Il dottorando Alberto Bracci dell’università di Londra e colleghi in Inghilterra e in USA stanno seguendo lo spaccio di merci pandemiche in rete. Il mese scorso su EPJ Data Science, pubblicavano la prima puntata
Tra il 1 gennaio e il 16 novembre 2020, su trenta “mercati del Dark Web” avevano identificato 788 offerte “direttamente collegate” al covid per varie categorie di prodotti.
- The majority of COVID-19 specific listings offered PPE (45.1%), followed by medicines (28.9% – [in primavera c’è stato un boom dell’idrossiclorochina]), guides on scamming (12.6% – [mi piacerebbe vederne una]), web domains (6.3%), medical frauds (4.3%), tests (2.2%), fake medical records (0.4%) and ventilators (0.3%).
e monitorato le offerte e i prezzi che oscillavano insieme alla scarsità, ai lockdown e alle ondate della pandemia, e l’attenzione del pubblico in base ai tweet e all’uso di Wikipedia. La settimana scorsa hanno messo il seguito su arXiv (h/t Philip Ball):
Questa volta hanno monitorato 102 mercati dal 1 gennaio 2020 al 15 gennaio 2021, in alcuni casi fino al 6 febbraio, e le offerte erano 22:
- The first COVID-19 vaccine listing appeared on January 29, 2020. […] Multiple vaccine listings were simultaneously present on DWMs when the first vaccination trials were undergoing, between March 16, 2020 and April 14, 2020.
Questi “altri vaccini” scompaiono in giugno quando finisce la prima ondata di contagi in Europa, e riappaiono il 16 settembre:
- The first listing in the approved vaccines category was a Pfizer/BioNTech vaccine and was offered since November 17, 2020, two weeks before its first official approval (by the UK) on December 2, 2020. A similar pattern was registered for the first AstraZeneca/Oxford vaccine listing on DWMs. It was offered on December 27, 2020, three days before the first official approval of this vaccine (by the UK) on December 30, 2020.
Gli “altri vaccini”, cioè i falsi, costavano fino a 15.000 dollari cad.; quello Pfizer 1000 dollari e l’AstraZeneca 900. I falsi certificati di vaccinazione sono arrivati sul mercato il 15 gennaio 2021.
Nel paper di gennaio Alberto Bracci et al. scrivevano:
- Prevediamo che la nostra analisi interesserà i ricercatori e gli enti pubblici che si occupano di tutelare la salute pubblica.
In attesa che la previsione si realizzi, per informare e aggiornare l’opinione pubblica hanno creato il sito darkmarkets.live fatto molto bene, trovo. Complimenti e grazie.
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L’8 febbraio invece, il quotidiano Le Parisien aggiornava i lettori sull’andamento del mercato omeopatico francese:
- “Con la campagna di denigrazione che ha portato alcuni medici a rallentare il ritmo delle prescrizioni, e la crisi sanitaria che ha penalizzato i mercati di raffreddori, tosse e influenze, abbiamo perso oltre 100 milioni di euro in due anni,” annuncia Valérie Lorentz-Poinsot, direttrice generale di Boiron. “Il nostro fatturato è passato da 617 a 513 milioni di euro.”
Lungi da me sottovalutare “la campagna di denigrazione” organizzata dall’Accademia di medicina e dall’Agenzia nazionale per il farmaco, ma è colpa del Ministero della salute che nel luglio 2019 annunciava che dal 1 gennaio 2020 la Sécurité sociale avrebbe rimborsato il 15% (invece del 30%) del prezzo di acqua distillata e zuccheri venduti in farmacia.
Così il fatturato del 2019 era già calato del 7,8% in Francia (il 60% del totale) a 557 milioni di euro. Dal 1 gennaio 2021 la Sécu non rimborsa più nulla, un’altra perdita sembra inevitabile.
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