Il padrone del razzismo pseudo-scientifico

A proposito di un paper assurdo sul clima, ieri dicevo che l’editore MDPI è uno spennapolli. Quello è il meno. Oggi Leonid Schneider gli dedica l’ultimo articolo del 2020:

  • Voglio presentarvi il presidente e all’apparenza unico proprietario Shu-Kun Lin, le sue sgradevoli opinioni politiche, i dinieghi di MDPI e la pseudoscienza palesemente razzista, pubblicata da MDPI soltanto l’anno scorso e prodotta dai suprematisti bianchi più notori. 

Seguono esempi disgustosi. Messaggio di Leonid ai polli:

  • E tu, caro membro della comunità scientifica, non ti disturba pubblicare in quelle riviste? Giusto, non sei nero, non c’è motivo. MDPI, si dice, ha prezzi decenti ed è l’editore più veloce nel passare dalla ricezione all’accettazione di un articolo. Suvvia, razza superiore, mandagli il prossimo! 

MDPI pubblica 299 riviste in ogni materia possibile, dalla peer-review lampo in cambio di 1000 franchi svizzeri per ogni articolo. Gli autori vengono reclutati da centinaia di membri del comitato editoriale, della “review board” e della “topic board”. Tra questi ultimi ci sono molti italiani inclini a rimpolparsi il cv con incarichi falsamente prestigiosi. Se ne conoscete, il messaggio dell’oca è

  • E voi, cari membri della comunità scientifica e della razza superiore, non vi disturba essere complici?

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Covid-19, aggiornamenti

Su Twitter avevo suggerito di seguire Adam Kucharski – l’autore dell’ottimo saggio Le regole del contagio, Marsilio editore. Magari adesso vi preoccupa la maggior trasmissione della “variante inglese” del Sars-Cov-2, detta ora VOC 202012/1…

Per calcolare i decessi probabili, Kucharski usa un aumento del “50%” della trasmissione come

  • un esempio illustrativo, ma il messaggio chiave è: l’aumento di qualcosa che cresce esponenzialmente (i.e. trasmissione), può avere un effetto molto maggiore dello stesso aumento proporzionale per qualcosa che scala solo il risultato (i.e. severità).  

Sono usciti i risultati preliminari della “sorveglianza genomica” in Gran Bretagna. La differenza di letalità non è statisticamente significativa, mentre è significativa la maggior trasmissione nelle fasce di età <25 e 25-59 – quelle meno a rischio di covid grave o letale.

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Un commento di Stefano mi ha ricordato che il 18 dicembre era uscita la rassegna mensile PAHO/WHO sulle “opzioni terapeutiche” per il covid-19, una valutazione degli esperimenti clinici i cui risultati sono pubblicati sulle riviste o come preprint. E’ fatta per le Agenzie nazionali del farmaco che la traducono in linee guida, ma è spiegata bene e ci sono  le fonti per chi vuole approfondire o controllare.
Nessuna novità rispetto alle rassegne precedenti, purtroppo.

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Altro post di fine anno, questo di Gavin Schmidt per Real Climate. “Nessuno vuole un’altra litania sulle cose tremende successe quest’anno, ma ci sono tre aree rilevanti per le scienze del clima sulle quali vale la pena riflettere:

  • What actually happened in climate/weather con link divulgativi, esempio – per curiosi
  • The accumulation of CMIP6 results e la sensitività del clima, tenuto conto degli esiti degli ESC –  per nerd
  • The intersection of climate and Covid-19 – per tutti

3 commenti

    1. grazie del giudizio gentile, Marianna, ma non penso di scrivere altri libri – anche perché ci sono divulgatori e divulgatrici ben più capaci di me.
      Auguri.

  1. E voi, cari membri della comunità scientifica e della razza superiore, non vi disturba essere complici?
    No.

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