Il Comune di Brisighella ha cancellato l’appuntamento con il futuro del metano e il “già Ex prof.” Alberto “ponte sullo Stretto di Messina” Prestininzi, attuale “ambasciatore” della Dichiarazione europea mandata all’Onu dalle lobby di BigOil & Coal.
Non è previsto un appuntamento con il futuro delle scatolette Quantum a bioenergia quantistica.
L’Institute of Advanced Studies dell’università di Bologna ha sostituito la conferenza dell’ingegnere idraulico Demetris Koutsoyiannis dal titolo “Climate is changing… since 4.5 billion years ago” con
- la conferenza del Prof. Demetris Koutsoyiannis (National Technical University of Athens, Greece ) dal titolo “Knowable moments for high-order characterization and modelling of hydrological processes for sustainable management of water resources”.
stesso giorno, stesso posto, stessa ora.
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Ai seguaci del ringretinito Franco Battaglia, spiace comunicare che la plastica riversata in mare danneggia i pesci e il resto della catena alimentare. Da “Prey-size plastics are invading larval fish nurseries” di Jamison Gove et al.
- Dalle dissezioni di centinaia di pesci larvali è risultato che nelle chiazze [strati alla superficie del mare distinti per colore e composizione] l’8,6% degli individui avevano ingerito plastica, 2.3 volte di più che nelle acque circostanti. La plastica è stata trovata in 7 delle 8 famiglie dissezionate, compresi pesci spada (Xiphiidae), una specie sfruttata per il commercio, e pesci volanti (Exocoetidae), una delle prede principali per tonni e uccelli pelagici.
Nelle “nursery” delle Hawaii, i pezzetti di plastica battono le larve di pesci 7 a 1. Chissà in un mare “chiuso” come il Mediterraneo.
- Sulla scala di un ecosistema costiero di circa 1.000 km2, le chiazze coprivano soltanto l’8,3% della superficie dell’areale oceanico, ma il 42,3% di tutti i pesci larvali neustonici e il 91,8% di tutta la plastica galleggiante.
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O’s digest di Nature
– un editoriale e i risultati del sondaggio di 6000 dottorandi sulla situazione di una manodopera sottopagata, sfruttata e stressata; rif. anche la lettera di Serena Nik-Zainal sulla cultura scientifica gentile solo con la “research royalty”
– Dal sunto sembra che muoiano solo le cozze cileni e francesi. Invece stando al paper, i tumori che infettano le Mytilus chilensis in America Latina e i Mytilus edulis in Europa,
- hanno probabilmente avuto origine in una terza specie (M. trossulus), ma le loro cellule tumorali sono indipendenti dal cancro trasmissibile precedentemente identificato nelle M. trossulus provenienti dal Canada.
Si sarebbero diffusi per nave lungo le rotte del commercio globale. Coincidenza? C’è una lettera sulle specie invasive transitate dal canale di Suez…
La maggior parte dei paper sono di genetica, e due riguardano gli assioni, li devo ancora leggere.
– A proposito di idrologia, Daniel Farinotti et al. stimano che, con la fusione dei ghiacciai, nel 2050 si libereranno tre quarti di 185 mila bacini. Fatto questo, stimano che dal punto di vista economico un 40% sarebbe utilizzabile per trattenere metà dell’acqua del deflusso stagionale (875 +/- 260 km3) e che produrrebbero 1.355 +/- 515 terawatt-ora/anno di energia idroelettrica. Tre anni fa, avevano pubblicato una stima per i ghiacciai delle Alpi.
– Nel 2014, Nature aveva pubblicato uno studio sull’onestà personale dei dipendenti di una banca internazionale basata in Svizzera. Diversamente da quello che succedeva in altre professioni, erano meno onesti quando dovevano pensare al proprio lavoro (pdf). Nelle banche c’era quindi una “cultura” della disonestà.
Zoe Rahwan et al. hanno cercato di replicare il risultato in cinque paesi. In Europa, i bancari sono meno disposti a mentire sull’esito dei lanci di una monetina per guadagnare soldi per sé o per un ente di beneficenza.
- [Fra i dipendenti delle banche] in Medioriente e nell’Asia del Pacifico, osserviamo una certe disonestà ma non aumentava in modo significativo tra quelli che dovevano pensare al proprio lavoro rispetto agli altri.
D’altronde, scrivono le autrici (2/3), è probabile che il loro campione soffra di “selection bias”. Le due banche che hanno accettato di partecipare sulle 27 contattate potrebbero essere sicure della propria “cultura”, mentre le altre erano a conoscenza dei risultati del 2014 e hanno preferito astenersi.
Potrebbe anche esserci una “differenza culturale” perché in alcuni paesi l’opinione pubblica ritiene i banchieri più onesti dei medici, ma in Svizzera era il contrario. Anche al condizionale, l’opinione pubblica non è infallibile.
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Non mi abituo alla nuova veste grafica di Nature. Su uno smartphone sarà più leggibile, ma sulla carta e sul pc quei titoli neri sono proprio “pesanti”. E voglio il racconto di fantascienza finale anche nell’edizione a stampa!