Nature conference

L’articolo del gruppo coordinato da Michele De Luca, che ha rigenerato la pelle del piccolo profugo siriano, è stato anticipato on line la scorsa settimana, ma oggi è in copertina della rivista. E proprio questo pomeriggio, è iniziato al San Raffaele la conferenza organizzata da Nature, fra esperti/pionieri delle varie discipline che confluiscono nella medicina rigenerativa. Per dire il livello, i “keynote speakers” sono

Shahin Rafii (Weill Cornell Medical College, USA) – staminali, angiogenesi
Nadia Rosenthal (The Jackson Laboratory, USA) – mutagenesi
Feng Zhang (Massachusetts Institute of Technology, USA) – CRISPR-Cas

Fra le ricercatrici – tante – domani interverrà la mitica Graziella Pellegrini – che insieme a De Luca dirige la Holostem Terapie Avanzate all’università di Modena-Reggio Emilia – alla quale tutti chiederanno notizie del bambino, immagino. Accid… proprio mentre le Oche sono di BookCity al Castello Sforzesco.

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Fra i paper, alle Ong ambientaliste interesserà quello di Anthony Waldron et al.  anticipato on line qualche settimana fa. Sono partiti dalla Lista rossa delle specie animali a rischio dell’IUCN, per calcolare quanta biodiversità era stata conservata tra 1996 il 2008 grazie agli investimenti fatti nel 1992-2003 da parte dei paesi che hanno firmato la Convenzione dell’Onu (1992):

conservation investment reduced biodiversity loss in 109 countries… by a median average of 29% per country.

Ne hanno tratto un modello predittivo pieno di variabili accoppiate:

biodiversity changes in signatory countries can be predicted with high accuracy, using a dual model that balances the effects of conservation investment against those of economic, agricultural and population growth (human development pressures).

High accuracy? Ci sono molte incertezze sia nelle stime della Lista rossa che nelle proiezioni economiche, agricole e demografiche, quindi l’accuratezza è relativa.
I finanziamenti sono più efficaci nei paesi poveri e dove la biodiversità è maggiore, scrivono gli autori. Sembra un’ovvietà, ma dalla Lista rossa risulta che oltre il 60% del calo mondiale di biodiversità è avvenuto in Australia e negli Stati Uniti, che sono paesi ricchi; in Cina, India, Indonesia e Malesia che non fanno più parte dei paesi poveri; e in Papua-Nuova Guinea… (com. stampa)

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(Dis)honest broker
Dopo aver minacciato di querelare per diffamazione Michael Mann e Kevin Trenberth che segnalavano errori in un suo articolo per FiveThirtyEight, Roger Pielke Jr scrive sul Wall Street Journal – e dove se no? – che non solo Mark Jacobson, ma anche Michael Mann querela chi ne critica le pubblicazioni scientifiche e contribuisce al “clima litigioso” che travolge “le norme del dibattito” (un rif. a Robert Merton). Conclude

la comunità scientifica deve opporsi con vigore all’uso di processi per dirimere dibattiti scientifici

Nella realtà, Mann ha querelato per diffamazione Rand Simberg e Mark Steyndue opinionisti pagati da BigOil & Coal, secondo i quali Mann andava incarcerato per frode e falsificazioni come Jerry Sandusky, l’allenatore di una squadra universitaria di baseball condannato al carcere per aver stuprato dei ragazzini.
Rif. anche Greg Laden.