Disuguaglianze

Jennifer Fidler et al. pubblicano su Addiction un’analisi dei dati raccolti in Inghilterra dallo “Smoking Toolkit Study“. L’analisi è finanziata da Cancer Research UK, quindi in open access, dati grezzi compresi.

Dopo filtraggio statistico delle variabili, nel 2009 le sigarette elettroniche sono state più efficaci del 60% nel far rinunciare a quelle di tabacco rispetto ad altri metodi (adesivi per es.) ma solo del 40% in più rispetto alla forza di volontà. Perché chi fuma sigarette elettroniche vuol rinunciare ai catrami ma  non alla nicotina? L’articolo conferma altri dati, ma è notevole soprattutto perché spiega bene le incertezze, le difficoltà di interpretazione dei dati, e anche i possibili conflitti d’interesse di alcuni autori.

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Indispensabile per le Ong – dall’editoriale di Angus Deaton in poi – lo speciale sulle disuguaglianze tra ricchi e poveri dalla preistoria a oggi, con 16 articoli, rassegne e papers.
John Bohannon riassume i tentativi – falliti in metà dei casi – di replicare 27 esperimenti fondamentali da parte di un centinaio di psicologi, preoccupati per la reputazione della propria disciplina dopo un’ondata di scandali.
– Steve Palumbi et al. scrivono che certi coralli delle Samoa americane si adattano agli aumenti della temperatura più rapidamente del previsto, commento “Larmarck aveva ragione, in parte”…

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A la Fusco, cont.
Clare Francis segnala questa correzione del gruppo di Alfredo Fusco a un paper uscito sul Journal of Biological Sciences nel 2012, ma altri quattro pannelli restano tuttora molto “problematici”. David Hardman segnala altri due “problemi”.
Anche gli amici di Retraction Watch parlano del prof. Richard Tol della fondazione bigoilista GWPF, che scopriva vantaggi economici fino a 2,2°C di riscaldamento globale, li inseriva nel vol. II del quinto rapporto IPCC e nel riassunto per policy makers (e cronisti). Solo dopo la pubblicazione di entrambi, ha visto che i vantaggi erano dovuti all’intervento di “gremlins”.
I perfidi gremlins lo avevano proprio accecato, per cui aveva pure letto male  le critiche dei colleghi e minacciava di querelarli invece di ringraziarli. Vediamo se minaccia Andrew Gelman