Moules à gaufres!

Cari lettori, grazie delle segnalazioni, ma di questo passo rischio di esaurire gli insulti del capitano Haddock, meglio se ne uso uno per volta.

Alberto Guidi mi ricorda gentilmente l’esistenza del trumpista Enrico Salvatori che blogga per il Giornale e a Radio radicale volentieri antiscienza, conduce “Overshoot”.
E’ una rubrica di disinformazione spesso su clima, ambiente ed energia che fa da megafono ai negazionisti noti come “Amici della Serra“, in particolare a Beniamino Bonardi, un antico complottista ossessionato da una biondina svedese e più soporifico di un moule à gaufres.

Come rivelato dall’inchiesta di Correctiv e dal Guardian, la risposta di Big Oil & Coal alla biondina era Naomi Seibt, una 19enne influencer neonazista con 30 mila abbonati al proprio canale You Tube, pagata dallo Heartland Big Oil & Coal Institute per accusare il movimento dei ragazzi di delitti vari.

Da gennaio, i suoi nuovi video sarebbero diventati virali grazie a un astro-turf a tappeto sui social orchestrato dallo Heartland, e i media non avrebbero parlato d’altro fino al vertice sul clima di dicembre.

“Che fine ha fatto il Naomivirus?” mi scrive P.F. Mi crede rimbambita? Ci riprova dopo colazione con “Che fine ha fatto la bomba Anti-Greta?” Mi crede sprofondata in un baratro d’angoscia visto che pioviggina, niente giro in bici a censire le fioriture della zona centro-ovest?

Come già sa e forse anche altri lettori che possono saltare il resto, nonostante l’impegno di

  • astro-turfisti polinick sui social,
  • Fox News e altri media di Rupert Murdoch,
  • altre istituzioni negazioniste in Germania, Gran Bretagna e USA,
  • militanti dell’AfD
  • Indur Goklany, l’ingegnere tanto caro all’Istituto Bruno Leoni,
  • finanziatori del partito repubblicano che hanno pagato il viaggio dell’Anti-Greta nel Maryland, in occasione della raccolta fondi per Trump, dove 4 congressisti  sono stati infetti dal coronavirus (forse, nei loro stati e a Washington D.C. mancano tuttora i test diagnostici);

la “bomba” s’è rivelata un petardo bagnato.

Da un lato, la protagonista ha il talento di un moule à gaufres, dall’altro doveva salvare uno Heartland in crisi ancora prima che l’epidemia di coronavirus facesse crollare il prezzo del barile insieme alla copertura mediatica e conseguente generosità dei donatori.

Senza soldi, niente ammiratori a cottimo. Invece di orchestrare un coro mondiale, venerdì scorso il presidente ha licenziato metà del personale.

Stando a Kert Davies del Climate Investigations Center, l’investimento nel Naomivirus era inutile. Big Oil & Coal stava già vincendo con Trump, diventava sempre più difficile trovare sia gli 8-10 milioni di dollari/anno usuali che una qualche rilevanza.
Sarà, ma l’ing. Goklany oggi lavora al Dip. degli interni con l’incarico di diffondere falsità sul clima. Aspetterei a salmodiare Sic transit gloria mundi.

3 commenti

  1. Alberto Prestininzi ad Overshoot ha accumulato 37 interventi in poco più di un anno, non solo sul clima, ma anche sul ponte Morandi (con Enzo Siviero, quello del ponte tra Capo Bon e Mazara del Vallo): ponte solido, solidissimo, il Morandi, che si voleva demolire per demagogia e per favorire gli sfollati “che vengono coperti d’oro per andarsene, perché diciamocelo francamente li pagano tre volte il valore delle case”. Ed erano già stati diffusi i primi risultati delle analisi che accertavano l’estremo degrado degli stralli.

  2. Papa Francesco parla a braccio. Invita i preti a portare l’Eucarestia ai malati. S’intende colle dovute precauzioni (senza contatto e a distanza), ma gli è rimasto nel pre-testo. Mi aspetto attacchi a valanga dai Cattofascisti, che fino ad ieri auspicavano messe di massa e processioni

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