I topi abbandonano la nave, i ratti no

Il New York Times tiene il conto delle defezioni. Titolo di ieri sera:

More Than

150

Republican Leaders Don’t Support Donald Trump.
Here’s When They Reached Their Breaking Point.

Nella cronologia, ci sono i motivi che li hanno spinti a dichiararlo. I principali sono stati il rifiuto di prendere le distanze dal Ku Klux Klan e le esplosioni di misoginia più becere delle precedenti. D’altronde le donne sono il 53% degli elettori, con un 21% di “indecise”.

In base ai 2.340 delegati della convenzione, più i papaveri assenti giustificati, direi il 7% dei membri ed ex membri del Congresso, governatori e amministratori pubblici di “alto livello” del partito repubblicano. Mancano i leader più importanti e giovani: Marco Rubio, Ted Cruz, Paul Ryan, Sarah Palin o ai vertici del Tea Party come Rand Paul e Michele Bachmann.

Il 93% calcola che appoggiare Trump favorirà la propria elezione a novembre o nel 2018 o una rinomina.

La maggioranza delle chiese cristiane bianche, che controllano il 25% dei voti repubblicani, fanno tuttora campagna per il nuovo Mosè (o Davide) che pratica e predica l’esatto contrario dei valori che i leader cristiani predicano e spesso non praticano. Vuole che siano “punite” le donne che abortiscono, anche se stuprate o se rischiano la vita. Invece l’indemoniata Clinton nominerebbe alla Corte suprema un giudice meno misogino di Antonin Scalia. Basta e avanza per ingiungere al gregge di votare per il “male minore”.

Al brunch protratto fino all’ora del tè, non ci stupiamo: le religioni sono ostili alle donne, si sa, i musulmani americani si trovano dalla parte sbagliata solo per merito di Trump. In compenso quasi nessuno crede che possa vincere. Come per il Brexit. Eppure chi più chi meno siamo stati per parecchio tempo negli USA o abbiamo amici e parenti che ci vivono.

Forse perché “ci sentiamo a casa” negli ambienti che frequentiamo, ci dimentichiamo che siamo bianchi e che il sistema elettorale statunitense è stato costruito da e per i bianchi. Non solo perché gli stati dell’ex Confederazione hanno leggi che limitano il diritto di voto dei poveri e delle minoranze non di origine europea d.o.c.

Dalla prima elezione di Bill Clinton in poi, nelle elezioni presidenziali un candidato democratico viene eletto se ottiene una maggioranza schiacciante. Nel 1999, Al Gore ha perso nonostante avesse 550 mila voti più di Bush Jr e perché la Corte suprema – a maggioranza repubblicana – ha vietato di ricontare i voti della Florida.

Quelle statali sono “Ratf**ked”, truccate dal ritaglio dei collegi praticato quasi esclusivamente dai repubblicani con l’operazione RedMap, il piano non proprio segreto per estromettere sia i democratici che i repubblicani moderati,  descritto da David Daley con citazioni degne di Trump. (1)

La pratica risale all’Indipendenza ed è tuttora legale in 45 stati (a memoria), negli altri commissioni indipendenti adeguano la rappresentanza dei districts ai risultati dei censimenti. Stati con pochi abitanti rimangono comunque “sovra-rappresentati”, il Wyoming con 600 mila abitanti ha due senatori come la California che ne ha 40 milioni, ma è già un passo avanti verso il riconoscimento di uguali diritti politici.

Secondo me RedMap, complice l’attuale vertice del partito, spiega in buona parte perché pochi topi dichiarano di non appoggiare Trump e i giovani ratti se ne guardano bene. They are sure they’ll f**ck the motherf**kers again.

(1) Asterischi del titolo: in USA le parolacce in luoghi pubblici sono un reato.

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Non ho finito il rapporto della Banca Mondiale (sunto) sugli Scopi del Millennio. Nel cap. 1, stima che nel 2015 il 9,6% della popolazione mondiale viveva, per così dire, in “povertà estrema” con circa $1,33/giorno circa un miliardo di persone in meno rispetto al 2000, ma

Three key challenges stand out: the depth of remaining poverty, the unevenness in shared prosperity, and the persistent disparities in non-income dimensions of development.

Per rendere la “povertà restante” meno profonda servono $0,67/giorno, o 159 miliardi/anno, lo 0,2% del prodotto lordo mondiale, e $78 miliardi/anno a parità di potere d’acquisto.
Nel 2015

  • la stima dei sussidi per l’energia era di 5.300 miliardi. I 700 milioni che sopravvivono in povertà estrema non li hanno visti, bruciano biomassa
  • l’Arabia saudita ha speso $85,3 miliardi in armi e stipendi per il suo esercito
  • altri confronti a richiesta…

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Anche i topi FuF abbandonano la nave. Alle CiFuF20 di Sendai e di Xiamen erano in 145, parenti e amici inclusi, di cui 78 giapponesi, 38 americani, 8 francesi, 4 svizzeri e per l’Italia il dott. Celani, la signora Celani e una new entry nota dal 2011 per aver partecipato insieme al dott. Celani a un esilarante autogol del dott. Passerini: Emanuele Marano, dottorando in chimica (1) all’università di Torino.

(1) In Italia basta un 14,5/30 per essere ammessi all’orale del concorso?

2 commenti

  1. “In Italia basta un 14,5/30 per essere ammessi all’orale del concorso?”
    Dipende: se al concorso c’erano giusto due partecipanti e il secondo ha preso 14, sì.
    Ce n’erano giusto due?

    1. Non so quanti erano, CimPy, mi sembra strano che si presentino solo 2 dottorandi con voti sotto la media. Semmai andrebbero scoraggiati dal fare un dottorato di ricerca.

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