Aretafila

Ero invitata alla discussione pubblica giovedì sera, durante il convegno dell’Associazione degli italianisti che si teneva a Pisa sul tema “Letteratura e scienza”.

Non ho potuto fermarmi fino a sabato, anche se c’erano decine di incontri – fra il centinaio e passa che si svolgevano in parallelo – che avrei seguito volentieri.

Ringrazio il prof Alberto Casadei dell’invito. Anche perché grazie ad Alessia Scacchi, del panel “Le autrici italiane e la scienza: studi in corso”, ho scoperto Aretafila Savini de’ Rossi, “gentildonna senese”, poetessa e pittrice del primo Settecento a.k.a. Larinda Alagonia, e la sua spiritosa “Apologia in favore degli Studj delle donne contro il discorso del [pas sortable] Signor Volpi“.
Spero che la dott. Scacchi prosegua con questo lavoro in corso e lo pubblichi.

(Nota per turisti: l’albergo Novecento, via Roma 30, sta in una casa a due piani con un giardino ed è un posto delizioso.)

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Climalteranti invita ad aderire a un’iniziativa a scala europea per assegnare un costo maggiore alla CO2 scaricata in atmosfera.

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Per celebrare il 250° anniversario della nascita di Alexander von Humboldt, Science pubblica uno speciale fra il nostalgico e l’elegiaco sulle montagne e la loro biodiversità.

Primavere sempre più silenziose
Margaret Eng et al. collegano le sementi trattate con l’imidacloprid – un insetticida neonicoideo – alle soste prolungate dei passeri corona bianca (Zonotrichia leucophrys) durante la migrazione primaverile. Gli uccelli che consumavano la dose più elevata di neonic si fermavano 3,5 giorni di più rispetto a quelli del gruppo di controllo, perdevano peso perché mangiavano meno, si fermavano più a lungo per reintegrare le risorse energetiche, o per riprendersi dall’intossicazione.
La fitness minore spiega il calo demografico dei corona bianca e probabilmente quello di altre specie, soprattutto se si nutrono di insetti intossicati dai neonic. Rif. anche National Geographic.

Quando si “calibra” la distanza tra supernove e la Terra usando lenti gravitazionali, la costante di Hubble risulta 82,4, 8,3 o +8,4 km/secondo per megaparsec, scrivono Ihn Jee e altri fisici. Oltre all’universo quindi, si espande pure la controversia sul valore della costante, scrive Tamara Davis. Un secolo fa era di circa 500 km/secondo per megaparsec; adesso quando si usano altri metodi, sta tra i 70 e 75 km.

A proposito di controversia cosmica, il mese scorso sulle Physical Review Letters Riccardo Murgia della SISSA et al. hanno pubblicato il seguito della loro ipotesi sull’origine della materia oscura. Secondo loro, non ci sarebbero abbastanza “buchi neri primordiali” per giustificarne l’abbondanza osservabile nell’universo.

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Agli amici aretafili del Salento, consiglio di leggere “Xyllella Fakes & Facts” di Enrico Bucci e se hanno tempo, i documenti in bibliografia.