Bollitore nucleare a fusione fredda, cont.


Tanto vale che ve lo dica, da sabato il trailer è sul sito della radio nazionale svedese. Cliccare “lynssa”, a 24′ 34” c’è la presentazione del reportage di Marcus Hansson sull’o-cat Leonarda e-cat fu Leonardo, che andrà in onda in tre puntate: martedì, mercoledì e venerdì prossimo.

La mail di Sven Kullander citata da Marcus non è stata rubata. In Svezia, la legge sulla libertà di informazione consente ai giornalisti, anche stranieri, di ricevere le mail scambiate da professori del KTH o dell’università di Uppsala con il giornalista Mats Lewan, il filosofo Andrea Rossi o il fisico Giuseppe Levi dell’università di Bologna in merito ai test svolti con vari e-cat dal 2011 a oggi.

Recensione di quella sorprendente corrispondenza a breve.

Nel trailer mi riferisco in particolare, ma non solo, all’accredito chiesto dalla direttrice di Oggi Scienza per un suo giornalista e mai concesso grazie all’intercessione di Daniele Passerini. Dettagli qui dove D. Passerini viola la legge sulla privacy com’è solito fare, riproducendo mail altrui senza autorizzazione, e qui per un estratto delle mail sue in quell’occasione.

Agg. 26/10
Lancio del reportage da parte della rubrica Medierna, a cura di Giancarlo, Google translate, Marcus Hansson e l’oca:

Noi di Medierna, su Radio1, abbiamo già fatto trasmissioni sulla rivista Ny Teknik e criticata come in dozzine di articoli acritici abbia ritratto Andrea Rossi mentre afferma di aver inventato una macchina che può risolvere tutti i problemi energetici del mondo ma non permette a nessuno di dare un’occhiata all’interno e di vedere come funziona.
In un lungo reportage, Marcus Hansson di Radio Scienza presenterà  fatti nuovi riguardo al ruolo rilevante avuto da giornalisti e fisici svedesi per lo sviluppo degli affari di Rossi. In particolare ci parla dell’importanza dei mezzi di informazione in tutto ciò.

Nel lancio, Medierna tira l’acqua al proprio mulino. Il reportage cita fisici, chimici e ingegneri svedesi, Giuseppe Levi, Andrea Rossi e come quest’ultimo abbia usato alcuni giornalisti svedesi – e non, come sanno i lettori di 22 passi e gli ascoltatori di Radio Città del Capo e di Radio24.

***

Roflmao del giorno
D. Passerini ripete i soliti insulti, “gio” è più creativo.
26 maggio 2014 14:24
do poco peso alla coyaud……………….. perchè dalla sua posizione avrebbe potuto approfondire la questione e-cat , come sta facendo la radio svedese ……e non l’ha mai fatto …..!!!
Alla radio svedese, faccio il caffè.

102 commenti

  1. Non c’è nessuna fusione fredda provata e utilizzabile al mondo.
    Perchè illudere la gente così?

  2. “In Svezia, la legge sulla libertà di informazione consente ai giornalisti, anche stranieri, di ricevere le mail scambiate da professori del KTH o dell’università di Uppsala con il giornalista Mats Lewan, il filosofo Andrea Rossi, il fisico Giuseppe Levi dell’università di Bologna in merito ai test sui vari e-cat, svolti dal 2011 a oggi”
    Ma dice che Mats si è scordato di avvisare Rossi, Levi e chiunque abbia contattato i prof di KTH o di Uppsala sulla vicenda E Cat di questo piccolo, insignificande dettaglio legale?
    “Recensione di quella sorprendente corrispondenza a breve”
    …Oppsss…mannò, dài, la volpe italoamericana ben sarà stata attenta, no? E avrà anche avvisato i compagni di merenda…no?…

  3. Anche Gary Wright trova interessante il programma di Marcus. Chissà, magari riusciremo ad averne almeno una versione in inglese…
    A proposito di Gary, sembra che in questo periodo vada molto di moda la caccia al trucco nei giochi di prestigio, persino di quei giochi ormai passati di moda. D’altronde, scoprire incanti toglie sapore allo spettacolo ma ha il suo fascino.
    Chissà se Gary ci ha preso, con questa storia delle resistenze?

  4. Sembra proprio l’Italia
    In Sweden, the Freedom of the Press Act of 1766 granted public access to government documents. It thus became an integral part of the Swedish Constitution, and the first ever piece of freedom of information legislation in the modern sense. In Swedish this is known as the Principle of Public Access (offentlighetsprincipen), and has been valid since.
    The Principle of Public Access means that the general public are to be guaranteed an unimpeded view of activities pursued by the government and local authorities; all documents handled by the authorities are public unless legislation explicitly and specifically states otherwise, and even then each request for potentially sensitive information must be handled individually, and a refusal is subject to appeal. Further, the constitution grants the Right to Inform, meaning that even some (most) types of secret information may be passed on to the press or other media without risk of criminal charges. Instead, investigation of the informer’s identity is a criminal offense.

  5. @Hermano Tobia
    Mettendo insieme i vari pezzi del “puzzle”, penso che il pezzo forte del reportage sia l’errore grossolano di misura elettrica fatto nel test di dicembre 2012 e poi “svelato” da una foto scappata in rete. [da 22passi]
    Penso che ne reportage non se ne parli neppure. L’analisi è solo merito mio.

    1. Giancarlo,
      certo, merito tuo. Hermano Tobia sbaglia, il reportage parla dei test ai quali gli svedesi hanno assistito o che hanno svolto in proprio tra il 2011 e il 2014.

      Cimpy,
      in Svezia la Costituzione si studia a scuola, tutti sanno del FOI Act.
      Non so chi sia stato avvisato, se ne occupano gli enti statali che ci mandano la documentazione – cmq Mats non è un dipendente statale.

  6. Provo a tradurre in un italiano comprensibile l’annuncio del reportage di Marcus Hansson sulla vicenda Rossi. Sorry for any misinterpretation.
    I mezzi di informazione si stanno comportando da compagni di merende in un caso di sospetta truffa energetica.
    Noi di Media, sul primo programma radio, abbiamo già fatto dei servizi a riguardo della rivista Ny Teknik e criticato come essi, in molte dozzine (? ndr) di articoli acritici, abbiano ritratto Andrea Rossi che afferma di aver inventato una macchina che può risolvere tutti i problemi energetici del mondo ma non permette a nessuno di dare un’occhiata all’interno e di vedere come funziona.
    Adesso, Marcus Hansson, di Radio Scienza ha messo in piedi una grande rassegna che può mostrare fatti nuovi riguardo al gran ruolo avuto da giornalisti e fisici svedesi per lo sviluppo degli affari di Rossi. In particolare ci parla dell’importanza dei mezzi di informazione in tutto ciò.
    Le verifiche sugli affari di Rossi da parte di Radio Scienza partono da Martedì 27

  7. Giancarlo,
    grazie! Forse si dice “in un caso di sospetta truffa”. La “truffa della Dekfalion” è nota, i compagni di merenda pure, vediamo se qualche mezzo di informazione parla anche di loro (Oggi Scienza a parte).
    Hermano Tobia,
    il ruolo di giornalisti e fisici
    Lei continua a sbagliare
    Temo non sarà uno spettacolo piacevole
    Grazie di confermare che per lei l’informazione è “uno spettacolo”,un progresso rispetto a “gossip”, presumo.

  8. @Ocasapiens
    i misstänkt energibluff si tradurrebbe in una sospetta truffa energetica
    Puoi correggere, mi sembra suoni meglio.
    Su compagni di merende mi sono preso una licenza, sarebbe compagni di squadra (medspelare = giocatori insieme). Da quando frequento l’Ikea sono una scheggia. Ho già imparato i plurali: ledARE = lampadine a LED.
    corretto, l’oca s.

  9. “tutto fumo e niente arrosto, tante parole e nessuna sostanza”
    Non avrei saputo descrivere meglio l’E Cat, se non mitigando la prima parte: anche il fumo è poco.
    Qualcuno sta seguendo anche gli sviluppi della vicenda Hyperion? Mi pare che Peter Gluck dica una cosa tipo che il report che si può leggere da Mats è pieno di errori ed è inaffidabile. Forse vuole suggerire che quelli che l’hanno scritto sono in malafede oppure pazzi, chissà.
    E’ bello, comunque, sapere che anche un domani potrò divertirmi a lungo con tutti quei believer che guarderanno adoranti l’ R6 anche grazie alle assicuriazioni di gente come Peter e Alan.
    Penso proprio che i believer non verranno mai davvero meno finché ci saranno blogger, giornalisti e supporter disposti a giurare e spergiuare che non solo gli asini ma pure i gatti possono volare (e magari perché conoscono il pilota direttamente, che è una personcina tanto ammodo…).
    Meno male, potrò continuare a giocare ancora un po’.
    😀

  10. Anche se sono anni che la vedo all’opera, l’abilita’ dei credenti di ignorare e sottostimare quello che contraddice la loro fede non finira’ mai di stupirmi.
    Arriva qualcuno che gli mostra che il loro sacro TPR contiene la prova che qualcuno ha fatto un pasticcio grossolano con le misure elettriche nel test di dicembre, e forse loro concludono che quegli stessi sperimentatori non siano per nulla affidabili nelle affermazioni che fanno sul successivo test di marzo? E che l’intero TPR sia, di conseguenza, assolutamente privo di valore?
    Assolutamente no: gli sperimentatori si sarebbero resi conto dell’errore (e non l’avrebbero documentato… e perche’ avrebbero dovuto farlo… e perche’ avrebbero dovuto togliere dal TPR un insieme di dati che avrebbero saputo irrimediabilmente viziato da un errore) e, anziche’ semplificare un set-up sperimentale che erano riusciti a sbagliare alla grande… l’avrebbero complicato al punto da riuscire a fare bene quello che non erano riusciti a fare con la configurazione piu’ semplice.
    Se non fosse che queste persone cercano di insegnarci come dovrebbero essere spesi i fondi pubblici per la ricerca, ci sarebbe da sganasciarsi.

    1. E.K. Hornbeck,
      Infatti per Mats Lewan, un’incompetenza così palese dimostra che l’e-cat funziona, gli imbroglioni sono gli esperti indipendenti che ottengono un COP 1 (arrotondando, fonte: mail di Mats Lewan agli scienziati svedesi) e quelli che svelano il trucco dopo averlo pagato un po’ troppo per i loro gusti.

  11. @Cimpy,
    Chissà se Gary ci ha preso, con questa storia delle resistenze?
    NO, per niente. La sua (1) è una spiegazione assurda. Un trucco non necessario e impossibile da gestire. Per di più, una sorgente di calore, sia pur piccola, posta vicino alla termocoppia di uscita interesserebbe un volume avente un’inerzia termica molto limitata, inducendo delle variazioni di T molto più rapide di quelle che sono state viste nelle curve rese pubbliche.
    Come ben sappiamo, tutti i risultati apparentemente straordinari delle prove svoltesi nel 2011 possono essere spiegati facilmente in modi molto più semplici. Gary Wright, chiunque sia (o siano) chi si firma così, aveva avuto modo di conoscere quelli messi in atto nei test di gennaio e febbraio (2). Invece ha prima tirato fuori l’assurdità di segnali preregistrati e infine quest’ultima idea di riscaldatori vicini alla TC di uscita. Due soluzioni complicate, in contrasto con la tesi da lui stesso sostenuta (1) secondo cui gli espedienti usati nei test 2011 devono essere stati molto semplici.
    E’ strano e alquanto sospetto che si faccia promotore di ipotesi basate su trucchi infondati. Praticamente sta facendo la stessa cosa che hanno fatto i fiancheggiatori della prima ora, quando hanno deviato l’attenzione dei possibili critici verso delle false piste, prima fra tutte quella del consumo di idrogeno.
    Va tenuto presente che GW è(sono) un convinto sostenitore delle LENR (3). Il sito http://opensourcelenr.com/ è apparso ad aprile 2012, un mese prima di http://shutdownrossi.com/
    in cui si attaccava violentemente Rossi, ma solo dopo che UniBo aveva disdetto il contratto di ricerca, facendo così mancare all’operazione mediatica la sorgente principale di credibilità. Lo scopo di GW è chiaro, affondare Rossi, e con lui Levi, per tenere a galla le LENR e il sogno associato a questa tecnologia. Val la pena di ricordare che questo sogno è stato alimentato negli ultimi 25 anni con centinaia di milioni di $/Euro erogati da grandi entità pubbliche e private.
    Il fatto che GW è/(sono) in contatto con il giornalista svedese autore della trasmissione radiofonica di domani (3) ci consiglia di avere un atteggiamento molto prudente nel valutare e commentare le informazioni che vi saranno rivelate. Le critiche infondate sono boomerang (4).
    (1) http://freeenergyscams.com/andrea-rossi-e-cat-how-rossi-focardi-and-levi-faked-the-low-temp-e-cat-demos/
    (2) http://matslew.wordpress.com/2014/04/02/heres-my-book-on-cold-fusion-and-the-e-cat/
    (3) http://freeenergyscams.com/andrea-rossi-new-3-part-story-starting-on-tuesday-27th/
    (4) http://fusionefredda.wordpress.com/2014/04/22/1859/#comment-38750

  12. @OcaSapiens,
    Sicuro?
    Sulla pagina di GW linkata in precedenza (3) si legge: “We have been in communication with Marcus Hansson and expect this show to cover much new ground.”
    Che significherebbe, se fosse vero, che c’è stato un contatto tra loro. Per il resto ammetto che in questa storia sono molto poche le cose di cui essere sicuri, oltre al fatto che le LENR non sono reali.

  13. Gary Wright un sostenitore delle LENR? Non lo avrei detto.
    Comunque di sicuro non ha particolari ascendenti su Marcus.

  14. Io un commentino al signor Gary nel suo sito in costruzione gliel’ho lasciato:

    Cimpy
    MAY 27, 2014 AT 8:38 AM
    Your comment is awaiting moderation.
    You know skeptics will step herearound looking at things in a different way than the one we used to look the http://freeenergyscams.com/ site or the http://shutdownrossi.com/ one.
    You might start your first post by answering a comment from Ascoli65 here , provided we all know you are not related to Marcus . It is your involvement in LENR as “serious stuff” that I am looking suspiciously: are you saying you are near to build an overunity machine?

  15. Pare abbastanza evidente che il signor Wright desideri prendere il posto del signor Rossi.
    Ma tu pensa, si vede che il business è buono.
    Comunque, scrive esplicitamente di energia elettrica da LENR e…viaggi nello spazio per la colonizzazione del sistema solare. E pazienza se i problemi quotidiani sono un po’ più terra terra, l’importante è volare, anche come teiere, se serve. Avanti un altro.

  16. Ascoli65,
    a questa “storia” lavoriamo in parecchi da mesi e ci è chiara.
    Giancarlo,
    certo, ma non serve – vuoi scommettere che adesso qualcuno mette in giro la voce che Marcus è “in contatto” con visitati dagli alieni?
    Cimpy,
    be’, GW vaneggia dall’inizio.

  17. Potevate informarci che entro 4 settimane avremo un report dettagliato su Ecat ..senza aver speso 1€ degli Italiani ?
    Come siamo avveduti ed economi.

  18. @ Giancarlo,
    Dà retta agli zii, Marcus Hansson e Gary Wright non si conoscono.
    se chi si cela dietro GW mente(ono) nel dire di essere in contatto con Marcus Hansson allora è un motivo in più per sospettare dei veri scopi, e soprattutto dei veri mandanti, della campagna anti-Rossi di cui si è(sono) fatto promotore. Potrebbe anche darsi, però, che uno dei GW si sia presentato a Hansson con altro nome e voi non lo sappiate.
    Comunque sia, la campagna di GW è sospetta. Fin dal suo inizio, il suo principale scopo è stato quello di demonizzare la figura di Rossi, per sostenere l’idea, molto diffusa anche tra i suoi critici, che egli possa essere stato capace di architettare e condurre da solo anche questa sua ultima impresa da fusionista. Ovviamente così facendo si tengono al coperto gli eventuali veri organizzatori dell’iniziativa, quelli che sette anni fa potrebbero aver spedito Rossi in Italia per contattare Focardi e procurarsi così l’appoggio mediatico, di inestimabile valore, di UniBo, al fine di convincere l’opinione pubblica mondiale che la FF aveva superato la fase ventennale dei mW ed era approdata a quella industriale dei kW/MW. In altre parole, potrebbe trattarsi di un “Rossi-libera-tutti”, a cui di recente è stato affiancato Levi nel ruolo di capro-espiatorio unico del DF.
    Spero che il programma radio svedese non ci riproponga la stessa minestra riscaldata, condita con la solita storia, purtoppo vera ma oramai trita e ritrita, della PetrolDragon e con vicende analoghe che tutti, svedesi compresi, possono cercare e trovarsi da soli su internet.

  19. @Ascoli65
    Prendiamo le cose con semplicità: Marcus deve iniziare il suo lavoro, cerca con google e trova Gary. Ci scambia due mail e si accorge del tipo che ha di fronte. Tronca ma Gary può ben dire di essere stato in contato con lui. E allora?
    Per te invece Gary è parte attiva della tua visione complottistica e cade come il cacio sui maccheroni: la falsificabilità è facile, se è stato Marcus a muoversi per primo. Prova a chiederglielo.
    Non credo al tuo complotto e anche qui proviamo a falsificare la tua teoria. Se è vera, la storia va avanti all’infinito, se -come credo- è falsa, finisce (né tu né io crediamo alla FF) tra un po’ quando qualcuno, ad esempio Proia o qualche altro licenziatario, lo denuncia.
    Le mie probabilità sono più alte delle tue. Anche perché dovendo assoldare le figure principali sul mercato si trovava di meglio.

  20. @ Giancarlo,
    >… cerca con google e trova Gary. Ci scambia due mail …
    Così suona meglio. Comunque, alla fine della fiera, conta che cosa racconterà MH. Speriamo non siano le stesse cose dette da GW.
    >Non credo al tuo complotto
    Complotto è un parolone. E’ solo uno “scenario” che cerca di tener conto di tutti i protagonisti della storia. Perchè ignorarli? E poi non è neppure mio, si può leggere in svariati siti. Basta cercare bene.
    >Se è vera, la storia va avanti all’infinito, se -come credo- è falsa, finisce
    Per essere basata sul nulla, è già durata moltissimo. Sette anni non sono pochi. Se finisse adesso non mi stupirei affatto, mi stupirei di più se continuasse. Oramai il rapporto costo/beneficio è decisamente sfavorevole alla continuazione dell’impresa, si rischia solo di bruciare tutta la FF. Sono mesi oramai che i fan, quelli che ci credono davvero, vengono preparati al “negative”.
    >tra un po’ quando qualcuno, ad esempio Proia o qualche altro licenziatario, lo denuncia.
    E perchè mai dovrebbero farlo. Pare che sia stata offerta a tutti la possibilità di restituire la licenza con un rimborso maggiorato del 10%. Se qualcuno l’ha mantenuta, non so se se ne potrà lamentare.
    Al momento, gli unici esposti sono chi ha acquisito l’IP, cioè i misteriosi finanziatori dell’IH, e chi ha finanziato l’impianto da 1 MW, che, per quanto ne sappiamo, potrebbero anche essere gli stessi. Diciamo che un vero scoop giornalistico dovrebbe partire da qui, dallo svelare chi ha in mano, o nel suo portafoglio, i destini energetici dell’umanità. Per ora di loro sappiamo solo che si trovano proprio sulla stessa costa atlantica su cui si affacciano una quindicina di appartamenti di un recente tesoretto immobiliare.
    >Anche perché dovendo assoldare le figure principali sul mercato si trovava di meglio.
    La bontà della scelta si valuta in base ai risultati. Credi che qualcun’altro sarebbe stato capace di fare approvare ad un Dipartimento di Fisica di una storica università un piano di ricerca biennale sui suoi cosi stagnolati?

    1. e.sodato
      Lei ci crede?
      Ascoli65,
      tutti… possono cercare e trovarsi da soli su internet
      Già, le inchieste giornalistiche sono superflue perché su internet si trovano solo informazioni affidabili. Propalate dall’ottantina di siti che vantano l’e-cat e le virtù del suo inventore.
      Credi che qualcun’altro sarebbe stato capace…
      Ci riescono quasi tutti. Quello di Pavia ha approvato un contratto con una start up per un “piano di ricerca” sul raggi(r)o della morte di Marconi fu Guglielmo o Luigi o del fantasma di Majorana. E ancora più facile quando la start-up è finanziata con soldi nostri, quella della figlia di Piantelli per es.
      un vero scoop giornalistico
      toh, adesso i giornalisti servirebbero per corrompere Darden o Vaughn. L’anonimato di quei signori è protetto dalla legge del Delaware. E perché sarebbero esposti? Gli investimenti in avventure high tech si deducono dall’imponibile (tax deferral, mi sembra che si chiami), in certi casi è un affare.
      scenario
      un po’ vecchio, quello del giornalista in combutta con un visitato dagli alieni per infangare degli innocenti, no?

  21. >Credi che qualcun’altro sarebbe stato capace di fare approvare ad un Dipartimento di Fisica di una storica università un piano di ricerca biennale sui suoi cosi stagnolati?
    La classe non è acqua. La stessa identica cosa accadde ai tempi di “oil from monnezz” al Politecnico di Milano. Qualcuno lì si bruciò il piumaggio ma, alla fine, finì, come in tutte le migliori sitcom italiane, a volemmose bene che per tutti ce stanno tarallucci e vino. Peccato non c’erano ancora internet e youtube altrimenti ne avremmo viste di altrettanto belle già 30 anni fa.

  22. Il contratto con Unibo prevedeva che Rossi ci mettesse dei soldi, a memoria 500 mila euro. Qualunque Dipartimento di Fisica a questo prezzo sarebbe disponibile a fare i test.

    1. Luca,
      Infatti Marcus è venuto a intervistare quelli del Poli, anche se gli svedesi possono “informarsi” su viva l’e-cat com
      Riccardo,
      Tanto più dopo la riforma Moratti… Non che sia sempre ricerca da buttare, al Dip. di Modena-RE hanno fatto i nanobuchi per le ruote della Ferrari!

  23. @OcaSapiens,
    >su internet si trovano informazioni affidabili propalate dall’ottantina di siti che vantano l’e-cat e le virtù del suo inventore
    Giancarlo ha appena detto che Marcus, nell’impostare il suo lavoro, è capitato nel sito di Gary Wright. Gli svedesi possono fare altrettanto. Se il leit-motif del suo programma sono le vecchie vicende giudiziarie presenti nel sito di GW, non aggiunge nulla di nuovo alla conoscenza dei fatti. Tra l’altro basare le accuse a Rossi quei fatti sarebbe un modo poco elegante di contestare la sua vicenda FF.
    Tra l’altro, l’ottantina di siti di cui parli sono uno degli elementi che inducono a pensare ad una campagna propagandistica in grande stile di cui Rossi è solo l’uomo simbolo.
    >E ancora più facile quando la start-up è finanziata con soldi nostri, quella della figlia di Piantelli per es.
    Non ne ero a conoscenza. Se fosse vero dimostrerebbe che si può facilmente raccogliere dei fondi senza suscitare tanto clamore. Viceversa, l’operazione Rossi-UniBo-UniSve è stata essenzialmente un’operazione mediatica, con passaggi su TV pubbliche italiane, svedesi e non solo. Il tutto per raccogliere qualche milioncino negli USA? Non ci credo.
    >toh, adesso i giornalisti servirebbero per corrompere Darden o Vaughn. L’anonimato di quei signori è protetto dalla legge del Delaware.
    Per carità, non chiedo di corrompere nessuno. Nei commenti iniziali a questo post si parlava della legge che consente ai giornalisti svedesi di pubblicare notizie di pubblico interesse. Forse questa legge non è applicabile nel Delaware, ma a me interesserebbe comunque sapere chi sono quei pochi soggetti che hanno pagato un milioncino di $ a testa per detenere il segreto che può salvare, o illudere, il mondo intero. Più pubblico interesse di così …

  24. @Luca,
    >La stessa identica cosa accadde ai tempi di “oil from monnezz” al Politecnico di Milano.
    E’ vero, ma ci sono differenze fondamentali.
    Innanzitutto mi pare il coinvolgimento dei professori fosse stato meno corale di quello che abbiamo potuto vedere con i nostri occhi nei video del 2011.
    L’altra è: Fool me once, shame on you; fool me twice, shame on me.
    @Riccardo Reitano,
    Qualunque Dipartimento di Fisica a questo prezzo sarebbe disponibile a fare i test.
    Guarda che non stiamo mica parlando di bagasce.

  25. @Ascoli65
    E’ solo uno “scenario” che cerca di tener conto di tutti i protagonisti della storia. Perchè ignorarli? E poi non è neppure mio, si può leggere in svariati siti. Basta cercare bene.
    Secondo me e’ proprio questo il principale difetto dello scenario: cerca di tener conto di *tutti* i protagonisti della storia.
    Sono troppi per uno scenario solo.
    Comunque, magari lo scenario non sara’ tuo, ma mi sembra evidente che ti ci sei affezionato. Non vorrei che tu ti ci sia affezionato troppo; ovvero, non vorrei che tu ti ci sia affezionato al punto da inserire ogni tessera — a forza — nel mosaico (anche a costo di inserirla ribaltata; con qualche martellata, se necessario) e al punto da aver rinunciato a immaginare se con le stesse tessere si possono costruire uno o piu’ mosaici alternativi. Magari piu’ semplici. O magari non alternativi ma, comunque, diversi e non connessi.
    E, a proposito, vorrei chiederti: riesci a immaginarti qualcosa che possa falsificare questo (non) tuo scenario?

  26. Ascoli 65,
    Perché è “poco elegante” spiegare che la storia si ripete, visto che non la sa nemmeno lei? Anche per il petrolio dalla monnezza c’erano report di prof italiani e stranieri, che servivano a Rossi per trovare finanziamenti. Andava in giro a cercare i prof. per l’Europa con la bottiglia di “petrolio” nel bagagliaio esattamente come faceva con l’e-cat.
    Creda quello che vuole. Sta di fatto che alla ditta di Piantelli Jr la Regione Toscana ha dato solo un milione di euro e gli investitori svedesi che avevano visto i report di Essén e Kullander, gli articoli di Ny Teknik e il documentario della tv svedese, ne offrivano 60. Solo che avevano tester indipendenti. A questo punto, i milioncini americani erano meglio che niente.
    La legge svedese e quella americana sulla libertà di informazione obbligano gli enti pubblici a fornirci i documenti riguardanti il lavoro svolto da pubblici dipendenti. Industrial Heat è una ditta privata e quello che 14 privati fanno con i propri soldi è di interesse privato, tutelato dalle leggi del Delaware sulle aziende private.

  27. Guarda che non stiamo mica parlando di …
    Ricordo che ai tempi un esimio prof (scomparso da anni) a cui dovevo sistemare delle cose -mi disse che quel giorno non avrei potuto fare il lavoro perché doveva (testuale) “fare una marchetta”. Ai miei vocalizzi allibiti mi spiegò che era termine gergale per dire che avrebbe preso dei soldi per fare una recensione (ovviamente favorevole) al lavoro di un conoscente, altro esimio par suo.
    Ricordo che fu allora che imparai il senso del motto di Vespasiano. In seguito scoprii che era più difficile trovare eccezioni che conferme.
    Sì, io ci credo che più di uno avrebbe accettato di fare dei test di qualcosa in cui non credeva per quella cifra (insignificante per un’Istituzione, parecchio interessante anche da dividere in due o tre e pure a dover sostenere qualche piccola spesa – come un 1000 euro a testa ad un paio di stagisti, per dire, ma forse agli stagisti si dà pure meno, che magari è meglio abbiano sempre molta fame, chissà).
    Credo anche che comunque ci sia da fare luce, come chiedi anche tu, perché Rossi ha avuto tante sponde a cui appoggiarsi, che meritano un’indagine per capire quanto fossero banalmente interessate ad una prebenda simile o quanto interessate ad altro o davvero convinte che ci fosse qualcosa di serio in quelle salamele.
    Soprattutto nell’ultimo caso, opinione mia, qualche spostamento tra i banchi di scuola mi parrebbe un atto dovuto. Nei primi invece, dipendesse da me lascerei la parola a chi si occupa di tasse, che di solito va parecchio a fondo in casi simili, e fa molto più male di altri specialisti, salvo che non emergano associazioni al gioco principale, dove allora i soci dovrebbero seguire Rossi lì dove fosse chiamato ad andare, ma anche di questo scenario possiamo solo stare a vedere quanto c’è di vero e -ove ci fosse – quanti individui e di quali luoghi ne risulterebbero coinvolti.
    Comunque il minimo che mi aspetto è una chiara presa di posizione di chi non risulti coinvolto (e sono sicuro siano comunque tanti) che alla fine si associ in un comunicato ufficiale che forse avremo il piacere di leggere su quotidiani a diffusione nazionale, con auspicabile passaggio della notizia nei TG. Anche qualche speciale che poi riprenda e ripeta certi fatti e certi risultati con una risonanza almeno pari a quella che ebbe l’Enterpreneur nel 2009/2010 mi parrebbe un giusto bilanciamento delle cose.
    Poi, secondo me, non è solo in UniBo e nel suo DF che bisognerebbe guardare. Ad esempio, ci sono state interrogazioni parlamentari interessanti e sarebbe da capire se ci sia stato qualche consulente (interno o esterno) che le ha ispirate e che relazione potesse eventualmente esserci con l’Enterpreneur, l’E Cat, i fondi di cui si chiede allo Stato o le LENR in generale. Ovviamente, è solo un esempio.
    Ti confesso che sono anch’io molto curioso di conoscere i nomi dei 14/15 Cappi soci di IH, e ni dispiace di sapere che nel Delaware la cosa è secretata legalmente. Nutro comunque la speranza che riuscendo a far sentire fin da quelle parti la voce Marcus e dei tanti che hanno idee più che fondate (per non dire certezze) su come non funzioni l’invenzione di Rossi, qualcuno di quei soci potrebbe anche palesarsi.
    O magari anche solo un avvocato parecchio agguerrito in rappresentanza, per dire.
    Poi magari a qualche domanda di pura curiosità nostra uno dei due trova il tempo di rispondere. E anche questo potrebbe passare per vari canali, sono sicuro che farebbe audience, specie se uscisse qualche altro nome interessante (posto che le leggi anche del Delaware lo consentano).
    Di certo noi si guarda e, finché si può, si fa sentire la nostra voce. Il tuo puzzle non è un semplice puzzle, è un arazzo molto elegante. L’importante, come ha detto Hornbeck, è che sia falsificabile da una o più tessere che non riuscissero ad incastrarsi a dovere.
    Intanto mi pare che i nodi stiano venendo al pettine. Già la recente caduta dell’Hyperion è stata una doccia fredda che ha fatto capire che sono effettivamente possibili frodi che durano a lungo, coinvolgono persone di scienza e comprovata rettitudine (non a caso di solito nella parte dei frodati), nomi (citati a torto o a ragione) di Istituzioni importanti, investimenti che (a misura di comune mortale) paiono imponenti.
    Quella vicenda sta anche facendo capire che ci sarà sempre qualcuno che cercherà di andare avanti ad oltranza (di solito son quelli che giocano anche la carta della cospirazione contro di loro), almeno finché non glielo si potrà legalmente impedire via forze dell’ordine, sembrerebbe.
    Ora, i famosi test dell’Hot Cat che avrebbero contribuito a convincere i soci di IH ad investire quella quindicina di milioni di dollari nella storia hanno mostrando crepe vistose, tali per cui si può ipotizzare un nuova doccia fredda, anzi gelata, per la Cold Fusion i cui sostenitori parevano aver riposto massicce speranze, come da loro comunicati degli ultimi quattro anni.
    Questo evento ove a breve (si spera non rossinianamente breve) confermato non potrà essere relegato a semplice inganno del furbo di turno, ma avrà giustamente ripercussioni su tutte le fantastiche macchine overunity ad FF e su tutti gli eccessi di calore dichiarati. Con buona pace di chi pensa che qualcosa di impossibile possa funzionare perché lo dice uno (o molti) tanto ammodo a prescindere dal fatto che si possa verificare. Anzi, dipendesse da me, oltre ad un marcato inasprimento delle pene comminabili a chi si macchi di frodi, chiederei che ogni oggetto che ci si ostini a presentare come funzionante in overunity fosse testato da un team di vere terze parti, come quelle che hanno testato e dimostrato il non funzionamento dell’Hyperion, con pubblicazione dei risultati – se negativi- su quotidiani nazionali a spese dell’inventore. Tanto per cominciare. Poi ovvio, mi rendo contro che quel povero team sarebbe almeno inizialmente subissato di lavoro e che lo spazio per altre notizie sui giornali si farebbe un po’ rado…

  28. @ E.K.Hornbeck,
    >Sono troppi per uno scenario solo.
    Beh, in realtà gli scenari sarebbero due. Uno maggiore che parte dal 1989 e che a sua volta si articola in una serie di quadri minori, tra i quali si trova lo scenario finale, per ora, in cui recita Rossi.
    >mi sembra evidente che ti ci sei affezionato. … al punto da inserire ogni tessera — a forza — nel mosaico
    Non si tratta di usare la forza, una volta girate nel verso giusto si incastrano benissimo, anche se mi rendo conto che il quadro che ne emerge sia inusuale e desti sorpresa, sconcerto e molta apprensione.
    >con le stesse tessere si possono costruire uno o piu’ mosaici alternativi. Magari piu’ semplici.
    Si è possibile, ma lasciando molti buchi dentro e molte tessere (importanti) fuori.
    Ad esempio, secondo te, quale semplice scenario potrebbe accogliere facilmente il fatto che il DOE ha stroncato in modo secco la FF già nel 1989 e nell’appello del 2004, mentre il DOD l’ha finanziata con decine di M$ dagli albori fino ad almeno il 2012 e forse oltre?
    >riesci a immaginarti qualcosa che possa falsificare questo (non) tuo scenario?
    Potrebbe essere un’azione legale dei finanziatori della IH. Intendo dire qualcosa di serio, non una farsa. Ma dubito che ci sarà.

  29. @ OcaSapiens,
    >Perché è “poco elegante” spiegare che la storia si ripete, visto che non la sa nemmeno lei?
    So quello che si può leggere e vedere su internet, che non è poco. Comunque quelli non sono argomenti da usare contro Rossi (ci ha già pensato la magistratura), ma vanno eventualmente addebitati ai professori che gli avrebbero creduto (e per la seconda volta) o che lo hanno comunque spalleggiato. Tuttavia trovo inelegante farlo in questo momento. Il confronto sul merito delle prove condotte dai professori, non dovrebbe essere influenzato dai pregiudizi derivanti da storie passate che non li riguardano direttamente. Si può dimostrare lo stesso che hanno alterato i dati sperimentali.
    >A questo punto, i milioncini americani erano meglio che niente.
    Credi che gli americani siano più sprovveduti degli svedesi? Oppure che 12 M$ non meritavano la stessa cautela di 60 MEuro?
    >La legge svedese e quella americana sulla libertà di informazione obbligano gli enti pubblici …. Industrial Heat è una ditta privata …
    Questo mi era chiaro. Potrebbe però darsi che indagando legittimamente nel pubblico si scopra una parte di questi finanziatori privati, in tal caso credo che prevalga la loro natura pubblica.Comunque sia ritengo che voler conoscere chi sono i veri finanziatori di IH sia una legittima curiosità, che un giornalista dovrebbe porsi, anche se non può soddisfarla.

    1. Ascoli65,
      su Internet ci sono le perizie dei prof del PoliMi sul petrolio PetrolDragon? Se non ci sono, perché non è elegante informare gli svedesi del modus operandi utilizzato da Rossi? E’ meglio occultarlo o raccontare che è stato vittima di un complotto così il pregiudizio è favorevole a priori?
      Sui soldi, non ho idea. Magari un milione in meno a testa faceva comodo per il tax deferral e pensando ai bonus di certi CEO, mi sembra un’ipotesi plausibile, tutto qua. So solo che gli investitori svedesi hanno esercitato la due diligence e Rossi ha accettato.
      Curiosità: legittima senz’altro, ma la fiscalità non mi appassiona e in USA ci sono giornalisti che se ne occupano con una competenza che non avrò mai! Per definizione i piccoli fondi privati non sono di interesse pubblico, i.e. sono accountable solo a chi ci mette soldi – o ai loro prestanome, se sono basati nel Delaware.

  30. @Cimpy,
    >Comunque il minimo che mi aspetto è una chiara presa di posizione di chi non risulti coinvolto (e sono sicuro siano comunque tanti) che alla fine si associ in un comunicato ufficiale …
    Certo sarebbe la conclusione ideale della commedia bolognese, ma finchè ci sarà chi difende il diritto dei ricercatori di prendere in giro i contribuenti, basta che lo facciano nel tempo libero, non credo che sentiranno il bisogno di rendere conto all’opinione pubblica del loro operato.

  31. @ OcaSapiens,
    ritengo che le vicende FF che hanno visto protagonista Rossi siano attribuibili in toto a gravi carenze etiche in ambito accademico e non alle attitudini dell’inventore, nè quelle presenti, nè tantomeno quelle passate. Mettere davanti le vecchie vicende PetrolDragon indebolisce, non aumenta, l’efficacia delle critiche che si possono fare alle prove condotte dai professori. Quelli bolognesi prima di tutto. Sono loro in primo luogo, e non Rossi, che hanno tradito la fiducia dei cittadini, italiani, svedesi o americani che siano.
    Da quello che traspare dalle prime frammentarie notizie sulle prime 2 puntate della radio svedese, sembra che si voglia buttare quasi tutta la colpa su Rossi (troppo comodo!) e criticare l’appoggio che avrebbe ricevuto dai SOLI ambienti accademici svedesi.
    la puntata di oggi denuncia la misconduct di accademici svedesi, proprio perché il programma va in onda su una radio svedese, l’oca s.
    Nella traduzione della puntata di ieri si legge (1): “She [cioè tu] says, that without the swedish scientists positive reports Andreas Rossi could not have been able to sell his alleged technology to an american investment company”. Perchè solo “swedish”? Il primo firmatario del TPR dell’anno scorso (2), unico autore presente a tutti i test e che, pare, abbia redatto la versione italiana del report, è italiano ed esibisce accanto al suo nome l’affiliazione alla Bologna University, lo stesso vale per i 2 suoi colleghi citati nei ringraziamenti finali, a cui si aggiunge una PhD dell’INFN. Tanto basta a consentire alla propaganda pro-FF per associare surrettiziamente l’Università di Bologna e l’INFN ai risultati vantati nel TPR. UniBo e INFN che, come al solito, tacciono.
    Ma che c’entra? Levi non è pagato dallo stato svedese, Bologna non è in Svezia, l’oca s.
    Il rapporto in base al quale l’IH avrebbe acquisito l’IP della “Italian LENR technology” (3) è roba italiana, molto più che svedese. Come mai nella trasmissione si parla (almeno fin qui) solo di professori svedesi? E’ una forma di delicatezza da parte dell’autore che preferisce lavare i panni di casa propria? Se fosse così sarebbe apprezzabile e gli saremmo grati per la cortesia.
    Più che una cortesia è un obbligo, nessuna radio d’informazione fa un’ora su uno mai sentito nominare, straniero e che non ha mai fatto nulla di clamoroso. E almeno Levi le misure le ha fatte davvero, l’oca s.
    Ma a questo punto mi chiedo pure perchè in una nazione molto più piccola dell’Italia la radio statale ha dato ad un suo giornalista alcuni mesi di tempo per svolgere un indagine per indagare possibili abusi commessi dai professori svedesi e qui da noi siamo rimasti alle trasmissioni molto (troppo) possibiliste di Saso (4), Torrealta (5), Giacobbo (6), Melis (tante), ecc. con interviste ossequiose a nostri professori che molto prima dei loro colleghi svedesi hanno alimentato pubbliche ed infondate speranze sulla realtà di quel marchingegno?
    Come ti spieghi che in Svezia si è trovato un giornalista capace di farsi rilasciare dalle loro università la corrispondenza di Essen e Kullander, mentre in Italia non si riesce a trovarne uno tra i 1000 e passa di Bologna (7) che dedica mezza giornata a farsi rilasciare dalla segreteria del Dipartimento di Fisica (ora DIFA) il verbale del consiglio del 21 aprile 2011 e riuscire così a sapere finalmente, dopo 3 anni, chi e su quali basi ha approvato il contratto di ricerca biennale con Rossi (8)?
    Forse perché in Svezia c’è la legge FOI, l’integrità è considerata un valore, sono mal visti gli abusi dei beni pubblici che qui sono applauditi ecc. ecc., l’oca s.
    Come mai 2 pesi e 2 misure? Forse che gli italiani si possono prendere per il naso e gli svedesi no?
    Mi sembra che si sia risposto da solo, l’oca s.
    (1) https://docs.google.com/document/d/1R7TjpyqhD5LyJ6KX1bL9-uHpFyUqDJq4z1solMJ9inA/edit
    (2) http://arxiv.org/abs/1305.3913
    (3) http://www.prnewswire.com/news-releases/industrial-heat-has-acquired-andrea-rossis-e-cat-technology-241853361.html
    (4) http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=23074
    (5) http://www.youtube.com/watch?v=_hX40Fgw4kQ
    (6) http://www.youtube.com/watch?v=doDMI1DI6FE
    (7) http://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/29/levi/#comment-22782
    (8) http://22passi.blogspot.it/2011/06/accadde-il-21-aprile.html

  32. @ OcaSapiens,
    nell’attesa di veder comparire in rete il mio precedente commento (#-564464), rispondo anche alla seconda parte del tuo commento.
    >Sui soldi, non ho idea. Magari un milione in meno a testa faceva comodo per il tax deferral …
    Peccato, in genere si dice che bisogna seguire il flusso dei soldi per capire tutto il resto. Comunque il “magari” è un po’ deboluccio. A me pare incredibile che tra tante aziende americane operanti su settori più tranquilli, ma sfortunate, siano andati a scegliere proprio una società impegnata in una impresa così controversa per mettere in atto un espediente fiscale. Sicuramente hanno avuto pure loro la possibilità di imbattersi, come Marcus, nelle pagine internet di Gary Wright o in quelle, non meno critiche, di Steven Krivit. A me viene spontaneo pensare che quel finanziamento sia stato eseguito, magari, nella piena consapevolezza del tipo di IP che si andava ad acquisire. Magari, eh?
    >Curiosità: legittima senz’altro, ma la fiscalità non mi appassiona e in USA ci sono giornalisti che se ne occupano con una competenza che non avrò mai!
    E allora confidiamo nella curiosità e competenza dei giornalisti americani!

    1. Ascoli65,
      commento (#-564464) recuperato per un pelo, era nello spam – le rispondo all’interno.
      il “magari” è un po’ deboluccio.
      Non solo era deboluccio, era invalidato da “Sui soldi, non ho idea.” Gli americani danno una media di 3-4 milioni di dollari all’anno alla Black Light Power e miliardi a sette “incorporated”, ma non so perché lo fanno. Invece so che esiste il tax deferral perché ogni tanto al Congresso parlano di abolirlo per via di abusi.
      La wackiness di Gary Wright è talmente ovvia da far pubblicità a Rossi secondo me, ma c’è gente che crede a qualunque cosa legga su internet – di nuovo non faccio testo.
      tutti, – 30 maggio 2014
      non faccio testo, Gary Wright scrive:
      Your word “wackiness” might apply to the two websites where the battle against fraud and corruption is waged.
      But I would like you to know that they are designed that way on purpose.

  33. @Ascoli65
    > in realtà gli scenari sarebbero due. Uno maggiore che parte dal 1989 e che a sua volta si articola in una serie di quadri minori, tra i quali si trova lo scenario finale, per ora, in cui recita Rossi.
    Due scenari ma strettamente connessi, quindi.
    >> con le stesse tessere si possono costruire uno o piu’ mosaici alternativi. Magari piu’ semplici.
    > Si è possibile, ma lasciando molti buchi dentro e molte tessere (importanti) fuori.
    Appunto.
    La realta’ umana, sociale, finanziaria e statuale e’ tremendamente complicata.
    Uno scenario che *non* lascia buchi e tessere che non si incastrano (e non forma altri mosaici) non puo’ (IMHO) essere credibile.
    >> riesci a immaginarti qualcosa che possa falsificare questo (non) tuo scenario?
    > Potrebbe essere un’azione legale dei finanziatori della IH. Intendo dire qualcosa di serio, non una farsa. Ma dubito che ci sarà.
    Avrei detto che un’azione di quel tipo si incastrava (rovesciandola) perfettamente. Non potrebbe essere intesa come il modo di affossare definitivamente Rossi, una volta che non fosse piu’ minimamente credibile, per cercare di conservare credibilita’ alla fusione fredda? E ripartire con un nuovo specchio per le allodole?

  34. @ E.K.Hornbeck,
    > Due scenari ma strettamente connessi, quindi.
    Sì, uno nell’altro. Quello esterno è molto più capiente e capace di accogliere più tessere.
    >Uno scenario che *non* lascia buchi e tessere che non si incastrano (e non forma altri mosaici) non puo’ (IMHO) essere credibile.
    Dal nostro punto di osservazione, non privilegiato, sarà inevitabile lasciare qualche buco ed avanzare alcune tessere, ma occorre comunque darsi un criterio con cui valutare il puzzle più credibile e questo criterio non può essere altro che quello che minimizza il numero di buchi e di rimanenze. Altrimenti si arriverebbe al controsenso di considerare più credibili i mosaici più incompleti, che tra l’altro aumentano di numero all’aumentare dei difetti.
    >Non potrebbe essere intesa come il modo di affossare definitivamente Rossi, una volta che non fosse piu’ minimamente credibile, per cercare di conservare credibilita’ alla fusione fredda?
    Certo, è per quello che avevo specificato che doveva essere un’azione “seria”. Rossi può accettare di buon grado di farsi accusare se può girare la responsabilità su altri, e i più accredidati in questo ruolo sono i professori che gli hanno certificato le prestazioni dei suoi ritrovati, soprattutto quelli che non possono più difendersi. Ma non credo che accetti azioni che rischiano di minacciare la sua libertà. Non mi pare così sprovveduto. Immagino abbia preso le sue precauzioni.
    >DOE vs. DOD
    Mi aspettavo di conoscere lo scenario in cui poteva essere inserito, secondo te, il diverso atteggiamento del DOE e del DOD nei confronti della FF. Sono 2 tessere pesanti, non si possono ignorare. Qualche idea?

  35. @Ascoli65
    occorre comunque darsi un criterio con cui valutare il puzzle più credibile e questo criterio non può essere altro che quello che minimizza il numero di buchi e di rimanenze.
    Dissento.
    Un criterio basato solo sul numero di tessere lasciate libere o sul numero di buchi, per me, non e’ significativo. E minimizzarle mi sembra peggiorativo.
    Se disponessimo (ma non e’ proponibile il metterne in piedi una oggettiva) di una metrica basata sul numero di tessere e il numero di puzzle, privilegerei le combinazioni che non esagerano ne’ in eccesso ne’ in difetto ne’ il numero di puzzle ne’ il numero di tessere per ogni puzzle ne’ il numero di tessere non classificate ne’ il numero di buchi nel puzzle.
    Rossi può accettare di buon grado di farsi accusare se può girare la responsabilità su altri […] Ma non credo che accetti azioni che rischiano di minacciare la sua libertà. Non mi pare così sprovveduto. Immagino abbia preso le sue precauzioni.
    Quindi, sintetizzando, troveresti falsificante un Rossi che finisce in galera, per questa vicenda, per tempi significativi? Anni?
    Credevo pero’ che il tuo scenario fosse abbastanza flessibile da ipotizzare un Rossi come strumento non del tutto consapevole.
    Mi aspettavo di conoscere lo scenario in cui poteva essere inserito, secondo te, il diverso atteggiamento del DOE e del DOD nei confronti della FF.
    Mi dispiace ma non ho seguito la vicenda di questi due dipartimenti a sufficienza per darti un parere.
    Ho seguito principalmente la vicenda di Rossi e non sono convinto che DOE e DOD o altri dipartimenti governativi, americani o di altri stati, siano parte dello stesso puzzle.

  36. @Ascoli65
    Dal nostro punto di osservazione, non privilegiato, sarà inevitabile lasciare qualche buco ed avanzare alcune tessere
    Quello che sostengo e’ che sia inevitabile da qualunque punto di osservazione.

  37. @ E.K.Hornbeck,
    >Dissento, … privilegerei le combinazioni con non esagerano ne’ in eccesso ne’ in difetto …
    Io invece continuo a preferire il criterio Ravensburger.
    >Anni?
    Sarei già molto sorpreso se fossero ore.
    >… Rossi come strumento non del tutto consapevole.
    Secondo me è consapevole quanto basta.
    >Mi dispiace ma non ho seguito la vicenda di questi due dipartimenti a sufficienza per darti un parere.
    Non ci vuole molto per farsene uno. Il DOE ha bocciato la FF, non ritenendola meritevole di finanziamenti, nel 1989 e nel 2004 (1). Il DOD l’ha finanziata abbondantemente dal 1989 in poi partecipando alla ricerca con diverse sue ramificazioni (2). Come te lo spiegheresti?
    >Ho seguito principalmente la vicenda di Rossi e non sono convinto che DOE e DOD o altri dipartimenti governativi, americani o di altri stati, siano parte dello stesso puzzle.
    Forse l’hai seguita superficialmente (3).
    Comunque sia Rossi stesso dice (4): “I am safe in the USA, not outside.” Nello stesso commento parla molto familiarmente del DOD e anticipa di quasi un anno le recenti rivelazioni di Lewan sul test di Uppsala andato male, cioè che ha fornito i risultati giusti.
    (1) http://en.wikipedia.org/wiki/Cold_fusion
    (2) http://lenr-canr.org/wordpress/?page_id=952
    (3) http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?page_id=2
    (4) http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=806&cpage=14#comment-719723

  38. @Ascoli65
    continuo a preferire il criterio Ravensburger.
    Che e’ perfetto per divertirsi con i puzzle di cartone ma pessimo per analizzare le vicende umane (sempre IMHO, ovviamente).
    Il DOE ha bocciato la FF […] Il DOD l’ha finanziata abbondantemente […] Come te lo spiegheresti?
    Queste informazioni sono ampiamente insufficienti per dare una valutazione degna di questo nome.
    Una vale un’altra.
    Comunque… persone diverse al comando, decisioni diverse? Forse al DoE si aveva un maggiore interesse per le tecnologie consolidate e di comprovabile (rapidamente) efficacia? Al DoD la paura che una potenza nemica potesse sviluppare per prima una tecnologia militarmente significativa puo’ aver fatto insistere in ricerche inutili?
    Forse l’hai seguita superficialmente
    O forse, piu’ banalmente, sono arrivato a conclusioni diverse dalle tue.
    Non pensi che se il DoD (nel suo complesso) fosse davvero dietro a Rossi (per i motivi che sospetti tu) quel nome *non* dovrebbe apparire in quella lista? Men che meno esplicitando la sua appartenenza al DoD?
    Al contrario, se il DoD ha effettivamente condotto delle ricerche sulla fusione fredda… qualche credulone, convinto della realta’ del fenomeno, deve pur esserci stato al suo interno. Non troverei per nulla strano se, a titolo personale, si fosse messo in contatto con Rossi.
    Rossi stesso dice: “I am safe in the USA, not outside.” Nello stesso commento parla molto familiarmente del DOD
    Non sono disposto a considerare le parole di Rossi come significative; se non per rilevarvi incongruenze.
    Comunque, in quell’intervento ricorda di aver tirato una sola al DoD con la vicenda del generatore basato sull’effetto Seebeck. Non mi sembra che al DoD l’abbiano mai smentito; anzi: ricordo un divertente resoconto, a riguardo. In quell’occasione, puo’ essere entrato in contatto con coloro che, nel DoD, si occupavano di ricerche sulla fusione fredda. Puo’ essere persino stata l’ispirazione per la successiva (chiamiamola cosi’) avventura imprenditoriale.
    Anche qui: se il DoD (o qualsivoglia agenzia americana) avesse voluto mettere in piedi un’azione di disinformatia per far credere (a nemici, mercati e opinioni pubbliche) alla realta’ della fusione fredda, non avrebbero dovuto scegliere qualcuno (a) non coinvolto in precedenti, pubblici e clamorosi insuccessi tecnologici, (b) con un curriculum tecnico/scientifico piu’ credibile di una laurea in ingegneria della Kensington e (c) che non fosse in nessun modo riconducibile a forze armate o agenzie di sicurezza di un qualsiasi paese occidentale?
    Cerco di spiegarmi meglio: non sono convinto che l’ipotesi disinformatia sia da buttare; anzi. Ma sono convinto che funzioni meglio ipotizzando che Rossi non ne sia coinvolto; ovvero che faccia parte di un puzzle sconnesso o connesso in maniera estremamente blanda.

  39. Se ci si ricorda che Dod e Doe stanno per perssone che lavorano in posti diversi, basta che al Doe comandino scettici (o che ci suano persone con interessi diversi) e al Dod ci sia qualche believer (o socio o persona che apprezza regalie) al posto giusto.

  40. @ E.K.Hornbeck,
    >pessimo per analizzare le vicende umane
    Che comunque si svolgono in un continuo spazio-temporale senza buchi, come i puzzle di cartone.
    >Queste informazioni sono ampiamente insufficienti per dare una valutazione degna di questo nome.
    Non dobbiamo mica firmare una perizia giurata. Si parla solo di ipotetici scenari.
    >Forse al DoE si aveva un maggiore interesse per le tecnologie consolidate e di comprovabile (rapidamente) efficacia?
    Al DoE finanziano qualunque ricerca possa dare un minimo contributo alla fabbisogno energetico americano in un qualsiasi lasso di tempo.
    >Al DoD la paura che una potenza nemica potesse sviluppare per prima una tecnologia militarmente significativa puo’ aver fatto insistere in ricerche inutili?
    A cui veniva data ampia pubblicità?
    >Non pensi che se il DoD […] fosse davvero dietro a Rossi […] quel nome *non* dovrebbe apparire in quella lista?
    E perchè mai. Il sostegno del DoD alla FF è sempre stato palese.
    >qualche credulone, convinto della realta’ del fenomeno, deve pur esserci stato al suo interno
    Per un quarto di secolo tutti i creduloni americani della FF se li è beccati il DoD? Nessuno che per sbaglio sia finito al DoE? (Lo chiedo anche a Cimpy)
    >in quell’intervento ricorda di aver tirato una sola al DoD
    Lui veramente dice di aver collaborato con il DoD con piena soddisfazione di quest’ultimo. Potrebbe essere vero, basta escludere che il vero oggetto della collaborazione fosse la produzione efficiente di energia.
    >non avrebbero dovuto scegliere qualcuno (a) …, (b) …(c) …?
    Guarda che gli hanno creduto lo stesso. Parecchi professori universitari e, grazie a loro, milioni di persone in tutto il mondo.
    >non sono convinto che l’ipotesi disinformatia sia da buttare; anzi.
    Allora teniamola presente come ipotesi e aspettiamo di vedere se le prossime tessere vi si incastrano per bene.

  41. @OcaSapiens,
    ritorno su questo tuo passaggio:
    >Oppure che 12 M$ non meritavano la stessa cautela di 60 MEuro?
    Ancha a me pareva che all’epoca si parlasse di 60 MEuro. Tuttavia secondo la trascrizione inglese della trasmissione svedese di ieri parrebbe che la cifra sia molto più contenuta: “They have according to the journal NyTeknik 64MSEK [$1M] with them tready to be invested in Rossi’s machine.”
    Hai modo di verificare quale sia la cifra giusta?
    Se la cifra offerta dagli svedesi era solo di 1 MEuro, le preplessità sui 12 M$ (più di 8 MEuro) raccolti da IH diventano più consitenti: come mai gli americani non hanno fatto le stesse prove degli svedesi, coinvolgendo persone altrettanto esperte?
    La cifra stessa di 12 M$ è veramente singolare:
    – troppo esagerata per un dispositivo che non fuziona;
    – troppo esigua se si crede che il dispositivo funzioni;
    – adeguata per remunerare 7-8 anni di attività (spese incluse).

  42. Ascoli65,
    Ha ragione, devo aver sbagliato io, ma la traduzione sembra fatta di corsa, 64mSEK = 7m euro = 9,5m$ – comunque gli svedesi hanno fatto due diligence. In USA di robe deliranti che raccolgono milioni ne esce una al giorno, e da secoli. Pensi a Keely e alle centinaia di milioni spesi dal DOD per esplodere i criceti con la mente.
    Con 12 m$, una volta tolto l’acquisto, forse resta di che remunerare patent lawyers and attorneys per un paio d’anni. Dopo basta copiare BlackLight: farsi un CdA con ex CEOs di Westinghouse e qualche emeritus del MIT e tre 3 milioni all’anno non glieli nega nessuno…
    Sa, non la seguo nei suoi scenari non per cattiveria, è che gli spennapolli mi sembrano tutti uguali, cambia solo la merce.

  43. @Ascoli65
    Che comunque si svolgono in un continuo spazio-temporale senza buchi, come i puzzle di cartone.
    Spero che tu non voglia fare uno schema che comprenda *tutto* il continuo spazio temporale. Quello si’, … risulterebbe senza buchi, ma… ti rendi conto che e’ letteralmente impossibile?
    Si parla solo di ipotetici scenari
    Con gli elementi che ho a disposizione, un’ipotesi vale l’altra.
    Quindi (vilmente, visto che e’ incontestabile (e quindi anche irrilevante)) mi limito a “persone diverse al comando, scelte diverse”.
    Al DoE finanziano qualunque ricerca possa dare un minimo contributo alla fabbisogno energetico americano in un qualsiasi lasso di tempo.
    Non conosco abbastanza il DoE.
    Forse, chi era al comando, ha stabilito che non potesse dare neppure il minimo contributo energetico.
    A cui veniva data ampia pubblicità?
    Quale ampia pubblicita’?
    Forse non focalizzi bene il fatto che, noi che ci riuniamo qui, da Franchini, da Passerini e negli altri blog di cui si discute di Fusione Fredda, siamo un’esigua minoranza. Con persone che si inventano alias multipli per sentirsi meno sole. Una razza in via di estinzione, da segnalare al WWF. Un’elite, se vuoi che ci diamo un tono; ma sicuramente esigua.
    Se ora uscissi dal mio appartamento e andassi a suonare il campanello dei vicini per chiedere se sanno cos’e’ la Fusione Fredda, oltre a un mucchio di insulti e qualche secchiata di acqua gelida (visto l’orario) otterrei un 96% di no. Il 4% di si’ sono io.
    Il sostegno del DoD alla FF è sempre stato palese.
    Ma e’ anche ovvia la strategia di disinformatia che prevede di far credere la realta’ della fusione fredda.
    Tu crederesti a uno scienziato che sostiene che i carburanti fossili non causano un innalzamento delle temperature globali se sapessi che il suo istituto e’ finanziato dall’Agip?
    Per un quarto di secolo tutti i creduloni americani della FF se li è beccati il DoD? Nessuno che per sbaglio sia finito al DoE?
    Se il DoD ha davvero fatto ricerche, sono rimasti nel DoD.
    Se il DoE non ha fatto ricerche, sono usciti dal DoE e sono finiti al DoD.
    Lui veramente dice di aver collaborato con il DoD con piena soddisfazione di quest’ultimo. Potrebbe essere vero, basta escludere che il vero oggetto della collaborazione fosse la produzione efficiente di energia.
    E’ questo che intendo per “prendere a martellate una tessera” per farla entrare nel puzzle.
    Guarda che gli hanno creduto lo stesso. Parecchi professori universitari e, grazie a loro, milioni di persone in tutto il mondo.
    Parecchi professori universitari mi sembra un’esagerazione.
    Per i milioni di persone in tutto il mondo, vedi la mia risposta a “ampia pubblicita’”
    teniamola presente come ipotesi e aspettiamo di vedere se le prossime tessere vi si incastrano per bene.
    Ma certo che come ipotesi e’ da tenere presente.
    E’ ovvio che un paese non produttore di energia fossile ha tutto l’interesse (nell’immediato) a far credere ai mercati che e’ in sviluppo avanzato una fonte di energia che rendera’ superflue queste fonti di energia: abbasserebbe i prezzi.
    Come e’ anche ovvia la strategia di un paese che non crede nella fattibilita’ di un’arma e vuol far credere agli avversari di averla realizzata per portarli a sprecare risorse nel cercare di realizzarla.
    Il problema di queste strategie e’ che sono fin troppo ovvie. Tentate moltissime volte, riuscite qualcuna.
    E non e’ con persone come Rossi che si puo’ sperare, ragionevolmente, di realizzarle.

  44. @E.K.Hornbeck,
    >E’ ovvio che un paese non produttore di energia fossile ha tutto l’interesse (nell’immediato) a far credere ai mercati che e’ in sviluppo avanzato una fonte di energia che rendera’ superflue queste fonti di energia: abbasserebbe i prezzi.
    Questa è una buona osservazione. Tu dici che è troppo palese per essere ritenuta vera. Son d’accordo sul palese, ma la storia ci ha abituato a bluff molto più evidenti fatti credere alla pubblica opinione. Basta avere a disposizione i mezzi mediatici per farlo.
    @OcaSapiens,
    >Sa, non la seguo nei suoi scenari per cattiveria, è che gli spennapolli mi sembrano tutti uguali, cambia solo la merce.
    Visto che gli scenari sono ipotetici per definizione, dato che nessuno di noi possiede la certezza di come stanno le cose (eccetto che, come ci assicura la scienza consolidata, la FF/LENR non funge), se ne possono tener presenti anche più di uno.
    Quello dello “spennapolli” è sicuramente un classico evergreen. Potrebbe anche essere quello reale, anche se per ora siamo in presenza di una dozzina di grossi struzzi, difficili da spennare senza gravi conseguenze. Tuttavia non riesco a capacitarmi di come un sola persona, per quanto scaltra e navigata, possa essere riuscita ad ottenere e a controllare il sostegno di tutte le persone coinvolte in questa operazione: funzionari del DoD e della NASA, autorevoli professori del DF e svedesi, giornalisti di popolari riviste scientifiche, schiere di blogger, politici, gestori di fondi, ecc.
    In poche parole, non riesco a credere che l’attore protagonista, sia anche il produttore e il regista del film.
    Vista la delicatezza del contesto in cui questa vicenda si svolge, cioè le risorse energetiche e l’inesorabile declino di quelle fossili, credo che sia indispensabile tener d’occhio, almeno come ipotesi di riserva, degli scenari ben più articolati. Credo che questa sia innanzitutto una responsabilità degli organi istituzionali di vigilanza, ma lo è pure della parte più libera e impegnata del giornalismo d’inchiesta. Capisco però che farlo in Italia da precari è più che impegnativo, è eroico.

  45. Ascoli65
    non riesco a capacitarmi… non riesco a credere
    Che c’è di strano? Succede così da millenni, ogni guru impara da uno che ha avuto successo e cerca di averne altrettanto.
    Il contesto è sempre delicato credo, perché come giro d’affari viene prima la finanza (Madoff per dire) poi le medicine alternative e poi l’energia.
    IH mi sembra nella fascia medio bassa, ma la FF è sempre rimasta di nicchia. I Fucilla hanno raccolto più soldi, e Stamina è stata più mediatica.

  46. Tu dici che è troppo palese per essere ritenuta vera. Son d’accordo sul palese, ma la storia ci ha abituato a bluff molto più evidenti fatti credere alla pubblica opinione. Basta avere a disposizione i mezzi mediatici per farlo.
    Io parlavo di mercati e potenze ostili, non di pubblica opinione.
    Con mercati e (sopratutto) con le potenze avversarie i mezzi mediatici sono meno efficaci. O possono essere efficaci ma usandoli in maniera molto diversa. E usandoli con la pubblica opinione (sopratutto se il bluff e’ evidente) puo’ essere controproducente (non necessariamente, ma in questo caso si’) nei confronti di mercati e potenze avversarie.
    non riesco a capacitarmi di come un sola persona, per quanto scaltra e navigata, possa essere riuscita ad ottenere e a controllare il sostegno di tutte le persone coinvolte in questa operazione: funzionari del DoD e della NASA, autorevoli professori del DF e svedesi, giornalisti di popolari riviste scientifiche, schiere di blogger, politici, gestori di fondi, ecc.
    Questo significa che hai un’opinione delle capacita’ di funzionari, professori, giornalisti, ecc. (o meglio: dei peggiori di loro) molto migliore di quella che ho io.
    Dirai che sono esageratamente cinico, e pessimista nei confronti di queste categorie, ma io lo trovo credibile.

  47. @E.K.Hornbeck,
    > Con mercati e (sopratutto) con le potenze avversarie i mezzi mediatici sono meno efficaci.
    Per quanto riguarda le potenze (sia economiche che militari) avversarie, sono pienamente d’accordo, non si lasciano certo ingannare da catafalchi stagnolati.
    Lo stesso vale per i grandi operatori finanziari dei mercati. Per quanto riguarda invece i piccoli operatori e singoli investitori (il parco buoi) una buona campagna mediatica, agganciata a qualche autorevole testimonianza, potrebbe indurre una reazione sufficiente a provocare sensibili escursioni dei corsi. Con ciò non voglio dire che sia questo il vero scopo, mi limito ad osservare che la rete pullula di buoni consiglieri, ad esempio (1).
    Temo che questa farsa della FF sia indirizzata soprattutto all’opinione pubblica interna. L’indice sul “clima di fiducia” è uno dei parametri principali che sostengono i mercati e quindi fanno girare l’economia. Questo indice risente ancora molto dal sentimento novecentesco che permea l’opinione pubblica circa la capacità della scienza di dare risposte efficaci a qualsiasi problema. Se si diffondesse, ad esempio tra i milioni di turisti di Las Vegas (2), la consapevolezza sui reali vincoli energetici che incombono sul nostro prossimo futuro, quell’indice crollerebbe.
    >Dirai che sono esageratamente cinico, e pessimista nei confronti di queste categorie, ma io lo trovo credibile.
    Il pessimismo e la delusione hanno sopraffatto anche me, soprattutto per quanto riguarda i professori. Tuttavia è impressionante l’assetto a testuggine che ha assunto, e riesce a mantenere per anni, la pletora di personaggi coinvolti in questa faccenda. Non riesco neppure a capire come mai il MIUR si ostini a non rispondere alle numerose interrogazioni, continuamente sollecitate anche da autorevoli esponenti della maggioranza (3), sul tema della FF, che vede coinvolti in prima persona parecchi suoi ricercatori, mentre il MdD ha evaso in un paio di mesi una interrogazione dell’opposizione rigurdante il piezo (4).
    (1) http://nickelpower.org/2014/04/03/shorting-oil-in-the-coming-lenr-world/
    (2) http://www.youtube.com/watch?v=XAtGtHgmkh0
    (3) http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=7370
    (4) http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=12269&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+IN+COMMISSIONE%27

  48. @Ascoli65
    Temo che questa farsa della FF sia indirizzata soprattutto all’opinione pubblica interna.
    Pero’, puoi anche non credermi, io non ricordo (relativamente a Rossi e all’ECat) di essere mai incappato in una sola notizia in un telegiornale, o in un solo articolo in un quotidiano di ampia diffusione, relativa/o all’ECat o a Rossi.
    E ne vedo anche parecchi di telegiornali.
    A partire dal 2000, ampliando l’interesse a tutte le LENR e non solo all’ECat, ricordo solo un pezzo su TG Leonardo (che, comunque, non e’ rivolto all’opinione pubblica nel suo complesso ma a un sottoinsieme selezionato) relativo a una dimostrazione sul piezonucleare.
    Forse tu avrai un’esperienza diversa (e potrai citarmi decine di articoli sull’ECat in quotidiani a diffusione nazionale) ma sono io che sono sfortunato (e non smemorato: notizie di quel genere mi colpiscono) a non incappare mai negli effetti di questa propaganda o e’ che questa propaganda non e’ poi cosi’ martellante?
    Mesi fa ho anche fatto delle domande a persone un po’ selezionate (un certo numero di ingegneri con cui ho lavorato) per vedere se sapessero cos’era la fusione fredda e, in particolare, l’ECat. Tutti sapevano cosa si suppone sia la fusione fredda (sottolineo: erano ingegneri) ma nessuno di loro sapeva dell’ECat e di Rossi.
    Non erano molti, e concentrati in un’azienda, per poter pensare che fossero un campione significativo ma… possibile che, in presenza dell’operazione mediatica che ipotizzi, io debba infestare blog come questo per trovare persone che sappiano di cosa sto parlando?
    “clima di fiducia” […] Questo indice risente ancora molto dal sentimento novecentesco che permea l’opinione pubblica circa la capacità della scienza di dare risposte efficaci a qualsiasi problema.
    Forse nel nuovo mondo o in asia, ma in Italia percepisco l’esatto contrario: una fortissima sfiducia nella scienza e nella tecnica.
    Esempi concreti: l’atteggiamento verso il nucleare da fissione, l’ostilita’ diffusa contro gli Organismi Geneticamente Modificati, il sospetto serpeggiante verso le vaccinazioni, la sordita’ verso le ragioni di chi si dedica alla sperimentazione animale in campo farmaceutico.
    Il pessimismo e la delusione hanno sopraffatto anche me, soprattutto per quanto riguarda i professori.
    Gia’.
    Pero’ non vorrei che esagerassi il significato di quello che ti dicevo. Non sono convinto che *tutti* i professori universitari sono scadenti. Anzi.
    Sono arrivato a convincermi che, in Italia, ci sia una piccola percentuale di professori decisamente scadenti, una piccola percentuale di professori eccezionalmente bravi e che la stragrande maggioranza degli altri si collochi nei piu’ disparati gradi intermedi tra queste due posizioni estreme. Con una media piu’ che discreta; se non decisamente buona.
    Pero’ e’ inutile nascondersi che professori (e ricercatori, e amministratori) scadenti ci sono e (su questo sono d’accordo con te) sarebbe opportuno approfondire la questione del dipartimento di Fisica di UniBO (ad esempio) per cercare di capire bene cos’e’ avvenuto, esattamente. E cercare di migliorare la media.
    Non riesco neppure a capire come mai il MIUR si ostini a non rispondere alle numerose interrogazioni, continuamente sollecitate anche da autorevoli esponenti della maggioranza (3), sul tema della FF, che vede coinvolti in prima persona parecchi suoi ricercatori, mentre il MdD ha evaso in un paio di mesi una interrogazione dell’opposizione rigurdante il piezo (4).
    Non ero a conoscenza della risposta a Gallinella. Grazie per la segnalazione.
    Comunque, se il governo deve (non) rispondere come ha fatto in questo caso… tanto vale che non risponda affatto.
    Quanto poi al fatto che gli esponenti della maggioranza a cui non risponde siano autorevoli… ho qualche dubbio.
    Inoltre, proprio il fatto che fanno parte della maggioranza puo’ essere un incentivo a non rispondere: in deputato dell’opposizione puo’ usare la mancata risposta come arma politica contro il governo. Per uno della maggioranza e’ molto piu’ complicato.

  49. Errata corrige: “Non sono convinto che *tutti* i professori universitari siano scadenti” al posto di “Non sono convinto che *tutti* i professori universitari sono scadenti”.
    Scusate la vecchia congiuntivite che, ogni tanto, torna a colpirmi.

  50. Hornbeck e Ascoli65
    permettetemi di inserirmi, se volete in plateale difesa corporativa, nel discorso sui docenti universitari.
    Carlo Maria Cipolla scrisse in un troppo poco letto pamphlet sulla stupidità umana che prendendo un ragruppamento di persone selezionate con criterio arbitrario, la percentuale di stupidi è costante. Era solo un pamphlet semi-serio, ma rende l’idea. Come aggiunta mia a questa specie di principio di conservazione dei cretini, io credo che si applichi anche ad altre categorie, come ad esempio gli imbroglioni o i malfattori.
    Nessuna sorpresa, quindi, che ci siano professori universitari incapaci o imbroglioni o malfattori. Da notare che, sempre seguendo Cipolla, questo è vero a livello planetario; ci sono i professori universitari stupidi italiani, americani, tedeschi e di qualunque altra nazionalità, cultura, razza, religione ed epoca.
    Ma se si vuole azzardare un giudizio sull’intera categoria bisogna valutarla, appunto, complessivamente. Tutti sanno, tranne forse gli italiani che amano l’auto-flagellazione, che la produzione scientifica italiana è di buon livello sia quantitativo che qualitativo con, ovviamente, sia eccellenze che zone d’ombra. Insomma, tutto normale. Il gioco a scovare il “cretino”, l’inattivo o l’imbroglione non ha molto senso.
    Due parole sul citatissimo Dipartimento di Fisica di Unibo. E’ un ottimo Dipartimento e, in quanto tale, non ha fatto nulla di male o di sconveniente. Se qualcuno ha sbagliato lo ha fatto a titolo personale. Se non fate questa distinzione state facendo il gioco (sporco) di chi ha millantato il supporto da parte di tutto il Dipartimento.

  51. @E.K.Hornbeck,
    >io non ricordo (relativamente a Rossi e all’ECat) di essere mai incappato in una sola notizia in un telegiornale, o in un solo articolo in un quotidiano di ampia diffusione, relativa/o all’ECat o a Rossi.
    L’autorevole sostegno dato dei professori bolognesi ai clamorosi risultati calorimetrici ha alimentato per tutto il 2011 e fino all’inizio del 2012, cioè fino a quando UniBo ha rescisso il contratto di ricerca, una consistente campagna mediatica in Italia (con RAI e la rivista Focus in prima linea) e in altri Paesi (Grecia e Svezia in particolare). Queste comunicazioni di massa hanno diffuso messaggi molto possibilisti utilizzando un registro che alternava sicurezze a dubbi: il mix perfetto per rendere la notizia credibile. Questo mix ricalca lo schema delle dichiarazioni rilasciate dei professori bolognesi: SICURI di aver misurato un enorme eccesso di calore, ma PERPLESSI solo sul meccanismo nucleare che lo provoca. Ti puoi immaginare quale sia la parte della notizia che deve restare impressa nel cittadino medio cui sono diretti questi messaggi.
    Comunque non credo che sia stata l’opinione pubblica italiana (o solo quella) il target del messaggio. A novembre 2011, pochi giorni dopo la demo da 1 MW, una seguita TV americana, di un importante gruppo finanziario, annuncia la scoperta della nuova fonte (1) al termine di un servizio iniziato con toni molto preoccupati.
    >Forse nel nuovo mondo o in asia, ma in Italia percepisco l’esatto contrario: una fortissima sfiducia nella scienza e nella tecnica.
    Non mi riferivo alla diffidenza, spesso più che giustificata, che accompagna alcune applicazioni pratiche dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica, ma all’idea astratta che per ogni problema che si presenta la scienza e la tecnologia possono fornire una soluzione efficace.
    Questo atteggiamento, comune alla maggioranza delle persone, è ben rappresentato dal giovane intervistato nelle strade di Las Vegas (2):
    – Penso che troveremo una fonte di energia più efficiente
    – Quale?
    – Non ci devo pensare io

    Credo che sia un meccanismo psicologico basilare di sopravvivenza, alimentato dalle trasmissioni di cui sopra.
    >Non sono convinto che *tutti* i professori universitari siano scadenti.
    Ci mancherebbe altro. Io non credo che lo siano, in generale, neppure quelli del DF. Il mio pessimismo, a giudicare dai fatti di cui ci occupiamo, riguarda l’etica scientifica e non la competenza. Contrariamente a quanto ci si attende da chi opera nel mondo scientifico, pare che la verità non abbia alcun valore. Le credenziali scientifiche vengono utilizzate per sostenere annunci eccezionali infondati, di cui poi si rifiuta di renderne conto. Il tutto nell’indifferenza dei colleghi, nell’acquiescenza degli atenei e nel disinteresse del Ministero. Quello che è avvenuto nel 2011 presso il DF è scandaloso. Ancora oggi, anche sulla base di quei risultati, i nostri rappresentanti politici avanzano al governo delle pressanti richieste di finanziamento alla ricerca sulla FF. E non c’è nessuna autorità che senta il bisogno di chiarire i fatti all’opinione pubblica. Perfino il CICAP si è defilato. Per lo meno in campo politico ci sono le fazioni e, a volte, capita che una di esse denunci le mancanze dell’altra.
    >Quanto poi al fatto che gli esponenti della maggioranza a cui non risponde siano autorevoli… ho qualche dubbio. […] un deputato dell’opposizione puo’ usare la mancata risposta come arma politica contro il governo.
    L’Onorevole Realacci, oltre che esponente storico dell’ambientalismo italiano, è Presidente della Commissione Ambiente, quindi è autorevole di fatto. Comunque la sua interrogazione alla Camera è stata ripresentata il giorno dopo quasi identica al Senato (3) da esponenti dell’opposizione con lo stesso risultato, nessuna risposta.
    (1) http://www.youtube.com/watch?v=f04vEWnR_FQ&t=19m2s
    (2) http://www.youtube.com/watch?v=XAtGtHgmkh0&t=36m18s
    (3) http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=719513

    1. Ascoli65
      comunicazioni di massa, un settore delicato come l’energia
      Anche lei ha già dimenticato il “metodo Stamina”? Non vede la differenza tra la comunicazione di massa fatta da professionisti e da dilettanti, tra le Iene per mesi e pochi secondi sul TGLeonardo, tra decine di prof di istituti internazionali, dirigenti sanitari, politici, Vaticano, esperti dei tribunali e un ricercatore uniBo, tra le interrogazioni parlamentari senza seguito di un Realacci e un decreto bi-partisan che stanzia 3 milioni/euro per gli intrugli di Vannoni? Ecc. ecc
      Quando ci va di mezzo la vita dei più disperati, perdo la pazienza, mi perdoni, ma possibile che lei non ci pensi proprio mai?

  52. @Riccardo Reitano,
    benvenuto nella discussione.
    >se si vuole azzardare un giudizio sull’intera categoria bisogna valutarla, appunto, complessivamente.
    Ho già detto che il mio giudizio non riguarda la competenza del corpo insegnante. Non ho nessuna difficoltà a riconoscere che quella italiana è mediamente elevata, così come lo è l’abnegazione di chi opera nel campo dell’istruzione, università compresa, nonostante debba affrontare difficoltà pratiche molto maggiori dei loro colleghi stranieri.
    Ma, come tu stesso hai sottolineato, in ogni ambito ci possono essere “imboglioni”, abusi o possono essere commessi errori anche molto gravi. Capisco che ciascuna corporazione preferisca lavare i panni sporchi in casa. Ma quando “errori”, “abusi” ed “imbroglioni” vengono reiteratamente esposti alla pubblica opinione, in un settore delicato come quello energetico (non stiamo parlando della velocità dei neutrini!), alimentando speranze infondate, il sistema responsabile ha il primario DOVERE ETICO di smascherare gli errori, rettificare le false informazioni propalate, censurare pubblicamente gli abusi e chi li ha commessi e infine scusarsi di tutto. Questo non è stato fatto per i fatti che hanno visto coinvolto il DF sulla FF: nè dal DF, nè da UniBo, nè dal MIUR.
    Posso fornirti un lungo elenco di dichiarazioni pubbliche su TV (RAI comporesa), radio, stampa e internet in cui diversi professori del DF hanno dichiarato con sicurezza di aver misurato molti kW in eccesso, o di aver assistito alla loro generazione. Tu forniscimi UN SOLO riferimento in cui un’entità gerarchica competente (DF, UniBo o MIUR) abbia smentito che tale eccesso sia stato misurato.
    Poi ti lamenti che l’opinione pubblica faccia di tutta l’erba un fascio? Come fanno coloro che hanno il tempo di seguire solo le vicende della FF a distinguere i buoni ricercatori dagli incapaci, opportunisti o “imbroglioni”? Quale immagine possono farsi della ricerca pubblica italiana? Chi garantisce loro che il sistema è in grado di autocorreggersi, se l’unica reazione a cui assistono è l’autoinsabbiamento?
    Per finire una domanda. Ti sei reso conto, a più di 3 anni di distanza, che la demo del 14 gennaio 2011 è stata una vera è propria farsa?

  53. @Reitano
    E’ un piacere sentire il suo parere.
    Carlo Maria Cipolla scrisse in un troppo poco letto pamphlet sulla stupidità umana che prendendo un ragruppamento di persone selezionate con criterio arbitrario, la percentuale di stupidi è costante.
    “Le leggi fondametali della stupidita’ umana”; devo decidermi a leggerlo. Anche per capire come motiva la seconda e la terza legge (quest’ultima, piu’ che una legge, mi e’ sempre sembrata una definizione).
    Ma se si vuole azzardare un giudizio sull’intera categoria bisogna valutarla, appunto, complessivamente. Tutti sanno, tranne forse gli italiani che amano l’auto-flagellazione, che la produzione scientifica italiana è di buon livello sia quantitativo che qualitativo con, ovviamente, sia eccellenze che zone d’ombra.
    Perfettamente d’accordo su questo.
    Il gioco a scovare il “cretino”, l’inattivo o l’imbroglione non ha molto senso.
    Qui non mi ci trovo.
    Perche’ non dovrebbe aver senso?
    Non e’ opportuno scovarli — cretini, inattivi e imbroglioni — per cercare di punirli e, nei casi piu’ gravi, estrometterli?
    Mi rendo conto che se questo lo faccio io, che non ho potere decisionale e quindi non ho la possibilita’ di influire, puo’ sembrare un gioco sterile. E che questo dovrebbe essere compito degli amministratori delle specifiche organizzazioni (in questo caso, universitarie). E, comunque, se anche noi che siamo all’esterno delle organizzazioni in questione riusciamo a evidenziare — e segnalare ai responsabili — un comportamento di questo tipo… non puo’ essere comunque utile?
    Due parole sul citatissimo Dipartimento di Fisica di Unibo. E’ un ottimo Dipartimento e, in quanto tale, non ha fatto nulla di male o di sconveniente. Se qualcuno ha sbagliato lo ha fatto a titolo personale. Se non fate questa distinzione state facendo il gioco (sporco) di chi ha millantato il supporto da parte di tutto il Dipartimento.
    Personalmente, la distinzione la faccio. In generale e, nel caso specifico, proprio per cercare di contrastare chi millanta il supporto dell’intero Dipartimento.
    Ma il Dipartimento di Fisica di UniBO non ci aiuta molto, in questo.
    Perche’, in una prima fase, sembrava proprio che l’intero Dipartimento supportasse Rossi e il suo ECat.
    Scommetto che Ascoli65 puo’ essere piu’ dettagliato di me, ma (per fare un esempio) ricordo questo rapporto, a firma Giuseppe Levi e con, in bella evidenza, il logo dell’Alma Matter. Era opportuno questo? Non era opportuna una netta presa di posizione del Dipartimento per chiarire che quel rapporto coinvolgeva Levi, a titolo personale, e non l’intero dipartimento?
    Forse mi e’ sfuggita, ma in quel periodo non ricordo una sola presa di posizione contraria da parte di un qualsivoglia esponente del Dipartimento.
    In seguito, dopo il mancato pagamento dei 500’000 euro da parte di Rossi, il Dipartimento ha preso le distanze ma in maniera (IMHO) poco trasparente.
    Pensa sia lecito (e opportuno) se cerchiamo di capire meglio che cosa e’ successo?
    Non pensa che possa aver senso, in questo caso, cercare di individuare eventuali cretini e/o imbroglioni? Per cercare di neutralizzare loro ed evitare che si faccia di tutta l’erba un fascio?

  54. @Ascoli65
    L’autorevole sostegno dato dei professori bolognesi ai clamorosi risultati calorimetrici ha alimentato per tutto il 2011 e fino all’inizio del 2012, cioè fino a quando UniBo ha rescisso il contratto di ricerca, una consistente campagna mediatica in Italia (con RAI e la rivista Focus in prima linea) e in altri Paesi (Grecia e Svezia in particolare).
    Ribadisco: io non sono stato minimamente sfiorato da questa consistente campagna mediatica. E’ vero che non sono un lettore di Focus, ma sono un affezionato utente RAI.
    Sono sfortunato io o questa campagna non e’ stata poi cosi’ consistente?
    Invece, come giustamente ci ricorda OcaSapiens, il caso Vannoni/Stamina (che, a mio parere, ha molte analogie col caso Rossi/ECat, almeno nella strategia utilizzata dai due imprenditori) la campagna mediatica e’ stata (quella si’) decisamente dirompente.

  55. @OcaSapiens,
    >Anche lei ha già dimenticato il “metodo Stamina”?
    Non me ne sono mai occupato, e non perchè non lo ritenga un tema importantissimo, ma perchè non ho alcuna competenza per farlo. Dovrei seguire l’argomento come un tifoso. Il mio tempo libero è in buona parte dedicato alla FF e non a tutta, solo quella di potenza (la cosiddetta LENR+) e che veda coinvolta la nostra ricerca pubblica. L’approfondimento, la ricerca dei dettagli, l’attività moviolistica richiedono tempo. Devo necessariamente selezionare gli argomenti a cui interessarmi. Ammiro e invidio chi come te ha conoscenze sufficientemente trasversali da interessarsi di molti argomenti e la possibilità di farlo per professione. Ti ringrazio anche per l’interessamento alla vicenda stamina.
    Tuttavia permettimi di sostenere che l’aspetto energetico, nella nostra società e in quelle precedenti, supporta qualsiasi altra manifestazione della vita sociale. Se ci sono ricerche a favore di malattie rare, mi riferisco a quelle ben condotte, è perchè l’energia che abbiamo a disposizione è sovrabbondante, per ora, a quella necessaria a soddisfare i nostri bisogni primari. Non sarà così ancora per molto. Il tempo a disposizione per rivedere il nostro modello di società dipende dalla consapevolezza dei reali vincoli energetici cui dovremo necessariamente sottostare, vincoli che qualcuno sta tentando di negare diffondendo speranze infondate sulla disponibilità di miracolose fonti quasi inesauribili.
    Se non si prendono provvedimenti adeguati e rapidi, molto presto tutti noi ci troveremo ad essere “i più disperati”.

  56. Ascoli65,
    ammiro la sua capacità di concentrazione e il suo impegno, credo che lei lo sappia. Ma quando lei fa scenari generali siamo divisi su due punti, principalmente.
    Se il suo scopo è di far rispettare, anche in Italia, un codice di integrità scientifica, temo che la FF non sia una leva efficace, basterà al MIUR buttar la “mela marcia” dell’UniBo e tutto resterà come prima. Serve l’aiuto degli onesti,secondo me, e non si ottiene accusando di complicità/omertà ecc. un intero Dip.
    Per disperare bisogna prima essere vivi, se lei non è d’accordo per partire da qui mi ritiro in buono ordine…

  57. Hornbeck e Ascoli65
    nel mondo universitario vige la libertà di ricerca e successi e insucessi sono personali. Nè il Ministero nè tanto meno le singole Università hanno alcun poter di intervento; l’unica eccezione sono le violazioni al codice etico. Quindi non aspettatevi inteventi di qualcuno, nemmeno se si dimostrasse che le persone coinvolte sono degli incapaci.
    Nel caso di Levi l’unica eventuale violazione è l’uso improprio del logo dell’Università. Ma qualunque sia la gravità di questo comportamento, è chiaro che è ininfluente nella storia di cui parliamo; i millantatori avrebbero comunque coinvolto Unibo così come continuate a farlo voi.
    Ascoli65
    “Tu forniscimi UN SOLO riferimento in cui un’entità gerarchica competente (DF, UniBo o MIUR) abbia smentito che tale eccesso sia stato misurato.”
    Da quanto detto prima è evidente che nessuno farà mai una dichiarazione del genere. Sempre a meno dimostrabili imbrogli o altre violazioni di legge o del codice etico, nel mondo scientifico la smentita può arrivare solo da altri che ripetono l’esperimento; in questo caso neanche questo è possibile perchè l’esperimento non può essere ripetuto indipendentemente a meno che non lo voglia Rossi.
    L’opinione pubblica fa di tutta l’erba un fascio? Non lo so, comunque non si può per questo accettare il controllo ministeriale, e quindi politico, sulla scienza. Diverso se si tratta di interrogazioni parlamentari, sono loro ad avere il dovere di informarsi. Vogliamo dare alle Università anche le colpe dei politici scientificamente ignoranti e disinformati?
    E.K.Hornbeck
    “Non e’ opportuno scovarli — cretini, inattivi e imbroglioni — per cercare di punirli”
    mi sono espresso male e quella mia affermazione ha assunto una valenza generale che non intendevo darle. E’ opportuno scovarli, non ha senso usarli contro un Dipartimento o una Università, non foss’altro perchè, imbrogli a parte che sono sempre perseguibili anche a norma di legge, non hanno potere di intervento nemmeno nei casi plateali di inattività. In separata sede si può discutere di una legge che dia questi poteri ad un qualche organismo, ma la questione è molto più complessa e delicata di come potrebbe apparire a prima vista.
    ocasapiens
    “serve l’aiuto degli onesti”
    senz’altro, ma come? Potrei dire che secondo me il tal collega ha fatto male a prestarsi per i test e che sono stati condotti male; potrei dire che sono scettico (eufemismo) sui risultati dei test e sulle LENR in generale; ma oltre questo non si può andare senza arrivare ad un’accusa di imbroglio che è grave e andrebbe dimostrata davanti ad un tribunale.
    Pensa al caso Carpinteri-INRIM, che pure è stato un caso eccezionale. Sia pur criticando la scienza del piezonucleare si è colpito sulla gestione dell’Ente e questo ha convinto il Ministero a cambiare rotta sulla sua nomina. Ma al Polito Carpinteri continua le sue ricerche e, com’è giusto che sia, nessuno interviene.

    1. Riccardo,
      “ma come?” Non chiederlo a me, lo so che la questione è complessa! Ma in molte università straniere, ci sono procedure per esaminare i casi di misconduct, per esempio firme di estranei aggiunte ai propri articoli o l’uso di fondi di ricerca per comprare patacche.

  58. @Reitano
    i millantatori avrebbero comunque coinvolto Unibo così come continuate a farlo voi
    Spero pero’ sia evidente la differenza: io (non posso parlare per Ascoli65, ma presumo valga anche per lui) rimprovero UniBO proprio per non aver fatto nulla per impedire di essere usati come specchietto per le allodole.
    Io mi sarei anche accontentato di un tempestivo comunicato con cui si precisava, chiaramente, che Focardi, Levi e gli altri che collaboravano con Rossi operavano a titolo personale.
    Lei mi puo’ rispondere che questo e’ ovvio; lo e’ certamente per lei, per Ascoli65, per OcaSapiens e persino per me. Ma lo e’ per la stragrande maggioranza della cittadinanza? Io credo di no e penso sarebbe stato opportuno chiarirlo pubblicamente.
    Perche’, non nascondiamocelo, l’immagine dell’Universita’ di Bologna ne e’ uscita seriamente incrinata. Basta guardare questo video (a circa 05:58) e vedere la derisione, giocando sull’assonanza, per la “University of Baloney” (che potremmo tradurre con “Universita’ della sciocchezza”).
    Forse Ascoli65 ed io rigiriamo il coltello nella piaga; ma non siamo noi ad averla aperta. Anzi: vorremmo vederla ben disinfettata e suturata.
    nel mondo scientifico la smentita può arrivare solo da altri che ripetono l’esperimento
    Mi sarei pero’ aspettato almeno una reazione d’orgoglio da parte di qualche singolo nello stesso Dipartimento. O, almeno, della stessa Universita’.
    Qualcosa di simile a questo articolo, scritto da due scienziati dell’universita’ di Uppsala; la stessa Universita’ da cui provengono 4 dei 7 firmatari del famoso TPR.
    Mi sarei aspettato che qualche singolo, approfittando della medesima liberta’ di ricerca che impedisce provvedimenti contro i collaboratori di Rossi, mettesse in chiaro che c’era anche chi non prendeva come oro colato certe dimostrazioni.
    non si può per questo accettare il controllo ministeriale, e quindi politico, sulla scienza. […] Vogliamo dare alle Università anche le colpe dei politici scientificamente ignoranti e disinformati?
    Su questo sono perfettamente d’accordo con lei: Dio ci scampi e liberi dal controllo politico sulla scienza!
    E tengo moltissimo anch’io alla liberta’ di ricerca. Anzi: credo di essermi reso irrimediabilmente ostile il gestore di un altro blog, anche a causa della mia tenace difesa della liberta’ di ricerca.
    Ma per evitare il controllo politico, e per conservare il piu’ possibile questa liberta’, non pensa sia meglio istituire dei sistemi di autoregolamentazione? Qualcosa come dei codici etici e dei comitati di controllo costituiti da scienziati?
    Proprio per evitare che azioni temerarie, come quelle di cui stiamo parlando, possano gettare — se non adeguatamente contrastate — un discredito che potra’ anche essere ingiustificato ma, nonostante questo, decisamente concreto.
    Poi, si’: mi rendo conto che la questione e’ complessa e che io posso averne una visione superficiale. Sono pero’ convinto che la situazione sia ampiamente migliorabile.

  59. ocasapiens
    questi strumenti li abbiamo, anche se è vero che manca la voglia di usarli. Ma credere nei propri risultati non rientra fra i casi di misconduct nè di violazione del codice etico e aggiungere un nome, sia pur perseguibile, non cambierebbe nulla per quanto riguarda i test sulla FF o le impossibili smentite di un Dipartimento sulla ricerca di un associato.

    1. Sì, ma non pensavo solo alla FF, piuttosto (per via dell’aiuto degli onesti) al prof di Firenze che spacciava yogurt contro l’AIDS.

  60. @Riccardo Reitano,
    >”l’unica eccezione sono le violazioni al codice etico. Quindi non aspettatevi inteventi di qualcuno, nemmeno se si dimostrasse che le persone coinvolte sono degli incapaci.”
    E’ proprio di etica scientifica che parlo. L’incapacità dei singoli non la considero. Quella caso mai riguarda l’etica dei selezionatori del personale, non di chi viene assunto. Non hai risposto alla domanda finale. Ti sei reso conto o no che la demo del 14 gennaio 2011 è stata una farsa? L’impiego di dati sperimentali inventati per divulgare una notizia come la conferma dell’esistenza di una nuova forma di energia è una violazione del codice etico oppure no?
    >”i millantatori avrebbero comunque coinvolto Unibo così come continuate a farlo voi.”
    Millantatori?
    (1) – «La massa mancante — spiega F. — si è trasformata in energia e noi l’abbiamo misurata: è nell’ordine di qualche chilowatt, duecento volte superiore all’energia che c’era all’inizio della reazione».
    (2) – abbiamo contattato AZ, direttore dell’ Infn di Bologna, uno dei testimoni dell’evento di via dell’Elettricista. […] “Una persona saggia, prima di urlare al miracolo, si preoccuperebbe di trovare una spiegazione scientifica valida. Allo stesso modo, venerdì ho visto la produzione di 15KiloWatt per mezz’ora.”
    (3) – Quello di ieri è stato il primo esperimento condotto a Bologna con osservatori esterni: giornalisti e
    fisici, in gran parte dell’Ateneo come PC, direttore del dipartimento di Fisica, GC, EB. L’esperimento, “industriale più che scientifico”, dicono i docenti universitari
    (4) – Si torna a parlare di fusione fredda, una delle grandi chimere scientifiche che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia, ma che già in passato ha riservato cocenti delusioni. E a riportarla d’attualità è un team italiano che ruota attorno all’Università di Bologna. […] si è assistito a un processo di produzione di energia di notevole entità: 12 kW termici per il tempo di un’ora contro una potenza in ingresso di 600-700 W. Con un bilancio energetico che registra un guadagno superiore a quindici volte.
    (5) – Galileo ha intervistato AZ, fisico dell’Infn e docente dell’Università di Bologna, che era presente alla dimostrazione. […] “L’apparecchio è stato alimentato con un kWatt circa di energia, ottenendone 15 volte tanto, il che è effettivamente una produzione notevole”
    (6) – (18:16) Noi adesso invece parliamo di fisica e ne parliamo con il prof. MV, che è docente di Fisica alla facoltà di Ingegneria e che era presente venerdì alla presentazione del catalizzatore di energia e che lì ha fatto anche delle misurazioni, delle verifiche. (21:00) “Quello che, diciamo così, ho potuto vedere con mano, verificare con mano, è l’indubbio, l’indubbia produzione di calore. Appunto questi 10-12 kilowattora che son stati menzionati prima e che, diciamo così, erano stati dati, come numero, anche di venerdì.”
    (7) – SF “il rapporto tra energia prodotta e energia immessa nel nostro sistema e nell’apparato di Rossi e mio, non è un’affermazione generale, è dell’ordine di 200, vuol dire che se uno utilizza questo sistema come moltiplicatore di energia oppure come sistema per riscaldare guadagna un fattore 200 rispetto alle fonti tradizionali.”
    (8) – SF “… questa è una posizione che contrasta con i dati sperimentali da noi raccolti anche durante l’esperimento pubblico condotto a Bologna lo scorso gennaio […] Il prototipo di reattore che abbiamo utilizzato usa meno di un grammo di idrogeno per iniziare la reazione che necessita di una energia di partenza di 1 kilowatt che successivamente, dopo pochi minuti viene abbassata a 400 watt utili a produrre 14 Kw con un guadagno energetico 31 volte superiore alla corrente elettrica in entrata”
    (9) – Una dimostrazione pubblica del funzionamento dell’apparecchio, abbastanza piccolo da poter essere posizionato su un tavolo, è avvenuta il 14 gennaio scorso, a Bologna, sotto gli occhi attenti e soprattutto gli strumenti di misura dei ricercatori del dipartimento di Fisica di Bologna e della sezione locale dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). […] l’apparecchio ha prodotto per quaranta minuti una potenza di 12 kW sotto forma di calore
    (10) – LF “Recentemente, a Bologna, si è tenuta una dimostrazione di produzione di energia di probabile origine nucleare a temperatura-ambiente. Il risultato è stata un’emissione di potenza, continuativa e controllata, venti volte superiore a quella immessa per il funzionamento […] le misure e gli studi teorici sono stati effettuati dallo staff diretto dal prof. SF, coordinato dal prof. GL, entrambi del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna, con la collaborazione della Sezione INFN di Bologna”
    (11) – LF “Resta il fatto che la produzione di energia c’è, è ripetibile, misurabile, controllabile. […] Se […] altri hanno notizie di frodi riguardanti tale produzione (non le opinioni sulla sua origine, si badi!) farebbero bene a renderle pubbliche e a formulare denunce esplicite a chi di dovere”
    (12) – LF “Di recente, […] ha permesso di produrre una potenza termica molto maggiore, variabile da 25 a 40 Kwatt, a fronte di un’immissione di potenza elettrica nell’ordine di centinaia di watt. […]L’effetto è riproducibile e controllabile. In pratica, si è passati dall’Evento al Fatto, dal “si dice” al “si misura”
    (13) – LF “Un’ipotesi impossibile da spiegare a livello di fisica teorica, resta tuttavia il dato sperimentale: pare che succeda. […] Alcuni giorni fa è stato firmato un contratto ufficiale tra il Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna e l’EFA srl (impresa controllata dall’ing. Rossi), per avviare la ricerca: il costo interamente a carico dell’EFA e di 500.000 euro + iva, e la durata della collaborazione è fissata in due anni.”
    UniBo non ha smentito una virgola fino al novembre 2011 (14), in cui ha timidamente smentito quello che per tutti era invece ormai assodato. Ma non la produzione di calore misurata dai suoi ricercatori, quella no.
    >Sempre a meno dimostrabili imbrogli o altre violazioni di legge o del codice etico, nel mondo scientifico la smentita può arrivare solo da altri che ripetono l’esperimento;
    Per capire da dove scaturiscono i prodigiosi risultati calorimetrici della demo di gennaio 2011 narrati nelle citazioni preedenti non c’è bisogno di ripetere l’esperimento, basta riguardarsi (per bene) i ducumenti divulgati al pubblico a mezzo internet.
    >non si può per questo accettare il controllo ministeriale, e quindi politico, sulla scienza.
    Su cosa ricercare no, ma sulla correttezza delle procedure scientifiche e di informazione dell’opinione pubblica sì. E’ un diritto dei cittadini essere tutelati da annunci infondati che riguardano aspetti delicati come ad esempio l’energia.
    >Vogliamo dare alle Università anche le colpe dei politici scientificamente ignoranti e disinformati?
    Dovrebbero forse farla loro la peer-review sulle affermazioni dei ricercatori pubblici? I parlamentari interrogano il Ministero sulle informazioni che circolano e che raggiungono anche i loro elettori. Il MIUR dovrebbe rispondergli sollecitamente e con competenza, ma non lo fa.
    (1) http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/01/13/441795-realizzato_fusione_fredda.shtml
    (2) http://daily.wired.it/news/scienza/fusione-fredda-bologna.html?page=1
    (3) http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/01/14/news/fusione_nucleare_a_freddo_a_bologna_ci_siamo_riusciti-11237521/
    (4) http://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/dett.asp?id=4028-133348327
    (5) http://www.galileonet.it/articles/4d36c65872b7ab2278000031
    (6) http://radio.rcdc.it/wp-content/uploads/fusione-fredda2_sito.mp3
    (7) http://www.resetradio.net/interviste/ambiente/fusione-nucleare-a-freddo/
    (8) http://blog.panorama.it/italia/2011/04/22/parla-lo-scienziato-che-ha-inventato-la-fusione-nucleare-a-freddo/
    (9) http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/22/nucleare-da-tavolo/106422/
    (10) http://forum.corriere.it/ambiente_e_clima/21-02-2011/fusione-fredda-1703915.html
    (11) http://forum.corriere.it/ambiente_e_clima/19-04-2011/risposta-su-fusione-fredda-1764422.html
    (12) http://www.socialnews.it/articoli/fusione-fredda-unenergia-da-matti/
    (13) http://radio.rcdc.it/archives/eppur-saccende-i-fisici-delluniversita-di-bologna-studiano-le-cat-rossi-focardi-82179/
    (14) http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Notizie/2011/11/05/Lecat_lUnivesita_di_Bologna_non_e_coinvolta.htm

  61. @E.K.Hornbeck scrive:
    >Ribadisco: io non sono stato minimamente sfiorato da questa consistente campagna mediatica. E’ vero che non sono un lettore di Focus, ma sono un affezionato utente RAI.
    Ti elenco quelle di cui sono venuto a conoscenza. L’elenco è ovviamente incompleto. (NB: Non ho verificato che tutti i link siano ancora funzionanti)
    RAI
    14 gen 11 – RAI TGR Emilia Romagna della 19:30 – http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-18710335-a22f-4e1c-80bf-5acb9643843b-popup.html
    26 gen 11 – RAI TGR Emilia Romagna 14:00 – http://www.energeticambiente.it/l-e-n-r-trasmutazioni-bassa-energia/14727026-apparato-focardi-rossi-34.html#post119162650
    3 mag 11 – RaiNews24 – Documentario: “La magia del signor Rossi – Storia dell’invenzione che promette di cambiare il mondo”
    http://www.youtube.com/watch?v=ZGI12A3SWJ4
    11 mag 11 – Radio 1 – Intervista a Focardi – durante la radiocronaca del Giro d’Italia
    http://www.youtube.com/watch?v=W0yDAT8uJ9o
    14 mag 11 – RaiNews24 – Speciale Rainews “Fusione Fredda” – Interviste (anche a Focardi)
    Parte 1: http://www.youtube.com/watch?v=_hX40Fgw4kQ
    Parte 2: http://www.youtube.com/watch?v=R5pSxZDZXwg
    30 ott 11 – TG2 delle 20:30
    http://www.youtube.com/watch?v=QIgrUBwAWLI
    19 mar 12 – RAI2 – Voyager
    http://www.youtube.com/watch?v=b1tV9RwrbSQ
    Focus
    21 lug 11 – Focus.it – Fusione fredda: l’E-Cat di Rossi e Focardi. Funziona o è una bufala?
    http://www.focus.it/scienza/fusione-fredda-l-e-cat-di-rossi-e-focardi-funziona-o-e-una-bufala_C12.aspx
    Agosto 2011 – Focus n.226 in edicola
    Servizio di 5 pagine “La nuova fusione fredda – Dopo più di 20 anni, due italiani rilanciano il sogno di un’energia pulita e a basso costo. Ecco perchè può davvero funzionare” – In evidenza nell’articolo: “La macchina produce 200 volte più energia di quella che usa. Ma non si sa come.” – Richiamo in copertina: “Esclusivo – Il grande ritorno della FUSIONE FREDDA. Adesso sembra che funzioni davvero. Risolverà tutti i problemi energetici?”
    http://www.agienergia.it/documenti/29%2020-26%20lug.pdf
    Focus.it: Dossier: l’E-Cat di Rossi e Focardi e la fusione fredda
    http://www.focus.it/dossier/dossier-fusione-fredda/default.aspx
    Radio24> (emittente radiofonica della Confindustria)
    Parecchie trasmissioni nel corso dell’anno (il seguente elenco è solo parziale)
    http://22passi.blogspot.it/2011/04/nuova-intervista-di-mr-kilowatt.html
    http://22passi.blogspot.com/2011/05/ancora-le-cat-in-arrivo-su-radio-24.html
    http://www.radio24.ilsole24ore.com/player/player.php?filename=110530-noveinpunto.mp3
    http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/mrkilowatt/2011-12-21/punto-energy-catalizer-191641.php?idpuntata=gSLABZ50&date=2011-12-21

  62. @OcaSapiens,
    ieri notte, in risposta ad una specifica richiesta di E.K.Hornbeck, avevo postato un lungo elenco di link a trasmissioni RAI, pubblicazioni Focus e trasmissioni di Radio24. Il commento era stato trettenuto in moderazione con il numero 566678. Questa mattina non lo vedo più. Lo devo ripostare, oppure ci sono dei problemi ad autorizzarne l’apparizione? Grazie.

    1. Ascoli65,
      non l’avevo visto, ma tenga conto che quelli con più di 2 link vanno nei “sospesi” in mezzo a parecchio spam e li devo ripescare a mano…

  63. ocasapiens
    avevo in testa solo la question FF. Come dicevo prima, è vero che manca la voglia di usare gli strumenti a disposizione. Richiede un vero e proprio cambiamento culturale, ci vorrà del tempo ma ci arriveremo. Possiamo, questo si, aiutare a farlo avvenire più in fretta.
    Ascoli65
    continui ad identificare i singoli con il Dipartimento, pretendere che quest’ultimo smentisca e se non lo fa è colpevole se non colluso. Non ti piacerà, ma non funziona così. L’unica smentita possibile, che è puntualmente arrivata, è quella che il Dipartimento in quanto tale non è coinvolto, ma questo sembra che non ti basti.
    Il tuo accanimento su queste specifiche vicende ti porta però ad affermazioni gravi, quasi che il fine giustifichi i mezzi invocati. Mi riferisco agli ultimi tre punti che citi. Invochi una sorta di processo sommario (“basta riguardarsi (per bene) i ducumenti divulgati al pubblico a mezzo internet.”), un intervento politico “sulla correttezza delle procedure scientifiche”, dai alle Università un compito che non hanno (“Dovrebbero forse farla loro la peer-review sulle affermazioni dei ricercatori pubblici?”) e, ciliegina sulla torta, assolvi i politici poco informati come se a disposizione avessero solo quanto dicono Rossi, Levi e quant’altri e come se l’interrogazione parlamentare non fosse un atto politico ma una curiosità squisitamente scientifica.
    Non è un caso che nessun paese democratico si comporta come tu vorresti. Queste aspirazioni, se messe in pratica in generale, avrebbero un effetto disastroso sulla scienza e di conseguenza sul Paese intero. Non lo otterrai mai con il consenso dei ricercatori e di chiunque abbia a cuore le sorti della ricerca scientifica in Italia.
    P.S. Non ho risposto alla domanda finale per due motivi. Primo, il problema è più generale del singolo esempio; secondo, e più importante, come detto prima non ritengo accettabile il metodo dei processi sommari su internet. Si discuta e si critichi la scienza, ma le “sentenze” lasciamole ad altri; non siamo a Sanremo dove il voto popolare conta.

  64. @OcaSapiens,
    sì certo capisco, la mia non era una rimostranza, ma solo una segnalazione. Grazie.
    Con l’occasione volevo chiederti se puoi chiudere il neretto dopo l’intestazione Focus, che ho lasciato inavvertitamente attivo. Non mi piace strillare.

  65. @Riccardo Reitano,
    >continui ad identificare i singoli con il Dipartimento,
    Ascolta il primo video del 14 gennaio 2011 (1) : … Dipartimento di Fisica, INFN. Scusate abbiamo qua i due direttori che ci stanno appoggiando in questa ricerca il prof. Z. e il prof C. Il Prof C. direttore del Dipartimento di fisica e il prof. Z. direttore della sezione INFN di Bologna.
    Questa invece è tratto dal secondo video (2): L’esperimento è stato eseguito da noi in quanto sottoposti a esame, ossia noi abbiamo portato questo reattore per essere esaminato. Le persone che hanno effettuato questo test, che adesso mi daranno i numeri esatti di quello che è successo, sono professori dell’università di Pad.. di Bologna.
    >L’unica smentita possibile, che è puntualmente arrivata, è quella che il Dipartimento in quanto tale non è coinvolto
    Nella smentita si dichiara solo di “non essere coinvolta negli esperimenti sull’E-Cat condotti dalla società Leonardo Corp”. Ma quello che conta per l’opinione pubblica sono solo le “misure” e non si può smentire che esse siano state fatte alla presenza e con l’”appoggio” del direttore di Dipartimento.
    Parliamo poi di tempi. Nei titoli dei video è evidenziato “Energy Catalyzer Bologna University Test”. I video sono stati pubblicati a gennaio 2011 subito dopo il test. Ce ne sono parecchie copie in rete che sono state visionate centinaia di migliaia di volte in tutto il mondo. La smentita invece è del 5 novembre 2011. Cosa significa per te “puntualmente”?
    Nel frattempo, il 19 giugno, il DF aveva firmato e reso noto “un contratto di Ricerca con la Ditta EFA srl del valore di € 500.000 (+IVA), della durata di 24 mesi, per effettuare ricerche nel campo della efficienza di produzione di energia degli impianti della Ditta;”
    Secondo te, come avrebbe dovuto interpretare un comune cittadino il ruolo svolto dal DF in questa vicenda? Almeno per i 10 lunghi mesi da gennaio a novembre?
    Pare inoltre che ancora ad oggi non l’abbia capito neppure la ricercatrice della Vattenfall che nella tresmissione andata in onda la settimana scorsa alla radio pubblica svedese avrebbe dichiarato (3): “The only thing you can trust today completely is the University of Bologna and University of Uppsala’s analysis. It is rigorously made.” Non ti pare che la dissociazione di UniBo dalle prodezze dei suoi ricercatori in campo FF sia stata un po’ troppo flebile?
    >Il tuo accanimento su queste specifiche vicende …
    Permettimi di rivolgerti un invito a moderare i termini. Credo che “insistenza” sia un temine più appropriato, sia per indicare la richiesta delle molte persone che, come me, hanno seguito questa vicenda di ottenere una risposta autorevole sulla fondatezza dei risultati proclamati dai professori del DF-UniBo, sia per descrivere il modo reiterato con cui questi ultimi hanno ripetutamente sollecitato l’opinione pubblica ad interessarsi dei loro risultati.
    >Invochi una sorta di processo sommario
    Niente affatto. Io auspico un esame molto approfondito, scrupoloso e competente da parte del MIUR del vasto materiale divulgato all’opinione pubblica dai ricercatori pubblici, in particolare di quello relativo alla demo pubblica del 14 gennaio 2011, e su cui numerosi nostri Parlamentari basano le loro insistenti richieste di finanziamento pubblico della FF.
    >intervento politico “sulla correttezza delle procedure scientifiche”
    Io non auspico l’intervento politico, nel senso di partitico, ma quello ministeriale. Credo che il MIUR abbia il dovere di intervenire se i propri ricercatori diffondono a vasti settori della popolazione notizie che impattano su settori delicati della vita pubblica, utilizzando strade non canoniche, cioè al di fuori delle pubblicazioni “peer reviewed”. Credo che sia anche interesse dei ricercatori scrupolosi evitare che ci siano abusi sul piano dell’informazione pubblica.
    >dai alle Università un compito che non hanno (“Dovrebbero forse farla loro la peer-review sulle affermazioni dei ricercatori pubblici?”)
    Hai letto male. Intendevo dire che non può essere chiesto ai Parlamentari di fare la “peer-review” su quello che dicono pubblicamente professori e ricercatori universitari.
    >assolivi i politici poco informati come se a disposizione avessero solo quanto dicono Rossi, Levi e quant’altri e come se l’interrogazione parlamentare non fosse un atto politico ma una curiosità squisitamente scientifica.
    E come dovrebbero informarsi secondo te i Parlamentari se non interrogando i ministri competenti? In un mondo normale i Parlamentari si fanno interpreti delle istanze dei loro elettori, i quali, in questo caso, sono stati ripetutamente informati dai professori universitari su TV, radio, giornali e internet dell’esistenza di una prodigiosa fonte di energia capace di erogare decine di kW di calore in eccesso, come da loro stessi misurato. Tu stesso hai detto che non si trova in rete UN SOLO documento autorevole che smentisca quei risultati. Secondo te cosa dovrebbero fare i Parlamentari prima di presentare un’interrogazione, consultare il sito di OcaSapiens?
    >Non è un caso che nessun paese democratico si comporta come tu vorresti.
    Non lo so, ma non lo credo. Mi pare che nessun altro Paese abbia avuto la concentrazione di ricercatori pubblici impegnati nella ricerca FF che ha avuto l’Italia. Non so cosa sarebbe accaduto in Francia o in Germania se fosse stato reso pubblico uno spettacolo come quello della demo bolognese. Anche anche i più solerti propagandisti FF sanno che qui in Italia possono permettersi quello che altrove gli è precluso (4).
    >Queste aspirazioni, se messe in pratica in generale, avrebbero un effetto disastroso sulla scienza e di conseguenza sul Paese intero.
    Per ora l’”effetto disastroso” è quello sulla reputazione della ricerca pubblica causato dagli annunci a vanvera fatti dai ricercatori che vi lavorano. A me è rimasta la forte impressione che il “Paese intero” avrà poco da avvalersi dei risultati delle loro ricerche.
    >Non lo otterai mai con il consenso dei ricercatori e di chiunque abbia a cuore le sorti della ricerca scientifica in Italia.
    Non mi illudo di ottenere nulla, tanto meno con il mio insignificante e anonimo contributo al dibattito in rete. Spero, però, che i ricercatori trovino un altro modo per difendere la reputazione della loro professione, che non l’arroccarsi a difesa dei colleghi che sbagliano.
    (1) http://www.youtube.com/watch?v=Jr0ysNSN9Ng&t=5m20s
    (2) http://www.youtube.com/watch?v=tjdXpSUDRlw&t=6m20s
    (3) https://docs.google.com/document/d/1emLOB9Ksp4lIHkt4pT8Q5FrYC2AuLoHUbYyZtmidpAQ/edit
    (4) http://www.e-catworld.com/2013/03/06/george-mileys-lenr-invention-up-for-another-vote/#comment-1061404628

  66. @Ascoli65
    Ascolta il primo video del 14 gennaio 2011 …
    Ciò, a bocce ferme, conferma quanto l’entrepreneur si sia servito spudortamente e premeditatamente del canale accademico, apertogli da Focardi, per fare propaganda alla sua nascente meraviglia.
    Penso molti, sull’onda dell’entusiasmo di quei concitati momenti, abbiano bevuto tutto senza porsi alcun dubbio che ciò corrispondesse alla realtà.
    Inutile rimarcarlo. Chi si è svegliato ha capito. Chi no, vedi passeri ed altri incrollabili believers, continuano ad ignorare queste “innocenti” bugie.

  67. Ascoli65
    se dobbiamo andare di vocabolario, dal Treccani online:
    accanimento: L’effetto dell’accanirsi, quindi persistenza, tenacia, furore
    insistenza: 1. Perseveranza, ostinatezza (talora caparbia o indiscreta e importuna) in una richiesta, in un’azione e sim.
    Il termine che mi proponi ha un significato molto simile a quello che ho usato e ad entrambi può essere data una valenza sia positiva che negativa. Hai voluto interpretarlo in senso negativo ma non era nelle mie intenzioni. Me ne dispiaccio, quando scrivo sto molto attento e cerco di non andare mai sopra le righe; non ritengo di averlo fatto in questo caso.
    Problema semantico a parte, tu parti da una millanteria e anzicchè predenterla con il millantatore la fai diventare una prova d’accusa, con chi ha creduto alla millanteria in veste di testimoni. Da qui cerchi qualcuno che intervenga d’autorità arrivando addirittura ad invocare un controllo ministeriale, che è per definizione politico (politico e partitico non sono sinonimi). Ministero a cui devi assegnare il compito che non gli compete di dirimere questioni scientifiche a beneficio dei parlamentari che hanno dato credito alla millanteria.
    Il risultato finale è che hai tirato fuori la questione dall’ambito scientifico per darla in mano alla politica. Basta riconoscere che tutto nasce dall’aver dato credito alla millanteria e la tua costruzione cade.
    Obiettivi e mezzi vanno scelti con cura, altrimenti si rischia di perdere la “guerra”.

  68. @Reitano
    L’unica smentita possibile, che è puntualmente arrivata, è quella che il Dipartimento in quanto tale non è coinvolto
    Credo sia proprio questo il punto principale di dissenso fra noi.
    Davvero e’ arrivata “puntualmente”?
    L’esperimento che ebbe maggiore impatto mediatico e’ del 14 gennaio 2011.
    La prima smentita mi risulta sia quella del 5 novembre 2011.
    Le risultano smentite precedenti? Se cosi’ non e’, per quasi 10 mesi Rossi e i suoi sostenitori hanno usato il nome dell’Alma Mater, o almeno del suo Dipartimento di Fisica, senza che nessuno facesse la precisazione che diciamo.
    Poi, personalmente non voglio dare la colpa all’intero Dipartimento (anche se, come le dicevo nel mio precedente intervento, mi sarebbe piaciuto vedere qualche singolo che si impegnasse in una risposta come quella dei due ricercatori dell’Universita’ di Uppsala). Ma credo che coloro che rappresentavano il Dipartimento o l’intera Alma Mater e coloro che avevano il dovere di vigilare sulla reputazione di queste istituzioni (se distinti dai primi) non abbiano fatto un gran lavoro.
    Sbaglio a chiedere di sapere cos’e’ successo?
    Sbaglio a sperare che questa brutta esperienza ci insegni qualcosa e che si faccia qualcosa per cercare di evitare che episodi simili si ripetano in futuro?
    Poi, come le dicevo, tengo anch’io moltissimo alla liberta’ di ricerca e vorrei evitare un controllo politico sulla ricerca pubblica. Ma, le chiedo nuovamente, non pensa che per evitare il controllo politico, e per conservare il piu’ possibile questa liberta’, possa essere opportuno istituire degli efficaci sistemi di autoregolamentazione? Dei rigorosi codici etici e dei comitati di controllo, costituiti da scienziati, in grado di vigilare?

  69. @Ascoli65
    ieri notte, in risposta ad una specifica richiesta di E.K.Hornbeck, avevo postato un lungo elenco di link a trasmissioni RAI, pubblicazioni Focus e trasmissioni di Radio24.
    La mia domanda era molto meno impegnativa.
    Comunque, grazie per l’elenco (ora so a chi rivolgermi, per qualche link, quando non lo trovo) ma, concretamente, secondo te sarebbe piu’ compatibile con una consistente campagna mediatica — orchestrata a livello multigovernativo e forse anche di compagnie di intelligence — o con la spontanea attivita’ di singoli giornalisti (locali, nel caso di Rai3) a copertura di un evento a cui gli organizzatori hanno fatto il possibile per dare piu’ pubblicita’ possibile?
    Se riusciro’ a trovarne il tempo (ma sara’ difficile, in questo periodo) cercero’ di seguirli uno per uno per capire come e’ stata presentata la cosa ma… a me continua a sembrare molto scarsa, come copertura mediatica (partendo dalla tua ipotesi, intendo).
    Poi, non so,… forse in altri paesi puo’ darsi sia stata piu’ consistenze.
    Ma per ora sei solo riuscito a convincermi che faccio bene a non comperare Focus.
    A proposito: a prima vista, non vedo riferimenti a trasmissioni/articoli successivi al 19.03.2012.
    E’ perche’ mi hai mandato solo la prima parte del tuo elenco? Oppure ritieni che la campagna mediatica sia stata cancellata a inizio 2012?

  70. E.K.Hornbeck
    per chiudere in accordo, ti sottoscrivo questo:
    “Sbaglio a sperare che questa brutta esperienza ci insegni qualcosa e che si faccia qualcosa per cercare di evitare che episodi simili si ripetano in futuro?”
    Abbiamo problematiche nuove da affrontare e non siamo culturalmente attrezzati a farlo, ma deve cambiare. Due di queste sono certamente i problemi di immagine da curare e i codici etici e gli strumenti che già esistono ma restano troppo spesso inutilizzati.

  71. @Giustino,
    >Chi si è svegliato ha capito. Chi no, vedi passeri ed altri incrollabili believers, continuano ad ignorare queste “innocenti” bugie.
    E’ vero, ma non mi sento di criticarli. Chi ha creduto ai professori ha fatto la cosa più normale da fare. Non si può avere un dottorato di ricerca per ogni materia. Dobbiamo fidarci del fatto chi ha le credenziali da scienziato, non ne abusi. Dobbiamo confidare che ci sia un controllo sulle affermazioni pubbliche dei ricercatori. Questo nel caso dei fatti di Bologna non è avvenuto.
    Prendo una qualsiasi delle centinaia di commenti apparsi in siti italiani e stranieri che esprimono la fiducia delle persone normali nella FF sulla base delle dichiarazioni dei professori (1):
    “Chi dice che è una bufala siete voi che al massimo siete stati davanti al PC e che non avete mai visto in funzione da vicino il dispositivo.
    Invece chi dice che il dispositivo di Rossi produce energia è dato da un gruppo di ingegneri, fisici, professori e ricercatori con competenze in materia e che hanno avuto la possibilità di seguire da vicino i test.
    E facendo un elenco non esaustivo abbiamo:
    il prof. Focardi, il fisico Levi, il prof. Stremmenos, il fisico Bianchini, il prof. Celani, il fisico premio Nobel Josephson, il prof. Kullander, il prof. Essen, il fisico Lewan, il prof. Villa, il ricercatore Billi, l’ing. Fioravanti e via di questo passo.”

    Chi glielo dice a quel cittadino che QUEI professori e ricercatori avevano sbagliato? I fisici della domenica che scrivono su Internet? Oppure aspettiamo che pure lui si convinca per sfinimento e generalizzazione che TUTTI i professori e ricercatori non sono credibili?
    (1) http://www.finanzaonline.com/forum/34825116-post112.html

    1. tutti,
      ho letto i resoconti di Bianchini che non è di UniBo, sono corretti e nessuno è intestato UniBo. Fioravanti non è un universitario e forse nemmeno ingegnere, Villa sta zitto da 3 anni, Focardi è morto Kullander pure, Esséen,e Josephson non son fatti degli italiani, Lewan nemmeno e cmq ì un giornalista.
      Ascoli65,
      lei sta attribuendo le proprie ossessioni all’intera cittadinanza, la quale dell’e-cat non ha mai sentito parlare o se le è successo nel 2011 se n’è infischiata. E pazienza ormai ci siamo abituati, ma non a questo:
      Dobbiamo confidare che ci sia un controllo sulle affermazioni pubbliche dei ricercatori.
      Già, come quando c’era Lui, ma che bello. E nel suo prossimo commento, Ascoli65, in che cosa confida, nell’espulsione degli ebrei dalle università?

  72. @Riccardo Reitano,
    >accanimento: […] Hai voluto interpretarlo in senso negativo ma non era nelle mie intenzioni
    Meglio così, mi era parso di cogliere un inizio di escalation verbale nel tuo precedente commento. Sono lieto di essermi sbagliato. D’altronde converrai con me che parlando di gatti è inopportuno evocare i loro tradizionali nemici. 🙂
    >tu parti da una millanteria e anzicchè predenterla con il millantatore la fai diventare una prova d’accusa, con chi ha creduto alla millanteria in veste di testimoni.
    Non ho certo lesinato critiche a colui che definisci millantatore, anzi. Ma quelli che tu dipingi come semplici ed innocenti testimoni sono coloro che dovrebbero difendere i cittadini da simili millanterie. Se non è un dipartimento di fisica che smaschera e sconfessa pubblicamente quei risultati, chi mai dovrebbe o potrebbe farlo?
    E poi questa tendenza ad addossare tutte le responsabilità ad una sola persona, un semplice ricercatore, non mi convince. Se ascoltiamo l’intervista che ha rilasciato a Krivit il 14 giugno 2011 (1), emerge il quadro di un lavoro di gruppo, in cui ciascuno collaborava con gli altri, mi riferisco a quelli presenti alla demo, e i vertici sapavano tutto. Millanterie pure quelle? E allora perchè non sono state subito denunciate come tali dagli interessati?
    >Ministero a cui devi assegnare il compito che non gli compete di dirimere questioni scientifiche a beneficio dei parlamentari che hanno dato credito alla millanteria.
    Il MIUR deve innazitutto rispondere alle interrogazioni che gli vengono rivolte, oppure rendere noto il motivo per cui non risponde. E’ scritto nei regolamenti parlamentari. Ciascun Parlamentare rappresenta i cittadini e le sue richieste non possono essere ignorate. Per rispondere il MIUR deve adeguatamente documentarsi e quindi deve stabilire se le rivendicazioni dei ricercatori pubblici ,che sono alla base delle interrogazioni, sono fondate oppure no.
    Posso capire che i ricercatori non gradiscono che si metta il naso sul loro operato. Piacerebbe a tutti essere al di sopra di qualsiasi controllo e giudizio. Troppo comodo. Se i ricercatori scrupolosi non gradiscono le interrogazioni parlamentari nè gli interventi ministeriali, si diano da fare loro stessi a smascherare in tempo e a denunciare pubblicamente gli abusi dei loro colleghi.
    I Parlamentari non hanno alcuna responsabilità nell’aver dato credito ad informazioni che hanno circolato ampiamente sui mezzi di informazione.
    (1) http://www.youtube.com/watch?v=ld7Z1FHupZc – parte 2/5

  73. @Reitano
    per chiudere in accordo, […] Abbiamo problematiche nuove da affrontare e non siamo culturalmente attrezzati a farlo, ma deve cambiare. Due di queste sono certamente i problemi di immagine da curare e i codici etici e gli strumenti che già esistono ma restano troppo spesso inutilizzati.
    Ottimo.
    Ma, per ribaltare il motto del Marchese del Grillo, visto che lei e’ lei e io non sono un c…., posso sperare che lei (che puo’) si impegni per sensibilizzare i suoi colleghi, riguardo a questa problematica?
    Perche’ ho paura che, per difendere davvero la liberta’ di ricerca, sia necessario muoversi rapidamente in questo senso. Finche’ si e’ in tempo; prima che l’inefficacia nel contrastare pifferai di Hamelin come Rossi, Vannoni, Di Bella, ecc. rovini tutto.

  74. @Ascoli65
    E poi questa tendenza ad addossare tutte le responsabilità ad una sola persona, un semplice ricercatore, non mi convince
    Uno solo, chiaramente no.
    Piu’ persone.
    Prima legge di Cipolla: “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione”.
    Io non sono del tutto convinto dalla seconda legge (invarianza della probabilita’ della stupidita’) ma della prima sono convintissimo.
    E se fosse successo anche a te di essere responsabile delle azioni di un individuo con molte delle caratteristiche dell’Ispettore Clouseau, capiresti anche perche’ soffro di un tic all’occhio.

  75. @E.K.Hornbeck,
    la campagna mediatica sui media classici (TV, radio e giornali) è stata consistente, ma non al livello atteso per una (presunta) scoperta di quella portata. Credo che ciò dipenda da come è andata la demo di gennaio. Infatti ha subito sollevato un mare di critiche che hanno sicuramente scombussolato i piani iniziali, che non prevedevano nessuna altra dimostrazione fino al collaudo dell’impianto da 1 MW (1-2). Invece le polemiche scoppiate in rete hanno reso necessarie una serie di repliche per confutare le critiche, che però si sono rivelate una più deludente dell’altra, alimentando ancor di più le perplessità che intendevano dissipare. Questo ha probailmente smorzato l’effetto passaparola che avrebbe potuto innescarsi in presenza di una prima demo pubblica pienamente convincente. Non potremo mai sapere come sarebbero andate le cose.
    Sul piano invece della divulgazione via internet, si è assistito ad una proliferazione impressionante di siti (3). Molti sono in inglese proprio allo scopo di diffondere la notizia oltre le barriere nazionali.
    Per quanto riguarda altri singoli Paesi, ci sono i casi particolari della Gracia e della Svezia. La Grecia per via dei noti collegamenti di Stremmenos con ambienti governativi ellenici e l’accordo con Defkalion. In Grecia ci sono stati vari passaggi sui TG nazionali (4-5), fino alla rottura dell’accordo tra Rossi e greci. Il coinvolgimento degli svedesi parrebbe invece essere dovuto ad una fortuita iniziativa di Lewan, giornalista della rivista NyTeknik, l’equivalente di Focus in Italia, che ha poi procurato i contatti con alcuni professori di Uppsala e Stoccolma.
    Dopo la cancellazione del contratto di ricerca da parte di UniBo c’è stato un deciso calo di interesse, almeno in Italia (credo che il servizio su Vojager andato in onda a marzo, sia stato registrato un paio di mesi prima), solo in parte compensato dai rimpiazzi svedesi e americani. Tra le tante pubblicazioni, mi limito a segnalarti un lungo articolo apparso su Popular Science (6), anch’essa una rivista scientifica divulgativa come Focus, ma diffusa in tutti i Paesi anglosassoni.
    (1) http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=360&cpage=7#comment-21441
    (2) http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=395&cpage=2#comment-21567
    (3) http://newenergytimes.com/v2/sr/RossiECat/Andrea-Rossis-Internet-Network.shtml
    (4) http://202020assoc.wordpress.com/2011/02/06/la-tv-nazionale-greca-parla-dellenergy-catalyzer-di-rossi/
    (5) http://www.territorioscuola.com/interazioni_2/2011/02/06/1303-060211-energy-catalyzer-rossi-focardi-intervista-tv-di-stato-greca/
    (6) http://pesn.com/2012/10/16/9602208_Andrea-Rossis_Black-Box–by_Popular-Science/

  76. @OcaSapiens,
    >ho letto i resoconti di Bianchini che non è di UniBo, sono corretti e nessuno è intestato UniBo, …
    Ho riportato uno dei tanti commenti di un cittadino qualunque che ripone la sua fiducia in persone più titolate di lui, a cominciare dai professori universitari. In quell’esempio ci sono persone di UniBo, altre che non lo sono più e infine altre che non lo sono mai state. Ognuno di noi sa quale è la loro affiliazione. Comunque hai fatto bene a precisarlo a scanzo di equivoci.
    Per quanto riguarda Bianchini non devi prendertela con il cittadino commentatore di prima, dato che il documento (1) con cui egli è noto nella vicenda che seguiamo riporta sotto il suo nome l’affiliazione a “Physics Department – University of Bologna”. Sono d’accordo sul fatto che quel documento è corretto in quanto, riguardando solo l’aspetto radiologico, non viene riportata alcuna radiazione oltre al fondo, come ci si aspetta per una qualsiasi scaldiglia elettrica.
    >lei sta attribuendo le proprie ossessioni all’intera cittadinanza, la quale dell’e-cat non ha mai sentito parlare o se le è successo nel 2011 se n’è infischiata.
    Mi dispiace per te, dato che in questi anni e negli ultimi giorni hai dedicato parecchi post a questo argomento. Stavo solo intervenendo in uno di questi, conversando con altri tuoi ospiti.
    >E nel suo prossimo commento, Ascoli65, in che cosa confida, nell’espulsione degli ebrei dalle università?
    Non ho parole. Se questi sono i tuoi argomenti, non ho proprio più parole.
    Saluto tutti e tolgo il disturbo.
    (1) http://www.nyteknik.se/incoming/article3076881.ece/BINARY/Levis+and+Bianchinis+rapport+(pdf)

    1. Ascoli65,
      Ho riportato uno dei tanti commenti
      appunto, lei ha fatto un lavoro stupendo sulla documentazione pubblica, glielo riconosciamo tutti e le siamo grati del suo impegno. Ma con lo stesso impegno, si è messo a cercare nei “tanti commenti”, e a ricopiare qui e altrove solo quello che le serviva ad accusare il Dip e pure l’intera UniBo di complicità omertà ecc. Così ha sminuito il suo stesso lavoro – oltre a quello di Camillo, Giancarlo, mW ecc. – che aveva costretto UniBo a tagliare ogni rapporto con Rossi e a dirlo pubblicamente.
      Ma ora lei non pretende soltanto l’inquisizione di un ricercatore da parte dei politici. A nome della cittadinanza chiede ai politici
      un controllo sulle affermazioni pubbliche dei ricercatori.
      Not in my name, Ascoli65. La libertà di parola è la prima vittima delle dittature e le conseguenze sono tragiche. Sono contenta che la mia domanda l’abbia lasciata senza parole, vuol dire che nella foga si era dimenticato del nazi-fascismo e che non confidava affatto in un controllo del genere.
      Mi scusi se ho usato quel trucco retorico, ma speravo che lei reagisse così e che tutti potessero vederlo.

  77. E.K.Hornbeck
    ho l’impressione che si tenda a dare troppo peso all’impatto che ha ciò che circola in rete. I dibattiti accesi sui blog tematici alla fine coinvologono ben che vada qualche decina di persone. Non che sia insignificante, ma non è afaftto detto che sia uno dei problemi chiave che il mondo della ricerca deve affrontare.
    Questo per dire che si, tutti dobbiamo impegnarci per sensibilizzare i colleghi “recalcitranti” ma su problematiche molto più generali, non, per dire, se il Dipartimento di Fisica di Bologna ha risposto troppo tardi o se Levi non avrebbe dovuto usare il logo di Unibo.

  78. Mi onora essere in sintonia con quanto scritto in una lettera da un folto gruppo di (auto-definitisi) anziani professori, quasi tutti Accademici dei Lincei, sui problemi del governo del mondo accademico. Sulla tendenza al controllo politico scrivono:
    Oggi l’Italia conosce il triste privilegio di sperimentare nel modo più accentuato i rischi di un processo che certo trascende i confini del nostro paese e che, in ultima istanza, tende a sottoporre l’Università e la ricerca ad un controllo sempre più diretto e immediato del potere politico.
    Se questi sono i desiderata del popolo italiano, li subiremo. Ma non ci si può esimere dal dovere di mettere in guardia sui rischi che comportano.

  79. Controllare politicamente (zittire?) i ricercatori pubblici come in Canada e lasciare quelli privati parlare. Gran bella idea, big -pharma, -oil, -polluters, -auto, -qualunque cosa, ringraziano. Io no. Not in my name, indeed.

  80. Si, ocasapiens, ma bisogna stare attenti a chiedere perchè il desiderio potrebbe essere esaudito.

  81. @Ascoli65
    la campagna mediatica sui media classici (TV, radio e giornali) è stata consistente, ma non al livello atteso per una (presunta) scoperta di quella portata […] Sul piano invece della divulgazione via internet, si è assistito ad una proliferazione impressionante di siti […]
    Considerazioni interessanti ma che mi sembrano perfettamente compatibili con lo spontaneo diffondersi di notizie relative alla dimostrazione, da parte di un discutibile imprenditore col millantato (e non smentito) supporto di una importante universita’, di un apparecchio dalle presunte capacita’ rivoluzionarie in un campo che, come tu ci insegni, e’ di enorme importanza.
    Le trovo totalmente incompatibili con l’ipotesi di una massiccia, organizzata centralmente da qualche agenzia di intelligence o qualcosa di simile, attivita’ di propaganda nei confronti dell’opinione pubblica.
    Ho il sospetto che tu trovi “impressionante” il proliferare dei siti internet, dedicati a Rossi e alla fusione fredda, perche’ ti sei specializzato troppo nell’argomento; trascurando altre forme di scienza patologica.
    Io, avendo minore specializzazione, non lo trovo per nulla impressionante; anzi.

  82. @Reitano
    ho l’impressione che si tenda a dare troppo peso all’impatto che ha ciò che circola in rete. I dibattiti accesi sui blog tematici alla fine coinvolgono ben che vada qualche decina di persone. Non che sia insignificante, ma non è affatto detto che sia uno dei problemi chiave che il mondo della ricerca deve affrontare.
    Per quanto riguarda i singoli dibattiti, certamente (il presente coinvolge, al momento, quattro persone).
    Nel caso in esame (danno di immagine per l’Universita’ di Bologna) certamente l’impatto nei confronti dell’opinione pubblica, nel suo complesso, e’ minimo; almeno al momento.
    Ma non trascurerei quello che circola in rete.
    Coinvolgera’ solo poche migliaia di persone (decine mi sembra troppo poco). Il problema e’ che sono persone che contano, mediamente, molto di piu’ del singolo cittadino interessato solo alla partita di pallone.
    Tra loro ci saranno molti crackpot; ma ci sono anche accademici, ricercatori, studenti; semplici appassionati (con un forte background scientifico) ma in posizione di responsabilita’ in piccole, medie e grandi aziende; c’era anche (come le ho mostrato) James Randi. Temo che la derisione da parte di James Randi valga quanto un premio Ig Nobel. E non credo che la strategia seguita fin’ora (mi sembra) dai responsabili del Dipartimento di Fisica (cercare di sollevare il meno polvere possibile per lasciare che si depositi, nella speranza che la gente se ne dimentichi) possa risolvere il problema.
    Questo per dire che si, tutti dobbiamo impegnarci per sensibilizzare i colleghi “recalcitranti” ma su problematiche molto più generali, non, per dire, se il Dipartimento di Fisica di Bologna ha risposto troppo tardi o se Levi non avrebbe dovuto usare il logo di Unibo.
    E le chiedevo proprio di sensibilizzare i colleghi sulle problematiche piu’ generali.
    Ma penso il che caso ECat/UniBO possa essere un buon esempio di cosa si vuole evitare.
    Mi onora essere in sintonia con quanto scritto in una lettera da un folto gruppo di (auto-definitisi) anziani professori, […]
    Non conoscevo quella lettera, ma avevo avuto sentore di quello che denunciano.
    E lo considero una forma, temo irreversibile, di decadenza.
    Proprio per cercare (temo inutilmente) di contrastare questa involuzione, che le rivolgevo l’appello alla sensibilizzazione.
    Poi, e’ chiaro che io ho una visione parziale, distorta, per alcuni aspetti probabilmente anche errata del problema. Ma che ci sia un problema da affrontare, con decisione, spero che lo condividiamo.

  83. Se x caso il gatto a impatto zero funziona anche solo a cop 1.1,il disimpegno di Unibo che spende milioni anche solo x testare il ‘cappello elettronico della creativita’ e tutti i commenti ansiosi di proteggerci dal male rimarranno perennemente nella storia e pubblicati su Conservapedia..vedremo

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