O's digest – antipasti misti, i resti

radioprozac mi aveva suggerito di dare un’occhiata al paper della post-doc Erika Cortese e altri ricercatori in fisica dello stato solido/della materia condensata, coordinati da Simone De Liberato all’università di Southampton.
Lui, l’avevo già sentito nominare.
Da qualche abstract su Phys Rev. Letters e Nature Physics, mi ero fatta l’idea di uno molto bravo nel progredire con pazienza dalle ipotesi alla teoria e all’esperimento che la supporta. L’occhiata, la davo senz’altro perché i teorici così bricoleur da costruire nuovi congegni sperimentali sono a rischio di estinzione, ma radioprozac mi sopravalutava come passo a dimostrare.

Corrigetemi chè sbalio di sicuro, please.

Dal poco che ho letto in paper pregressi trovati su arXiv, e visualizzato dell’intreccio tra eccitoni, polaritoni (1 eccitone + 1 fotone), fononi (onde di eccitazione collettiva) – ho lasciato perdere i fotoni fermionizzati o non finivo più  – è la conclusione di un lavoro iniziato più di dieci anni fa.

L’ipotesi era che se nei buchi elettronici (electron holes, carica positiva) presenti nei pozzi quantici di elementi semiconduttori i cui cristalli sono stati dopati con delle impurità – il silicio con del boro, per dire – si sparano dei fotoni ad alta energia e riflessi in sincronia da nanospecchi – ci siete ancora? –  quei fotoni uniscono le proprie forze invece di colpire ognuno per conto suo il metallo sottostante come nell’effetto fotoelettrico di Einstein.

La teoria è che se n’infischiano della barriera di Coulomb e costringono da soli un elettrone libero (sono in tanti, il boro è trivalente, il silicio è quadrivalente) ad attaccarsi al quasi elettrone positivo detto buco, invece di spostarlo di una casella nella banda riservata ai buchi. (Gli altri elettroni che l’energia stacca dagli orbitali esterni del silicio, quelli di valenza, scorrono in senso opposto nella propria banda.)

Formano un bi-elettrone neutro a spin intero, insomma, non come una coppia di Cooper che viaggia insieme, ma socialmente distanziata…

Quando fotoni alla frequenza e all’energia giusta entrano in risonanza con il sistema, buchi ed elettroni – detti collettivamente eccitoni – formano delle quasi particelle stabili così a lungo che si possono rilevare – indirettamente – in un dispositivo quasi perfetto.

L’esperimento è stata una partita di biliardo tridimensionale nel risonatore progettato e costruito apposta per rilevarle: specchietti d’oro, fotoni che ci rimbalzano con un ritmo impeccabile e a fine corsa centrano il bersaglio, esattamente di fianco al buco.
Le mie scuse a tutti e un grazie al prof. De Liberato per aver twittato la versione gratis del paper.

Ma non gli sembra esagerato chiamare “atomo virtuale” la nuova quasi particella? Bosone non andava bene?

*

Forse pensando alle mie conoscenti nel gruppo Mamme per la scuola, l’altro ieri Steph segnalava la pubblicazione peer-reviewed – facciamo ppr? – di una ricerca sulla presenza o meno del Sars-cov-2 in 192 pazienti tra 0 e 22 anni, ricoverati per sintomi di covid-19 oppure di malattie non dovute al Sars-Cov-2.

Le analisi ripetute (“longitudinali”) dei campioni raccolti nel Biorepository del General Hospital a Boston, sono state fatte in vista della riapertura delle scuole, dagli asili nido ai college, negli Stati Uniti. I risultati spiegano come mai tante riaperture sono state subito seguite da chiusure, e temo che non rassicurino né gli <22 anni né gli >22…

Nature dell’altro ieri annuncia gran parte del contenuto in copertina con il titolone “Covid questions”. L’editoriale “Progress report on the coronavirus pandemic” – il primo di una serie – riassume le domande alle quali cominciano a esserci risposte (molto più tecniche nella bibliografia) e quelle in sospeso.

Selezione ochesca:
Nicole Mather elenca le premesse, la fiducia innanzitutto, sulle quali si basano trial “flessibili” come quello Recovery in Gran Bretagna che mostra – link al ppr – i benefici del desametasone per alcuni tipi di pazienti;
Carolina Lucas et al. (ppr anticipato on line quasi un mese fa) rispondono – almeno in parte – alla domanda “perché alcuni infettati dal Sars-Cov-2 si ammalano gravemente e altri no?” con le analisi delle reazioni immunitarie di 113 pazienti. Tra le quattro principali cause molecolari della “tempesta di citochine”, trovano anche loro quella “anti-elminti“, quindi contro l’infezione da acari. Ma perché? Commento di Stanley Perlman.

Agg. 24/8 – ho messo i link esplicativi – spero – che avevo dimenticato, rif. commenti sotto.
– avevo linkato, mi sembra, “Zoonotic host diversity increases in human-dominated ecosystems” per chi volesse smentire le bufale scritte sul Foglio da due mercanti di dubbi del Bruno Leoni. Può far comodo anche il commento di Richard Ostfeld e Felicia Keesing, l’editoriale di Nat Eco.Evol uscito l’altro ieri. il saggio dell’EconomistViruses have big impacts on ecology and evolution as well as human health” e l’editoriale “The aliens among us“.

– nei ppr anticipati online, m’ero persa il genoma del tuatara, ultimo dei lucertoloni Rincocefali che giravano per il Gondwana circa 250 milioni di anni fa, ora ridotti alla Nuova Zelanda e salvati dall’estinzione con la fecondazione assistita. Scrivono Neil Gemmell et al.:

  •  La nostra analisi delle sequenze genomiche identifica… elementi ripetuti che mostrano un amalgama di caratteristiche di rettili e di mammiferi.

Whaaat?

– Nelle news, Heidi Ledford riferisce le preoccupazioni per la terapia anti-covid con il plasma dei guariti, per la quale finora non ci sono evidenze;

 Smriti Mallapaty dice che il governo cinese sta per introdurre una legge che reprime esplicitamente anche le contraffazioni che i ricercatori comprano da paperifici locali detti con un eufemismo “appaltatori”. Un’altra vittoria per Smut Clyde, Tiger B88 e altri nettascienza che Nature si ostina a non citare… Alcuni ricercatori dubitano che la legge sia più efficace delle precedenti che nessuno si sogna di (far) rispettare.
Sempre meglio che nei paesi dove nemmeno le contraffazioni prodotte in proprio sono un reato, o no?

*

Science pubblica uno speciale sul fango (i giochi di parole si sprecano), purtroppo sembrano a pagamento perfino le introduzioni di David Malakoff, Warren Cornwall, Robert Service, Elisabeth Pennisi e Paul Voosen, non solo i ppr in ogni bibliografia. Be’, sapete dove trovarmi…

2 commenti

  1. Buongiorno Sig.ra Coynaud,
    sono rimasto “lievemente” perplesso quando ho letto: “Tra le quattro principali cause molecolari della “tempesta di citochine”, trovano anche loro quella “anti-elminti”, quindi contro l’infezione da acari. ”
    Spero che lei non sia convinta che gli acari appartengono agli elminti.
    Gli elminti, come lei ben saprà , sono vermi parassitari che comprendono:
    Nematodi o ascaridi
    Trematodi, che includono le passere o i platelminti
    Cestodi o tenie
    Monogenans, anche membri del filo del platelminto.
    Gli acari non c’entrano proprio nulla con gli elminti.
    Mi stia bene.
    Cordialità
    ALB56

    1. Grazie ALB56, dovevo spiegarmi meglio, chiedo scusa.
      Si sapeva già che la risposta immunitaria di tipo 2 è simile nell’infezione con certi elminti e nell’allergia agli acari. Si è visto che è simile in quella da Sars-Cov-2 quando pazienti con sintomi di covid-19 sono risultati negativi al tampone e analisi successive.
      Avevo pure dimenticato i link agli studi precedenti, adesso li metto.

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