Se un vecchio farmaco fuori brevetto come la clorochina, o un suo derivato, fosse stato efficace contro il covid-19 avremmo festeggiato in molti. Purtroppo l’ISS aveva rifiutato di finanziare esperimenti in vitro e sui macachi che Andrea Savarino chiedeva dai tempi della Sars.
I risultati escono oggi in due paper complementari su Nature. Confermano, troppo tardi, quelli di troppi studi clinici che hanno fatto perdere mesi, sprecato personale e risorse, senza alcun vantaggio per i pazienti arruolati.
Nel tessuto epiteliale delle vie respiratorie umane e nei macachi (non del gruppo placebo) scrivono Pauline Maisonnasse e molti altri, l’idrossiclorochina non abbassa la carica virale del Sars Cov-19 quando viene somministra come profilassi prima dell’infezione, o poco tempo dopo o quando la carica virale ha raggiunto il “picco”. E nemmeno in combinazione con l’azitromicina (un antibiotico).
Però in alcune linee cellulari – in particolare in quelle renali umane – la clorochina si era dimostrata efficace: colpiva il bersaglio nella loro membrana previsto dal modello in silico di Savarino, poi confermato da altri come punto di ingresso per il virus della Sars.
Markus Hoffmann et al. hanno rifatto quegli esperimenti usando anche cellule epiteliali del polmone. Non hanno trovato alcun effetto quando le cellule renali erano ingegnerizzate per produrre un enzima – la proteasi TMPRSS2 – espresso normalmente in quelle polmonari. La clorochina non è un inibitore di quella proteasi, insomma, e non impedisce al Sars Cov-2 di sfruttarla.
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Ieri dicevo brevemente la mia sui risultati preliminari ottenuti nei trial con quattro vaccini anti-Sars Cov-2 (risultati già straordinari, in così poco tempo dalla scoperta di un virus). Oggi una rassegna di Ewen Callaway di Nature mette in guardia contro un altro ottimismo prematuro: “i ricercatori non conoscono ancora la natura precisa delle risposte immunitarie che protegge” dall’infezione.
Aggiungo solo una cosa. Tutti i “candidati” vaccini nascono da ricerche internazionali, finanziate da enti pubblici nazionali e internazionali, alcune iniziate ai tempi della Sars e perfino di Ebola. Il governo Trump ha però deciso di riservarne i benefici ai cittadini americani, investendo miliardi un po’ a caso nei candidati scelti dai suoi consiglieri. E’ l’Operazione Warp Speed sulla cui “natura precisa” – nel senso di più elettorale che sanitaria (nota in fondo) – rimando all’articolo molto critico dell’Economist.
In tema: “Una pandemia di cattiva scienza” di Walter Scheirer sul Bulletin of Atomic Scientists.
A proposito…
Sì, ho visto. E’ una meta-analisi: garbage in, garbage out. Francamente, dubito che l’orientamento sessuale maschile risulti dal punteggio sulla scala di Kinsey (lol!) in otto studi che misuravano reazioni diverse in un totale di 606 canadesi, americani e britannici di età molto diverse mentre guardavano immagini porno molto diverse.
Tanto per cominciare, ci sono altri sensi oltre alla vista e anche gli uomini hanno un cervello…
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Da capo
La sensibilità del clima all’equilibrio – tradotto in italiano: aumento della temperatura globale quando la concentrazione atmosferica della CO2 raddoppia rispetto alla concentrazione del primo Ottocento – è il risultato di modelli e l’assunto degli scenari.
Per noi dummies è una disputa altrettanto teorica dell’equilibrio climatico, comunque appassiona gli addetti anche perché stando ai panglossiani sarebbe sicuramente inferiore a 1,5 – 2 °C: gli impegni per rispettare l’Accordo di Parigi sarebbero pertanto un attacco al libero mercato e all’ordine finanziario mondiale.
Dagli Settanta, tutti i climatologi dicono che la stima più probabile (“best guess”) è attorno a 3-3,5 °C. Per Arrhenius era più alta, ma l’aveva calcolata a mano senza neanche un vincolo paleoclimatico al quale aggrapparsi. A fine Ottocento non erano ancora stati inventati i carotaggi e i dati vicari.
Il top25 dei nerds Gotha della climatologia ci ha messo 4 anni per riesaminare tutti i parametri e capire il perché delle differenze nelle varie stime. La novità è una riduzione dell’incertezza: un aumento inferiore a 2,6 °C e superiore a 4,1 °C è molto improbabile. Pdf gratis, spiegazione da Carbon Brief, sunto e rassegna stampa anglofona di Zeke Hausfather.
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Btw, sto leggendo “I dadi giocano a Dio? La matematica dell’incertezza” di Ian Stewart, Einaudi, tradotto bene da Daniele Gewurz. Ero un po’ incerta, perché lo statistico Andrew Gelman lo aveva criticato su Nature. Invece… costa 29 euro, ma ne vale almeno 40 +/- un tot anche se vi capita di saltare qualche equazione. Aneddoti deliziosi da condividere con gli amici a parte, grazie a un indice ben curato è utilissimo come ripasso per capire certi articoli scientifici e le confusioni che ne conseguono sui media.
Non ci sono ancora arrivata, ma il terzultimo capitolo è sul “nostro cervello bayesiano”. Se l’autore – che per ora non è dichiaratamente frequentista – ne parla male, ritiro tutto!
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Nota
Se vi interessa, con l’aiuto di Andrew Gelman – tout se tient – e Merlin Heidemanns della Columbia University, l’Economist pubblica le proprie previsioni, aggiornate via via che escono sondaggi, sull’esito delle elezioni di novembre in USA, sia presidenziali che congressuali stato per stato. Ogni ottimismo è prematuro, ça va sans dire.
si, sarebbe ora di approvare una moratoria contro la sperimentazione sugli animali, sono d’accordo. Cose del genere andrebbero definitivamente proibite come pratiche disgustose, immorali, vergognose e inumane.
Uno studio su oltre 2500 pazienti condotto in Michigan, stavolta sulla realtà’ dei malati, ha dato risultati completamente opposti per quanto riguarda il notoriamente innocuo farmaco idrossiclorochina.
Capisco che e’ bello giocare e lasciarsi trasportare dallo snobismo e dalle mode, ma per divulgare scienza forse e’ necessaria anche un po’ di pratica diretta…o di umiltà’, che spesso aiuta a sopperire la prima.
M’arrazzo,
Grandioso cherry picking, complimenti.
Per gli interessati
Lo studio retrospettivo dello Henry Ford Hospital, e le critiche pubblicate sulla stessa rivista
Ah , invece gli studi sul rene di scimmia sono ora che cola. Grandioso.
*oro
“there was (only ndr) little evidence to justify a hydroxychloroquine protocol at the outset of the pandemic” (e in the inset, invece ?)
pero’, ammazza ragazzi, che critica devastante. veramente queste sono le parole di un autentico genio ! ah, se qualcuno ha qualche idea migliore , e’ il benvenuto….ah ah ah !!!!
Poi va da se’, che per quanto mi riguarda l’umanità, donne e bambini compresi, puo’ tranquillamente fottersi se qualcuno pensa al rene del mio splendido micio Baudolino.
Capisci l’antifona e leggi Lucrezio : l’epidemia e’ una crisi, cambia il mondo, cambia come lo guardiamo, cambia il nostro modo di vivere e stai pur tranquilla che non saranno le vivisezioni dei macachi (animali splendidi, intelligentissimi e interessantissimi peraltro) la soluzione.
Salvo crimine contro l’umanità, una pandemia non ha un inset (inserimento) ma un outset (inizio, insorgenza). Siccome all’inizio il covid-19 era una malattia ignota, la frase citata da M’arrazzo non critica ma giustifica la somministrazione dell’idrossiclorochina negli ospedali Henry Ford, nonostante la sua efficacia fosse ignota.
Di nuovo M’arrazzo fa cherry picking. Cita a sproposito una singola frase del commento, omettendo i cinque limiti che rendono inaffidabili i risultati dello studio Ford. Ci sono altri limiti “ovvi”.
Dopo il 2 luglio, sono usciti i risultati di due esperimenti clinici in doppio cieco citati dagli autori del commento – ognuno dei quali è più competente di M’arrazzo in materia di malattie infettive – e di altri studi retrospettivi.
In tutti, i tassi di mortalità, gravità ecc. sono simili o maggiori nei gruppi ai quali, oltre alle cure “standard”, veniva somministrata idrossiclorochina.
Le cellule renali e polmonari umane usate negli esperimenti di Hoffmann et al. non sono reni o polmoni di macachi vivisezionati. Nella UE e in molti paesi del mondo, la vivisezione è vietata per legge e lo “scempio” è finito decenni fa.
I macachi contagiati da Pauline Maisonnasse et al. hanno sviluppato solo sintomi lievi. Non sono stati uccisi, ma seguiti con gli stessi test e analisi del sangue, e curati con gli stessi farmaci, somministrati ai pazienti umani.
E nel caso qualcuno non lo sapesse, segnalo che i gatti sono carnivori.
https://animalisti.it/vivisezione-un-orrore-legalizzato-blitz-a-parma/
si e’ mai chiesta la dottoressa coyaud qual e’ il costo sociale e culturale di questo scempio ? “quanto” abbrutimento produce nella civiltà’ occidentale questa roba ? e quale razza di educazione e responsabilità’ credi di promuovere nel prossimo lockdown, in cui ciascuno creperà’ da solo, in casa o per strada, senza aiuto da nessuno ? quella della “sopravvivenza a ogni costo ” ? ah si ? sicura ?
Tutto ha un costo cara mia, tutto quello che fai, dottoressa TMPRSS2AH323
e io ti segnalo, geniale giornalista scientifica, che la cosa che quelli come me trovano un po’ ridicola e’ che quando veramente si facevano davvero enormi passi avanti (nella comprensione del funzionamento complessivo del sistema immunitario, ad esempio, in campo farmacologico, infettivologico, ecc), ossia negli anni 60-70 i “trial clinici multicentrici” che propini giornalmente (ma non e’ colpa tua, e’ che il mondo e’ cambiato, purtroppo) venivano sbeffeggiati come emblema di superficialita e scarsa attendibilità’ . Erano la clinica, la comprensione della materia, a farla da padrone, allora. Adesso invece si pensa di poter prevedere in vivo il comportamento della proteina CSDSMF65 espressa dal gene ERB343KM : un po’ come pensare di costruirsi uno stereo partendo dalla percentuale di atomi di ciascun componente. O prendendo le realtà’ cliniche più’ lontane , disparate e diverse (gli “studi multicentrici”) come se questa fosse di per se’ una garanzia di affidabilità’. E in effetti lo e’, economicamente parlando. Costa molto di piu’ farsi una cultura, rispettare l’ambiente e i 40mila virus potenzialmente pandemici presenti nei mammiferi, mobilizzabili da un giorno all’altro grazie ai cambiamenti climatici. Costa molto di piu’ tentare di spiegare la fisiopatologia di una malattia, approfondendo lo studio del singolo paziente nel dettaglio.
E’ un mondo squilibrato : dove si fa credere di poter avere la moglie, l’amante e perfino la mantenuta, un mondo senza vincoli etici, culturali, sociali che costringano a pensare, a usare l’intelligenza invece di produrre centinaia, migliaia di “studi” sulla proteina xx del gene di turno xxyy sperando di ricavarne qualcosa.
Ma quel qualcosa non c’e’ : c’e’ il ricercatore belloccio, quello con la tessera di CL, quella femminista con lo zio notaio, quella che va in tv a pontificare sui casi di cronaca. Sono tutti passi indietro. Qualcuno dice che ” la scienza non e’ democratica” : puo’ darsi. Beh , lo spirito critico e l’intelligenza invece lo sono, e profondamente.
A tutt’oggi si puo’ dire che e’ molto, molto probabile che l’idrossiclorochina abbia un lieve effetto benefico come terapia sia preventiva che clinica. Ed e’ molto, molto probabile che almeno qualche ceppo di questo virus abbia una sensibilità’ “stagionale” dovuta a qualche cosa (il caldo, i raggi UV, l’umidità’).
Quanto alla mia competenza, saro’ lieto di tenere conto del tuo giudizio nei miei riguardi e di farmi da parte facendo largo a quei fenomeni della clinica della fotocopiatrice, alla prossima ondata, visto che esercito in un grande ospedale di Milano, qualora ci fossero occasioni di incontro. Chissa’.
Saluti.
Ps circa la piaga della sperimentazione animale :
“Essi [ i fiordalisi ndr] m’annunciavano l’immensa distesa dove si spiegano le messi , dove biancheggiano le nuvole, e la vista d’un papavero solitario che alzava in cima al suo cordame e dava alla sferza del vento la sua fiamma rossa , sopra il suo salvagente untuoso e nero, mi faceva battere il cuore, come al viaggiatore che scorge sulla spiaggia una nave incagliata che un calafato sta restaurando, ed esclama, prima ancora d’averlo veduto : “
E cosa, esclama ?
Vedi ho il serio sospetto che tu non lo sappia….che tu anzi non abbia mai letto un solo rigo di questo tuo conterraneo….tanto quanto sono convinto che chiunque abbia una qualche dimestichezza con questo Autore, o con i terribili madrigali di Gesualdo, o con le visioni di Ildegarda ….o con Catullo….o con Bach… chiunque insomma tra costoro , non potrebbe che trovare semplicemente raccapricciante quello che ancora oggi avviene negli stabulari, perfino se qualcuno un giorno dimostrasse che serve a qualcosa.
E ti assicuro che non sono né animalista , ne’ vegetariano, ne’ niente del genere. Da carnivoro penso che fare del male a un essere indifeso sia sempre e comunque un ‘operazione moralmente disgustosa e ripugnante . Lo penso anche quando mangio un cotechino, certo. Lo pensa e lo sa qualsiasi bifolco come me, che abbia mai assistito all’uccisione di un maiale è vissuto il senso di apprensione, di colpa è di orgasmo che la accompagna. Lo pensano probabilmente perfino i gatti che come è noto non attaccano nemmeno per fame le prede che restano immobili. Pare che i felini trovino “disonorevole“ sbranare una preda che non ha combattuto. La pieta’ è ovunque. E sai, l’onore e’ tutto, nella vita come nella Morte.
passanti,
A tutt’oggi si puo’ dire che e’ molto, molto probabile che l’idrossiclorochina abbia un lieve effetto benefico come terapia sia preventiva che clinica. Ed e’ molto, molto probabile che almeno qualche ceppo di questo virus abbia una sensibilità’ “stagionale” dovuta a qualche cosa (il caldo, i raggi UV, l’umidità’).
A tutt’oggi si può solo dire il contrario, stando agli altri articoli linkati e all’andamento mondiale della pandemia.
negli anni 60-70 i “trial clinici multicentrici” che propini giornalmente […] venivano sbeffeggiati
Dagli anni 60-70 i trial di fase III per farmaci e vaccini sono multicentrici.
Non li propino giornalmente, in questi mesi mi è capitato di criticare quelli che non lo sono.
Come ogni francese che abbia frequentato la scuola dell’obbligo, conosco quella citazione e ogni tanto parlo del suo autore.
Capisco. Insomma per te tutta la medicina consiste nella somministrazione del farmaco XX alla cavia (umana o meno ) yy , in ascissa il dosaggio e in ordinata i giorni di ricovero , con una grafichino che sia alla portata di uno studente di seconda media. Il tutto scevro da qualsiasi riflessione di contesto, di cura, di specificità, di coerenza con quanto già si conosce. Capisco.
Bene , non funziona così . Infatti in rianimazione a occuparmi di queste cose ci sto io. Ok ?
Saluti.
M’arrazzo
Capisco. Insomma per te tutta la medicina consiste
Non ha capito proprio nulla, ma OK, saluti.