Dopo assenza giustificata

Martedì a Piacenza per il film More than Honey di Marcus Imhoff, e dibattito organizzato dall’università, molti apicoltori ovviamente, ai quali forse non dovevo dire che la grande distribuzione vende miele scadente. Lo penso davvero e vorrei che si organizzassero come i produttori di olio di oliva che hanno finito per creare “mercato” per la qualità in mezzo mondo.

Mercoledì e fino a questa sera, off-blog per un upgrade e una nuova password che non mi era arrivata. Chiedo scusa per i commenti rimasti in sospeso.

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O’s digest

Nel frattempo, si è riaperto il caso Stamina per una sentenza del TAR che non ritiene adatti gli esperti, sentenza bizzarra visto che sono esperti davvero come dice Amedeo Santosuosso nell’articolo di Alison Abbott su Nature, e senza conflitti d’interesse aggiungo io.

Ha scelto di fare outing su Nature – e proprio con Alison che conosce bene la situazione italiana – Enrico Bucci, il whistle-blower del caso Fusco  (rif. post precedenti).

Bio-informatico con una ditta di data-mining, ha scoperto le figure aggiustate nella sua banca di pubblicazioni, mentre cercava tutt’altro. Si è rivolto alla magistratura perché gli enti di ricerca italiani non hanno alcuna procedura per affrontare i casi di misconduct, tant’è che l’università di Napoli aveva affidato i controlli sui paper di Fusco a un loro coautore.

E  le riviste sono molto restie alle ritrattazioni  non consensuali che rischiano di innescare processi a catena.

Solo l’INFN ha aderito al Codice europeo per l’integrità scientifica, ma non si è dato i mezzi per applicarlo. Così senza uno scandalo su una rivista scientifica importante, l’impunità è garantita.

L’altra cosa deprimente anche se prevedibile per chi frequenta PubPeer, è che Bucci abbia scoperto decine di casi analoghi. Come dice un ricercatore, “è arrivato Terminator”.

Aggiorn. 6/12
Clare Francis segnala ulteriori problemi con le immagini e un articolo del 28 ottobre dello Spiegel:

Dopo le notizie dall’Italia, Jörn Bullerdiek ha verificato 30 pubblicazioni firmate da Fusco. “Ho dubbi su un numero sorprendente di dati sperimentali,” dice Bullerdiek che in passato aveva collaborato occasionalmente con Fusco. “In alcuni ci sono cose incredibili.”

Molti sembrano avere  “la mentalità da Photoshop” per dirla con Bullerdiek. Queste notizie, per esempio, saranno vere? (h/t JL – Retraction Watch)

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Coincidenza? Jonathan Linton dell’università di Ottawa et al. supplicano le riviste di correggere almeno gli errori in buona fede:

We searched for errors in 107 papers in the fields of  engineering, materials and computer science, which were based on existing small data sets (see G. Taguchi et al. Quality Engineering Handbook, Wiley; 2004). Our search revealed an alarming number of errors. Ten papers had one or more mistakes that were substantial enough to affect the findings and conclusions. (…)
Journals that were willing to print general corrections (through errata, letters and notes) were found to have corrected 0.11–0.71% of their existing papers. This represents less than 10% of the error rate exposed here.

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Festeggiamenti per i 50 anni delle lezioni  di fisica di Richard Feynman in un editoriale e nella retrospettiva sul manuale “which hooked a generation”.

Per il momento segnalo il paper sull’asimmetria del Niño accresciuta dal risc. glob. nei modelli di Agus Santoso et al. da abbinare al post di Luca Chiari e Antonio Zecca su Climalteranti, e uno speciale sulle zone costieremesse in pericolo dai cambiamenti climatici.

Le lezioni di Feynman sono on line (h/t Riccardo).

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Più ritrattazioni

Su PLoS Medicine, Daniele Fanelli pubblica nuovo paper nella serie Research Integrity. L’aumento delle ritrattazioni gli sembra l’inizio di una pulizia attesa da tempo. Purtroppo non aumentano gli errata corrige (curva verde). Forse è venuto il momento di un “correction factor” che misuri l’attendibilità delle riviste? (nota per Riccardo Reitano, Stefano Zapperi ecc.: scherzo.)

Food & Chemical Toxicology ha ritrattato unilateralmente la ricerca di Gilles-Cédric Séralini et al. sul mais transgenico che farebbe venire tumori ai topi predisposti ai tumori.  Era statisticamente debole, i conflitti d’interesse non erano dichiarati, per le verifiche Séralini ha rifiutato di fornire i dati grezzi ecc.  ma trovo che la rivista doveva pensarci prima.

Comunque consiglio la discussione su Retraction Watch, illuminante.
Come al solito, un legale cerca di intimorire Retraction Watch minacciando una querela perché hanno contattato il suo cliente, autore di un paper ritrattato, per avere informazioni.

3 commenti

  1. Vedremo cosa scriveranno nelle motivazioni della sentenza, ma tutto lascia pensare che i giudici del TAR del Lazio si siano ispirati alla non-scienza di quelli di L’Aquila del processo alla Commissione Grandi Rischi. Questa è l’idea di scienza nel nostro paese.
    Passando invece alle cose belle della scienza, per chi non lo sapesse le Feynman Lectures sono online.

  2. @Riccardo,
    da quello che dice Amedeo S. (giudice) al TAR sembrano aver confuso commissione scientifica e giuria popolare.
    Feynman: già, aggiungo link sopra.

  3. @Riccardo
    da (ex) giurista la sentenza sulla Commissione Grandi Rischi non la trovo per niente denigrante o sminuitiva nei confronti della scienza..anzi..
    credo ne abbiate dibattuto ampiamente ma se serve un giudizio ‘tecnico’..sarò lieto di dire la mia..per quanto possa contare.
    un saluto 🙂
    s.

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