Solidarietà femminili

La settimana scorsa il CNRS si era rimangiato le accuse, ma non le sanzioni, del 2015 contro Olivier Voinnet, avendo scoperto grazie a un’indagine chiesta da Voinnet all’ETH di Zurigo dov’è professore, che le frodi erano state commesse Patrice Dunoyer.

In luglio, racconta Declan Butler su Nature, la commissione d’inchiesta del CNRS di cui era presidente Catherine Jessus, aveva respinto le sanzioni con 7 voti contro e 1 astensione. Il 3 ottobre, il CNRS le aveva comunque confermate. E poi

  • The official bulletin of the CNRS published on 9 October confirms the charges and sanctions against Dunoyer. Consistent with the conclusions of the 10 July 2018 meeting of the CNRS disciplinary committee, the bulletin makes no mention of any wrongdoing by Voinnet, or of the minor sanction given to him by the CNRS. (Note: That version of the CNRS Bulletin has now been taken offline and the official CNRS bulletin has now been replaced by a version without this information; Nature is awaiting a response from CNRS as to why this has happened)

Voinnet, dice a Nature che intende contestare la sua sospensione per due anni dal CNR, per via “legale amministrativa”.
Auguri.

Anche Catherine Jessus abusava di photoshop, ma era stata coperta da Anne Peyroche, allora presidente del CNR. Anche lei incline ad abusare di photoshop, si è auto-assolta dopo aver indagato sui propri abusi insieme a un suo sottoposto e co-autore. Solo che all’Accademia delle scienze avevano preso la faccenda sul serio. A salvare Anne Peyroche dal licenziamento è stata la collega Frédérique Vidal, una photoshoppeuse occasionale, diventata ministra per l’educazione superiore, la ricerca e l’innovazione.

Il paradosso è che l’affaire Jessus-Peyroche-Vidal è nata dai commenti su PubPeer, fondato da due ricercatori del CNRS che hanno bannato Leonid Schneider appena è intervenuto e ha cominciato a spiegare “l’evidenza scientifica” su For better science.
Questo è l’ultimo, ci trovate i link a quelli precedenti.

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In “WHO cures cancer in Photoshop“, Leonid spiega un’evidenza ancora più deprimente selezionata in articoli di ricercatori dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione mondiale della sanità, a Lione.

Please feed the leonid

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Riproduzione unisex

Oh finalmente! Anche due uomini potranno conoscere le gioie della…

Nooooo…. il titolo mi ha ingannata. I topolini e le topoline sono nate tutte quante da un ovulo e da una mamma, sia quelli generati da fecondazione in vitro con staminali embrionali maschili che quelli ecc. con staminali embrionali femminili. In entrambi i casi, i geni erano stati “corretti” con la tecnica CRISPR-Cas per compensare l’assenza di imprinting paterno o materno, trasmesso dai gameti.

Su 477 embrioni creati con “con due padri”, su 12 nati vivi soltanto due sono vissuti due giorni. Con due madri, il tasso di natalità e di sopravvivenza è molto superiore, e le sei figlie fecondate in vivo da topi maschi hanno partorito 22 topolini, ma ne sono sopravvissuti soltanto 13.

(h/t Statnews che omette la necessità di oociti e grembi…)