0,002% di rischio in più è poco o tanto?

Non so se uno studio come quello di Kiervi – un nome bretone… – Leuraud dello IARC di Lione et al. uscito su The Lancet Haematology modificherà la percezione che abbiamo del pericolo delle radiazioni ionizzanti:

We assembled a cohort of 308?297 radiation-monitored workers employed for at least 1 year by the Atomic Energy Commission, AREVA Nuclear Cycle, or the National Electricity Company in France, the Departments of Energy and Defence in the USA, and nuclear industry employers included in the National Registry for Radiation Workers in the UK. The cohort was followed up for a total of 8·22 million person-years. We ascertained deaths caused by leukaemia, lymphoma, and multiple myeloma. We used Poisson regression to quantify associations between estimated red bone marrow absorbed dose and leukaemia and lymphoma mortality. (…)
This study provides strong evidence of positive associations between protracted low-dose radiation exposure and leukaemia.

L’associazione è statisticamente insignificante per linfoma e mieloma. La sorpresa è che basse dosi su un arco di tempo lungo aumentano – anche se di pochissimo, 0,002% – il rischio di leucemia mieloide cronica. Si pensava invece che il rischio diminuisse, rispetto a quello di una stessa dose ricevuta in una sola volta, perché fra una dose e l’altra il Dna poteva ripararsi.

In media riceviamo tutti 2-3 millisievert di radiazioni ionizzanti di fondo, da radon e da raggi cosmici, scrive Alison Abbott su Nature, e i lavoratori dell’industria nucleare – erano esclusi quelli coinvolti in incidenti – 1,1 mSv/anno in più:

Researchers expected that 134 of the workers (4.3 per 10,000 people) would die from leukaemia as a result of the average 27 years they spent in the industry; in fact, 531 people died from the disease. 

Paradossalmente, sono gli esami medici ad aumentare la dose totale


(“consumer products” in USA: televisori)

e il personale medico e paramedico è quello più esposto (sono appena uscite le linee guida per le tomografie, ed è in corso una ricerca europea per cercare un possibile effetto delle tomografie pediatriche.)

 “We don’t do a very good job of explaining ourselves to the public, which finds it hard to put radiation risks in context — some people go to radon spas to treat their rheumatism while others won’t board planes for fear of cosmic rays,” 

dice Bill Morgan, che presiede il comitato sugli effetti delle radiazioni dell’International Commission on Radiological Protection.

D’altronde sembra che i rischi da agenti invisibili siano i più complicati da comunicare. Per esempio 531 casi di leucemia invece di 123 sembrano molti, ma sono il totale su 60 anni per oltre 300 mila persone.

Che cosa succede se li confrontiamo con rischi ben visibili, per esempio i casi di mortalità/anno in incidenti automobilistici in Francia e in Gran Bretagna, o da armi da fuoco in USA?

***

Domenica si è scoperto che un ragazzo era morto di Ebola – e non di malaria, com’era sembrato – in Liberia, dichiarato “Ebola free” il 9 maggio scorso. Ieri ne parlava Kai Kupferschmidt su Science Insider e la BBC diceva che il villaggio del ragazzo, vicino all’aeroporto internazionale, è stato messo in quarantena. Oggi, da Reuters Africa:

“We have two confirmed cases today in Liberia,” said Dr. Moses Massaquoi, case management team leader for Liberia’s Ebola task force. He said that tests were underway to establish whether there are further cases.

*

Coincidenza, ieri USA e Cuba hanno annunciato l’apertura di ambasciate e l’OMS ha annunciato che

Cuba today became the first country in the world to receive validation from WHO that it has eliminated mother-to-child transmission of HIV and syphilis.

Negli USA, il tasso di trasmissione madre-figlio dell’HIV non cala da anni.

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“Fango e gossip” del giorno

Per ravvivare l’interesse scemante nella FuF, il fedele Hermano Tobia scondizola di Schadenfreude nel riportare l’osso trovato in un forum di creduli sia sul mio blog “pieno di fango e gossip” che su quello al quale collabora fieramente, dedito alla promozione di truffe e tollerante verso gli sfoghi di antisemitismo:

Ma guarda un po’ cosa combinano questi chimici (non fusionisti): studiando i catalizzatori a base di Pd e allumina hanno riscontrato (per caso) e pubblicato su una importante rivista dell’ACS “anomalous heat evolution in recombination of H2 and O2 on Pd-based catalysts”, indicando esplicitamente le LENR come possibile causa.

La rivista è marginale, gli autori non indicano le LENR come causa, sono fuffisti e, con articoli parascientifici che sono gli unici a citare, sostengono richieste di brevetto per un sistema tipo e-cat in via di sviluppo da anni in aziende a scatole cinesi.

Chi avverte Franchini del sacrilegio in atto, perpetrato per di più da suoi colleghi chimici ?!?

Chiede il giulivo HT che preferisce non farlo di persona nel timore che una risata lo seppellisca. L’aspirante Pulitzer scodinzola parimenti, sperando in una delocalizzazione della sfiga passerina:

Grande notizia! Terremoto a Tirrenia?

mW e Giancarlo hanno risposto per le rime, E.K.Hornbeck e Nasty con le rime e il prode HT è svenuto svanito

5 commenti

  1. i raggi cosmici? pensa che per qualche tuo assiduo lettore invece “l’universo e’ fatto su misura per noi”. un giardino dell’eden. l’acqua ha una memoria,il Caso , non esiste !,e l’aborto e’ un “omicidio”. ah dimenticavo l’ideologia gender,il mainstream politically correct e il complotto pluto giudaico massonico laicistico comunistico e omosessualistico
    cosa darei per vedere nel cranio di certa gente ! povero papa Francesco..:)

  2. HT svanito? Torna, torna. Vedrà che torna: giusto il tempo di trovare un qualche paper che pensi gli dia ragione su una qualunque bufala da lui sostenuta. Fa niente se ci fosse solo l’abstract a tiro, o se fosse pubblicato su Cronaca Verace, o se l’autore fosse quel Rossi in persona (o un suo socio). Che poi, lo ha ben detto chiaro: se si fanno i soldi funziona. Tipo che pure chi avesse fatto i soldi coi bond argentini era nel giusto, anche se li aveva fatti vendendoli a te il giorno dopo

  3. Non è la piccola percentuale di aumento del rischio il problema ma l’assenza di un effetto soglia o, per meglio dire, della ipotizzata capacità di riparazione del DNA. Non è cosa da poco, tutta la normativa si basa su soglie da non superare.

  4. CimPy,
    è tornato infatti, citando un altro paper di quelli che facevano esplodere i criceti con la mente…

    Riccardo,
    è vero, anche se molti dicevano già ai tempi di Chernobyl che non esiste una soglia valida per tutti.
    Sarebbe interessante capire perché in altri lavoratori il Dna si ripara. Tanto più per un bretone (presumo, visto il nome) come il primo autore: in buona parte della Bretagna la radiazione di fondo è doppia rispetto alla media francese.

  5. ocasapiens
    e che mi dici … l’Etna e le varie faglie che ci circondano ci deliziano con discrete quantità di Radon 🙂
    Sugli effetti delle basse dosi si sa davvero poco e le domande sono quindi tante. L’articolo suona più che altro come un avviso, attenzione a non sottovalutarle.

I commenti sono chiusi.