"Mona Lisa"?

Secondo la redazione di Nature, questo obbrobrio sarebbe “una rappresentazione della Mona Lisa su una tela di 8.704 pixel, creata con Dna auto-assemblante”:

Qualcuno ha bisogno di un paio di occhiali… Seguono quattro paper su come costruire origami in Dna “di grandi dimensioni” nel senso di gigadalton e micrometri – il più riuscito è un gallo al punto croce – e una recensione di tutti quanti:

Remarkably, the authors’ method reduces the cost of the folded DNA origami structures from about US$200 per milligram to around 20?cents. This strategy will enable scalable and efficient mass production of DNA origami and SST structures, thus enabling large-scale applications, such as therapeutics, drug-delivery systems and nanoelectronic devices.

Capisco l’entusiasmo, ma la nuova specie di dinosauro anticipata ieri on line è più emozionante. Per l’O’s digest segnalo:
– l‘editoriale dedicato a un bel paper di Nature Ecology & Evolution sulla capacità di molti arbusti di crearsi un’altra “nicchia” anche a migliaia di chilometri di distanza della propria per adattarsi al cambiamento climatico;
– l’editoriale sulla tecnologia detta gene drive (esempio, più esempi, altri a richiesta) di cui si discute in una commissione della Convenzione ONU per la biodiversità, parla anche del “g-drive-gate“:

The release of the e-mails echoes the way in which hackers released documents stolen from climate scientists before a major UN meeting in 2009. Much commentary on those documents suggested — wrongly —  that scientists were up to no good. Still, damage was done and public trust in scientists declined. It would be unfortunate if the trick were repeated here, not least because it is scientists working on gene drives who have raised many of the concerns.

Non proprio come nel 2009 perché le mail sono state ottenute con il FOIA, comunque abbondano le frasi estrapolate dal contesto come in Climate-gate, Glifosa-gate ecc. In realtà 13 organizzazioni che finanziano esperimenti di gene drive, fondazione Gates per prima, hanno già adottato le linee-guida molto severe proposte dalle Accademie americane l’anno scorso.
Resta da convincere tutti paesi firmatari della Convenzione a fare altrettanto, nel sud-est asiatico in particolare dove il plasmodio della malaria resiste ormai perfino alle artemisinine ed eliminare le zanzare-vettrici con il gene-drive sembra possibile dopo gli esperimenti in Brasile per limitare la trasmissione del virus Zika.
– l’articolo di David Cyranovski sulla scoperta, nello Yunnan, dell’origine del coronavirus della SARS in una singola popolazione di pipistrelli, da confermare con esperimenti di laboratorio sulla sua trasmissione ad altri mammiferi (non umani)

Another outstanding question is how a virus from bats in Yunnan could travel to animals and humans around 1,000 kilometres away in Guangdong, without causing any suspected cases in Yunnan itself.

I pipistrelli vivono in una grotta a 1 km da un villaggio ed è probabile che avvenga un altro spillover, come prevedeva David Quammen nel libro omonimo.
– in un paper, Patrick Brown e Ken Caldeira riducono le incertezze nelle proiezioni del riscaldamento globale nel caso dello scenario peggiore (RP8.5)  forse con assunti un po’ problematici. Per es. usano 3,7° C per la sensibilità del clima (ETS) a un raddoppio della CO2 atm. al posto del “best guest” di 3° C . Patrick Brown spiega tutto sul suo blog.
Su Nature c’è un inserto che mi pare troppo ottimista sull’out-sourcing ad aziende private della ricerca bio-clinica, ma non l’ho letto tutto, se mi ricredo aggiungo. Questa settimana è uscito Nature Ecology & Evolution pieno di ricerche interessanti (mi ripeto, lo so).
Per ora raccomando il modello di Gideon Eshel et al.  che in teoria renderebbe sostenibili gli allevamenti bovini in USA dovrebbe far discutere parecchio. Nella “Discussion”, gli autori mettono le mani avanti

If Americans reduced their mean beef consumption from the current 460g per person per week to 200g per person per week (corresponding to = 0.5), the US beef industry could become environmentally sustainable by the narrow definition of this paper. Note, however, that we intentionally leave open for future work the questions of whether this is the best definition, whether this outcome is environmentally optimal and how much of the shortfall can be made up for by grazing improvements. In this = 0.5 scenario, beef would be raised on existing rangelands, claiming about half of the land it currently uses, supplemented by agricultural by-products. This would allow repurposing high-quality croplands that are now being used to grow feed for industrial beef operations for other, more environmentally benign and nutritious food types.

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Waste comparisons by country

L’inviato della BBC al vertice Onu di Nairobi sull’ambiente scrive che i ministri dei paesi membri hanno

signed off a document stating that the flow of plastic into the ocean must be stopped. Scientists welcomed the statement, but were unhappy the agreement was only based in principle, with no firm targets or timetables. Ministers say it’s a milestone because it shows governments, industry and the public that a major change is needed.

Il problema è che da gennaio la Cina non importerà più rifiuti di plastica altrui, sommersa com’è da quelli propri e i paesi “esportatori” dovranno gestirseli. La Gran Bretagna non sembra pronta, e la UE? In Italia, se va bene se ne ricicla il 15%.