Le elite economiche

I quotidiani, che ho visto, considerano una svolta la lettera di Larry Fink, il presidente dei fondi di investimento Black Rock; i rischi climatici ai cinque primi posti nella classifica del World Economic Forum (WEF) e altri segnali provenienti dalle “elite economiche”. La svolta mi piacerebbe, ma temo che sia più facile invertire la rotta di una petroliera che quella di investimenti multimiliardari.

(L’irriverenza di Marina Hyde sul Guardian, 

Don’t panic, humanity: selfless billionaires will save us all. The Earth may be burning, but have no fear – Elon Musk assures us there will be plenty of jobs on Mars

mi sembra più realistica (uno dei suoi articoli più brillanti, trovo, almeno fino al prossimo.)

L’Economist è meno sarcastico in “A tour of the Magic Mountain“, sull’influenza calante del WEF e “Green giant“, sulle previsioni e le promesse di Larry Fink; Schumpeter in “Blowin’ in the wind. Big Oil has a do-or-die decade ahead” è più serioso.

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A proposito di estinzione, la sezione “scienza” dell’Economist parla del paper della paleontologa Pincelli Hull et al. su quella dei dinosauri e di molte altre specie dopo la caduta di un asteroide 66 milioni di anni fa.
Nel loro modello bio-climatico, le eruzioni vulcaniche in serie nei trappi del Deccan, in India, hanno rilasciato enormi quantità di CO2, circa metà delle quali tra 400 e 200 mila anni prima dell’impatto, causando un aumento di 2 °C della temperatura globale. Ma quando le estinzioni sono avvenute, il livello di CO2 e quello della temperatura erano già calati. Lo ricostruiscono anche con una serie di dati vicari: tasso di carbonio-13 in piante fossili, foraminiferi, sedimenti marini ecc.

L’altra metà della CO2 rilasciata in seguito dai trappi del Deccan ha prodotto un riscaldamento molto minore, probabilmente perché le estinzioni di massa hanno modificato il ciclo del carbonio. Sarebbe stata rapidamente assorbita dagli oceani e potrebbe anche aver favorito la comparsa di nuove specie marine.

Nel loro modello, gli autori usano tre “scenari”. Quello che corrisponde ai dati vicari ha una sensibilità di 2-4 °C per un raddoppio della concentrazione atmosferica di CO2. Così, oltre a confermare che la strage è stata colpa del meteorite, contribuiscono alla ricostruzioni delle temperature attorno a 66 milioni di anni fa e “vincolano” la sensibilità del clima, contribuendo anche alle proiezioni dei modelli da qui al 2100. (Riscritto il pezzo cancellato per sbaglio – h/t Paolo C.)

Com. stampa affidabile di Yale per i non abbonati a Science o all’Economist.

Nella sezione libri, in fondo alla recensione di “A House in the Mountains” di Caroline Moorehead, la storia di quattro staffette della resistenza italiana, c’è la famosa foto di tre partigiane armate con la didascalia “How it was done in Turin”. A Milano, in realtà.

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In un paper, Madlaina Boillat et al. smentiscono “il mito” che una volta infetti con il Toxoplasma gondii, i topi provino un’attrazione fatale per i gatti. Invece l’infezione inibirebbe l’ansia e la paura dei predatori. In generale favorirebbe una maggior socievolezza e comportamenti rischiosi. E’ uscito in open access su Cell Reports, mentre il commento su Science è solo per abbonati. Com. stampa un po’ sopra le righe dell’università di Ginevra.

Per anni ho creduto che i topolini della pizzeria Da Angelo provassero un’attrazione fatale per la gatta Scipiona. Da giovane perlustrava di notte i cortili dei due condomini e me li portava a casa (morti). Sono stata ingiusta, come cacciatrice era bravissima.

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