Scienziati in politica

Alle elezioni di mid-term negli Stati Uniti, restano in lizza più candidati laureati e dottorati in scienze, ricercatori e medici di quanto sia mai successo, scrive Jeffrey Marvis in due articoli  per la serie “elezioni” di Science. Sono tutti nel partito democratico (nel secolo scorso, molti erano repubblicani).
I due terzi sono stati sconfitti nelle primarie, ma

  • more than a dozen will appear on next month’s general election ballots. Their fate could help determine whether Democrats recapture the House of Representatives and become a counterweigth to the policies of President Donald Trump.

Nei sondaggi, le loro probabilità di essere eletti sono poche, ma non nulle per cinque di loro. Alcuni hanno raccolto molti fondi (i medici a favore del sistema sanitario pubblico, soprattutto) e si presentano in circoscrizioni dove sfidano repubblicani che hanno approvato i decreti più impopolari di Trump.
Gli elettori sembrano anche meno favorevoli ai candidati che negano l’effetto serra dei gas serra negli stati a maggioranza repubblicana della costa est, colpiti in questi anni da eventi meteo estremi.

*

Gretchen Vogel fa il punto sulle ricerche per identificare il virus di epidemie ricorrenti che dal 2104 in USA, in Cina, in Europa e forse in alcuni paesi del Medioriente, provoca la mielite flaccida acuta (MFA) in alcuni dei bambini infetti.

Quasi sempre i sintomi sono quelli del raffreddore, poca febbre, un po’ di tosse. A volte però i sintomi sono quelli della polio, quindi i sospetti convergono su un virus della stessa famiglia (enterovirus D68). E’ stato trovato nel fluido cerebro-spinale di bambini ricoverati per problemi respiratori e risultati affetti da MFA, e in laboratorio causa la paralisi nei topi. In Cina un proto-vaccino è stato sperimentato sui topi con “risultati promettenti”, ma per ora non esiste un vaccino per gli esseri umani.

Jennifer Couzin-Frankel è un po’ cauta sui benefici dell’immunoterapia “rivoluzionaria” e “sempre più diffusa” che consiste nel somministrare oralmente o con patch basse dosi dei cibi o delle loro tossine che causano le allergie.

Robert Service era al seminario sulle Origini della vita dove il chimico Thomas Carell, all’univ. Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera, ha presentato la ricetta per fare le pirimidine, quindi buona parte del RNA primigenio, con elementi presenti sulla Terra.

Continua la collezione “Tomorrow’s Earth“. Ogni tanto ne segnalo un articolo, ma tutti mi sembrano utili per le Ong, come quello di Carol Graham et al. sulle metriche del benessere o della qualità della vita e su come farne buon uso.

*

Nei papers:
– Chika Yamashiro e altri genetisti dell’università di Tokyo spiegano la ricetta per derivare, da cellule staminali pluripotenti indotte, i precursori degli ovuli di topoline e farli “maturare” in vitro. Maturare per mesi, non immaginavo che la meiosi richiedesse così tanto tempo. I giapponesi sono stati battuti sul tempo dai cinesi che però avevano usato staminali embrionali…
Per me, la procedura è quasi incomprensibile per via delle sigle. Nel loro commento, Mark Gill e Antoine Peters vanno sul tecnico, ma ne usano molto meno e si riesce a capire tutto.
– Nel caso le fantasie di Alessandro Strumia sulle preferenze diverse “per natura” tra uomini e donne non vi sembrino abbastanza smentite, vi potrebbe interessare il paper di Armin Falk e Johannes Hermle:

  • Our data consist of measures of willingness to take risks, patience, altruism, positive and negative reciprocity, and trust for 80,000 individuals in 76 representative country samples. Gender differences in preferences were positively related to economic development and gender equality. 

Si può discutere dei parametri scelti e delle correlazioni, cmq non sono i cromosomi X e Y, ma l’ambiente sociale e le sue risorse a far divergere le preferenze.

4 commenti

  1. A proposito, ma il nostro mito Jim “avanzo di galera” Hansen era repubblicano, o sbaglio?

  2. Mi pareva di aver letto che Hansen fosse di tendenze repubblicane, ma certo prima che iniziasse tutta la querelle sul clima..

    1. E’ probabile, Paolo, si definisce un “conservatore moderato”.
      Nel suo libro non dice per chi votava, ma si capisce che aveva buoni rapporti con il governo Reagan e con quello di Bush Sr fino alla sua testimonianza del 1988 al Senato.
      Sono finiti nel 1989 quando consiglieri della Casa Bianca gli hanno cambiato la seconda perché non piaceva ai petrolieri. Ha avvisato Al Gore, il presidente del comitato, e durante l’audizione Gore gli ha chiesto cos’era successo.
      In realtà, prima delle campagne acquisto di BigOil, molti repubblicani erano pro-scienza e ambientalisti. In parte, al Congresso lo sono ancora. Sono due anni che Trump prova a ridurre del 30% i finanziamenti per l’EPA (8,7 miliardi nel 2016), ma non ci riesce.

I commenti sono chiusi.