Il bar-tabacchi sotto casa ha riaperto oggi. All’ora del cappuccino e brioche, un habitué chiede con un filino di sarcasmo se il vaccino anti-covid “di Zingaretti” ci sarà anche per i lombardi o se dovranno aspettare quello della Lega. Un altro sembra scettico sul “vaccino italiano“, l’hanno dato solo a una volontaria, nessuno sa se funzionerà. Ha ragione, ma è così per il centinaio di vaccini a vari stadi di sviluppo – “vaccino di Putin” compreso.
– Un centinaio!?!
(Ups. Torno a casa, controllo, sono 203.)
Un’amica mi chiede della “nuova” cura annunciata ieri da Trump e dalla Food & Drug Administration ridotta a un organo di propaganda. In realtà il plasma ricavato dal sangue di pazienti convalescenti è una terapia accessibile a pochi, in uso da sei mesi in quasi tutto il mondo, con un’efficacia per ora molto incerta.
– Fff… dici sempre così.
Ha ragione pure lei. D’altronde dico sempre che è una malattia nuova, gli effetti del virus sull’organismo si stanno ancora scoprendo. Qui il problema è che i tempi della politica prevalgono su quelli della ricerca. Per di più nel caso il plasma risultasse efficace in generale e non solo per pochi pazienti intercettati in tempo, due terzi degli americani non ci crederebbero perché lo ha raccomandato Trump e quasi un terzo dei credenti verrebbe raggirato da ciarlatani.
In USA le approvazioni premature per via di pressioni politiche, di Big Pharma o di associazioni di pazienti sono frequenti. Era successo con la talidomide, autorizzata in assenza di dati sufficienti – 26/08: sbagliavo, Frances Kesley ne aveva bloccato l’autorizzazione ed era addirittura riuscita a far cambiare la legge, h/t Massimiliano – e con un vaccino contro l’influenza suina che imperversava nel 1976 prima e durante la campagna per le elezioni presidenziali.
Il presidente Ford era favorevole al vaccino, così è stato approvato di corsa dalla FDA. La correlazione tra vaccinazione di massa e impennata delle sindromi di Guillain-Barré e di incidenti cardiaci tra i militari ha suscitato diffidenza nei confronti dei vaccini anti-influenzali per anni.
Un informatico 33enne è stato contagiato in marzo dal Sars Cov-2, ricoverato per covid non grave e dimesso in “buona salute” a metà aprile. Il 15 agosto è rientrato a Hong Kong da un viaggio in Europa, reinfettato da un ceppo (clade) diverso di Sars-Cov-2, con un “secondo episodio” di covid. E’ l’unico caso per ora, ma se ce ne saranno altri, anche pochi, implica una breve efficacia dei vaccini e nessun effetto gregge.
Agg, 26/08: Paper in uscita su Clinical Infectious Diseases, estratti della bozza da Lilian Cheng. Articoli su Science e Nature. Ci sarebbero state reinfezioni in Germania e nei Paesi Bassi, ma non sono confermate da un confronto fra i genomi del Sars Cov-2.
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Science ha messo in open access le presentazioni dello speciale sul fango che segnalavo l’altro ieri. E’ imperdibile e secondo me divertirà anche i ragazzini quella di Elizabeth Pennisi sui batteri guainati (ital? cable bacteria) e i batteri a nanocavi (nanowire bacteria) che formano una rete elettrica nei fanghi più disparati:
- Con vasti tratti del pianeta coperti di fango, è probabile che questi batteri influenzino il clima globale, dicono i ricercatori. Per esempio i batteri a nanocavi possono sottrarre elettroni da materiali organici e trasferirli ad altri batteri che producono metano – un potente gas serra. In altre circostanze, i batteri guainati possono ridurre la produzione di metano.
C’è anche chi vuole usarli o modificare geneticamente batteri più facili da allevare, per farne bio-batterie.
Le loro reti onnipresenti, fanno pensare a quelle dei funghi, molto più estese e altrettanto attive nel modificare la biosfera. Mervin Sheldrake le racconta con un entusiasmo contagioso in “L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi“.
E’ un saggio colto, ironico, attentissimo al linguaggio e a come le metafore o le storie vere e false incanalano il pensiero, pieno di viaggi e di incontri a volte con gente un tantino fuori di testa. E anche un libro per ragazzi com’era l’autore quando scoprì i prodigi del lievito di birra. Fa venir voglia di allestire subito esperimenti in casa e di partire per osservazioni sul campo mentre il succo di frutta fermenta o sull’acqua zuccherata cresce il biofilm, con somma irritazione dei conviventi che non l’hanno ancora letto…
(Marsilio Editore, solo 20 euro per 377 pagine comprese le 70 pp. di bibliografia e l’indice davvero analitico e la traduzione italiana di Anita Taroni e Stefano Travagli.)
In realtà mi sembra di ricordare (per letture: non c’ero) che la FDA abbia negato il permesso di commercializzazione della talidomide (forse lo ha approvato in seguito per altri usi) che rimase un problema europeo.
ricordavo male io, Massimiliano, Frances Kelsey era riuscita a impedire l’autorizzazione.