La CO2 aggiunta “per mano antropica” non ha effetto serra, cont.
Riass. punt. prec. : Spencer era “finalmente” riuscito a pubblicare il suo modello climatico, non solo sul proprio blog, ma anche in una rivista di telemetria (per geografi), grazie a peer-reviewers da lui scelti. L’editore e il direttore editoriale hanno mandato una lettera di scuse a Kevin Trenberth, il cui lavoro Spencer si vanta di aver smentito. Domani demolizione del suo modello con nuvole sulle Geophysical Research Letters, dopo quella di Ben Santer et al.
Strong
Intendo trattare di un’epidemia morale contemporanea: la nozione che concentrazioni atmosferiche crescenti di gas serra, in particolare CO2, avranno conseguenze disastrose per l’umanità e il pianeta. Questa “crociata del clima” ha molto in comune con le crociate medievali… con veri credenti, opportunisti, cinici, governi avidi di denaro, manipolatori di vario tipo e persino con le crociate dei bambini.
scrive William Happer all’inizio di The Truth about Greenhouse Gases. Notare il catastrofismo e la caccia all’untore all’incrocio delle metafore. Un tempo apprezzato per i lavori di ottica, poi bigoilista e tuttora all’università di Princeton che ne è mortificata, l‘autore è presidente del consiglio d’amministrazione del Marshall Institute, una lobby pro-inquinamento. Recensione indulgente di Michael Tobis.
Weak
Il rapporto Non Ipcc 2011 ricopia il precedente, rif. le falsità riassunte nel com. stampa. Gli autori son rimasti in tre: Fred Singer, Craig Idso e Bob Carter. Con il contributo di Susan Crockford, antropologa; Joe D’Aleo; Indur Goklany; Sherwood Isdo, fratello di Craig; Madhav Khandeka, pensionato amico di Willie Soon; Anthony Lupo, Willie Soon e Mitch Taylor. Franco Battaglia niente. Che Exxon-Mobil abbia deciso di risparmiare?
Blended
Skeptical Science recensisce Reasoning about Uncertainty e Climate Science and the Uncertainty Monster di Judith Curry il primo, Curry e Webster il secondo. Entrambi sono compilazioni dei post di J. Curry sui rapporti dell’Ipcc che sottovaluterebbero l’incertezza, l’indeterminatezza e l’ignoranza di certi aspetti del clima mentre sopravvalutano quello che si sa, per esempio “la forzante della CO2”.
La versione del 1 aprile – la data si addice a entrambe – confonde consenso scientifico e compromesso politico; l’Ipcc (valutazione dei risultati) e la National Science Foundation (approvazione di progetti di ricerca); presume che siano i ricercatori e gli aspiranti filosofi della scienza a dettare i compiti dell’Ipcc, e non i governi ecc.
Per rimediare al “semplicismo” della valutazione Ipcc, l’autrice suggerisce di adottare una logica bayesiana a tre bifurcazioni: sufficienza, indipendenza e necessità, cioè la “cosiddetta bandiera italiana” da lei usata con errori e logiche disarmanti. Per migliorare la comunicazione Ipcc, suggerisce il proprio mantra “finché non c’è certezza, ogni provvedimento è prematuro”.
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