Come non detto

Ieri al seminario del Sanford Lab si aspettavano grandi novità, invece l’esperimento LUX non ha trovato un tubo: nessuna traccia di particelle con massa tra 5 e 10 GeV/c2 che dovrebbero formare la materia oscura anche se in tre mesi di funzionamento senza inceppi, data la sensibilità dei rilevatori avrebbe dovuto trovarne 1.600…

*

O’s digest
Una giornata così mette di buon umore per forza, non lo rovina neppure la copertina di Nature.

grande

Sotto, un altro risultato negativo: stando agli scenari socio-economici di Daniel Hoornweg, Perinaz Bhada-Tata e Chris Kennedy, il “picco del pattume” non avverrà in questo secolo. Continueremo a trattare il pianeta come una discarica per un bel po’.  I rifiuti sono aumentati di dieci volte tra l’inizio e la fine del secolo scorso e raddoppieranno entro il 2025. Occorre limitare le nascite, consumare meno e tenere conto del “metabolismo delle città” dove continuerà a concentrarsi la popolazione:

The planet is already straining from the impacts of today’s waste, and we are on a path to more than triple quantities. Through a move towards stable or declining populations, denser and better-managed cities consuming fewer resources, and greater equity and use of technology, we can bring peak waste forward and down. The environmental, economic and social benefits would be enormous.

Javaid Laghari è preoccupato per i ghiacciai dell’Himalaya invece. I conflitti tra India, Pakistan e Cina – per le frontiere contese e le dighe soprattutto – ostacolano la raccolta di dati necessaria per costruire modelli della loro evoluzione:

The regional goal should be to maintain stability of flow by taking measures to limit black-carbon emissions, control global warming, slow glacial melting and maintain hydropower generation once its peak is reached, while simultaneously pursuing other clean-energy options, such as wind and solar, for future growth.

– A proposito di questa ricerca di Sato et al. (in open access no?),  Bianca Jiménez Cisneros lamenta invece la mancanza di dati “robusti” su gestione, depurazione e riciclo delle acque usate in agricoltura. I paesi ricchi trattano il 70% delle acque usate, quelli poveri meno dell’8% anche se ormai la tecnologia costa poco e si ripaga presto perché ricupera nutrienti.

– Torna la poliomielite in Europa, dov’era stata debellata nel 1962,  probabilmente perché in Siria la guerra ha interrotto la vaccinazione a tappeto, scrive Declan Butler.

– Questa è una buona notizia, invece. I paesi ricchi utilizzano i radar per calcolare la traiettoria di temporali, i paesi poveri non se li possono permettere. In Guinea, i meteorologi dispongono di sensori su 12 antenne di telefonia mobile che registrano i lampi anche in quota. Sono stati forniti gratuitamente dalla Earth Networks, insieme al software che calcola le distanze e le proietta sulla mappa geografica. La Guinea collauda il sistema, è un “progetto pilota”, che pare funzionare bene e costa un decimo rispetto a una rete di radar.

– Alla Global Soil Week di Berlino, dice Quirin Schiermeier, viene presentata una nuova tecnica per valutare la fertilità del suolo con la spettroscopia

and produce site-specific soil maps for farmers, might help to halve the amount of fertilizer needed to bring food self-sufficiency to sub-Saharan Africa, according to proponents. Critics, however, argue that the technique is impractical and costly, and that organic fertilizers such as manure are cheaper and greener.

– Altra ricerca da far girare nelle Ong. Manuel Delgado-Baquerizo e una valanga di spagnoli, americani e messicana hanno fatto un modello dell’impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo congiunto di carbonio (C), fosfato (P) e azoto (N) della vegetazione, partendo da 224 campioni di terreni prelevati in ogni continente (meno l’Antartide):

Our findings suggest that the predicted increase in aridity across drylands worldwide will reduce the concentration of biologically controlled C and N, but will increase that of P, which is primarily derived from rock weathering. These changes are likely to interrupt the C, N and P cycles in drylands in a nonlinear manner, and will have negative effects on biogeochemical reactions controlling key ecosystem functions (for example primary production, respiration and decomposition) and services (for example food production and carbon storage) from local to global scales.

– Un editoriale consiglia ai governi di usare il protocollo di Montréal per controllare non solo le emissioni di idrofluorocarburi ma anche gli altri climalteranti. Durante la conferenza di Bangkok sull’aggiornamento del protocollo, l’India ha messo i bastoni tra le ruote, malgrado gli impegni presi dal primo ministro Singh con Obama un mese prima:

At stake in the Montreal Protocol talks is not just the future of one treaty, but also our legitimately shaken confidence in multilateralism. If the world cannot agree on something as simple as this, what hope is there of meaningful cooperation on the difficult issues that lie ahead?

Forme alternative alla peer-review cercansi (cont.)

In realtà, la peer-review post pubblicazione finora funziona male. Ci aveva provato Nature qualche anno fa: è stato un fallimento. Adesso ci provano PLoS One, F1000 Research e ora il mega-raccoglitore PubMed Commons sperando di innescare una “discussione” educata, invece di critiche brutali sui blog. Il capo di Nature – mi sembra, dallo stile – pensa che non basti:

Does it matter just where online these discussions take place? Not in the short term — even the most obscure blog discussion can catch a wave and throw an academic debate into the mainstream. But if a longer-term goal is to leave some permanent signpost to help others navigate the scientific landscape, then it does make sense to digitally tie the research and the comments together.
For this to happen, PubMed Commons and digital publishers either need to become a hub for separate online discussions, or to generate community engagement directly at the sites of research papers or abstracts — something that has so far been lacking. Ultimately, the success of this worthy effort is incumbent on us all: so do visit and comment on your paper and others. Help the experiment to work.

Aiutate, certo, ma avere a monte una peer-review rigorosa sarebbe meglio. Chi preferisce leggere varie versioni di un testo piuttosto di quello definitivo – privo di errori, se possibile – alzi la mano.

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Ampia diffusione (cont.)

Dopo l’elogio del testo italiano di Carpinteri et al. sulla fissione fredda ottenuta con l’elettrolisi di acqua salata:

Sottolineo che si tratta

e poi:

Sembra trattarsi di un lavoro di grande importanza, che merita ampia diffusione in quella parte sana e galileiana di comunità scientifica che non chiude gli occhi di fronte a nuove ipotesi, nuovi modelli, nuove teorie e nuove applicazioni tecnologiche, quando hanno il supporto di sempre più numerose evidenze sperimentali.

Daniele Passerini ha tolto il link al “lavoro” mentre gli autori ne sistemano le “evidenze sperimentali”.  

Per fortuna è Halloween. I ghost(writer)s pagati dall’oca e/o dalle potenze oscure che pagano l’oca per far i dispetti ai fan del prof. Carpinteri hanno trovato il meritevole pdf in inglese a 24,95 euro e in italiano (h/t Cimpy) gratis.

23 commenti

    1. @Cimpy
      corretto, grazie
      @Riccardo
      In tema con la copertina di Nature: risparmiare, riusare, riciclare tutto, anche il metodo per prevedere i terremoti, da collegare a quello da 9 gradi Richter durato 15 minuti a Gerusalemme nel 33 d.C.

  1. C’era un tempo felice in cui il ricercatore viveva isolato nella sua torre d’avorio, alieno al mondo ed alle persone.
    Faceva esperimenti e riempiva tutte le lavagne dello stanzone con strani segni. Di solito era insoddisfatto di quello che otteneva, e quindi ricominciava da capo a fare esperimenti e a scrivere altri scarabocchi.
    Qualche volta, una volta ogni due anni circa , la signora delle pulizie lo trovava di umore migliore del solito e intento a battere con un dito su una vecchia macchina da scrivere. Finito il foglio lo rileggeva con attenzione e annotava a penna delle correzioni. “Sto scrivendo l’articolo” diceva di buon umore.
    Questa attività’ durava qualche mesetto dopo di che il voluminoso manoscritto veniva portato alla segretaria scientifica che ribatteva il tutto. Dopo un altro mese il nostro aveva in mano una ventina di copie del suo pre-print che spediva a colleghi per una lettura attenta prima di decidere per la pubblicazione, solo dopo le loro osservazioni egli si sarebbe deciso per la pubblicazione.
    Certo che con questi criteri di lavoro sapeva che la sua produzione scientifica non sarebbe stata voluminosa, essendo giovane stimava non più’ di 60 lavori in tutta la sua carriera scientifica, la lo consolava la solidità’ dei suoi risultati e l’accuratezza con cui aveva elaborato le idee teoriche.
    Il nostro ricercatore di una volta non era ossessionato dalla ricerca di fondi, dal suo H-index e dalle citazioni. Non conosceva la regola del “publish or perish”, aveva tutto il tempo per pensare e sapeva che per avventurarsi in nuovi problemi a volte erano necessari anni di studi, e, quindi, periodi lunghi in cui non avrebbe prodotto nulla. Ma ciò’ non lo preoccupava, in fondo uno stipendio dignitoso alla fine del mese lo portava a casa.
    Con la stessa tranquillità’ e pazienza sceglieva ed aiutava a crescere nella disciplina giovani menti, “I miei colleghi più’ giovani” diceva parlando con i suoi coetani. Gia’ giovani colleghi e non carne da macello utile ad aumentare la produttività’ del laboratorio. Ma quest’ultimo e’ un concetto moderno ed era incomprensibile per il nostro ricercatore.

    Sinceramente devo constatare che sono diventato vecchio se rispetto ai problemi della peer-review mi ritrovo a scrivere: “Ehh ai miei tempi tutti questi problemi non c’erano !”

  2. neutrino
    se parli di “colleghi più’ giovani” sei vecchio, indipendentemente dall’età anagrafica. Anche io, comunque.

  3. Per una volta Ocasapiens parla di un problema interessante. Su materia oscura si fa tanta confusione. Sia i moti anomali delle stelle nele galassie sia ilmoto anomalo degli ammassi vengono analizzati dagli astronomi usando la teoria newtoniana della gravitazione. Il punto è che la teoria di Newton NON è la più corretta rappresentazione della gravitazione che abbiamo oggi, che è invece data dalla relatività generale di Einstein. In questa teoria l’energia gravitazionale di un sistema fisico non può esser localizzata per via del principio di equivalenza. Ciò implica che l’energia totale dipende dal sistema di riferimento usato e dunque parlare di materia oscura non ha senso.
    Saluti a tutti

  4. E’ vero, non ha senso parlare di materia oscura. D’altra parte lo sanno tutti che i fisici e i cosmologi di tutto il mondo sono rimasti fermi a Newton e non conoscono la relatività generale. Mi chiedo quanto tempo ancora dovrà passare finchè la si inizi ad insegnare nelle Università.

  5. @ Riccardo Reitano, immagino che lei abbia scritto tanti lavori su cosmologia e relatività generale per poter ironizzare in quel modo. Io ne ho scritti più di un centinaio ottenendo anche qualche premio internazionale in proposito, ma sicuramente non conosco quegli argomenti quanto
    lei.
    @ Ocasapiens, citare l’articolo di Bertone ed altri non basta. Lei dovrebbe anche leggerlo e capirlo. A quel punto vedrebbe che non c’è contraddizione tra quell’articolo e quanto ho scritto sopra. Chieda al suo amico Rovelli e vedrà che mi darà ragione.

  6. Corda
    rinfoderi serenamente le armi delle sue competenze da un centinaio di lavori e qualche premio, che nessuno le ha minacciate. Piuttosto la mia irona era stata causata dal suo modo di liquidare il lavoro di centinaia di valenti colleghi. Per pregiudizio e senza averne le competenze, mi viene difficile immaginarlo senza senso sic et simpliciter.

  7. Reitano, lei si scalda senza motivo. Io non ho liquidato un bel niente. La posizione di sopra non è mia, ma della stragrande maggioranza dei relativisti del mondo. Che esista una grossa controversia tra relativisti ed astronomi sulla materia oscura è cosa nota. Nello stesso articolo citato da Ocasapiens si sostiene che la materia oscura potrebbe non esistere e che si tratti di un effetto gravitazionale non completamente capito. Poi non ho mai sostenuto che fisici e cosmologi non conoscano la relatività generale. Semmai non la conosce lei o qualche suo amico astronomo, ma non è un problema, probabilmente il suo piano di studi universitario non la comprendeva. Ho visto che lei insegna spettroscopia, beh, non ho problemi a dichiarare che io di spettroscopia non capisco un tazzo, non essendo per fortuna un tuttologo come l’ocasapiens

  8. Signor Corda, è ben chiaro che per lei l’attività divulgativa di O.S. abbia poco interesse -lei ha centinaia di pubblicazioni e di sicuro si intrattiene in brillanti conversazioni con i migliori fisici della materia. Però, vede, al mondo esistono anche i semplici elettricisti come il sottoscritto, che trovano le letture cge si possono fare in questo sito molto stimolanti. Che ci vuol fare, è anche questione di background. Magari poi vien fuori che, sotto sotto, anche se non lo accenna minimamente, pure lei non ritiene che Keely avesse davvero trovato una nuova forma di energia, o che l’abbia trovata Rossi, o quello che spacca il marmo con ultrasuoni, o quello che lavora con la costantana, o qualcun altro di quel gruppo lì…Dico bene, signor Corda? Perché vede, alla fine, forse anche Einstein la penserebbe così, lei che lo conosce bene che dice? Mi rendo conto che sono questioni marginali di fronte alla materia oscura, però mi capisca: noi elettricisti guardiamo molto più in basso…

  9. Cimpy, l’attività divulgativa e le discussioni scientifiche, anche animate come quella di qui sopra col Professor Reitano, vanno sempre bene. Ciò che non va bene sono lo sterco mediatico e le menzogne sulle persone che non si conoscono.
    Saluti

    1. @C. Corda
      ” lo sterco mediatico e le menzogne sulle persone che non si conoscono”
      Confonde la sua persona, di cui non mi sono mai occupata a differenza della Nuova Sardegna nell’articolo di cui lei si vanta qui, con le attività pubbliche delle multinazionali, dell’accademia e dell’istituto di cui lei è rispettivamente Director, Vice President e Chairman.
      Se i vostri documenti pubblici sono sterco e menzogne, fatti vostri – nei media mi sono limitata a citarli.

  10. Corda
    che strano, avrei detto che fosse stato lei a scaldarsi sfoderando le sue competenze contro la mia ironia. Ad ogni modo, ripeto, il punto che mettevo in luce è un’altro. Mi sbaglio o lei ha scritto che parlare di materia oscura non ha senso? Visto che sta parlando di colleghi e del loro lavoro l’ho trovato inopportuno; nessun bisogno di competenze scientifiche specifiche per dirlo, è solo una questione di stile.
    Per confronto, ad esempio il citato McGaugh scrive (grassetto mio):
    If MOND is essentially correct in that it is pointing towards an extension of gravitational theory, then the experiments seeking to detect dark matter will find null results.”
    Io trovo che ci sia una differenza profonda con “parlare di materia oscura non ha senso”, ma possiamo sempre relegarlo ad una questione soggettiva.

  11. @ Reitano: non mi scaldo per così poco. Comunque lei si arrampica sugli specchi. Non stavo liquidando il lavoro di nessuno. Ciò che intendevo dire era chiaro, parlare di materia oscura non ha senso nella teoria della relatività generale. Tra l’altro la frase di McGaugh potrebbe essere riscritta con un’aggiunta:
    “If MOND is essentially correct in that it is pointing towards an extension of gravitational theory, then the experiments seeking to detect dark matter will find null results because speaking of dark matter has not meaning in this framework.”
    senza che centinaia di valenti colleghi si sentano offesi.
    Piuttosto, vedo qualcosa di rabbioso e personale nei miei confronti da parte sua che non mi spiego perchè non la conosco. A meno che lei non sia in rapporti di grande amicizia con un nanaccio sessualmente frustato e/o con un astrofisico dall’aspetto di un barbone che stanno dentro il dipartimento di fisica di Pisa. In tal caso le chiederei la cortesia di informare questi suoi amici che prima o poi avrò il piacere di prenderli a calci nel sedere.
    Saluti

  12. @Ocasapiens: grazie per la pubblicità. Comunque, al solito dice balle. Nella sua ignoranza scientifica lei si è occupata del sottoscritto parecchie volte, facendogli un’enorme pubblicità di cui le sono grato.
    Saluti

  13. Non so, signor Corda: di solito O.S. parla di persone che si mettono in mostra da sole, alcune per aver pubblicato articoli particolari, altre per essere entrate in posti come questi e aver dato della “ballista” alla Guardiana del parco.
    Se si sente preso di mira, a quale delle due categorie pensa di appartenere? Sa, volo basso e non la conosco neanch’io; noto solo che lei sicuramente vola molto più in alto: alle mie domande spicciole sulla fusione fredda in questo mondo e in questa epoca non ha risposto proprio. Nessun fisico della materia tra le sue frequentazioni che vogia affrontare – per dire – nickel o costantana?

  14. @ Cimpy: del tipo di persone di cui parla Ocasapiens non me ne frega niente. Sono intervenuto in questa discussione perché trovo la materia oscura un argomento interessante. Purtroppo non sono un esperto di fusione fredda e quindi non posso rispondere alle sue domande perché direi solo tazzate. La fisica della materia non è il mio campo e non ho nessuna frequentazione. Si rivolga ad Ocasapiens che è zerbinotta di qualche pezzo grosso.
    Saluti

  15. Corda
    non c’era modo migliore di evidenziare il suo (non certo mio) stile rabbioso e personale.
    Io mi sono limitato a rilevare, sia pur in forma ironica, dei modi che disapprovo basandomi su un qualcosa scritto qui da lei. Non la conosco nè personalmente nè scientificamente e non ho messo in discussione, nè avrei potuto farlo, le sue competenze e tanto meno quelle di ipotizzati o ipotizzabili amici/colleghi, cosa che lei invece si è premurato di fare. Per quel che vale, disapprovo anche questo modo di confrontarsi. Ho ignorato il suo primo riferimento all’ignoranza mia e di supposti miei amici astronomi (“Semmai non la conosce lei o qualche suo amico astronomo”), ma tant’è, è servito solo a renderlo più esplicito ora.
    Piuttosto, se lei ha problemi personali con qualche “nanaccio sessualmente frustato e/o con un astrofisico dall’aspetto di un barbone” è un suo problema che non mi coinvolge e non mi interessa. Non vedo perchè lei debba cercare di mettermi in mezzo e la prego di non coinvolgermi più nei suoi volgari commenti su terzi. Non intendo seguirla su questa china.

  16. @Reitano: L’ignoranza era riferita SOLO alla relatività generale, di cui non mi risulta lei sia un cultore. Ne su INSPIRE ne su gr-qc risulta che lei abbia mai pubblicato qualcosa in proposito. Se poi mi sbaglio e lei conosce la disciplina mi scuso. In ogni caso, non era mia intenzione offenderla. Credo che converrà con me che oggi la scienza e troppo complessa perchè esistano dei tuttologi (a parte il caso dell’Ocasapiens che potrebbe vincere il Nobel in varie discipline…). Cercando su di lei su internet ho trovato che si occupa di spettroscopia. Non ho nessuna difficoltà ad ammettere che di spettroscopia non capisco un accidente, come non capisco un accidente di fusione fredda, come ho scritto sopra al sig. Cimpy. Io sono un fisico della gravitazione e mi accontento di di avere competenza in quel campo. Se lei è bravo nel suo campo di ricerca, io la rispetterei anche se non capisse un accidente di relatività generale. Ma, le ripeto, potrei sbagliarmi e lei è un cultore della disciplina. In quel caso le chiedo ancora scusa.
    Buon per lei che non è amico del nanaccio sessualmente frustato e dell’astrofisico barbone. Si tratta di due personaggi squallidi che hanno un’ossessione per il sottoscritto addirittura superiore a quella dell’Ocasapiens, che è tutto dire. Pensavo che ci fosse la possibilità che lei potesse conoscerli e dunque sulla base di tale supposta conoscenza, avere un pregiudizio nei miei confronti.
    Saluti

  17. @Cindy: la fusione fredda non è il mio ramo di ricerca. Non ho ambizioni da tuttologo e non mi va di mettere becco sulle cose che non sono di mia competenza. Tuttavia, poiché ho problemi ad arrivare a fine mese, se lei fosse disposto a pagarmi, potrei studiare l’argomento e rispondere alle sue domande.
    Saluti

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