La catena e la rete

Lo speciale di Science è sull’autostrada informatica e quelle reali, rotte marine innanzitutto, e sulla catena di distribuzione con pochi anelli dai quali le merci sono smistate nel resto del mondo. Un bilancio degli ultimi vent’anni di mercato globale, insomma, e dei suoi costi ambientali “nascosti”;

(E dovreste vedere la faccia delle blue Texel… Al posto di Andrea Mistero Rampado, ci avrei pensato un attimo prima di dire al mite Cimpy che lo mandavo all’ospedale a suon di botte e poi andavo a casa sua a “occuparmi” di suo figlio… Le Texel hanno un’ottima memoria per le facce umane.)

– un consorzio internazionale pubblica il genoma e il trascrittoma di 40 tessuti della pecora Texel, una razza da record per la qualità della lana e del latte, pare. Pochi anni fa sarebbe stato un tour de force da copertina, oggi è la routine e va in fondo al settimanale;
– Kelly Servick intervista Miguel Nicolelis, il neuroscienziato brasiliano delle brain-computer interfaces che in occasione del Mundial mostrerà il suo primo paziente in grado di scalciare un pallone con un esoscheletro attivato dal pensiero…
Richard Stone è andato in Uzbekistan, a vedere una delle due fornaci solari al mondo capaci di concentrare
a full megawatt of irradiance on a square-meter target
il prototipo di quella che l’Unione sovietica volevano mandare sulla Luna a fondere metalli;
– Ilan Koren et al. del Weizmann confrontano le osservazioni con un loro modello di nucleazione delle nubi, e vien fuori che quando l’aria è pulitissima bastano pochissimi aerosol a raffreddarla:
A transition from pristine to slightly polluted atmosphere yields estimated negative forcing of ~15 watts per square meter (cooling), suggesting that a substantial part of this anthropogenic forcing over the oceans occurred at the beginning of the industrial era, when the marine atmosphere experienced such transformation.
Ai fautori di una geoingegneria del clima verranno altre idee inquinanti, mi sa. Commento di Lorraine Remer.
– da far girare e da discutere nelle Ong, “Best practices for biofuels” di Heather Youngs e Chris Sommerville, una sorta di appendice al capitolo 7, vol. III, 5° rapporto IPCC.

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Da Nature Neuroscience
“Correlati comportamentali e neurofisiologici del rimpianto, nel processo decisionale del topo durante un compito neuro-economico” Giuro. Il compito si chiama “Viale dei Ristoranti” e gli esperimenti son pure fatti con una certa cura (h/t BBC)

Da Nature Climate Change
Il gruppo coordinato da Jhong-Ghap Jhun analizza l’effetto della doppia cultura annua di cereali nella pianura settentrionale cinese (NCP) ora che le temperature la consentono e le risorse idriche mica tanto:
Using regional climate modelling, we attribute the higher temperatures in DCRs to reduced evapotranspiration during the inter-cropping period. The higher surface temperatures in June and July affect low-level circulation and, in turn, rainfall associated with the East Asian monsoon over the NCP and neighbouring countries. These findings suggest that double cropping in the NCP can amplify the magnitude of summertime climate changes over East Asia.
Tanto per cambiare.

Marco Grasso di Milano-Bicocca e Timmons Roberts di Brown suggeriscono un modo per superare l’impasse nei negoziati sui tagli alle emissioni di gas serra. Ottimisti. Dal com. stampa:
Se il calcolo delle emissioni di CO2 passasse da un conteggio basato sulla produzione (com’è attualmente) a uno basato sul consumo, col quale cioè le emissioni vengono imputate ai paesi dove i beni e i servizi che le hanno generate vengono realmente consumati, da qui al 2050 la Cina potrebbe aumentarle del 3.6 per cento, la Russia del 2, l’India andrebbe in pari e gli Stati Uniti dovrebbero ridurle solo del 1.9 per cento.
In questo modo potrebbe essere raggiunto l’obiettivo di non superare il tetto di 420 Giga tonnellate di CO2 da combustibili fossili (il cosiddetto carbon budget) che l’umanità ha ancora a disposizione fino al 2050 se vuole contenere l’aumento della temperatura media globale entro i due gradi centigradi al 2100, soglia ritenuta di ‘non-ritorno’.

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Kall Fusion, cont.
Se non ho capito male, Giancarlo De Marchis chiede ai Trubì di spiegare (bis) il miracolo compiuto dalla Madonna di Lourdes nei test dell’E-cat 2012-2013, come wally aveva fatto in inglese. Non risponde nessuno a parte l’autre pauv’ chouchou qui se met tous les doigts dans les yeux, che la fede stia vacillando?