Le oche 13 bis – Nutrire chi?

Cari orecchietti di popol network,

Le oche stanno diventando il tormento del sabato mattina. Domani affrontiamo il tempo da lupi per essere dietro il convento delle Carmelitane i microfoni all’alba delle 9.30 insieme a Daniela Sangiorgio e Michele Salvan, due studenti di Agraria sostenitori di radiopop e membri del nostro comitato scientifico.

Agg. C’era anche Giacomo, più specializzato in allevamenti.

Il tema dell’Expo, ça va sans dire, è “Nutrire il pianeta”. A noi sembra che il pianeta sia satollo di rifiuti e inquinanti, e che semmai occorra nutrire gli affamati con cibo decente. Magari nei padiglioni dei vari paesi ci sono soluzioni, idee, proposte, critiche. L’inviato permanente di radio pop Michelino Crosti – dorme sotto la canadese o sopra il Decumano – va in perlustrazione.

Agg. Macché, con la scusa che apre alle 10, era ancora a Milano.

Se ci siete già stati, gli dareste delle dritte al tel. 02-33.001.001?

La nostra impressione è che ci sia ben poco. Eppure queste sono le statistiche del World Food Program (fonti in fondo alla pagina e mappa grande):

  • Circa 805 milioni di persone non hanno abbastanza cibo per una vita decente
  • la maggioranza vive nei paesi in via di sviluppo dove il 13,5% della popolazione è denutrita
  • i due terzi vivono in Asia
  • nell’Africa subsahariana una persona su quattro è denutrita
  • il 45% dei bambini che muoiono prima dei 5 anni muoiono di fame, sono 3,1 milioni ogni anno
  • nel mondo un bambino su quattro soffre le conseguenze della denutrizione, nei paesi in via di sviluppo uno su tre
  • a patire la fame, sono innanzitutto le contadine e i loro figli, se avessero lo stesso accesso alle risorse degli uomini, il numero degli affamati si ridurrebbe anche di 150 milioni

(I paesi più disperati sono quelli delle guerre, civili e religiose comprese. Ma l’India, uno dei grandi esportatori di cereali e latticini che ha inserito il “diritto al cibo” nella Costituzione? Un bambino su due è denutrito; gli affamati cronici sono circa 500 milioni, di cui 400 milioni sono donne e bambine, su 1,2 miliardi di abitanti.

Nel luglio 2013 il partito del Congresso ha decretato e poi fatto approvare la “Legge sulla sicurezza alimentare nazionale” che raggruppa programmi precedenti e ne aggiunge di nuovi per circa $4 miliardi/anno – spesa per la Difesa: $40 miliardi…

Viene applicata da ogni stato come gli pare o per niente, senza alcun controllo, e secondo molti economisti della New Delhi School, “magnifica la corruzione” che ha vanificato programmi analoghi nel passato.

Qualcosa “percola” comunque, dicono altri, ma tutti concordano sul fatto che la vendita di cereali – principalmente – sottocosto a due terzi della popolazione non è possibile: mancano le infrastrutture, trasporti, magazzini, anagrafe, carte d’identità…)

Eppure negli incontri a Milano e alla Cascina Triulza, il “fuori Expo” delle Ong, ci sono soluzioni, idee, proposte e autocritiche, e si discutono anche i nuovi “scopi del millennio per lo sviluppo sostenibile” che verranno decisi dall’ONU a settembre: impegni e soldi per i prossimi cinque anni.

Facciamo che vogliate nutrire gli affamati e per un’ora che l’Expo sia vostra, cosa fate vedere a Michelino Crosti e a milioni di visitatori?

Streaming e tel. per la diretta bis: 02-33.001.001

Agg. Grazie anche dei messaggi, questa volta Filippo è riuscito a leggerne parecchi.

n.b.
Il fletcherismo (da Horace Fletcher) segnalato da un ascoltatore, preferiremmo non vederlo. Era di moda in USA all’inizio del ‘900 e consisteva nel masticare 100 volte al minuto (!) ogni boccone per trasformarlo in liquido, prima di mandarlo giù. A parte che ogni pasto diventa una tortura, non siamo dei ruminanti: abbiamo un apparato digerente e una flora intestinale adatti a metabolizzare i nutrienti anche se arrivano in particelle solide…

3 commenti

  1. Indira Gandhi festeggiò l’atomica indiana dicendo che finalmente l’India finiva di essere un Paese “straccione” (scusate, mi viene in mente solo questo, una frase che mi ha sempre fatto molta impressione, forse tipica del Novecento). carolina

  2. Già. E suo padre, il pandit Nehru, aveva annunciato una riforma agraria, la terra anche a chi la coltivava ecc. – era nell’agosto 1947 e ancora non s’è vista, a parte il Kerala, solo timidi tentativi in alcuni stati.

  3. Lo slogan “nutrire il pianeta” secondo me si traduce in “nutrire gli esseri umani che vivono sul pianeta”.
    E che vivendo stanno trasformando in maniera irreversibile buona parte degli ecosistemi del pianeta, proprio con i loro consumi ed i loro rifiuti.
    Certo gli 805 milioni (in calo sia assoluto sia soprattutto percentuale rispetto a 20 anni fa) di denutriti trasformano poco, ma gli altri 6 miliardi e passa compensano. Ed oltre tutto le Nazioni che hanno ottenuto nella realtà la maggior riduzione di affamati (ossia Cina ed India come si può constatare leggendosi le relazioni della FAO) lo hanno fatto alimentando una impetuosa crescita economica (e quindi di consumi, cibo compreso ma ovviamente non solo, e di rifiuti) la cui fine non si vede all’ orizzonte (non nel senso che può essere infinita ma che nessuno può prevedere scientificamente se durerà altri 10 o 40 anni o chissà).
    Che cosa ci sia di “sostenibile” in questo gigantesco sviluppo basato in gran parte e fondamentalmente sul consumo di risorse non rinnovabili e sulla “modifica” (in senso eufemistico) degli ecosistemi del pianeta io non riesco a vederlo, ma mi piacerebbe che associazioni serie (“og” o “ong” od “o” e basta) lo comprendessero a fondo e lo spiegassero agli altri.
    Ho solo paura che in fondo, fatta la tara dei wishful thinking e delle petizioni di principio, non rimanga molto di valido a spiegare.

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