Fra Katowice e Washington

Mi sta per venire lo strabismo divergente. Provo a seguire un po’ la COP24 dove Stati Uniti, Australia e Arabia Saudita cercano di affondare le discussioni sul “Rulebook” per applicare l’Accordo di Parigi, e un po’ le presentazioni all’assemblea dell’AGU, dove i ricercatori discutono nuovi dati che riguardano clima, non ancora pubblicati.

Catherine Walker dell NASA ha presentato quelli dei satelliti americani ed europei raccolti da ITS_LIVE (Inter-mission Time Series of Land Ice Velocity and Elevation) su quattro grandi ghiacciai con attaccati altri più piccoli che scendono nella Baia di Vincennes, sull costa orientale dell’Antartide.
A parte un altro gruppo abbastanza vicino (quelli del Totten), in quella zona sembravano essere stabili e qualcuno addirittura crescere. Dal 2008 hanno perso in media 3 metri di spessore, a un tasso annuo doppio di quello precedente.

Sono perdite piccole rispetto a quelle dei ghiacciai in Antartide occidentale [e sul mare di Ross a sud, ndt] ma indicano un cambiamento nascente e diffuso,

scrive Maria-José Viñas sul sito della NASA. Non si sa come sono “ancorati” alla roccia, è difficile capire se scivolano più velocemente in mare o se il mare li scalda da sotto. Rif. anche Alexandra Witze su Nature.

E’ uscita l'”Arctic Card” 2018, il rapporto della NOAA sui ghiacci artici (110 pagine illustrazioni comprese, gli ultimi dati sono da neven1). Dai punti chiave:

  • In 2018 Arctic sea ice remained younger, thinner, and covered less area than in the past. The 12 lowest extents in the satellite record have occurred in the last 12 years.
  • Warming Arctic Ocean conditions are also coinciding with an expansion of harmful toxic algal blooms in the Arctic Ocean and threatening food sources.
  • Microplastic contamination is on the rise in the Arctic, posing a threat to seabirds and marine life that can ingest debris.

Climate Action Tracker ha pubblicato la classifica dei vari paesi firmatari della Convenzione sul clima, in base agli impegni per ridurre le emissioni di gas serra (kleenex).

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Sui PNAS di ieri, Kevin Burke, un dottorando dell’università del Wisconsin a Madison, et al. paragonano sei periodi degli ultimi 50 milioni di anni con l’evoluzione del clima attuale fino al 2200 in funzione di due scenari per le emissioni di gas serra. L’idea è di vedere quando saremo in una situazione analoga a quelle passate. Verso il 2040 nel primo caso, verso il 2030 nel secondo

 RCP4.5 [riduzione moderata da subito] is roughly equivalent to stabilizing at Pliocene-like climates [ca. 3 milioni di anni fa], while unmitigated emission trajectories, such as RCP8.5, are similar to reversing millions of years of long-term cooling on the scale of a few human generations…

Verso metà del secolo prossimo, lo scenario RCP8.5 porta all’Eocene quando in media c’erano 13 °C in più e i ghiacciai erano tutti fusi. Sia per le temperature che per le emissioni, per ora siamo nello scenario RCP8.5. Gli autori sono i primi a dire che le incertezze aumentano enormemente nel tempo. Com. stampa.

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Leonid Schneider ha un aggiornamento su Tiwari e il suo giro di falsi papers, false conferenze, onorificenze, titoli ecc.:

The last act of the Ashutosh Tiwari travesty at Linköping University (LiU) in Sweden took place.

L’università ha fatto una seconda indagine (la prima non aveva notato niente di strano) dopo l’articolo su For better science, quando Tiwari s’era dimesso. Nel comunicato stampa, conferma che ci sono stati falsi, ma non nomina né lui né il prof. Anthony Turner né altri che gli davano una mano a spennare i polli.

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La procura di Gotheburg, scrive Leonid, ha riaperto l’indagine su due trapianti di trachee sintetiche, effettuati da Paolo Macchiarini all’istituto Karolinska. Tutti i pazienti trapiantati sono morti, ma

So far, only one person was found guilty and fined in a court of law on the Macchiarini trachea transplant affair. It was Leonid Schneider, sentenced in two court trials, in lower and appeal court in Berlin, on behalf of Macchiarini’s right-hand man Philipp Jungebluth. The judge declared all Swedish misconduct investigations and sackings as slanderous or irrelevant, and concluded that both Jungebluth and Macchiarini never did anything wrong.