Il "marketing scientifico" dei bebè CRISPR

Antonio Regalado della MIT Technology Review ha pubblicato ieri sera una notizia clamorosa, oggi confermata in parte dall’Associated Press (AP).

In occasione del secondo “Vertice internazionale sulla redazione del genoma umano” (human genome editing) che inizia domani a Hong Kong, il fisico statistico Jiankui He (nota), proprietario di due aziende biotech di cui una di sequenziamento, ha annunciato di aver “redatto” con la tecnica CRISPR-Cas9 il genoma di embrioni fecondati in vitro insieme ai suoi collaboratori del politecnico di un’università di Shenzhen (Southern University of Science and Technology – SUSTech).

Lo scopo non era di correggere una mutazione patogena, ma di eliminare le due copie sane del gene CCR5. Siccome il gene codifica per una delle proteine che fanno da “co-recettori” per l’Hiv nelle cellule del sistema immunitario che dovrebbero combatterlo, la sua assenza o disattivazione conferirebbe ai nascituri e ai loro discendenti un’immunità all’Aids.

L’esperimento è stato svolto insieme al fisico statistico Michael Deem, supervisore di He quando era ricercatore all’università Rice di Houston, proprietario di una “piccola quota” delle aziende di He e membro del loro comitato scientifico.

He ha rifiutato di rispondere alle domande di Antonio Regalado, ma alle giornaliste dell’AP ha detto di aver “redatto” 16 embrioni su 22, e che 11 sono stati impiantati in sei volontarie il cui compagno era infetto da Hiv. Uno è attecchito, stando a He, e pochi giorni fa ne sono nate due gemelle in buona salute.

  • Diversi scienziati hanno esaminato i materiali forniti da He all’AP, e dicono che le analisi sono insufficienti per dire se la redazione ha funzionato o per escludere un danno. Hanno anche fatto presente che la redazione era incompleta e che almeno una gemella sembra un patchwork di cellule con diverse modificazioni. 

Perfino George Church, contrario alle moratorie e ai limiti sull’uso terapeutico di CRISPR-Cas9, trova “discutibile” la decisione di impiantare l’embrione dal quale sono nate le gemelle, perché

  • i ricercatori cinesi… sapevano da prima che entrambe le copie del gene-bersaglio non erano state modificate.

Fatto ancora più discutibile,

  • le persone senza i geni CCR5 hanno rischi maggiori di venir infette da altri virus come il West Nile, e di morire di influenza

He dice che le infezioni di Hiv in Cina sono diffuse, è vero, ma lo sono ancora di più le epidemie di influenza.

Nel maggio 2017 a Cold Spring Harbor, aveva presentato risultati preliminari ottenuti su centinaia di embrioni di primati, umani compresi. Lasciava intendere che le correzioni gli riuscivano sempre. Non è vero.

Ha registrato il suo esperimento clinico a cose fatte, soltanto tre settimane fa. Gli impianti sarebbero stati autorizzati dall’ospedale privato Harmonicare, ma non dagli altri quattro coinvolti nel prelievo degli ovuli; nella fecondazione in vitro; nella modifica del genoma e…?

L’impianto è probabilmente legale in Cina, vedi nota, dove le linee-guida sono flessibili (soprattutto quando ricerche non esplicitamente vietate confermano la superiorità scientifica pianificata da governo Xi).

Dai primi di novembre, Jiankui He è il protagonista del “marketing scientifico” progettato da Ryan Ferrell, con interventi sui social, You Tube in inglese, You ku in cinese, e la pubblicazione di un sondaggio commissionato all’università Sun Yat-Sen, in cui il 60% dei 4700 intervistati si sono detti favorevoli alla redazione del genoma.

Il secondo Vertice è convocato dall’Accademia delle scienze di Hong Kong, dalla Royal Society e dalle Accademie statunitensi per “proseguire la conversazione pubblica” iniziata a Washington due anni fa  – quando era convocato anche dall’Accademia cinese delle scienze – tra

  • ricercatori, bio-eticisti, decisori politici, gruppi di pazienti e rappresentanti delle accademie e organizzazioni mediche e scientifiche in tutto il mondo. 

in merito a

  1. benefici e rischi potenziali inerenti alla ricerca sul genome editing e nel considerarne le applicazioni cliniche;
  2. prospettive etiche e culturali;
  3. considerazioni legali, normative e di policy; 
  4. e divulgazione e coinvolgimento del pubblico.

Ma ai fisici Deem e He et al. interessa il marketing, mica la conversazione.

Penso che tutta l’operazione sia se non proprio legale, almeno approvata dal Partito perché nel 2015 l’Accademia cinese delle scienze si era impegnata a ospitare il vertice a Pechino nel rispetto del consenso di Washington e del programma stabilito dal comitato scientifico. Ma l’anno scorso aveva cambiato idea, scrive Sharon Begley su Stat.

Il pretesto? Non riusciva a trovare una sala per 500 persone… Nell’auditorio del nuovo (nel 2002) polo biotech di Pechino, per la presentazione del genoma del riso, fra politici, ricercatori e giornalisti eravamo in circa duemila.

Nota
(Ho messo il nome davanti al cognome, come i siti scientifici cinesi nei loro testi in inglese.)
Le giornaliste dell’AP scrivono che né Deem né He hanno mai condotto un esperimento clinico. Peggio ancora, stando a PubMed non si sono mai occupati di genome editing. L’unico loro paper vagamente collegabile è un modello teorico di CRISPR nei batteri, uscito sulle Phys. Rev. Letters nel 2010. Da quando è rientrato in Cina, He pubblica articoli – sempre estranei al genome editing – soprattutto su  Scientific Reports PLoS One.
Entrambe le riviste sono nelle “lista nera” compilata da un centro di ricerca dell’università Sun Yat-Sen, scriveva David Cyranovski il mese scorso. Oggi su Naturescrive che le linee-guida cinesi escludono l’uso clinico di CRISPR-Cas9.

Aggiornamenti 
Fuggi fuggi generale.

  • Da febbraio Jiankui He è in sabbatico da Sustech, che comunica di non sapere nulla del progetto e di voler convocare una commissione d’inchiesta;
  • è interrogato dalle “autorità” sanitarie locali, conferma Translate , su richiesta dal Comitato Nazionale per la Sanità;
  • l’università Rice ha aperto un’indagine  sul coinvolgimento di Michael Deem;
  • l’ospedale Harmonicare comunica di non saperne nulla; l’autorizzazione del comitato etico potrebbe essere contraffatta;
  • gli inventori della tecnica Feng Zhang e Jennifer Doudna chiedono una moratoria, prudenza ecc., idem David Baltimore, presidente del 2° Vertice;
  • tre giorni fa insieme al suo agente americano per il marketing e tre ricercatori della SUSTech, aveva pubblicato i criteri etici applicabili alla fecondazione in vitro con genome editing, sul neonato CRISPR Journal;
  • sembra probabile che i “materiali” ricevuti dall’AP e commentati da Church, Topol et al. sia un paper di He et al. non ancora accettato per la pubblicazione.

Il IVertice è in streaming da domani; Jiankui He doveva intervenire mercoledì. Per i prossimi sviluppi, suggerisco di seguire i tweet di A. Regalado.

Per quel che vale, sono d’accordo con Ed Yong: esperimento “spericolato e inutile” sempre che non sia una frode.

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Fra altre news, alla NASA c’è la discesa della InSight su Marte – con tweet per un sunto, e il DNA mitocondriale che potrebbe essere ereditato dal padre…