O's digest – "Dieta e salute"

Mentre si moltiplicano le ciarlatanerie – promosse anche dal Corriere della Sera – e le ricerche fatte per soddisfare le industrie alimentari che le finanziano, lo “speciale” di Science intitolato “Dieta e salute. Come ottimizzare il metabolismo” è un po’ insipido:

  • A pervasive theme is that much of the disagreement and confusion reflects a lack of solid scientific studies on humans.

Detto questo, le rassegne mi sembrano chiarire bene i punti di consenso e di dissenso riguardanti le diete oggi di moda per prevenire e/o curare un insieme di patologie. Forniscono anche una bibliografia con la quale sbugiardare quelli che vengono qui a fare la réclame per la merce dei loro guru:

– “Dietary fat: From foe to friend?” – risposta: solo per alcuni pazienti
– “A time to fast” interesserà le persone di una certa età. In laboratorio, le diete ipocaloriche associate a digiuni intermittenti allungano la vita dei topi e sembrano prevenire l’insorgenza di patologie degenerative. Ma per ora, i risultati ottenuti con i topi non sono stati replicati negli esseri umani. Refrain, servono più dati:

  • It will be important to understand and consider the differences in metabolic rate, equivalence of fasting times, role of diet composition, and the duration of the intervention as they relate to a particular disease or clinical target. 

– “The gut microbiota at the intersection of diet and human health” – gli autori sono molto scettici sui benefici vantati dall’industria dei probiotici:

  • The ascension of the gut microbiota as a key regulator of human physiology has generated tremendous excitement within and beyond the scientific community, as exemplified by the exponential increase in microbiota-focused publications and by the growth of the probiotic market into a multibillion-dollar industry. The rapidity of this ascension, however, poses a substantial challenge in that commercialization and popularity of microbiota-targeted therapies have accelerated despite the fact that fundamental questions regarding the microbiota and its relation to diet and human health remain unresolved. 

– “Swifter, higher, stronger: What’s on the menu?” – anche qui, alcune delle diete prescritte agli atleti nei vari sport suscitano parecchio scetticismo. Per me che non leggo le riviste specializzate, è la più sorprendente.

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536, annus horribilis

Ann Gibbons recensisce una ricerca uscita su Antiquity. Stando alle cronache, nel 536

A mysterious fog plunged Europe, the Middle East, and parts of Asia into darkness, day and night—for 18 months. “For the sun gave forth its light without brightness, like the moon, during the whole year,” wrote Byzantine historian Procopius. Temperatures in the summer of 536 fell 1.5°C to 2.5°C, initiating the coldest decade in the past 2300 years. Snow fell that summer in China; crops failed; people starved. The Irish chronicles record “a failure of bread from the years 536–539.” Then, in 541, bubonic plague struck the Roman port of Pelusium, in Egypt…

L’ipotesi prevalente era quella di una o più eruzioni vulcaniche in varie parti del mondo, dalla Groenlandia al Salvador. Potrebbe essere bastata una sola. Nella carota estratta dal ghiacciaio sul Colle Gnifetti, in Svizzera, Loveluck, McCormick et al. hanno trovato frammenti vetrificati provenienti dall’eruzione “cataclismica” di un vulcano islandese. Nel 536 ha riempito di ceneri il cielo dell’emisfero nord.

Pura serendipity, come si vede dal com. stampa dell’univ. di Nottingham. Nella carota cercavano l’origine delle monete d’argento usate dal VII secolo al posto di quelle d’oro.

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Dei papers, ho letto solo quello di Hiroyuki Murakami della NOAA et al. sugli uragani del 2017.
La Niña nel Pacifico è stata ininfluente, scrivono, il fattore “dominante” era il riscaldamento del nord Atlantico tropicale. Nelle loro proiezioni, insieme al riscaldamento aumenta “molto probabilmente” – ma con ampie incertezze – anche il numero degli uragani. Immagino che farà discutere perché il risultato contraddice quello di altri modelli.

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Rimmel del giorno
A proposito di ciarlatanerie, se questo pomeriggio siete dalle parti di Serravalle Scrivia, il Comune vi invita in biblioteca per una “pulizia pranica” con riequilibrio dei chakra, fatta dall’operatrice olistica Monica Puzzo. h/t Medbunker
Curriculum dell’Operatore/Operattrice:

  • Operatore Olistico Iscritta al 2° anno della Scuola Di Naturopatia ad indirizzo Energetico “Emergere” di Chiavari. Nel 2011 scopro il dono della canalizzazione angelica e dal 2015 inizio a divulgare i messaggi d’amore degli Angeli. 

Merita una visita anche il sito della Scuola

9 commenti

  1. Molto interessante lo studio sull’ eruzione catastrofica, “even bigger than that of Tambora.”

    1. Paolo C.,
      Grazie, non l’avevo visto.
      Steph era contagiato di suo, solo che in Svizzera i negaioli sono rari e l’altuff delle FFAA è a corto di bufale fresche da un bel po’, non c’è più gusto… Peccato che si sia perso l’archeologo Sperduto, “autore di pubblicazioni a carattere scientifico su riviste specializzate”… Neanche una, poverino, e non risulta nemmeno ricercatore alla Sapienza…
      even bigger than that of Tambora
      Già, eppure ha raffreddato meno la T globale, se non sbaglio – dovrei controllare da Steph

  2. Che attorno al 536 probabilmente fosee avvenuta una gigantesca eruzione lo si sapeva da qualche decennio, io ad esempio ricordo il libro Catastrofe di David Keys del 2000.
    Il problema è stato individuare il vulcano.
    L’articolo sulla carota di ghiaccio è open access e sta qua
    https://doi.org/10.15184/aqy.2018.110
    solo che la data dell’eruzione citata nell’articolo sta tra il 934 e 939, vicina alla grande eruzione del 946 del Paektu al confine Cina-Corea del Nord, considerata una delle più grosse della storia.
    L’articolo a sua volta cita questo
    https://doi.org/10.1016/S0377-0273(00)00277-8
    dove dicono che
    “However, the intensity of climatic effects deduced by the Eldgjá event are not thought to have surpassed that of Laki or Tambora because the eruption was prolonged and subsequently the sulfur emissions were drawn out over several years.”
    Queste eruzioni non sono nulla paragonate alle cosiddette Large Igneous Province, quantità di magma che sommergerebbero l’Italia sotto 1km e oltre di lave emesse in poche migliaia di anni (si pensa).
    L’ultima è quella dei Trappi del Deccan in India che è sospettata di aver provocato l’estinzione della fine del Cretaceo (mentre il famoso meteorite sarebbe caduto un po’ prima) così come le altre sembrano sempre legate a grandi estinzioni di massa.

  3. Sperduto: peccato, ma ero alla presentazione dei nuovi scenari climatici per le Alpi all’ETH.
    Murakami: farà senz’altro discutere perché il risultato contraddice quello di altri modelli, vero. Ma anche perché corroborerebbe invece .- sebbene indirettamente – i risultati, ad es., dell’applicazione della tecnica del downscaling ai CMIP5 …vediamo cosa succederà con i CMIP6
    536: sì, si sapeva di una gigantesca eruzione e della “age of darkness” (il decennio più freddo on record). La storia è interessante, magari ci scrivo un post. In sostanza: una quarantina di anni fa se ne sapeva ancora poco e si parlava ancora della “mystery cloud” osservata nelle regioni mediterranee (oltre che di alcune delle anomalie climatiche del periodo). L’analisi delle prime ice core ha portato alla luce il fatto che questo velo di polvere dovesse corrispondere ad una eruzione vulcanica centrata attorno a quel periodo ma che si pensava fosse localizzata nelle regioni tropicali poiché i depositi solfati sono stati trovati sia nelle registrazioni degli ice core groenlandesi (533-534 ± 2) sia in quelli antartici (fra i quali quelli di EPICA Dome C). Questi ultimi erano però centrati attorno al 542 (±17). L’ipotesi di un’eruzione tropicale basata sull’osservazione bi-polare dei depositi di solfati è rimasta in piedi fino a quando si è continuato ad accettare un leggero spostamento nella datazione dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartico. Nel frattempo, però, le più recenti ricostruzioni (Michael Sigl et al.) ci hanno detto che in realtà nel 536 c’è stata sì una grande eruzione ma localizzata alle alte latitudini dell’emisfero nord (depositi di solfati solo in Groenlandia) seguita da una nuova grande eruzione tropicale nel 540 (depositi bi-polari). L’analisi geochimica del materiale depositato nelle ice core groenlandesi lascia supporre che l’eruzione del 536 dovesse essere localizzata in Nordamerica; quella del materiale depositato nelle ice core sul Colle Gnifetti dà conto di un’origine islandese. Forse ci sono state eruzioni multiple (alle alte latitudini dell’emisfero boreale) che si sono sovrapposte nel segnale del 536?
    Già, eppure ha raffreddato meno la T globale, se non sbaglio
    Siamo lì. Occorre comunque tener conto dell’impatto climatico che in generale tende ad essere meno globale rispetto alle potenti eruzioni che si verificano nelle zone tropicali.
    Le ricostruzioni di Sigl et al. sul forcing radiativo (RF) globale generato dalle più potenti eruzioni vulcaniche negli ultimi 2000 anni piazzano le eruzioni del 536, del 540 e del 1815 al quindicesimo (-11,3 W/m^2), risp. al terzo (-19,1 W/m^2), risp. al quarto posto (-17,1 W/m^2). Al primo abbiamo quella di Samalas del 1257/58 che ha probabilmente contribuito a innescare la PEG (-32,8 W/m^2!), al secondo quella di Kuwae del 1458 (-20,5 W/m^2) che l’ha senz’altro rafforzata.
    Tuttavia, potenti eruzioni alle alte latitudini (come il Laki, al sesto posto della classifica di cui sopra, con un RF globale di 15,5 W/m^2 o come quella/e attorno al 536) possono – a seconda dell’intensità e del periodo dell’anno in cui avvengono – creare notevoli impatti climatici regionali (Europa, Nordamerica risp. Asia). Per singole eruzioni, la risposta termica al RF è spazialmente eterogenea e può anche dipendere dalle condizioni di fondo del sistema climatico (stato dell’ENSO, stato della criosfera,…). Infine, non va sottovalutato il fatto che eruzioni multiple, a distanza temporale ravvicinata, possono esacerbare una tendenza già in atto o essere anche più impattanti rispetto ad una singola pur potente eruzione.

    1. Grazie Steph, anche per il paper di Emanuel.
      Sigl et al.: giusto quello che cercavo. Sapevo di aver letto una ricostruzione, ma di chi?
      Sulle carote di Colle Gnifetti, hai già scritto il post mi sembra. Ho trovato molto divertente che il paper fosse uscito su Antiquity con quel titolo. Per gli autori, la vera scoperta è che il “sistema monetario europeo” era cambiato quasi mezzo secolo prima.

  4. Sono andata a guardare il curriculum di questo Dr. Hynes, che dalla presentazione sul Corriere della Sera è “direttore del Cleveland Clinic Center for Functional Medicine”, che farebbe pensare a una costola della famosa Cleveland Clinic” , mentre in realtà -a parte qualche anno di lavoro come medico generico nella provincia dell’ Idaho e poi in un pronto soccorso, non ha mai lavorato in istituzioni ufficiali. Ha fondato dei centri benessere…
    https://en.wikipedia.org/wiki/Mark_Hyman_(doctor)
    Ha pubblicato una serie di articoli (che possono essere letti solo a pagamento) TUTTI su una rivista di cui è Editor
    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Hyman+MA
    L’abstract dell’ultimo: (Lifestyle medicine): Recently, at a small gathering in Martha’s Vineyard in support of the Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights, Larry Summers, PhD, economist and director of the White House’s National Economic Council, spoke about our narrow escape from economic depression. Dr Summers also addressed the even larger impending risks to our economy if the costs of healthcare are not successfully addressed now. He was asked how we could control these costs without tackling the root causes of the problem, the fact that most of the chronic diseases that affect 160 million Americans and account for 78% of our healthcare costs are caused by lifestyle and environmental factors—namely our diet, sedentary lifestyle, smoking, chronic stress, and environmental toxins. But most believe that doctors don’t “do” lifestyle. Dr Summers dismissed “lifestyle” as a community and public health issue that was already included in the current plan. He didn’t understand that physicians can and must practice clinical lifestyle medicine to effectively treat disease and dramatically reduce healthcare costs. Lifestyle factors leading to chronic diseases such as heart disease, diabetes, obesity, and cancer are the domain of doctors and not merely a “public health problem.”
    L’autoreferenzialità all’attacco!
    Però è amico dei Clinton, di quel genio di Robert Kennedy jr….
    detto questo, la prima parte dei suoi consigli non hanno niente di nuovo: ridurre gli zuccheri semplici, mangiare frutta e verdura di stagione… poi non si capisce come si concili questo con il consiglio di mangiare marmellata di cipolle…

  5. Work in progress , il prossimo step è un’indagine accurata in Islanda a caccia di ulteriori evidenze, devono convincere il gruppo di Sigl che i frammenti vetrificati provengano da lì invece che dal Nordamerica…
    In ice from the spring of 536, UM graduate student Laura Hartman found two microscopic particles of volcanic glass. By bombarding the shards with x-rays to determine their chemical fingerprint, she and Kurbatov found that they closely matched glass particles found earlier in lakes and peat bogs in Europe and in a Greenland ice core. Those particles in turn resembled volcanic rocks from Iceland. The chemical similarities convince geoscientist David Lowe of The University of Waikato in Hamilton, New Zealand, who says the particles in the Swiss ice core likely came from the same Icelandic volcano. But Sigl says more evidence is needed to convince him that the eruption was in Iceland rather than North America.
    Either way, the winds and weather systems in 536 must have been just right to guide the eruption plume southeast across Europe and, later, into Asia, casting a chilly pall as the volcanic fog “rolled through,” Kurbatov says. The next step is to try to find more particles from this volcano in lakes in Europe and Iceland, in order to confirm its location in Iceland and tease out why it was so devastating.

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