455 06 – Haiti

Non vorrei che il titolo vi ingannasse: se date due euro ad Action Aid chiamando il n. 455 06, solo una parte servirà per l’emergenza in Haiti (purtroppo ce ne sono in altri paesi e “normalmente” dobbiamo finanziare progetti a lungo termine delle Ong locali).
L’aeroporto di Port-au-Prince ha riaperto, cominciano ad arrivare cargo di soccorsi. Alcune delle strade principali sono state liberate, inizia anche la distribuzione. Dalle foto aeree e satellitarie, l’OCHA calcola che l’uragano Matthew ha distrutto 200 mila case, circa un milione di persone sono senza del tutto e tra 3 e 5 milioni (si 10 milioni) hanno case pericolanti, allagate ecc.

Yolette Etienne, la responsabile di Action Aid-Haiti, dice che mezzo milione sono senza cibo, acqua potabile, vestiti, un posto dove dormire, che nei rifugi non ci sono abbastanza gabinetti e il colera rischia di diffondersi.

La poca rete fognaria che c’era è stata sopraffatta dalle inondazioni soprattutto nei dipartimenti di Sud e Grand’Anse. Sono tuttora isolati, ma ci vivono volontari di AA, stanno facendo il possibile e di più. Non hanno i mezzi per scavare nelle rovine, non sanno quanti morti ci siano stati – solita domanda dei media: per Reuters il totale a ieri era 848, per il governo 124 – e preferiscono non tirare a indovinare, immagino.

L’epidemia di colera c’era stata dopo il terremoto con il vibrione portato da caschi blu, lo so. Ma se credete che sia facile trovare donatori disposti a finanziare una scorta di gabinetti mobili… Salvo rari benefattori, reagiscono come il prude F***i o il becero P***i.
Nel frattempo, russi e siriani continuano a bombardare gli ospedali

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Dopo gli USA, anche in UK si scopre che le molestie sessuali sono frequenti nelle università e che queste fanno di tutto per scoraggiare le denunce. Negli altri paesi invece, gli accademici non abusano mai del proprio potere, vero?

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Marco Bella denuncia i danni delle “medicine alternative”, per una volta con un caso a lieto fine: un bambino autistico salvato in tempo dalla medicina tout court dopo che il naturopata di fiducia dei genitori aveva tentato di ucciderlo con un intruglio “olistico” di 12 prodotti “naturali” tra cui vitamina D, latte di cammella, argento colloidale e solfato di magnesio. Stranamente, i primi commenti non sono offensivi.

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O’s digest, incompleto

Science pubblica un inserto su “geni e ambiente“, l’evoluzione che ha consentito all’Homo sapiens di colonizzare il pianeta meno l’Antartide.

John Bohannon riassume la causa per frode intentata dalla U.S. Federal Trade Commission contro il predone Omics che pubblica riviste fraudolenti come quella diretta da Dario Siniscalco, il ricercatore della Seconda Università di Napoli complice di Marco Ruggiero nel violare i diritti umani di 300 bambini autistici usandoli come cavie per “sperimentare” una truffa da £1 milione/mese. E che organizza conferenze fraudolenti come quella a cui il prof. Carpinteri del Politecnico di Torino si fregia di comprare i suoi prestigiosi interventi – con i soldi nostri?

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Ogni tanto parlo di Abhijit Banerjee, l’economista della povertà che lavora con Esther Duflo al MIT. Pubblica  con dei colleghi un esperimento in doppio cieco (triplo in realtà) sull’efficacia del “personale sanitario informale” – in India il 75% del totale – in un campione di 200 villaggi del Bengala occidentale. Metà degli addetti alla “clinica” locale avevano seguito almeno in parte un corso accelerato di 72 giorni su 9 mesi fatto dall’Ong Liver Foundation.

Per la diagnosi e la cura di 3 condizioni “standard” – angina pectoris, asma e dissenteria infantile – quelli che avevano seguito il corso

were … 15.2% more likely to adhere to condition-specific checklists than those in the control group. The training increased rates of correct case management by  14.2%, and patient caseload by 7.6 to 17.0%…. Although correct case management among doctors in public clinics was 28.3%, higher than among untrained informal providers, the training program reduced this gap by half for providers with mean attendance and reduced the gap almost entirely for providers who completed the full course.

Altro risultato interessante:

the training had no effect on the use of unnecessary medicines and antibiotics, although both training- and control-group informal providers prescribed 28.2% fewer unnecessary antibiotics than public-sector providers.

In realtà è interessante tutto il paper, compresa la valutazione del progetto della Fondazione e della preparazione dei medici nel Bengala occidentale (in altri stati dell’India e in Cina è anche peggiore)

only 52% of control informal providers can be said to manage the cases of the standardized patients correctly, compared with 66% correct management for the 11 M.B.B.S. doctors. Both rates are very low, especially given that the cases were designed with no complications and the most obvious diagnosis.

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Michael Tomasello sembra essersi ricreduto, adesso scopre – con colleghi meno testardi dell’università Duke – che anche le scimmie antropomorfe hanno una teoria della mente. Commento di Frans de Waal che gongola, ovviamente, è una vita che cerca di far capire che non ce l’hanno solo gli umani:

The authors show that apes can correctly anticipate where human actors will look for a hidden item, even if the apes know that the item is no longer there. Ironically, this finding brings us back to square one, because apes played a major role in the formulation of the theory of mind concept.

E’ il test con il quale si è attribuito una teoria della mente ai bambini di pochi mesi. 17 scimpanzé su 22 lo hanno superato guardando dei video…

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FuFashion: filo di costantana a nœud papillon

Per tirarmi su, mi hanno segnalato questo capolavoro di incompetenza in un inglish esilarante a firma del candidato al Nobel per la Pace Francesco Celani e soci del suo club. Non sanno quello che fanno e, nel caso fosse sfuggito, lo scrivono pure in corsivo rosso evidenziato in giallo a p. 29.

Per fortuna ci sono altri “sviluppi”: torna di moda un vecchio imbroglio ucraino (1).

Stufi di provare invano a spremere un eccesso di calore dai fili di Celani e da vari e-cat, i volontari del Martin Fleischmann Memorial Project hanno trovato una nuova bufala. Cercheranno soldi per “dimostrare” con assoluta certezza l’esistenza della FuF in 20 giorni facendo “trasmutare” ai batteri di Vladimir Vysotskii il cesio-137 o 133 in bario-137.

L’esperimento durerà 310 giorni in cui il  MFMP ospiterà Vysotskii, l’amica Kornilova et al. Costa meno farlo trasmutare ogni 24 ore a una gallina di Kervran, secondo me.

(1)  A Cernobyl e altrove, ci sono tanti batteri che tollerano benissimo il cesio-137, ma lo accumulano tale quale.

2 commenti

  1. @Ocasapiens
    Dopo gli USA, anche in UK si scopre che le molestie sessuali sono frequenti nelle università e che queste fanno di tutto per scoraggiare le denunce. Negli altri paesi invece, gli accademici non abusano mai del proprio potere, vero?
    C’è da dire che nessun paese finora ha avuto candidati alla presidenza come Trump!
    Gli USA credo meritino un primato indiscusso in questo campo!
    Donald Trump to Howard Stern: It’s okay to call my daughter a ‘piece of ***’

    1. Danny Zucco,
      ci sono candidati peggiori e vincono pure: nelle Filippine hanno eletto Duterte.
      p.s. il dato interessante, trovo, è che le Chiese evangeliche e gli eletti repubblicani più credenti continuino a far campagna per Trump.

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