Un'antroposofa in Senato

La proposta di legge che favorisce ed equipara l’agricoltura biologica e biodinamica è stata approvata alla Camera in dicembre, da una “larga maggioranza bi-partisan”, unico partito astenuto: Forza Italia. Da allora non ne sento più parlare. Per accelerarne l’iter legislativo, martedì la biologa nonché vice presidente della Commissione agricoltura del Senato Elena Fattori del M5* ha seguito il seminario di indottrinamento agro-antroposofico a Palazzo Rospigliosi. Così si prepara pure al lancio del suo libro “Medioevo in Parlamento. Perché la politica sta boicottando la scienza”.

Non ho il coraggio di leggerlo, ma il prode Gilberto Corbellini l’ha recensito sul Foglio. Delle scienze agrarie però, scrive solo  di posizioni “ambigue” nel caso Xylella e che la senatrice è una “pasionaria” anti-Ogm. Ero rimasta un po’ delusa. Speravo in una battaglia se non proprio contro il grano saraceno in soccorso dell’indimenticabile on.le Gallinella, almeno a favore dello sterminio dei cervi maschi, nella cui vescica l’achillea deve trasformarsi in concime biodinamico.

Forse la battaglia avverrà in tribunale? Ilario D’Amato scrive:

  • pare che “sul testo di quell’articolo [di Corbellini] e sulla sua veridicità si esprimerà come sempre chi di dovere” riguardo “eventuali affermazioni false e potenzialmente diffamatorie” – come scrive il professor Guido Silvestri in un commento pubblico su Facebook.

Mi sa che Gilberto doveva mettere dei link. Le opinioni della senatrice non sembrano difficili da trovare. Se volete aiutarlo a documentarle, le raccolgo e gliele mando.
Mi fa venire in mente che nell’articolo scritto con Enrico Bucci, “Sul negazionismo scientifico e i suoi rimedi“, mancano i link al “consenso” e al “corpus di prove” su chi sono i “negazionisti selettivi” e su come incoraggiarli a usare il buon senso. Somigliano molto alla senatrice, accettano il consenso scientifico finché non si scontra con i loro pregiudizi. Chi non soffre di confirmation bias, lanci  la prima prugna.
Devono rimediare tutti i ricercatori, perché

  • Gli scienziati non dovrebbero essere lasciati soli a contrastare pseudoscienza e negazionismo.

Come fa un mero ricercatore a “ispirare fiducia” più degli scienziati che alimentano pseudoscienza e negazionismo? Magari dalla vetta di un premio Nobel, Josephson che predica la fusione fredda e la telepatia o Watson un determinismo genetico razzista, Kary Mullis che nega il rapporto causale tra HIV e AIDS con conseguenze letali o Rubbia che in Parlamento racconta che il riscaldamento globale s’è fermato nel 1998 e che fa più caldo che al tempo dei Romani.

Perfino la senatrice ha un passato di scienziata, e con la “laurea giusta” per di più.

5 commenti

  1. Magari dalla vetta di un premio Nobel, Josephson che predica la fusione fredda e la telepatia
    Josephson, la dimostrazione vivente che prendere un Nobel non è sufficiente a fermare la demenza…

    1. grazie dell’aggiornamento, Ilario. Sarà interessante vedere se esiste tuttora la libertà di opinione o se un tribunale può trasformarsi in Minculpop.

  2. @ Ocasapiens
    Sarà interessante vedere se esiste tuttora la libertà di opinione o se un tribunale può trasformarsi in Minculpop.
    Inizio a ricordare, con nostalgia, l’epoca nella quale questo sarebbe stato solo un dubbio retorico.

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