Action Aid: lavori in corso

La sede di Milano è chiusa, l’ufficio di Roma anche, ma Action Aid lavora lo stesso qui e nel resto del mondo. Come per il terremoto in Centro-Italia, gli “attivisti digitali” hanno creato un sito – www.covid19italia.info – per raccogliere le iniziative che aiutano le persone più vulnerabili in tutta Italia.

Se sapete di associazioni, Ong, comuni, parrocchie, gruppi di amici, istituzioni, insomma reti piccole e grandi di solidarietà, per favore ce le segnalate? Se volete partecipare, magari usando i vostri canali social per informare chi vi segue, per favore ce lo dite?
Se avete tempo libero e controllate le informazioni necessarie per prendere contatto, ci farete un altro grande favore: gli attivisti sono soltanto una sessantina e da soli non ce la fanno.
Anche perché, forse sbaglio, ma ho l’impressione che le reti siano tante dalle Alpi alle… Insomma, se potete e ne avete voglia, leggete quello che c’è scritto sul sito. Forse verrà voglia anche a voi disegnare una mappa dell’Italia che, solo a sapere che esiste, fa sentire più tranquilli.
Era la cosa importante, saltate pure il resto.

O’s digest del giovedì

Comincia dalla copertina di Nature con una foto che fa sognare: una goccia di ambra birmana con dentro il cranio di un dinosauro, forse un enantiornito un po’ uccello un po’ lucertola, di circa 100 milioni di anni fa. Aveva la testa non più grande di quella del colibrì di Elena (ital. colibrì ape?) con centinaia – forse esagero – di dentini affilati e grandi occhi laterali, da qui il nome Oculudentavis.
Robert Benson trova convincente l’ipotesi che fosse piccolo perché era evoluto su una piccola isola. E se fosse un dinosauro arboricolo, invece? Video con la principale autrice, Jingmai O’Connor dell’Accademia cinese delle scienze.

*

Il Sars-Cov-2  sta complicando perfino la missione Mosaic della nave Polarstern che deriva verso est incastrata nella banchisa artica. Nelle news, Giulia Viglione racconta che un* scienziat* che era a bordo di un aereo con altri 20 membri, è risultat* contagiat*. Adesso è in quarantena e nemmeno gli altri possono fare le misure e le osservazioni dall’alto. Il capo missione, saggiamente, aveva previsto di far testare due volte tutti i ricercatori prima che partissero dalle Svalbard per fare il turno a bordo.

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Science è uscito oggi in data di domani, mi sa che il direttore accelera le informazioni sul coronavirus – tutte in open access – per star dietro alle bufale di Trump che ieri ha chiuso la stalla, chiedo scusa agli amici americani, agli europei dell’area Schengen ma non ai buoi statunitensi e britannici che girano per i paesi Schengen da gennaio.

Se fossi Markus Rex – il capo di Mosaic, nomen omen – gli fatturerei $5 mila/cad i test per i dipendenti di agenzie federali, e se non paga, pignoramento dei suoi club di golf in Gran Bretagna.

14 commenti

  1. Oca, cominci anche tu con gli asterischi? In italiano (e in francese) il maschile è il genere grammaticale non marcato Ciò significa che viene usato anche per riferirsi a referenti di possibile genere naturale femminile. Questo sia quando il genere del referente non sia noto (come nel caso in specie, credo), sia quando ci si riferisca a pluralità di enti diversamente sessuati. E anche quando ci sia un presupposto condiviso che la pluralità sia diversamente sessuata. Se entro in classe e dico “Buongiorno ragazzi”, comprendo nel saluto anche le ragazze, e non sbaglio nemmeno se per avventura quella classe è tutta femminile. Scusa lo sfogo di un glottomaniaco.

    1. A. Guidi,
      me lo ha insegnato Hortensio a.k.a. Nasturzio. Metto gli asterischi – non tutti, adesso ho corretto! – quando non so se il soggetto sia maschile o femminile, e uso il femminile quando le ricercatrici sono la maggioranza. Non ci riesco sempre perché oltre ai nomi per esteso devo trovarne le foto.
      In italiano (e in francese) il maschile è il genere grammaticale non marcato
      nei pronomi non lo è ancora, uno scollamento dalla realtà per certi versi utile, trovo. Ci ricorda che il mondo cambia – come le lingue d’altronde – e che una donna viene chiamata “medico” o “chef d’orchestre” perché erano mestieri vietati alle donne. Ne conseguono assurdità grammaticali come la chef d’orchestre, il medico china sul paziente ecc.
      Anche inglese l’effetto è comico. Nel 1969 il primo “Computer Science Man of the Year Award” è stato assegnato al contrammiraglio Hopper. Era sul palco in divisa regolamentare salvo per i polsini in pizzo bianco ben visibili dalla platea (non è stata sanzionata, se ricordo bene).
      Gli spennapolli vendono – e i polli comprano – tuttora varie patacche “Uomo dell’anno“. Le lascio immaginare le risate quando il dépliant è arrivato a Patrizia Caraveo.

  2. Non capisco in che senso non sia non marcato nei pronomi. Nei quantificatori (non c’è nessuno, c’è qualcuno? ci sono tutti, ognuno…) l maschile è appunto per il non marcato. Il fatto che sembri non marcato nell’uso di pronomi come lui, lei, dipende dal fatto che questi sono determinanti, necessariamente o deittici (e allora, salvo casi eccezionali, è noto il genere del referente) o anaforici (e si riproduce il genere dell’antecedente). Il criterio della maggioranza non è fondato sulla realtà linguistica (credo di nessuna lingua naturale). E’ vero che le lingue cambiano, ma solo nelle innovazioni permesse dalle regole. Da medico si può (e si deve) fare medica, perché i nomi mobili sono una classe aperta. Ma professore non potrà valere come femminile (*una professore), perché -ore produce nomi maschili.

  3. Questa dei deittici e degli anaforici non la sapevo, a me interessava solo degenerare l’italiano, ho fatto molte prove anche parecchio più deprecabili dell’asterisco, di soddisfacenti però nemmeno una, l’importante secondo me è che si tenga sempre presente l’altra metà del cielo, che se non si era affilata le unghie era sempre lì a fare l’angelo del focolare.

    uhm

    forse bisognerebbe dire l’ *angela* del focolare? Ma non discutiamo di sesso degli angeli, per favore: angeli è maschile.
    le lingue cambiano, sì, ma come cambiano? Cambiano a seconda di come garba a chi le parla -e se siamo in tant che ci garba degenerare l’italiano, alla fine si degenera, ci volesse cent’anni! E il congiuntivo speriamo che se la cava, anche se mi sembra messo male.
    le lingue cambiano, ma solo nelle innovazioni permesse dalle regole
    Sarà … c’è ancora qualcun che si riferisce -per esempio- a un computer come a “esso” invece che come a “lui”?
    “Ho visto tre teppisti imbrattare una vetrina, e gli ho intimato di piantarla immediatamente”
    [ [Davver-o-o? Casomai lo avrai intimato *loro*, anche se conoscendoti mi sembra improbabile che ti sia messo a tu per tu con dei teppi’]
    Per favore, ragioniamone in privato, ora ciò gente] ]

    ehm

    Era roba da prenderci un quattro, ma ora nessun si formalizza. (diciamo *quasi* nessun)
    Per quanto riguarda l’asterisco, secondo me nell’uso come degeneratore dura poco, tanto perché ha già i suoi compiti specifici* quanto perché non può competere con l’elisione (si dice così?) della vocale finale -quella che indica il genere, per capirci.
    Io non ci vedo niente di male in “Buongiorno ragazz, state bene tutt quant? Bene, ognun prenda carta e penna e cominciamo”, mentre “ragazz* “, “tutt* “, “quant* “, e “ognun* “, come parole sono impronunciabili.
    Cmq anche “prendere carta e penna”, tutto sommato, tanto attuale non mi sembra.
    Saluti.
    H, alias N.
    ———————–
    *: tra i quali rinviare ad una nota in calce.

  4. – Hai toppato una virgola, hai toppato una virgola,
    – hai toppato una virgolaaa
    – e-io-non-ti-amo-più!

    Ma … ma che dici EC, quale virgola?
    – Quella nel nickname: a, k. a.
    EC abbi pazienza, era tanto che non scrivevo, sulla degenerazione dell’italiano poi, lo sai che è un argomento che mi prende, dài, facciamo pace.

    – Non avresti dovuto lasciarti andare così


    Snif.

    – Va bene, pace. Però non riprovarci mai più!

  5. Mannaggia, ho toppato anche la consecutio temporum, ora quello mi ammazza!

    1. A. Guidi,
      il “non” era di troppo, chiedo scusa, dovevo rileggermi.
      E’ vero che le lingue cambiano, ma solo nelle innovazioni permesse dalle regole.
      Mi sembra che lo decidano i locutori per tanti motivi: brevità, moda, divertimento (certe sonorità sono irresistibili), sciovinismo… Anche in francese Frequently Asked Questions si dice e si scrive FAQ ma siccome siamo sciovinisti sta per “Foire aux questions”.
      Forse ci sono permissività regionali? In Lombardia ho sentito dire “la mia medica” solo da agricoltori, e nel quartiere tutti chiamano “dottoressa” la mia dirimpettaia.

      Hortensio a.k.a. Nasturzio,
      che piacere sentirla così in forma, tutto bene dalle sue parti?
      Lei faccia degenerare l’italiano e le vengo dietro volentieri, ma tengo gli asterischi, li capiscono anche gli stranieri che mi leggono.

  6. Dalle mie parti tutto bene, grazie, a parte che non si trova l’inchiostro blu.

    1. H aka N,
      Dice che qualcuno ha fatto incetta?
      Per i mirtilli è troppo presto, ma forse trova le bustine di blu di Prussia che si usavano per la biancheria.

  7. Dice che qualcuno ha fatto incetta?
    “qualcuno”? Con quella “o” finale intende forse insinuare che l’incetta l’hanno fatta dei maschi?
    Assurdo!
    I Veri Maschi, semmai, avrebbero fatto incetta di cartucce per fucile, superalcolici, carburante per autotrazione, e sigare’DRRIIINNNN
    scusi un attimo/sì, chi è?
    Corriereee! ‘ndo’ la scaricamo ‘sta robba?
    Che roba?
    Aoh, mo’ si te metti a legge’ ‘r manifesto de carico famo tardi, forza, apri la botola der rifuggio, toh, so’ du’ bidoni ROLL ROLL de benzina,
    un pancale de bottije de grappa SCRAAASH
    noo ma cosa fa aspetti un mome’
    BUMP una cassa de sigarette cor firtro, poi che ce sta qua, un pacco de risme de foji A4 e ‘na damiggiana de .. de che-e? de inchiostro blu-u? ma che, vòi scrivere un libbro pure te? nun sarà che sei mezzo fro’
    per favore scarichi con caute’
    e dodici dozzine de cartucce der dodici, TUMPBUM!

    ehm


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