Il capitolo 29

A Bruxelles domani alle 10, l’Ufficio europeo anti-frodi (OLAF) presenta il rapporto sulle indagini svolte l’anno scorso. Si prevede un aumento dei casi, come ogni anno (rispetto al 2011, nel 2012 l’aumento era stato del 195%), in particolare sugli abusi dei Fondi strutturali e degli Aiuti internazionali nei 28 paesi dell’Unione.

E’ un complemento al rapporto sulla corruzione  pubblicato in febbraio dalla Commissione Europea, anche questo senza classificare i paesi, ma limitandosi a fare delle raccomandazioni.

Poche ore dopo, Transparency International presenta il “capitolo 29” che manca a entrambi: il rapporto sull’integrità/trasparenza/accountability delle istituzioni europee, dal Parlamento alla Commissione stessa. Sunto in cifre e in poche parole:

  • Despite legal obligations to do so, only 1 institution was found to have effective mechanisms in place to protect internal whistle-blowers.
  • There is no comprehensive verification of the assets declared by Commissioners or MEPs.
  • In late 2013, only 7 companies were barred from tendering for EU contracts due to evidence of corruption.

Il Parlamento viene fuori peggio delle altre istituzioni. Frodi e corruzione sottraggono circa 120 miliardi di euro/anno dal budget europeo e in Italia circa 60 miliardi/anno a quello dello stato.

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Caso Stamina
Per Science Insider, Laura Margottini ha sentito Amedeo Santosuosso, membro della prima commissione ministeriale secondo la quale non c’era alcun motivo per svolgere un esperimento clinico:

Amedeo Santosuosso, Chairman of the European Centre for Law, Science and New Technologies of the University of Pavia and a member of the first panel, hopes the saga will end before then. “At this point the minister should have the moral and political strength to take the right decision and put to a definitive end the whole story,” he says. “This is one of the darkest chapters in the history of medicine of this country.”

STAPs
Su Nature news, le dimissioni di Shunsuke Ishii del RIKEN, capo del comitato d’indagine sulle staminali indotte dette STAPs, dopo che anonimi hanno trovato “gel problematici” in due dei suoi paper.

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In USA la discriminazione inizia ancora prima del dottorato, scrivono Katherine Milkman, Modupe Akinola e Dolly Chugh

In our experiment, 6.500 professors at top U.S. universities drawn from 89 disciplines and 259 institutions were contacted by fictional prospective students seeking to discuss research opportunities prior to applying to a doctoral program. Names of students were randomly assigned to signal gender and race (Caucasian, Black, Hispanic, Indian, Chinese), but messages were otherwise identical. We found that faculty ignored requests from women and minorities at a higher rate than requests from White males, particularly in higher-paying disciplines and private institutions.

Anche nelle università con un’elevata percentuale di donne e di minoranze etniche.

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Oggi, Premio Goldman per l’ambiente: ritratto di Desmond D’Sa, Sudafrica, dalla BBC e di Suren Gazaryan, Russia, dal Guardian.