Su Science, Fred Pearce racconta le peripezie di una “teoria controversa”: oltre a produrre vapore acqueo e pioggia, per via della transizione di fase dell’acqua le foreste tropicali non solo raffredderebbero l’aria ma produrrebbero alisei così potenti da determinare la circolazione atmosferica globale, la formazione di uragani, cicloni e temporali, la quantità di precipitazioni sulle varie regioni ecc.
Quindi i modelli climatici (e meteorologici) sarebbero tutti sbagliati.
Può darsi che l’effetto dell’evapotraspirazione delle foreste tropicali sulla circolazione atmosferica e quindi su cicloni ecc. sia sottostimata dai tempi di Kevin Trenberth et al., 1987, ma a questo punto?
In realtà, la nuova teoria risale al 1812 e finora non è stata confermata da osservazioni meteo. Eppure la deforestazione degli ultimi 70 anni avrebbe dovuto far calare di parecchio la potenza dei venti.
Nel 2007 due fisici teorici russi, Victor Gorshkov morto l’anno scorso e la sua allieva Anastassia Makarieva l’hanno riproposta presentandola come una “nuova teoria” e un “nuovo paradigma”. Da allora ne hanno prodotto una decina di versioni. Quella uscita nel 2013 su Atmospheric Physics and Chemistry venne accolta con scetticismo già durante la peer-review per problemi con la matematica.
Le versioni successive avevano ulteriori problemi, compreso uno con la terza legge di Newton che l’autrice principale non riusciva a capire. Comunque l’avrebbe risolto nella prossima versione.
Nonostante queste difficoltà, secondo Fred i fisici teorici russi sono i migliori del mondo e il “dibattito” suscitato dalla pompa biotica ha fatto di Makarieva una “outsider”
- un* fisic* teoric* in un mondo di modellisti, un* russ* in un campo diretto da scienziati occidentali e una donna in un campo dominato da uomini.
C’è una differenza tra discriminazione e critica di un paper, Makarieva era un’outsider quando ha proposto la “nuova” teoria, semmai non è diventata un’insider. E dato il numero di fisici teorici (all’origine) che fanno ricerca su vari aspetti del clima, di ricercatori che non si occupano di modelli e il 5% di donne “a livelli senior” in fisica teorica rispetto al 17% in fisica dell’atmosfera, la descrizione sembra caricaturale.
Rif. anche Andrew Dressler e Gavin Schmidt.
*
Coincidenza? Su Science, un editoriale, la recensione, il Policy Forum e un articolo riguardano le discriminazioni e le molestie subite dalle donne nelle discipline scientifiche.
“L’abominevole mistero”
(tradotto da un’oca come “l’orrendo busillis”, temo). Darwin chiamava così l’improvvisa diversificazione delle angiosperme, dei colori e delle forme dei fiori circa 135 milioni di anni fa: com’erano impollinati se non c’erano ancora gli impollinatori? Da allora i paleontologi han trovato un sacco di insetti fossili ma si chiedono tuttora se è nato prima l’uovo o la gallina. Rassegna delle ultime pubblicazioni e delle domande che generano (“l’assenza di evidenza non è evidenza di un’assenza…) di Casper van der Kooi e Jeff Ollerton.
Poi guardo i papers.
Un editoriale dell’Economist ridimensiona le speranze per il clima riposte nella finanza “green” e nel Briefing le smonta con dati e analisi di investimenti e disinvestimenti nei combustibili fossili. Come altre volte, il settimanale che difende un’idea ottocentesca di progresso capitalista e del libero mercato dà ragione a Julia Steinberger et al. sulla necessità di ricerca seria sull’origine di un “cambiamento deliberato e radicale” per il bene comune – rif. post di ieri.
Ref: Pompa Biotica, gli alberi generano il vento
Ma allora mio nonno, quando sperando (invano, ahilui) di attizzarmi lo spirito critico mi invitava a considerare l’ipotesi che gli alberi generassero il vento agitando rami frasche e foglie
-al che gli rappresentavo che correlation is not causation, considerazioni di aerodinamica, e altre obiezioni-
….
pover’uomo! Aveva dunque ragione lui, e dovette trapassare senza che gliela riconoscessi?
…
Kribbio! E quando (dopo morto, naturalmente) mi ci confronterò, come me la cavo?
…
…
Vabbè, lui mi voleva bene, e di sicuro troverà il modo di non farmela pesare troppo.
Saluti.
N