L'ansia del gambero

Le neuroscienze dei crostacei sono una specialità francese, a Strasburgo si estraeva a sorte chi mangiava homard stressé durante il fine settimana, presumo che succeda anche a Bordeaux con l’écrevisse anxieuse.

Nel paper di Science, il gruppo di Denis Cattaert racconta che una volta manipolati, cosa che non gradiscono, i gamberi evitano le zone illuminate di un labirinto, un comportamento che dipende da un aumento della serotonina nel cervello. Se viene somministrato loro un inibitore della cattura della serotonina da parte dei neuroni (una sorta di Prozac), non le evitano più:

Our results demonstrate that crayfish exhibit a form of anxiety similar to that described in vertebrates, suggesting the conservation of several underlying mechanisms during evolution. Analyses of this ancestral behavior in a simple model reveal a new route to understanding anxiety and may alter our conceptions of the emotional status of invertebrates.

Sembra logico che un comportamento utile alla sopravvivenza si conservi nel corso dell’evoluzione. In compenso, per modificare le nostre concezioni sullo status emotivo di certi invertebrati serviranno molte altre ricerche. Lo “status” dei calamari (irosi) e dei polpi (furbacchioni) è noto grazie a celebri esperimenti fatti all’Anton Dohrn di Napoli.

Sono note anche le loro facoltà cognitive: un polpo aveva imparato ad aprire il tappo a pressione e a vite di un barattolo di gamberetti secchi dimenticato sul bordo della sua vasca. Nella vasca prospiciente, i dirimpettai imparavano a fare altrettanto dopo averlo osservato.

Certi polpetti indonesiani sono ancora più furbi, secondo me. Per sfuggire ai predatori, si travestono perfino da noce di cocco – sui fondali dove vivono, ne cadono tante dalla riva. Si drappeggiano quattro tentacoli attorno al capo a mo’ di turbante e scivolano via sugli altri usandoli a mo’ di pattini.

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L’Agenzia europea per i farmaci ha approvato gli emendamenti proposti da Guido Rasi, che

will not only allow the Agency to proactively publish clinical trial data that are submitted as part of marketing authorisation applications, but also give the possibility to download, save and print the trial data for academic and non-commercial research purposes.

Le nuove regole saranno pubblicate entro un mese ed entreranno in vigore dal 1 ottobre.

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Per motivi misteriosi, la rivista Applied Materials & Interfaces ha messo il tag “farmaceutici” a questa ricercaGli autori hanno costruito una specie di spazzola in nanotubi di carbonio che catturano minuscole gocce d’acqua dall’aria, un po’ come i micropeli sulle zampe del coleottero delle nebbie che vive nel deserto della Namibia:

vertically aligned multiwall carbon nanotube forests (NTF) are asymmetrically end-functionalized to create hygroscopic scaffolds for water harvesting and storage from atmospheric air. One side of the NTF is made hydrophilic, which captures water from atmosphere, and the other side is made superhydrophobic, which prevents water from escaping and the forest from collapsing. 

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Da Nature Climate Change
– Benjamin Crost e Christian Traeger usano una versione stocastica del modello economico DICE per valutare il rapporto costi/benefici dei provvedimenti per tagliare la CO2 (mitigazione) in condizione di incertezza:

We show that introducing the modern asset pricing framework doubles optimal abatement and carbon taxation. Uncertainty over the level of damages at a given temperature increase can result in a slight increase of optimal emissions as compared to using expected damages. In contrast, uncertainty governing the steepness of the damage increase in temperature results in a substantially higher level of optimal mitigation.

Non per parlar male degli economisti, ma forse ci arrivavano anche senza modello…

– A proposito di biocarburanti e ONG, in cinque stati del Brasile Francisco Mello et al. hanno carotato 135 campi di canna da zucchero a 1 metro di profondità per capire quanto ci metteva il terreno a riportare le sue riserve di carbonio al livello di riferimento: 8 anni se la canna sostituiva la vegetazione nativa (poco sostenibile) e da 2 a 3 anni se sostituiva pascoli. Ma nei pascoli la canna entra in competizione con gli allevamenti di bovini che si spostano in Amazzonia deforestandola… No free lunch.

– James Screen dice che dal 1979 al 2013 l’amplificazione polare tempera i picchi di freddo stagionali (autunno) alle medie latitudini dell’emisfero nord. Altro che ondulazioni del jet-stream che stazionano per mesi sopra il nord-est degli USA e causano il gran freddo di quest’inverno

This is partly because northerly winds and associated cold days are warming more rapidly than southerly winds and warm days, and so Arctic amplification acts to reduce subseasonal temperature variance. … Decreases in subseasonal cold-season temperature variability, in accordance with the mechanism proposed here, are detectable in the observational record and are highly robust in twenty-first-century climate model simulations.

Allora Jennifer Francis e suo marito avrebbero sbagliato e Elizabeth Barnes et al. avrebbero ragione? Ci vorrebbe un post di Steph per riassumere la diatriba, ma batte la fiacca da due mesi.