Brusio

Nei dati 2017-2018 del rilevatore Xenon1T sotto il Gran Sasso, a caccia di materia oscura da 14 anni, ci sono 53 più rinculi elettronici detti “eventi” dei circa 232 previsti, scrivono in un preprint Elena Aprile e il resto della collaborazione di cui è capofila, più Xavier Mougeot aggiunto in fondo all’elenco alfabetico degli autori.
Cercate invano le fonti di errore tra cui – presumo – prese dei cavi allentate, e ipotizzata la massa/energia di varie particelle con elettron* rinculant*, concludono così:

  • The significances of the solar axion and neutrino magnetic moment hypotheses are decreased to 2.1 sigma and 0.9 sigma, respectively, if an unconstrained tritium component is included in the fitting. This analysis also sets the most restrictive direct constraints to date on pseudoscalar and vector bosonic dark matter for most masses between 1 and 210 keV/c2 .

La buona notizia è che Xenon 1T è ben isolato da rumore di fondo e ha una buona sensibilità, quindi dopo l’upgrade di questi mesi, la versione Xenon nT fornirà altri dati e vincoli a qualunque particella oscura o meno con massa tra 1 e 210 keV/c2.

Il rumore elettronico di fondo che si sente adesso è causato dalle masse che hanno partecipato al seminario di ieri e ne discutono in rete. Da un sondaggio casalingo nel senso di occhiata su Twitter, son contenti dei risultati, però… preferirebbero un misterioso assione solare a un neutrino un po’ originale (“non standard”) o, peggio ancora, alla presenza di trizio, barione raro e materia fin troppo chiara, nel rilevatore.

Com. stampa della collaborazione e bell’articolo di Natalie Wolchover per Quanta.

*

Fra le novità, due paper sul Sars-Cov-2 e Covid-19.

Su Nature Medicine, Ai-Long Huang et al. hanno fatto una serie tamponi e analisi sierologiche a 37 pazienti asintomatici e altrettanti sintomatici, diagnosticati e ricoverati prima del 10 aprile scorso. In media gli asintomatici spargevano virus per 19 giorni e i sintomatici per 14 giorni. Otto settimane dopo essere stati dimessi, i livelli di anticorpi per il virus erano calati di più negli asintomatici e quelli delle citochine infiammatorie erano più bassi. Altra conferma di una riposta immunitaria “moderata” negli asintomatici.

Su Nature, Davide Robbiani et al. hanno prelevato il sangue di 149 persone diagnosticate positive per il virus sia come “caso” che come “contatto” contagiato, tutte meno una ridiventate asintomatiche dopo 14 giorni dalla diagnosi e quindi “convalescenti”. A distanza di 39 giorni dalla comparsa dei sintomi, il loro plasma

  • non conteneva alti livelli di attività neutralizzante. Tuttavia anticorpi rari ma ricorrenti con una potente attività antivirale sono stati trovati in tutti gli individui, il che suggerisce che un vaccino progettato per suscitarli potrebbe avere un’ampia efficacia.

*

Sempre su Nature di oggi,
– l’editoriale riassume i risultati del sondaggio con il quale la rivista ha chiesto ad autori e redattori consigli per migliorare la peer-review;
– certe sauropode che vivevano lungo le rive antartiche (odierne) circa 200 milioni di anni facevano uova grandi come palloni di calcio, ma dal guscio morbido, scrivono Mark Norrell et al. “Sembra ragionevole speculare” che le madri non le covavano, ma le depositavano delicatamente in un posto caldo o riscaldato dalla decomposizione dell’umido…
– tra il 16 settembre 2018 e il 4 febbraio scorso, il telescopio della collaborazione CHIME/FRB ha registrato 38 lampi radio veloci (Fast Radio Bursts, FRB) da una singola fonte. Uno ogni 16 giorni in media, sennonché le emissioni erano concentrate in 5 giorni seguiti da un lungo silenzio radio. Si cercano ipotesi sull’identità dell’emittente oltre a quelle già avanzate qui.

***

Black live matters, cont.
La rivista volentieri razzista di Elsevier intitolata Personality and Individual Differences ha ritrattato il suo articolo più gettonato: un delirio di Philippe Rushton, il capo del Pioneer Fund neonazista morto nel 2012, e Donald Templer del gruppo suprematista bianco American Renaissance, morto nel 2016.
L’articolo è stato “ampiamente deriso come razzista”, scrive Retraction Watch, citando un grandioso debunking di “evopsychgoogle” uscito nel novembre scorso. Termina con la citazione di un manuale del 1995, curato dall’attuale direttore della rivista:

  • If you accept money from the Pioneer Fund, don’t be surprised if your decision is discussed critically. If you associate with Nazis (which is your perfect right in a democracy), don’t be surprised if such an affiliation is mentioned.

Era un articolo pagato per essere in open access, d’altronde l’acronimo della rivista è PAID…

***

In attesa di miglioramento della peer-review e di riviste più solerti nel buttar via il pattume, non resta che da contare sui nettascienza.

Nature ci ha messo 10 mesi a ritrattare il paper di gruppo di Harvard dalle immagini palesemente falsificate come aveva segnalato al direttore Queen Elisabeth, al secondo Dr. Bik.

Ospitati da Leonid Schneider, i suoi prodi scudieri Smut Clyde e Tiger BB stanno provando in due a pulire  il plagio matematico prodotto e riprodotto da un’agenzia specializzata cinese (“paper mill”), ma le riviste resistono…

Quanto all’idealista Leonid, cerca tuttora di difendere i contribuenti europei:

  • Graphene is a magic substance which earned its developers a Nobel Prize in 2010. It is also a 1 Billion Euro Flagship of the EU Commission. Since even Graphene Flagship is not exactly delivering as intended…, it now uses the opportunity of COVID-19 to justify its gigantic financing.

Così fan tutti.

  • Graphene has namely set up a COVID-19 Task Force. And its chief virologist is the Swiss nanotechnology professor Francesco Stellacci, who is neither a virologist nor, as his past record shows, an exemplary scientist we should place our hopes, or in fact trust, upon.

In realtà, è italiano.

***

Su Nature Climate Change, c’è una Perspective di Colin Raymond e altra bella gente sugli eventi estremi collegati che rafforzano il proprio potenziale distruttivo e i loro impatti su cibo, acqua, sanità, infrastrutture e assicurazioni (pubbliche e private).
In open access, da far girare nelle Ong per la Climate Justice e magari ai governanti italiani che vogliono rilanciare l’economia puntando sulle infrastrutture senza tener conto dei cambiamenti climatici.

2 commenti

I commenti sono chiusi.