Dove pubblicare bufale


La gestione (“governance”) dello Human Brain Project (HBP), un progetto da 1 miliardo di euro, è in fase di ridefinizione, la Direzione per l’innovazione e l’information technology della Commissione Europea deve ancora approvare le riforme raccomandate da n comitato di esperti.

Per ora Henry Markram del Politecnico di Losanna lo governa da autocrate. Intende costruire una piattaforma informatica per generare software simile a quello del cervello, un abuso di analogia circolare che andrebbe multato. Ci aveva già provato con il progetto “cervello di ratto“, altro investimento di fondi europei con risultati minimi e un gigantesco conflitto di interessi che adesso riguarda anche l’HBP.

Un altro motivo per dubitare della sua capacità di dirigere l’HBP distribuendone i finanziamenti, è la governance della sua casa editrice Frontiers e del conflitto d’interessi comune alle riviste sulle quali chi pubblica paga. Troppo spesso quel “business model” dipende più dalla quantità dei clienti che dalla qualità dei loro testi.
Avevo segnalato le fantasie di Patricia Goodson uscite nel settembre scorso su Frontiers in Public Health sotto il titolo “Questioning the HIV-AIDS hypothesis: 30 years of dissent”. Tesi dell’autrice: l’HIV non causa l’AIDS, un complotto mondiale pagato da BigPharma ha censurato i dissensi.

Le critiche erano state immediate e la rivista aveva annunciato un’indagine. Risultato:

During the course of the investigation, Frontiers has sought expert input from the Specialty Chief Editors of the HIV and AIDS section of Frontiers in Public Health and Frontiers in Immunology. Based on the conclusion of the investigation the article type of “Questioning the HIV-AIDS hypothesis: 30 years of dissent” has been changed to an Opinion article, which represents the viewpoint of an individual. In addition, a commentary on the article has been published “Commentary on ‘Questioning the HIV-AIDS hypothesis: 30 years of dissent’,” which discusses the concerns and analyzes the viewpoint within a scientific discourse on the topic.

Tradotto in italiano, se avete i soldi, mandate pure le vostre bufale anche se, come questa, hanno ricadute letali. Reazioni della comunità scientifica su Retraction Watch:

To many scientists, this is too little, too late. As Johns Hopkins biologist Kenneth Witwer notes, publishing a rebuttal actually legitimizes the ‘debate’ by putting AIDS denialism on equal footing with the opposition. (Witwer has called on scientists to boycott the publisher in response.)

Ne aggiungo una che ne riassume molte. L’altro ieri, gli immunologi e virologi Guido Poli del San Raffaele, Guido Silvestri dell’Emory University School of Medicine, Andrea Savarino dell’Istituto Superiore di Sanità e Giovanni Maga dell’IGM-CNR hanno mandato una lettera di protesta agli Specialty Chief Editors e l’hanno pubblicata su HIV-Forum e va letta tutta, secondo me.

Conclusione:

Frontiers’ publisher has possibly misinterpreted the lack of public engagement with Dr Goodson’s absurd paper as approval of, or at least indifference to, its publication. In fact many of us have trusted the good sense of Frontiers’ editors to take appropriate action for such a bizarre submission with obvious adverse implications for public health, and did not wish to add unnecessarily to the publisher’s further humiliation by contentious public criticism in the comments.
Unfortunately our trust in the judgment of Frontiers’ senior editors appears to have been misplaced. The decision to demote the paper to “Opinion Article” will make no difference to the intended lay audience who will see only that Goodson’s claims are published in a peer reviewed journal of some repute, and are therefore credible.
The original publication of the paper was an embarrassing error which has highlighted to readers and potential contributors a significant deficit in the journal’s editorial oversight. In its Statement of Concern, the publisher has promised to make public the outcome of its investigation into how this paper came to appear in its journal. To date this has not occurred.
The decision by Frontiers’ senior editors to support continued publication despite being made aware of the likely public health consequences of such a decision is incomprehensible, and appears to demonstrate indifference to, or a lack of understanding of, the journal’s responsibilities to its readers, contributors and to the wider community.

Incomprensibile mica tanto. Frontiers pubblica l’80-90% dei testi che riceve, altrimenti i profitti calano. Ognuno veda se boicottare o meno, e se dimettersi o meno da incarichi editoriali che sembravano migliorare il cv e ora molto meno.

h/t HIV Forum, e fonte della tabella “Bullshit Bingo”.

***

A proposito, complimenti per la “menzione onorevole” al duo anti-bufale Ulrika Björkstén e Marcus Hansson.

Visto che ci sono, anche a Katia Bertoldi, cervello in fuga a Harvard, per i nuovi materiali presentati all’American Physics Association.

E al congressista Grijalba per riconoscere di aver esagerato.

A proposito di Big Oil che inquina l’informazione sul clima, su PLoS One Sander van der Linden et al. pubblicano i risultati di un esperimento di comunicazione della scienza fatto in USA:

by strategically sowing seeds of doubt, organized opponents of climate change action have continually tried to undermine the validity of the scientific consensus argument. As this research shows, such attempts could potentially decrease public engagement with climate change. Nonetheless, the present research also indicates the potential efficacy of consensus-messaging campaigns in mitigating such skepticism, as well as in generating support for public action on climate change. Particularly, repeated exposure to simple messages that correctly state the actual scientific consensus on human-caused climate change is a strategy likely to help counter the concerted efforts to misinform the public. 

9 commenti

  1. Su AIDS le bufale corrono ne web – ci saranno tanti altri posti più blasonati, ma questo in particolare ne racconta di ogni tipo su tanti argomenti, dal metodo Di Bella alle cure miracolose basate su alghe cinesi a quelle a base di fiori di Bach per mali comuni come l’adolescenza o l’arroganza, all’autismo causato dai vaccini (e dal pesce) alle otturazioni dentistiche causa di ogni male (per non parlare delle devitalizzazioni). E questo elenco è solo parziale – decisamente un sito che fa seria concorrenza a 22 Passi

    1. CimPy,
      certo, ma la differenza è che in cambio di 1.000-2.600 euro, Frontiers garantisce una peer-review e fornisce un certificato di “scientificità”.

  2. Ovvio, non c’è paragone – dove indicavo di peer review non se ne parla proprio, nemmeno farlocca. E infatti, si legge di tutto, compreso l’uso di UV (notoriamente assenti dalle parti dei paesi più colpiti) per curare l’Ebola:
    http://www.dionidream.com/raggi-uv-emessi-robot-distruggono-lebola-in-2-minuti/
    Non fosse che magari qualcuno potrebbe prendere sul serio di queste notizie (e sottovalutare rischi e problemi dei mali reali), ci sarebbe da ridere

  3. Sono capitato qui per caso.
    1) Le riviste che richiedono pagamento sono ormai quasi tutte. questo pero’ non significa che la selezione editoriale + peer review siano corrotte. La difficoltà’ a pubblicare in giornali ad alto impatto, seppure a pagamento, lo dimostra (tra i tanti : Nature Communications, PLOS Medicine, Genetics, Biology..).
    2) Il Prof. Silvestri si e’ imbarcato con i 5 Stelle, strano davvero, per uno che ha dimostrato, dati alla mano, di essere scientificamente eccellente. Peccato
    3) Articoli come quello della Goodson (nella scia dei delirii antichi di Peter Duesberg) sono pubblicati, senza tanti scrupoli, per attrarre attenzione giornalistica. Fu cosi’ che Richard Horton fini’ per pubblicare su Lancet il falso su vaccini ed autismo di Wakefield, nonostante i peer reviewers avessero demolito quel lavoro. I danni li paghiamo ancora oggi e continueremo a pagarli finche’ ci sara’ internet. Cordiali saluti.

    1. A Serpieri,
      Il Prof. Silvestri si e’ imbarcato con i 5 Stelle, strano davvero, per uno che ha dimostrato, dati alla mano, di essere scientificamente eccellente. Peccato
      imbarcato” nel senso che, per la stesura di un documento 5 Stelle, è stato coinvolto
      dalla senatrice Elena Fattori, ricercatrice ed esperta di vaccini, e dall’europarlamentare e portavoce al Parlamento europeo, Piernicola Pedicini, ricercatore clinico ed esperto di fisica medica, in una discussione sulle politiche vaccinali in Italia.
      Sono passati 9 mesi, il documento ancora non c’è.
      Vedo che ha eliminato il mio commento, peccato
      ?

  4. “imbarcato”: nel senso di essere salito a bordo. Dicono che Silvestri sia vicino a Grillo. Cosi’ almeno leggo, spero non sia vero, perche’ il ruolo dei 5S nell’involuzione scientifica degli Italiani e’ rilevante (non e’ un complimento).
    ? : il mio commento non appariva piu’, misteri del web, my apologies.
    Il ruolo dei predatory journals nel pubblicare le cose piu’ nefande (e costruire carriere) andrebbe pubblicizzato. Mi e’ capitato una sola volta di averci a che fare: un mio collaboratore (primo nome) si era permesso di sottomettere un lavoro, peggio che pessimo, senza informare i co-autori. Il lavoro aveva passato una peer review farsesca ed era stato accettato per pubblicazione. Quando l’ho scoperto, ho contattato la rivista informando che ritiravo il mio nome, mi hanno risposto che non era possibile e che l’articolo sarebbe finito su pubmed a meno che non si versassero 800 euro per il ritiro. Cosi’ e’ stato fatto.

    1. A Serpieri
      I commenti da un nuovo IP sono bloccati automaticamente da WordPress finché non li vedo.
      Da quello che Silvestri scriveva, gli avevano chiesto un parere e da non medico aveva la competenza che mancava agli due. Poi ha criticato alcuni esponenti 5 Stelle, in molti hanno protestato contro il suo coinvolgimento e da allora non ho più sentito parlare del documento.
      Il ruolo dei predatory journals nel pubblicare le cose piu’ nefande (e costruire carriere) andrebbe pubblicizzato.
      Lo faccio da quando gli italiani complici del raggiro erano pochi e marginali. Adesso le riviste predone (escluse quelle open access dell’oligopolio degli strozzini!) sono un quinto del totale, pubblicano mezzo milione di articoli/anno, gli italiani che ci collaborano sono migliaia e più ne parlo più ricevo minacce di querela.
      Temo di aver sbagliato qualcosa.

  5. “Temo di aver sbagliato qualcosa”: forse Paese? In Francia (tanto per dire e come Lei sa meglio di me) non e’ cosi’. Quando Montagnier si e’ messo a pubblicare su riviste predone edite in Cina, le sue fantasie sulle impronte elettromagnetiche del DNA nell’acqua, lo hanno riempito di pernacchie.

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