Per mezzo secolo si è annunciato il picco del petrolio, ora si annuncia che sarà preceduto dal picco del carbone. Non può essere dovuto soltanto alle campagne “Beyond Coal” e “Keep it in the ground” o alle riunioni per preparare il vertice di Parigi a dicembre, quando i paesi firmatari della convenzione ONU sul clima dovrebbero rinunciare a sfruttare l’80% delle riserve esistenti…
Secondo i produttori, in quanto fonte di energia meno costosa, solo il carbone può salvare dalla miseria quei 2 miliardi di persone senza elettricità. E le Ong sanitarie, umanitarie e ambientaliste stiano zitte invece di ricordare che l’inquinamento da carbone uccide 800 mila poveri all’anno, non i ricchi che hanno soldi per andare a respirare aria pulita (da qui il boom dei turisti cinesi in Giappone, pare) e per curarsi.
Il carbone produce il 40% dell’elettricità mondiale, con una capacità di 1,617 GW per tre quarti da centrali ultra-sporche, che emettono mercurio, zolfo, ossidi d’azoto, per non parlare della CO2.
L’India intende aprire altre miniere, è un paese dove le vittime del carbone non contano, altri paesi sovvenzionano estrazioni ed esportazioni, la domanda dovrebbe raggiungere 9 miliardi di tonn/anno nel 2019. Però
- il Dow Jones Total Coal Market index ha perso il 75% (circa) in cinque anni
- in USA, 24 Big Coal sono fallite in 3 anni e un sesto delle centrali esistenti perde soldi
- l’anno scorso in Cina il consumo è calato dell’1,6% mentre il PIL aumentava del 7,3%; le centrali a carbone cinesi girano al 54% della loro capacità per mancanza d’acqua da inquinare liberamente
- è sospesa o cancellata la costruzione di 2/3 delle centrali a carbone del mondo che era pianificata nel 2010
- in dieci anni, in USA e nella UE la produzione di elettricità da carbone è calata di un quinto
- i “mercati finanziari” (Banca Mondiale, Black Rock ecc.) ritengono che $100 miliardi di investimenti in centrali a carbone potrebbero restare immobilizzati e rendere 0 entro il 2035
Ho altre rondini che paiono indicare una primavera, se me le ricordo le aggiungo, cmq dovrebbero essere nelle fonti sotto.
I minatori perdono il lavoro e protestano, giustamente, ma protestano giustamente anche quelli che di carbone si ammalano e muoiono. Nel frattempo l’efficienza e il risparmio energetico aumentano, insieme alla capacità installata da fonti rinnovabili: per es. l’anno scorso nella UE quella dell’eolico ha superato quella del carbone.
Magari torna l’inverno, mi sa che dieci anni con in mezzo una crisi economica siano pochi per dire se il declino del carbone è inarrestabile. Potrebbe calare il prezzo delle centrali ultra-supercritiche o, come scrive Andrea Rampado, in Kazakistan
dalla CO2 producono direttamente metano. Proprio così, si produce energia bruciando il metano, il metano diventa CO2 + acqua, la CO2 viene ritrasformata in metano in un ciclo praticamente infinito
o…
Fonti oltre a quelle già linkate: The Economist, IEA, Coalswarm (una miniera), Carbon Tracker, Banca Mondiale, Deutsche Bank (rif. p. 16 “Peak Coal before Peak Oil”), World Coal Association, IER, Energy Watch.
***
Andrea (non Rampado), che ha trovato una bella bufala, viene tampinato da un seguace “dell’ottimo M”.
***
“Hate has a smiling face” (fonte)
Dato il successo di boycott Indiana, il governatore creazionista dell’Indiana ha “chiarito” ieri in tv la legge da lui firmata giovedì, che permette a esercenti e aziende di invocare le proprie credenze religiose per non servire gay, lesbiche e altri diversi. Alla sesta volta che gli è stato chiesto se era questa l’intenzione, ha finalmente risposto:
Non si tratta di discriminazione, si tratta di dare alla gente il potere di contrastare gli abusi del governo (federale, che non vieta i matrimoni gay, ndr)
La legge, ha promesso, non sarà cambiata. Oggi lo speaker del parlamento ha detto che bisognerà cambiarla perché è stata fraintesa:
Avevamo sperato che la legge fosse un messaggio di inclusione, di inclusione di tutte le credenze religiose. Invece è emerso un messaggio di esclusione, e non era questa l’intenzione.
***
Il tribunale dell’Arizona ha mandato a pascolare l’Energy and Environmental Legal Institute, a.k.a. American BigOil & Coal Tradition Institute, che aveva chiesto 1.700 mail di Malcolm Hughes – co-autore della prima “mazza da hockey” insieme a Michael Mann e Raymond Bradley – all’università dell’Arizona, ne aveva ottenuti solo 90 e voleva anche gli altri. Gli era andata male anche con Michael Mann, ma possono ancora provare con Raymond Bradley.
La NOAA fornisce volentieri la documentazione su come sono stati raccolti i dati delle temperature dal 1860 in poi, dietro pagamento anticipato … (h/t Sou)
OT
Guardiana, leggevo questa notizia e mi chiedevo:
Ma gli onorevoli e coraggiosi colleghi da rispettare giapponesi ce l’hanno fatta o no a fare la FF? E la mostrano, pure, o anche loro depistano e brevettano a vuoto per non farsi soffiare l’invenzione del millennio dai Poteri Vigorosi o dalle ecomafie? Ce l’hanno loro, la fabbrica da un milione
di posti di lavor…di pezzi all’anno o no?Comunque è troppo vero: i giapponesi sono avanti. Di almeno due giorni, rispetto alla pubblicazione di quella notizia che è del 30 – ma domani cominciano, eh? lo hanno scritto anche qui: “Clean Planet and Tohoku University are launching “Clean Energy Research Lab” at Tohoku University on April 1st, 2015“
Attendiamo fiduciosi. Notizie dalla Russia, intanto?
CimPy,
l’altro ieri le elencavo i pesci, ma quello giapponese non lo mettevo perché là l’anno finanziario inizia il 1 aprile.
Bella notizia, i sette reduci del 1989 si son fatti una start up che ne paga il lab alla Tohoku. Insieme all’assenza di com. stampa della Tohoku, fa pensare che non abbiano ottenuto i finanziamenti del progetto ImPACT, e che il com. stampa della loro ditta sia un po’ fuorviante.
Ciao Ocasapiens
Se c’è un picco del carbone, vuol dire che c’è qualcosa di più conveniente del carbone, e questo è buono. Il carbone produce tanta CO2, o almeno la ha prodotta fino all’avvento della tecnologia presentata da
Andrea “Nazarbayev believes in perpetual motion” Rampado
Il breve video presentato da Rampado su 22Passi parla chiaro.
https://www.youtube.com/watch?v=zJqdkmP6kh0
Per ora, però,
in questa pagina della EIA (USA) troviamo come a parità di calore prodotto, il carbone produca circa il doppio di CO2 rispetto al gas naturale.
Certamente, aumentare l’efficienza termodinamica dei cicli a vapore porta a una riduzione dell’uso di carbone, a parità di energia estratta, e quindi a una notevole riduzione della CO2 prodotta. Sicuramente, se i cicli a vapore supercritici portassero l’efficienza delle centrali a carbone dal 33% al 40% non sarebbe male, perchè la CO2 prodotta da queste centrali si ridurrebbe di un 20%. Nella pagina che linki si parla di arrivare a rendimenti del 50%, con una riduzione della CO2 del 35%, che non sarebbe malissimo, visto che una gran parte dell’energia elettrica, e della CO2 del pianeta è prodotta da carbone.
Il carbone mi affascina, perchè ce ne è tantissimo. Se riuscissimo a ridurre moltissimo i nostri consumi, potremmo usare questa fonte energetica per tantissimo tempo senza arrecare gravi danni all’ambiente.
Gli 800.000 morti a causa del carbone sono dovuti alle centrali ultra sporche o alla vicinanza alle miniere?
Nel primo caso, credo che basti cambiare le centrali, anche se il problema della CO2 permane ed è gravissimo.
Sai per caso se le centrali a carbone europee (parliamo di Francia Germania Olanda) CO2 a parte, sono “sporche” o “accettabili”?
ciao,
mW
mW,
non ne so molto di più di quello che ho scritto!
La Cina sta costruendo due centrali “iper-super”, rendimento da verificare. Idem per quella canadese upgraded l’anno scorso (il costo è pazzesco).
L’inquinamento è maggiore vicino alle centrali, le quali sono di più vicino alle città più popolate. Le vittime cinesi di “morte prematura” per malattie respiratorie e cardiache indotte dalle centrali a carbone sono stimate in 250-300 mila/anno, in India sarebbero più del doppio.
C’è tanto carbone, è vero, ma per estrarlo ci vuole quasi sempre acqua che già scarseggia: la inquina, pulirla e riciclarla costa troppo per gli Stati Uniti, figurarsi per l’India.
Elenco delle centrali sporche UE, quasi tutte in UK, Germania e Polonia. In Francia ne restano poche e pulite. In Germania, una nuova legge dovrebbe rendere obbligatorio l’upgrade di quelle sporche, ma costa meno costruirne di nuove. Solo che c’è un surplus e gli investimenti per costruirle rischiano di restare “insabbiati”.
Grazie per il link alla centrale canadese.
Ho visto che cattura il 90% della CO2 prodotta!
Soldi spesi bene.
Speriamo che i prezzi di queste centrali si riducano, in futuro.
mW:
>”… aumentare l’efficienza termodinamica dei cicli a vapore porta a una riduzione dell’uso di carbone, a parità di energia estratta”.
Non dimenticare il Paradosso di Jevons:
http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Jevons.
Che poi l’ho ri-letto e in fondo c’è questa Critica che non me la ricordavo:
“… Jevons non prese in considerazione che la ragionevole ipotesi di introduzione di una nuova risorsa (tipicamente il petrolio, più efficiente rispetto al carbone) dal punto di vista teorico rende privo di senso ricorrere alla pianificazione [..] per contenere la domanda della risorsa meno efficiente”.
Ecco qua, che si continua a prendere a prestito dal futuro, senza pianificare per la prevedibile penù
Sì vabbene, allora secondo TE a gennaio IO devo stare in casa col maglione?
No non è che devi stare in casa, e col maglione addosso, dicevo che siccome il petrò
Io il gas per il riscaldamento lo pago e scaldo quanto mi pare, ochei?
Sì, no, cioè, niente … dicevo così per dire.
Per dire cosa, con la micragna che ciai
Per dire che “pianificazione” è diventata una parolaccia.
eh, caro Nasturzio,
io con la mia educazione da piccolo borghese risparmiatore mi rendo conto di essere più pianificatore dei sovietici 🙂
Mettiamo in ordine:
“… aumentare l’efficienza termodinamica dei cicli a vapore porta a una riduzione dell’uso di carbone, a parità di energia estratta”
questa è vera sempre.
In effetti dicevo:
Se riuscissimo a ridurre moltissimo i nostri consumi, potremmo usare questa fonte energetica per tantissimo tempo senza arrecare gravi danni all’ambiente.
Questo significa isolare bene le case e mettersi un maglione in più a Gennaio, si!
In cambio di questi e altri sacrifici, avremmo energia dal carbone per secoli senza fare troppo danno, e intanto pianificare come consumare sempre meno energia e come produrre quella poca che ci servirà.
Insomma una vita modesta noiosa e tranquilla 🙂
Chissà se poi, conti alla mano, quello che dico è possibile.