Ipazia e la rivettatrice

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Rosie the Riveter

Londa Schiebinger è mitica. Insegna storia della scienza a Stanford, collabora a Hypatia, fra i suoi libri cito solo Has feminism changed science? (risposta: la scienza no, le scienze della vita in parte). Anni fa aveva scoperto che su 10 farmaci ritirati, 8 lo erano stati per i danni collaterali sulle pazienti, non osservati prima perché gli studi in vitro si fanno con cellule HeLa (chiamate così perché l’involontaria donatrice di quelle originali era Henrietta Lacks) per esempio, con due cromosomi X, ma quelli in vivo con topi quasi sempre maschi.

Da madrina della medicina di genere, ha quantificato parecchi “errori” analoghi e da cinque anni dirige un’iniziativa USA-EU, Gendered Innovation in Science, health and medicine, engineering and environment che comprende l’intelligenza artificiale, tarata anch’essa su insiemi di dati nei quali i topi sono quasi sempre maschi…

Sui PNAS pubblica un lavoro di machine learning sulle parole “embedded” – l’aggettivo accostato al sostantivo di una professione, per dire – più diffuse nel connotare le donne, gli “ispanici” e gli “asiatici” dal 1910 a oggi, in libri, giornali e altri testi americani (i risultati per Google Books e per il New York Times erano già stati pubblicati).

Lo ha fatto insieme a un dottorando in ingegneria elettronica, un esperto di “dati biomedici” e un professore di linguistica- informatica. Quando l’avevo incontrata la prima volta –  una riunione della Commissione Europea 25 (?) anni fa – esisteva solo l’ingegneria elettronica e lei collaborava con biologhe. Forse l’autorevolezza crescente le ha reso più facile la multidisciplinarietà?

Bozza per i non abbonati. I risultati sono vincolati dai dati dei censimenti, da qui le categorie “ispanici” e “asiatici”. C’è un  elenco dei limiti dello studio nella “Discussion”, gli autori sono consapevoli che il loro è un tentativo:

We view the main contribution of our work as introducing a new framework for exploring the temporal dynamics of stereotypes through the lens of word embeddings.

Il com. stampa è meno cauto:

For example, adjectives such as “intelligent,” “logical” and “thoughtful” were associated more with men in the first half of the 20th century. But since the 1960s, the same words have increasingly been associated with women with every following decade, correlating with the women’s movement in the 1960s, although a gap still remains.

The research also showed a dramatic change in stereotypes toward Asians and Asian Americans.

For example, in the 1910s, words like “barbaric,” “monstrous” and “cruel” were the adjectives most associated with Asian last names. By the 1990s, those adjectives were replaced by words like “inhibited,” “passive” and “sensitive.” This linguistic change correlates with a sharp increase in Asian immigration to the United States in the 1960s and 1980s and a change in cultural stereotypes, the researchers said.

Ma non per gli “ispanici”.

Sarebbe interessante una ricerca analoga per gli afro-americani, sempre che si riescano ad accorpare le categorie usate dai vari censimenti.

Uno degli autori, James Zou, si occupa di eliminare i pregiudizi di genere dagli algoritmi del machine-learning, prima alla Microsoft, adesso a Stanford e per la fondazione Chan-Zuckerberg. Questo mi sembra illustrarlo bene. Su The Conversation, Zou lo spiega per noi dummies, con le parole embedded nelle analogie che l’algoritmo doveva completare. Non è stereotipata “Lui sta a Re come lei a Regina”, ma “Lui sta a programmatore come lei a casalinga”?
Rif. anche il commento di Science.

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Medbunker recensisce la parte sulle vaccinazioni del progetto Signum. Sunto:

Non c’è evidenza di malattie, problemi di salute, malformazioni, alterazioni di organi o funzioni causate dai vaccini. Non c’è nessuna evidenza che la vaccinazione, il numero di vaccini o il loro, tipo, possano causare problematiche inaspettate, impreviste, esagerate o dannose per la salute.
È scritto tutto nero su bianco.
Basta leggere.

Aggiornamento da non perdere:

 le prime reazioni [al post] sono da ricerca sociologica.

Persino uno degli autori del rapporto finale (quello della commissione parlamentare che si è basata proprio su Signum) non è entrato nel merito ma ha minimizzato e l’ha messa sul piano pietoso (“qualcuno se ne frega di chi si ammala e muore…”). Eppure se avessi scritto UNA sola falsità sarebbe stato facile smentirla e mostrare un mio errore.

Pietoso semmai sarebbe il velo: Ivan Catalano, prima del M5* poi di gruppi vari, è un antivax ignaro di statistica e della differenza tra correlazione e causalità…

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La BBC è stata ri-bacchettata dall’Ofcom, scrive il Guardian, per le bufale di Nigel Lawson su clima:

“The editorial team could have reasonably anticipated there was a risk that Lord Lawson might raise these arguments,” said Ofcom. “The BBC should have planned for that eventuality and the presenter should have been prepared to provide challenge and context to Lord Lawson’s views as appropriate.

“The BBC’s failure to do this led to significant inaccuracies being broadcast. Critically, these inaccuracies were allowed to stand without challenge or clarification during that broadcast.”

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Accid… gli americani usavano il laghetto di Thoreau come gabinetto, h/t The Guardian

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Materia ancora oscura
Wow!
– Notizie della Wonderful Water?  
– No, del quantum-limited amplifier.
– Un’altra “tecnologia Taopatch”?
– No uffa. Quelli dell’ADMX al Fermilab lo stanno provando per rilevare gli assioni, c’è scritto sulle Physical Review Letters.
– Un cerotto Bio-Ax® secondo me si vende bene.
Ad lib.