O's digest tardivo

Sul NY Times, mi segnala un’amica, lo psicologo Gary Marcus parla del problema fondamentale per le iniziative di Big Neuroscience, rif precedenti post “Neurofuture”: maree di dati e nessuna teoria per interpretarli in termini di funzioni del cervello. Mal comune ad altre discipline.
(In un commento sotto la lettera aperta, Herwig Baier del Max Planck n’y va pas de main morte:

Almost everyone with a human brain knew from the start that the Human Brain Project was deeply flawed.)

Da Nature
Hong Ma et al. cercano di spiegare perché le staminali derivate da cellule adulte sono piene di piccoli difetti – guarda caso, c’entra sempre la metilazione. Dico “cercano”, non perché mi sembri poco credibile ma perché è la prima ricerca del genere che leggo
– coincidenza? C’è appena stata la conferenza per i 50 anni del teorema di Bell, nella quale nessuno capiva se rinunciare al realismo o alla località e addirittura quale versione del teorema Bell riteneva corretta e trac, Philip Richerme et al. calcolano la velocità alla quale si propaga la correlazione (l’informazione) tra due sistemi fatti di ioni entangled  – entangled gli spin, mica i sistemi. Li metto nei realisti insieme alle quasi particelle degli austriaci Jurcevic et al.
– era un po’ che non si sentiva parlare delle isole di calore urbano. Lei Zhao et al. scrivono che il deltaT diurno (a Milano anche notturno!) non è tanto dovuto alla mancanza di evaporazione come si credeva, perché è superiore nei climi umidi :

for cities across North America, geographic variations in daytime ?T are largely explained by variations in the efficiency with which urban and rural areas convect heat to the lower atmosphere. If urban areas are aerodynamically smoother than surrounding rural areas, urban heat dissipation is relatively less efficient and urban warming occurs (and vice versa). This convection effect depends on the local background climate, increasing daytime ?T by 3.0 ± 0.3 kelvin (mean and standard error) in humid climates but decreasing ?T by 1.5 ± 0.2 kelvin in dry climates.

A Shanghai, Guandong. Hong Kong ecc dovrebbe essere peggio:

These relationships imply that UHIs will exacerbate heatwave stress on human health in wet climates where high temperature effects are already compounded by high air humidity

Visto il “clima di fondo”, dicono che la soluzione migliore è la “gestione dell’albedo”, tetti e strade bianche e tanto verde che col caldo evotraspira e sotto si sta freschi.
– seguo un po’ i modelli teorici di Martin Nowak a Harvard, da quando aveva pubblicato quelli di evoluzione biologica e culturale. Questa volta si occupa di gioco cooperativo – sì, come tanti, ma è cmq più realistico del dilemma del prigioniero – applicato ai beni comuni, di nuovo come tanti ma per rispondere alla domanda “come garantire una cooperazione nel futuro?” e far sì che l’attuale generazione non esaurisca le risorse necessarie a quelle successive (ognuna rappresentata da un altro gruppo di giocatori).

Here we show that the resource is almost always destroyed if extraction decisions are made individually. This failure to cooperate with the future is driven primarily by a minority of individuals who extract far more than what is sustainable. In contrast, when extractions are democratically decided by vote, the resource is consistently sustained. Voting…  allows a majority of cooperators to restrain defectors. Second, it reassures conditional cooperators that their efforts are not futile. Voting, however, only promotes sustainability if it is binding for all involved.

La dimostrazione “ha implicazioni” politiche. Non a caso certi politici italiani vogliono raddoppiare il numero di firme per leggi di iniziativa popolare e referendum…

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Osteopilus septentrionalis
– Il paper richiamato in copertina è di ricercatori dell’univ. Florida e Tennessee. Sono riusciti a “vaccinare” varie specie di rane tropicali, compresa una rana arborea cubana (foto), contro il Batrachochytrium dendrobatidis. la muffa che sta sterminando gli anfibi fra i Tropici. Le hanno esposte  più volte a pochi antigeni del B. dend. e le hanno riscaldate un po’  per farglieli eliminare. Bella notizia perché si stanno allevando rane minacciate di estinzione in “ambiente protetto” per poi reintrodurle nel loro ambiente nel caso si riesca a eliminare il B.dend. Invece basta vaccinarle prima. E funghi letali attaccano anche i pipistrelli:

given the conserved nature of vertebrate immune responses to fungi and the fact that many animals are capable of learning to avoid natural enemies, these results offer hope that other wild animal taxa threatened by invasive fungi might be rescued by management approaches based on herd immunity.

Domani Science.

4 commenti

  1. Mi pare che Nowak si stia un po’ avvitando su se stesso: continua a rifare le stesse cose cambiando qualche condizione al contorno o aggiungendo qualche processo. Fintanto che per questi modelli non si avrà un framework statistico forte, in grado di portarli sui dati e capire nel mondo là fuori quale gioco evolutivo è più probabilmente in atto, stiamo un po’ al palo. Ma il problema non è di Nowak: spesso mancano del tutto i dati…

  2. Gvdr,
    mi ha incuriosita perché è la prima volta che vedo la domanda posta in termini di generazioni umane – poi c’era il legame con l’attualità italiana…
    spesso mancano del tutto i dati
    Cominciano ad arrivare, con le serie storiche messe insieme da Piketty e Saez.
    Cmq il paper conferma le osservazioni della Ostrom sulla gestione collettiva dei beni comuni, la decisione dev’essere vincolante per tutti quelli che la votano, non una gran scoperta.

  3. Ora leggo Piketty e Saez. Il mio commento era un po’ influenzato da alcune conversazioni con degli evoluzionisti e con degli economisti su tematiche simili a quelle di Martin (che è un geniaccio, lungi da me metterlo in dubbio). Seguirà mail con più lunga digressione.

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