Royal B

DARWIN AWARDS

Breve aggiornamento sulla sfig sorte passerina.

Altro streaming entusiasmante dal lab dell’ing. Franco “Raggio della Morte” Cappiello. Nessun degli “expert witnesses” annunciati ha osservato il bollitore fai da te, salvo il giornalista Mats Lewan – più preparato di Melis & Pedrocchi – che ha lasciato perdere il vapore e misurato con le mani una temperatura di 70°C

I verified the output temperature only by feeling it with my hands (feeling the water up to 70 degrees, then feeling the tube), but judging from that it seemed correct.

Per galvanizzare i true believers, repetita iuvant:

And some statements/claims from Alex Xanthoulis, president of Defkalion

L’economista” che nel 2012 ridava “Nuova speranza ad Atene” mentre si trasferiva a Vancouver col catorcio visto in questi giorni, per produrre il quale nel 2011 investiva “200 milioni di dollari di tasca sua” e non racconta mai frottole.

Proprio come l’ing. Rossi – cliccate, fainéants, è l’intervista col Pulitzer del 14 febbraio 2011.
– Collaboration is on going with six companies for development of particular applications. Several of these companies are among the 10 major companies in the world. Concerned applications are: UAVs, computers, water boilers, electric power generation, green houses, ship propulsion (managed by Defkalion), automobile, water desalinization/purification (non profit organization) and big turbines.

Colour me surprised.
– Agreements for licensing of manufacturing of a consumer product — the Hyperion — is signed with companies in Italy, France, Greece (Defkalion 50%), Canada and South Africa. 1,300 companies in about 78 countries are interested. The license price has previously been EUR 40.5 million.

Nel caso la teoria dell’evoluzione avesse bisogno di conferme.
Recensionerecensione e recensione anche dell’old boys’ meeting in Missouri.

Aggiunta 25/7: Giancarlo ha messo il dito in una piaga, ce ne sono molte altre, rif. i commenti sotto il post di Mats Lewan per esempio.

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Ups, il Guardian aveva rotto l’embargo

Ha ritirato l’articolo, ma adesso si può dire. Nature pubblica domani un Comment sul costo dei cambiamenti climatici nell’Artico di Gail Whiteman, Chris Hope e Peter Wadhams. Usano un modello economico, lo Stern upgraded,  per calcolare i costi del rilascio sull’arco di un decennio di 50 gigatonn. di metano dal permafrost in Siberia orientale, mentre d’estate scompare  la banchisa artica tra circa 20 anni.

Totale:  $60 mila miliardi  in eventi estremi, alluvioni, siccità, costi sanitari inclusi ma non quelli dell’acidificazione degli oceani. L’80% a spese dei  paesi in via di sviluppo.
Se venissero adottate subito misure di mitigazione, d’altro canto…
Margini d’incertezza cospicui, estrapolazioni osées, ehmehm, ma per rendere l’idea, nel 2011 il prodotto mondiale lordo era di $63 mila miliardi (e giravano 700 mila miliardi di derivati…). Dettagli.

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Acchiappa-elettroni
Erio Tosatti, SISSA-ICTP-CNR-IOM, Michele Fabrizio e Ryan Requist, SISSA, e Paolo Baruselli, ex studente SISSA ora post-doc a Dresda, teorizzano sulle Phys Rev Lett – qui gratis – un effetto Kondo però “ferromagnetico” che salva il magnetismo degli elettroni degli atomi di Fe, usati come impurità nell’oro, mettiamo, e cambia la resistività del metallo impuro. Per osservare cosa combinano elettroni con e senza magnetismo  – la loro conduzione opposta – bastano tre quantum dots come “trappole” e la corrente elettrica. Predizione:
The two phases should differ sharply in their zero-bias conductance anomaly, the ferromagnetic one being inverted and very differently modified by a magnetic field and by temperature.
Grassetto mio. Adesso Erio & Co aspettano che qualche sperimentalista li smentisca.

14 commenti

  1. @Oca
    Sai che invece io sono rimasto molto favorevolmente impressionato dalla demo Defkalion? Mi sa che dovrò rivedere alcune mie posizioni estremamente critiche.
    Mi permetterei solo un consiglio per future demo, a loro come a Levi (Rossi).
    I test in bianco vanno fatti di norma dopo e non prima. Se lo fai prima, misuri qualcosa che ti servirà da campione per il paragone con il live run. Però, nel live run successivo, corri il rischio che, nel nostro caso, la reazione non si inneschi e ti tocca modificare qualche parametro, che so il flusso del liquido di raffreddamento. A questo punto il blank run perde di significatività. Oppure magari la reazione non si innesca e ti tocca tornare a casa con le pive nel sacco.
    Invece una volta che il tutto ha funzionato e hai registrato le misure, senza toccare nulla svuoti l’idrogeno immetti l’argon e misuri di nuovo. E’ un confronto 1:1, praticamente perfetto. Te lo insegnano il primo giorno che metti piede in un laboratorio.
    Per il resto i miei complimenti a Stavros di Defkalion, e a Mats Lewan. Tutt’altro spessore che i nostri eroi.

  2. bravo Giancarlo che non chiudi gli occhi davanti alla realta’. tutte le cose col senno di poi si possono fare meglio ma quel test ormai lascia pochi dubbi a chi capisce un po’ di scienza. e abbiamo capito anche che il fenomeno non e’ ancora completamente sotto controllo, cmq c’e’, solo un pazzo puo’ ancora scrivere (ma non dimostrare) il contrario.

  3. Questa volta cara Oca il sarcasmo non basta a tranquillizzare i tuoi amichetti, devi iniziare ad escogitare qualcos’altro..

  4. Scusa, Giancarlo, cosa vieta di fare due prove di bianco, una prima e una dopo? Durano troppo?

  5. @Ocasapiens
    cosa vieta di usare due reattori e farli in parallelo?
    Il concetto a me è chiarissimo ma temo di non sapermi spiegare visto che rodrigo su 22passi non ha capito un tubo della proposta che ho fatto e ha ripetuto la solita storiella della criticità.
    Scordiamoci per il momento il blank run.
    Ho un ipotetico reattore e lo aggiusto nei parametri (tensione, corrente e soprattutto flusso del refrigerante che mi sembra la cosa più importante visto che mi pare di aver notato che Defkalion usa addirittura due regolatori di flusso in cascata quando basterebbe un bel Caleffi d’ottone), finché funziona. Ne avessi uno in parallelo dovrei regolarlo esattamente allo stesso modo, una faticaccia che non ti dico.
    Invece, dopo aver annotato i dati del live run, spengo l’interruttore generale (se posso manco lo spengo), aspetto, svuoto l’idrogeno e continuo a misurare. Magari, se proprio voglio essere sicuro, introduco argon.
    Non ho toccato nulla, manco i variac o il pilotaggio. Se non è blank run questo…
    Nessuno pare sappia che si fa così. Da 25 anni.

  6. E a proposito del farlo giare prima con argon, poi mettere l’idrogeno poi mettere argon, sempre senza toccare altro, invece no perché?
    Dal link citato sul toccare con mano a 70°: dovevo saperlo che non scherzava, signora O.S.
    “I verified the output temperature only by feeling it with my hands (feeling the water up to 70 degrees, then feeling the tube), but judging from that it seemed correct.”
    Ricordo che anche Rossi mise le mani sulla sua sfiatella. Quindi adesso è confermato: per lavorare nel settore delle LENR, bisogna avere le mani nativamente foderate d’asbesto…

  7. @cimpy
    perché è il live run che va aggiustato nei parametri non il blank…
    i blank sono solo stufette, scaldano poco il liquido visto che non c’è più la reazione X e quindi funzionano sempre.
    Se faccio un primo blank con 1 litro / minuto, poi magari con l’idrogeno, come ci ha insegnato HT, la reazione non parte e occorre modificare portando a 0,5 l/minuto. Il primo run di confronto è andato perso, non paragono più un accidente.
    Se voglio fare le cose per bene; mi pare che questa sia stata l’unica pecca di Defkalion – a parte Mats che ha tentato di tirare giù tutta la rete elettrica di Milano.

  8. Alla TV si vedono pure i maghi che tirano fuori il coniglio dal cilindro.
    Figurati se credo ad uno schermo al plasma pieno di numeri e lettere incomprensibili.
    Voglio vedere una turbina attaccata a quel vapore, che genera 10 KW.
    Allora ci credo.
    Tutto il resto lo chiamo “Tucker”
    🙂

  9. @Oca
    Sinceramente non capisco il senso di questo articolo. Hai messo insieme una serie di frasi, incomplete, sensa ordine cronologico, dalli quali non si capisce nulla.
    La frase completa di Mats è “I verified the output temperature only by feeling it with my hands (feeling the water up to 70 degrees, then feeling the tube), but judging from that it seemed correct”. Significa che Mats ritiene che la misura della temperatura era corretta!
    Poi posso essere d’accordo che questa era solo una dimostrazione.
    Comunque è stata a mio parere piuttosto impressionante.
    Non so se siano 200 i milioni di $, ma Alex Xanthoulis è anche proprietario di Defkalion e sicuramente deve averci messo molto di tasca sua nell’impresa. Per quanto ne so io Defkalion dall’inizio del 2013 sta veramente facendo dimostrazioni per le industrie. Non so’ invece se qualcuno abbia firmato.
    Ma insomma, eri alla dimostrazione oppure no?
    Che impressioni hai ricevuto?

  10. @marco
    Quale articolo?
    Nella “frase completa”
    I verified the output temperature only by feeling it with my hands (feeling the water up to 70 degrees, then feeling the tube), but judging from that it seemed correct
    cosa c’è di più rispetto a
    I verified the output temperature only by feeling it with my hands (feeling the water up to 70 degrees, then feeling the tube), but judging from that it seemed correct
    Certo che la descrizione di A. Xanthoulis non è comprensibile: sono parole sue e non corrispondono ai fatti. E’ così dall’inizio, come si vede dalla cronologia dei link.
    sta veramente facendo dimostrazioni per le industrie: fonte di questa verità?
    Ho guardato a pezzi e trovo che Mats Lewan sia stato bravo. Per il resto, niente di nuovo, sono stupita dall’aspetto DIY del reattore (e della demo) dopo due anni di lavoro, molteplici test fatti da esperti internazionali, 48 scienziati in azienda, 200 milioni investiti o quelli che sono ecc.

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