Saturazione

Il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo con i 27 paesi membri per una riduzione “interna netta” delle emissioni di CO2 “almeno del 55%”, rispetto al 1990, entro il 2030 grazie a un assorbimento rilevante delle foreste.
Le portavoce di Fridays for Future avevano già fatto notare che l’obiettivo è troppo modesto per contenere il riscaldamento entro 1,5-2 °C a fine secolo, come previsto dall’Accordo di Parigi, e che l’Unione usa

  • l’esistenza delle foreste come una scusa per non tagliare [oltre] le emissioni. 

Forse non è così in quest’angolo del continente. Incendi ricorrenti nei paesi meridionali a parte, all’interno della UE le foreste sono gestite bene e in espansione. Combinazione, proprio oggi Science pubblica un altro paper che dà ragione alle ragazze e corregge l’ottimismo di modelli basati su un ciclo del carbonio poco aggiornato.

Misure in loco e dati satellitari per (quasi) tutti gli ecosistemi terrestri mostrano che tra il 1982 e il 2015 l’effetto fertilizzante della CO2 sulla vegetazione è calato, scrivono Songhan Wang e ricercatori di 28 istituti in Europa, America, Asia e Australia. Tenuto conto delle differenze di temperature e delle precipitazioni, succede anche nelle foreste europee in una stretta correlazione con le concentrazioni calanti di azoto e di fosforo nelle foglie.

La tendenza è chiara – ci sono montagne di dati nei materiali supplementari – e la direzione sbagliata:

  • Anche se tuttora dibattuta, la tendenza possibilmente in crescita della frazione aerea della CO2 antropica implicherebbe una saturazione dei pozzi di CO2 terrestri e oceanici, causata in parte dal declino globale dell’effetto fertilizzante della CO2.

Fino a cinque anni fa (mi sembra, se ritrovo l’articolo di Corinne Le Quéré et al. aggiungo il link), solo certe acque oceaniche di superfice erano a rischio di saturazione. Detto questo, la conclusione rimane cauta:

  • E’ possibile che la divergenza tra osservazioni e modelli derivi dai limiti dei modelli nel rappresentare il declino emergente nelle concentrazioni di nutrienti chiave, e nei vincoli crescenti della scarsità di acqua sulla produttività della vegetazione. 

Pertanto

  • la fotosintesi terreste potrebbe aumentare meno delle proiezioni, e ridurre il potenziale di mitigazione climatica land-based, accelerando oltre il riscaldamento globale ed esacerbando gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi climatici. 

E serve più ricerca…

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A proposito di faccende meno serie, da For better science la seconda puntata sulla FuF finanziata dalla Commissione europea si è arricchita di commenti e aggiornamenti gustosi: Smut Clyde si è messo a leggere Energicambiente e 22 passi… L’O digest continua appena finisco di asciugarmi il rimmel.

5 commenti

  1. @giovanni
    Non so le altre testate italiane, ma ho visto articoli sul Post e su Open, ieri; poi non dimentichiamo che nasce tutto da un’inchiesta italiana di Report.

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