nei quali la legge di Stefan-Boltzmann e’ applicata sulla differenza delle temperature, dell’apparato e dell’ambiente esterno, alle quali poi aggiunge 273, non si sa perche’.
    E non dimentichi che il rame, nelle ceneri, che a volte non c’e’, a volte c’e’ con rapporto isotopico naturale, a volte c’e’ con rapporto isotopico non naturale.
    Poi vogliamo parlare dei third party report e della reale terzieta’ dei sottoscrittori? Mai sentito parlare di flipper?
    Insomma: lei davvero, nel 2017 e tenendo conto di quello che e’ avvenuto negli ultimi sei anni, e’ disposto a dare credito a Rossi? Davvero lei pensa che lo critichiamo *solo* perche’ propone “soluzioni diverse al pensiero comunemente accettato”?
    E visto che — sono d’accordo con lei su questo — la situazione ecologica e’ estremamente preoccupante, mi sembra sia necessario impegnarsi seriamente per risolverla.
    Inseguire delle chimere, o anche solo pensare che i brevetti siano rilevanti a livello scientifico, e’ la strada peggiore: porta a illudersi inutilmente, a illudere gli ingenui e, in definitiva, a sprecare risorse preziose.
    Per essere espliciti: non mi interessa se chi lavora (a livello scientifico o imprenditoriale) segue o non segue la corrente. Mi interessa sapere se lavora bene.
    In campo scientifico vuol dire pubblicare degli articoli scritti in maniera rigorosa, descrivere esperimenti che tutti possano replicare e convincere i colleghi della validita’ dei propri studi senza praticare vittimismo in stile libero.
    In campo imprenditoriale vuol dire produrre e vendere, non solo annunciare.
    Nulla di tutto questo mi risulta nel campo della fusione fredda. Se il tempo vorra’ smentirmi, ne saro’ entusiasta. Ma l’esperienza passata non mi sembra incoraggiante.

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