Scienze forensi

Sul Journal of Forensic Sciences, Matteo Borrini dell’università di Liverpool e Luigi Garlaschelli, l’instancabile cacciatore di bufale sindonologiche, hanno pubblicato i risultati dei loro esperimenti con un modello anatomico: un manichino, il corpo di un volontario, sangue vero e sintetico e un’analisi della sua configurazione (BPA).

Erano stati presentati a un convegno internazionale, e Garlaschelli ne parlava qui.
Abstract: la maggior parte delle presunte macchie di sangue sulla Sindone torinese sono “totalmente irrealistiche” nel caso di un corpo crocefisso e deposto in una tomba. Dal com. Ansa:

  • Tutti questi risultati, presi insieme, fanno concludere che la sindone sia un prodotto artistico “in linea con le analisi già esistenti, come la datazione al radiocarbonio, secondo cui la sindone è un prodotto artistico medievale”.

The Independent riassume le peripezie del telo sotto questo titolo:

*

“Paleodieta” del Neolitico
A proposito di altre scienze forensi, su Science Michael Price segnala il paper di Amaia Arranz-Otaegui e altri archeologi molecolari anticipato dai PNAS ieri; è in open access e merita.
Hanno analizzato i pezzi più grossi di 65 mila resti un po’ carbonizzati di cibo, trovati nella “cucina” di un sito del Deserto nero, in Giordania, abitato da cacciatori raccoglitori 14 mila anni fa. Circa 5-6 mila anni prima  dell’agricoltura, cuocevano un pane non lievitato, fatto con frumento (il Triticum boeoticum/urartu sequenziato da Matteo Dell’Acqua et al. quest’anno), segale, miglio, avena…
Price scrive che è il primo pane mai trovato:

  • The discovery suggests knowing how to grow grains isn’t essential to making bread from them, which could help researchers better understand how ancient cultures met their nutritional needs. 

Infatti nel Sahara libico, i cereali usati per “soddisfare bisogni nutrizionali” risalgono a 10 mila anni fa.

*

Rassegna della rassegna
Nella mazzetta di Action Aid – non disperante, in realtà, i giornali locali riferiscono di iniziative di solidarietà in tutta Italia e d’estate aumentano… – trovo un articolo di Marta Serafini sul Corriere. La rubrica “Buone Notizie”, il passante “La crisi delle ong. Di chi fidarsi?” e il titolo “Ong in crisi. Dimmi chi sei” non corrispondono al testo.

Ci sono imprecisioni.

Le donazioni non sono calate dopo le bufale sparate contro le Ong dalla fine 2016 in poi, ma con la crisi economica iniziata nel 2008, e tanto meno dopo gli abusi sessuali di un responsabile Oxfam in Haiti, rivelati cinque mesi fa. Quello scandalo non ha costretto “il settore a rivedere i propri principi”, il settore – Oxfam compresa – li aveva rivisti anni prima.
Tra l’altro i dati riportati nell’infografica del Corriere e la chiusa dell’articolo dicono il contrario:

  • Un settore che – è doveroso ricordarlo – dal 2014 ha incrementato del 31% i posti di lavoro creati. Al servizio degli altri.

*

Se è confermata dall’inchiesta della Procura, sulla Stampa c’è una “buona notizia” davvero per le Ong quasi mai ascoltate quando denunciano i trafficanti (perché non lo sono mai quando denunciano false Ong di italiani?):

  • Il barcone con 447 migranti a bordo, recuperati il 13 luglio scorso al largo di Linosa e sbarcati due giorni fa a Pozzallo, era gestito da undici persone: sei egiziani, due siriani, due tunisini e un algerino, ciascuno con un ruolo ben definito a bordo dell’imbarcazione. Sono stati tutti arrestati dalla Squadra mobile di Ragusa e portati in carcere. Per loro, la procura ipotizza i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro reato.

Salvini vuole tuttora costringere funzionari dello Stato a commettere reati, risposta “scordatelo” anche dalla Commissione europea. Salvo Libero e La Verità, critiche dappertutto. Titolo chiaro dell’Avvenire “In Libia di “sicuro” c’è solo la violenza”, valanghe di commenti sotto il pezzo del Fatto Q.

***

Molestie sessuali accademiche
Sveva Avveduto dell’IRPSS-CNR manda questo invito a tutte le interessate:
il 20 e 21 settembre prossimi si terrà a Pisa, presso la Cittadella Galileiana dell’Università, il convegno  “#wetooinscience – Sexual Harassment in Higher Education Institutions and Research Performing Organizations”.
Il convegno è co-organizzato dalla Associazione Donne e Scienza e dalla European Platform of Women Scientists, e prevede relazioni di figure esperte e relazioni selezionate.
Verrà affrontato il tema delle molestie, fisiche, sociali e morali nelle istituzioni accademiche e di ricerca  prendendo in considerazione i dati disponibili, le azioni e le prospettive sia in Italia che in ambito internazionale,  per contrastare un fenomeno di cui il mondo scientifico al pari di altri, purtroppo, non è esente.
Mi auguro che possiate partecipare presentando un contributo: è possibile inviare un abstract (max 500 parole) entro il 22 luglio via Easychair ovvero partecipare come pubblico, compilando, per la registrazione, la scheda allegata e inviandola a questo indirizzo.
Tutti gli ulteriori dettagli sul sito: www.donnescienza.it

2 commenti

I commenti sono chiusi.