Sì O Sì…

Le foto di Nature Materials sembrerebbero una réclame per credulone, invece Betty Yu e molti altri di Harvard, MIT e aziende private, hanno inventato un biomateriale a due strati, il primo è un polimero di silicio e ossigeno (Si-O-Si) sul quale si spalma il secondo, un “catalizzatore in platino” che s’incrocia con il primo. Insieme formano una pellicola invisibile e removibile

che imita le proprietà di una pelle giovane, normale. L’XPL è fatto di materiale a base di polisilossano “sintonizzabile” (tunable) che si può progettare con elasticità, contrattilità, adesione, forza tensile ed occlusività specifiche. Applicato in loco l’XPL cura rapidamente l’interfaccia con la pelle senza richiedere un’attivazione mediata dal calore o dalla luce. … La piattaforma XPL può offrire soluzioni avanzate quando è compromessa la funzione della barriera dermica, per trasferire farmaci e medicare ferite.

Nelle volontarie la pellicola aderisce per circa 16 ore, mantiene la pelle idratata, riduce temporaneamente le borse sotto gli occhi e le rughe. Applicazioni mediche a parte, si potrebbe indossare come una seconda pelle per bloccare i raggi UV.

Linda Geddes dice che da due anni l’XPL è venduto come cosmetico (Neotensil) dalla Living Proof.
Com. stampa di OlivoLabs; del MIT con video. 

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Fitogenetisti di vari paesi pubblicano il genoma assemblato cromosoma per cromosoma della Daucus carota subsp. carota tipo Nantes come nella foto – ha 32 mila geni, noi circa 23 mila… – e ricostruiscono l’evoluzione e le divergenze del genere Daucus paragonando migliaia di SNPs di D. carota carota con quelli di Daucus syrticusD. littoralis, D. sahariensisD. aureus e D. guttatus. 

Su Nature Climate Change, gli psicologi Stuart Capstick et al. misurano la consapevolezza, in Gran Bretagna, dell’acidificazione degli oceani (AO) nel 2013 e 2014, a cavallo della pubblicazione del V rapporto IPCC. Solo il 3% si diceva bene e molto bene informato.

Hanno anche sondato un campione di 2.501 persone: il 20% ne aveva sentito parlare e il 14% la attribuiva correttamente alle emissioni di CO2. Se l’AO era presentata come un fenomeno a se stante, i sondati la ritenevano negativa,

tuttavia una polarizzazione dell’atteggiamento può avvenire se il tema dell’acidificazione degli oceani è associato esplicitamente ai cambiamenti climatici…

Com. stampa univ. Cardiff.

L’advocacy non diminuisce la fiducia nei climatologi, a meno che tra le soluzioni non propongano l’energia nucleare, scrive Lily Streich di EOS (poi cerco lo studio di cui parla).

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Delle 11 mila riviste scientifiche iscritte nel Directory of Open Access Journals (DOAJ) soltanto 6.700 si sono registrate di nuovo, dichiarando di applicare “standard editoriali decenti”, i.e. di non essere spenna-polli, scrive Monya Baker:

the DOAJ gets about 80 applications every week, Bjørnshauge says, and over the past 2 years it has rejected about 5,400 applications, most of them new applicants. Lack of information about licensing rights, publication permissions and editorial transparency are all important issues in rejecting publications, he says.

Oltre alla lista “bianca” del DOAJ e alla lista nera di Jeffrey Beall

Some crowdsourced efforts — such as Journalysis.org — ask academics to review journals. The most recent of these, a website called QOAM (Quality Open Access Market) asks volunteers with academic credentials to evaluate a journal’s policies and to describe their experience if they published with the journal — and then sorts journal titles into one of four categories, including “threat to authors”. 

(…)

Such crowdsourced systems can fall prey to extreme minority views, and to being gamed by pro-journal reviewers, unless many disinterested authors can be persuaded to take part, points out Bjørnshauge. Beall, too, is sceptical that a crowdsourced effort can take off. But it should be given a chance to succeed, he says. “It’s great that there’s experimentation going on.”

5 commenti

  1. Unia, ahia, ahi, ahiahia. Quante spine.
    M’ero imboscato per timore che Fratulus e Pennulus e facessero crollare il mio dipartimento e ogni altro covo Haldanista. Poi non ho sentito tonfi e ho preso coraggio. Ho messo fuori la testa e:
    trovo Pennulus che cerca battaglia “sulle contraddizioni e sulle criticità della parte matematico-statistica della Sintesi Moderna”.
    Uhia, ahia, ihia. Son scappato su di corsa fra rovi e ravine, a perdifiato.
    Questa volta ce l’han proprio con noi matematici. Abbiamo taciuto e nascosto le evidenti contraddizioni a lungo, ma ci stan per smascherare.
    Chissà quale fortunata rivista di matematica o statistica pubblicherà il prezioso manoscritto Pennulliano.
    Ussignor, al riparo.

  2. Finalmente avremo una pellicola protettiva contro le chem-trails!!! I complottisti ne saranno entusiasti 😀

  3. Sylvie,
    cavoli… economica proprio. Dubito che in forma di crema-pellicola antiage possa avere successo su larga scala con quei prezzi; mi intriga di più l’utilizzo bio-medico visto che può sostituire alcuni trattamenti farmacologici (un po’) invasivi, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

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