"Associazione"

Sul British Medical Journal esce la ricerca di Anna Oudin e altri epidemiologi,
Associazione tra inquinamento atmosferico nel vicinato e somministrazione di farmaci contro le turbe psichiatriche in un’ampia coorte longitudinale di bambini e adolescenti svedesi.

Sono 552 mila una volta eliminate altre correlazioni possibili, l’associazione è statisticamente significativa. Nelle quattro contee considerate, tra gennaio 2007 e dicembre 2010 i disturbi mentali/comportamentali aumentano del 9% per ogni 10mg/m3 di biossido d’azoto in più rispetto alla media nazionale (9,8 mg/m3), e del 4% per ogni 10mg/m3 di PM2,5  e di PM10.

Gli autori insistono parecchio sui limiti del loro studio, per es. la classe di farmaci che usano consiste principalmente di sedativi, sul fatto che la causalità resta da dimostrare e chiedono che sia replicato con altre coorti di bambini e adolescenti. Ma come? Dove i livelli d’inquinamento sono peggiori, spesso non esistono né banche dati aggiornate né un sistema sanitario pubblico…

In bibliografia, Anna Oudin et al. citano conferme provenienti da studi sugli adulti. Non bastano, ovviamente, ma non ho mai sentito parlare di meccanismi che proteggerebbero bambini e adolescenti dagli effetti degli inquinanti sull’apparato respiratorio e conseguente trasporto di meno ossigeno al cervello.

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D’altronde prima che ne accorgessero Nadia Bellofiore et al., non avevo mai sentito parlare del ciclo mestruale delle topoline Acomys cahirinus.

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Invece avevo sentito parlare di Guido Barone ben prima incontrarlo alla Città della scienza di Bagnoli e altrove. Anche lui di Climalteranti, era un chimico famoso. Acqua, termodinamica, calore, inquinanti ambientali, biochimica, energia, clatrati, inseguiva la curiosità ovunque lo portasse tra “scienza e militanza” come dicevano pochi giorni fa alla conferenza per i suoi 70 anni. Siamo tutti desolati, mancherà molto anche a me e altri cronisti che hanno abusato della sua pazienza, immagino.

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aggiorn.

Andrea Idini segnala – rif. commento sotto – che nessun dei quattro nuovi elementi confermati l’anno scorso dall’Internazionale della chimica pura e applicata è stato chiamato Levium, in omaggio a Primo Levi.

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Sul Daily Kos, il Climate Deniers Roundup racconta perché  Michael E. Mann ha sconfitto l’ennesimo tentativo di far deragliare il processo per diffamazione contro l’orrido Mark Steyn, la National Review Online che ne pubblicava gli insulti e il Competitive Enterprise Institute di Big Oil & Coal che li finanziava.

Per esempio, Steyn aveva assimilato Mann a un pedofilo oltre ad accusarlo, come fa più a lungo nel suo nuovo libro, di aver falsificato i dati della curva a mazza di hockey, tacendo sul fatto che sono stati confermati da altre 44 curve analoghe. La Corte s’è stufata dei tentati deragliamenti e ha cestinato il suo terzo con questa frase:

Dall’ultima volta che la Corte ha considerato questo punto l’11 aprile 2014, è cambiata un’unica cosa: la data.

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Phil McKenna di Inside Climate News racconta un’altra brutta storia: un gruppo ambientalista e alcuni scienziati accusano ricercatori pagati da BigOil & Gas di aver pubblicato dati implausibilmente bassi – in contrasto con quelli di analisi precedenti e successive – sulle emissioni di metano da fracking, poi usati dall’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente per stabilire i limiti di dette emissioni.”

Suzanne Goldenberg e Helena Bengtsson del Guardian stanno spulciando i documenti pubblicati dal colosso del carbone Peabody nella dichiarazione di bancarotta. Pagava i soliti “istituti”, “think tank” e pinocchi (Willie Soon, Richard Lindzen ecc.) per negare l’effetto serra dei gas serraa e ripetere “la CO2 fa bene”. (No, fra i pinocchi non risulta esserci Riccardo Sorgenti, vice-presidente di Assocarboni.) 

Le bancarotte dei carbonieri sono una miniera, pun intended. Alcun mesi fa

Arch Coal Inc, ha rivelato di aver finanziato con $10,000 dollari l’Energy and Environment Legal Institute (E&E) noto principalmente per aver tentato di querelare Michael Mann senza riuscirci. (…) In ottobre, Alpha Natural Resources rivelava di aver pagato $18,600 a Chris Horner dell’E&E.

The passerine curse?

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