O's digest concentrato

Sotto “Modelli e scenari“, nei commenti Francesco Vissani che dirige del Gran Sasso Science Institute a L’Aquila (scusi, prof. Coccia! – h/t V.C.) spiega i risultati del mitico e compianto esperimento Borexino – hanno proprio deciso di smantellarlo, sigh… –  molto meglio di come saprei fare io e mette pure i link per approfondire il tema.
Per chi non ha molta familiarità con decenni di ricerca sui neutrini solari, i risultati e la fatica per ottenerli sono riassunti nella presentazione di Gioacchino Ranucci, il 23 giugno, di cui i media italiani non parlano: rischierebbero di tirarvi su di morale

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Carl Bergstrom ha trovato il paper di Zangrillo et al. e l’abstract di quello di Clementi et al. che stando a dichiarazioni fatte nei media avrebbero dimostrato un “indebolimento” del Sars-Cov-2. Il primo è una semplice statistica della mortalità dei pazienti ricoverati con “polmonite covid-19” al San Raffaele tra il 25 febbraio e il 13 maggio, calata per “varie ragioni” possibili, tra cui una correlazione con un minor inquinamento in maggio o la presenza di mutazioni che “attenuino” il virus.
Il secondo confronta la carica virale nei tamponi di 100 pazienti in aprile con quella di altrettanti pazienti in maggio, nota che è diminuita e suggerisce “ulteriori ricerche” per accertarne l’andamento nelle varie fasi della pandemia.
La raccolta di dati va incoraggiata, ma senza uno sforzo per tentare di interpretarli non si capisce cosa dovrebbero dimostrare.

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Sono in ritardo, stringo.

Su Nature, Heidi Ledford recensisce tre preprint che descrivono i risultati della “redazione del genoma” di cellule embrionali con la tecnica Crispr-Cas9. Tutti disastrosi.

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Nel suo editoriale, il direttore di Science lamenta che

  • La comunità scientifica sta perdendo la battaglia contro il leviatano digitale della disinformazione [su covid-19, clima ecc.] … L’unico modo di vincerla è di ricorrere in nome della scienza agli stessi strumenti sofisticati usati per abbatterla. Con le società dei social timorose di sfidare la macchina della disinformazione, il compito è arduo. Ma almeno possiamo abbandonare l’idea che se solo trovassimo le parole suadenti perfette tutti si accorgerebbero che i fatti sono fatti e non ci sono alternative.

Leoni da tastiera cercansi.

Nella Perspective, Kimberly Prather et al. ripetono con parole forse non abbastanza suadenti che non ci piove proprio: mascherine, tamponi e test sono necessari per ridurre la trasmissione di Sars Cov-2. Forse nei luoghi pubblici converrebbe indossare una mascherina da ottobre ad aprile per ridurre le epidemie di influenza?

Secondo una nuova ricerca sul Dna dei polli antichi e moderni, quelli selvatici e addomesticati nel sud-est asiatico discenderebbero tutti da un parente stretto del gallo rosso birmano, Gallus gallus spadiceus, addomesticato circa 6000 anni fa. Quindi Darwin avrebbe ragione, ma Andrew Lawler dice che parecchi specialisti ne dubitano.

Come qualcuno ricorderà, c’è un dibattito secolare su chi sono stati i primi ad addomesticare il Canis lupus. In genomi antichi – uno ricavato da una mascella fossile di 33 mila anni fa – un gruppone di genetisti ha trovato non solo una notevole somiglianza genetica, ma anche

  • un flusso genico dai lupi siberiani del Pleistocene, ma non dai lupi americani moderni, negli attuali cani da slitta [della Groenlandia e della Siberia da dove provenivano gli Inuit che hanno colonizzato la Groenlandia]. I risultati indicano che l’ascendenza principale dei carni da slitta moderni risale alla Siberia dove aplotipi di geni specifici dei cani da slitta, potenzialmente collegati a un adattamento artico, erano già stabiliti 9500 anni fa.

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Rimando a dopo l’Economist e le sue analisi del rischio globale non solo sanitario, e segnalo solo un articolo della sociologa Ashley Mears per 1843 (il mensile), dovrebbe essere gratuito:

Diversamente dai loro “promotori” e dai proprietari dei night-club, le pretty women non sono retribuite. Allora perché fanno da “moneta”?

2 commenti

  1. Ahaha! Mi avevi messo direttore, grazie Sylvie, e me ne accorgo adesso! Ma per rivestire dei ruoli del genere dovrei farla finita col mettere la scienza al primo posto, quante volte me l’hanno detto, piu’ o meno direttamente. Ho solo messo diretto il dottorato in fisica al GSSI dal 2012 al 2018 (su incarico del professor Coccia) e sono li’ come professore a tempo determinato, poi tornero’ a fare il dirigente di ricerca al Laboratorio del Gran Sasso, la mia sede da 20 anni a questa parte.

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