Il seduttore

Sull‘Economist, un omaggio a Madiba, “il gigante” accanto al quale gli altri politici del secolo scorso sono nani.

“Non ridere,” mi diceva tanti anni fa Alex Boraine – prima suo avvocato difensore e poi, da teorico della “restorative justice”, l’organizzatore della Commissione per la verità e la riconciliazione insieme a Desmond Tutu , “ma da quando l’ho conosciuto capisco cosa sentivano i discepoli di Cristo”.

Da miscredente, credo di aver capito lui.

Conosceva l’avidità di molti eletti dell’ANC, ma all’epoca sperava ancora che  il Parlamento sudafricano votasse i fondi per risarcire vittime dell’apartheid.

Come molti ricordo l’intervento di Mandela alla conferenza sull’AIDS di Durban nel luglio 2000, sotto la presidenza del dissennato Thabo Mbeki che gli aveva detto di non immischiarsi.

Almeno riconosceva che “we now have some experience of what works”, diversamente da Mbeki. A Durban c’era anche Hoosen Coovadia, altro grande sudafricano che Mbeki voleva censurare. Secondo lui, interventi successivi hanno salvato altrettante vite della “legge Mandela” sui farmaci anti-retrovirali.

Mandela aveva “fortitude, magnanimity and dignity”, scrive l’Economist.  Ma forse Boraine, Coovadia, Desmond Tutu, Steve Biko, Vuyiseka Dubula … ancora di più.

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Fonte. Noi primati abbiamo una paura innata dei serpenti e insieme ne siamo affascinati. Ispirano vocazioni naturalistiche durature. In Lettere a un giovane scienziato, il mirmecologo E.O. Wilson racconta – di nuovo – che il  suo primo amore da “biofilo” è stato per i serpenti velenosi catturati da ragazzino nelle paludi attorno a Mobile, nell’Alabama.

Ora Science dedica loro vari articoli, dopo la pubblicazione sui PNAS dei genomi – completi di annotazioni funzionali – del pitone birmano e del cobra reale. Metà dei geni del pitone, per es., cambiano attività nel giro di 48 ore. Sono solo due specie su circa 3.000 dalla storia dibattuta, uscite dall’acqua o da sotto terra e forse a più riprese nel corso dell’evoluzione, ma in sintesi sembra che:

Snake genomes have changed a lot—and they have changed very fast to meet the demands of their unusual lifestyles. In snakes, about 10 times more genes are under positive selection than in other vertebrates.

Così alcuni sono diventati campioni di sopravvivenza:
Since arriving on Guam, a U.S. territory in the western Pacific, in the 1940s, brown tree snakes (Boiga irregularis) have extirpated native birds, bats, and lizards and disrupted entire ecosystems. Although harmless to adult humans, they have slipped into houses and tried to swallow infants’ arms, sickening them with mild venom. By crawling onto power lines, the snakes have caused up to 200 blackouts a year, electrocuting themselves in the process.

O’s digest
– speciale sulla “single cell biology“, la grande variabilità dei geni espressi e repressi in una cellula – e quindi del suo metabolismo – che si comincia a mappare;
– altri tipi di mappa e di interazioni sono descritti dai geologi che hanno partecipato al Japan Trench Fast Drilling Project, agli esperimenti e alla campagna di misure in profondità, nella faglia di Tohoku-Oki. Il sito giapponese non è molto divulgativo, ma il Nat. Geographic rende l’idea;
– una buona notizia, i virus H7N9 della nuova influenza aviaria hanno un’emagglutinina poco adatta ai nostri recettori, scrivono Rui Xu et al. dello Scripps.

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Normale

Eventi meteo estremi sull’Europa del nord, “the new normal“?

Gratis, il nuovo paper di Jim Hansen et al. su Plos One;

Rob Painting da  Skeptical Science ha visto il prossimo documentario di John Cameron;

sempre in tema di comunicazione, Rasmus Benestad critica il sommario del V rapporto IPCC da Real Climate;

il delizioso lagomorfo difende il nuovo “widget” inventato Skeptical Science;

Bjorn Lomborg sostiene che il petrolio a basso costo – dove l’avrà visto? – è l’ideale per i paesi poveri senza dire che sono già i paesi poveri a sovvenzionare di più diesel e benzina, consumati – tra l’altro – dalla fascia più ricca;

Stephan Lewandowsky esagera un po’ con l’analogia fra informazione sul clima e sui motivi della guerra in Iraq, almeno se si pensa ai paesi UE.

Di clima e dintorni si occupa anche Toxic Garden, buon lavoro!

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Piezopoli cont.

Franco Pavese interviene sotto il post Carpinteri-4. Non è al corrente della campagna mediatica a favore del piezonucleare, ma solo della reazione che ha suscitato, a suo avviso per motivi politici.

In parte è vero. Alcuni ricercatori  si ribellano alla politica dello spoil systems che assegna, per es., l’INRiM a un militante di AN. A Franco Pavese va bene, presumo, perché non gli va bene che l’Ocagiuliva ne parli, lo citi e faccia domande.

5 commenti

  1. Michael Mann concorda con Hansen et al.:
    Hansen in this latest piece has collaborated with a distinguished multidisciplinary team of researchers with expertise spanning the disciplines of climate modeling, paleoclimatology, oceanography, biology, ecology, economics, law, public health, and psychology, to examine the full dimensions of the problem of human-caused climate change.
    They make a compelling case, based on an exhaustive review of the science, economics, and arguments about intergenerational ethics, that dangerous climate change should be defined by a threshold of 350 ppm (below current levels) and just 1C total warming relative to pre-industrial time (we have nearly reached that already), rather than the typically-cited 2C warming/450 ppm limit. If one adopts their more conservative target, one is led to the conclusion that we must rapidly ramp down our burning of fossil fuels, along with other actions such as massive reforestation projects, if we are to avoid truly dangerous human-caused climate change. That message reinforces my own sentiments and I for one welcome it.
    Altro che IPCC…

  2. Paolo C.
    Bello corposo ! Ma nei loro scenari, quello che raggiunge il target prevede un 6% di emissioni di CO2 in meno a partire da quest’ anno e non ci siamo.

  3. E’ chiaro che le risultanze scientifiche sono quelle che sono. Che poi abbiano una rilevanza politica è tutto da vedere. Se ci sono forti dubbi sulla possibilità di mantenersi entro i 2 °C, figuriamoci entro uno soltanto. Di riportare indietro il termometro se ne dovranno eventualmente occupare le (molto) prossime generazioni.

  4. ocasapiens
    con le dovute eccezioni e senza offesa per la nobile professione, ma non parlarmi di cronisti.
    Esempio banale di oggi, il Corriere titola “Sardegna, la Marina soccorre un barcone con 120 migranti” e nel testo si conferma “L’operazione si svolge a circa 150 miglia al largo di capo Spartivento, nella zona meridionale della Sardegna”. Sardegna Oggi aggiunge anche che “tutti i migranti sono stati trasferiti su un’altra imbarcazione diretta verso il porto di Siracusa”. A nessuno dei due è venuto in mente che era altamente improbabile che per venire in Italia dalla Siria o dall’Egitto si trovassero in Sardegna e ancora di più che dalla Sardegna li trasferissero a terra al Porto di Siracusa.
    Mi sa che non sapendo dove fosse il Capo Spartivento della notizia d’agenzia, hanno cercato con google e trovato questo e l’hanno preso per buono nonostante la semplice logica avrebbe dovuto far scattare l’allarme. Purtroppo per loro ne esiste un altro, al largo del quale si trovavano, ovviamente, quei poveri disperati.
    Ci lamentiamo del giornalismo scientifico ma qui temo che abbiamo problemi con l’elementare geografia del Mediterraneo o, più probabilmente, di testa nel compiere il proprio lavoro.

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