Exodus – O's digest

Anche se mai e poi mai comprereste l’Economist, forse potreste fare un’eccezione. Editoriale, dati e reportage chiariscono i “malintesi” deliberati o involontari.

(A proposito di razzismo et similia, sul Sole-24 Ore scrivo dell’Homo naledi e sembro sbilanciarmi quando chiedo “perché mai un cranio piccolo andrebbe sempre associato a un’assenza di riti funebri e di cultura?” Il fatto è che alcune critiche uscite ieri fanno proprio quell’associazione per dire che i Dinaledi non potevano avere riti funebri. Sarà, ma per i miei gusti ricorda troppo le donne con meno cervella e quindi più sceme degli uomini.)

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Ieri segnalavo l’editoriale di Nature sui profughi, meritano anche gli altri due:

– Money matters parte dagli esperimenti sulla disuguaglianza di Akihiro Nishi et al.:

In the study, groups of volunteers played a simple economic game involving cooperation (a “public goods game”), in which they could lose or gain wealth through voluntary redistribution within social networks that started with three different levels of inequality. Crucially, in some games the wealth of participants was made visible to others, whereas in others it was kept hidden. For “invisible” wealth conditions, the games tended to converge on a fairly low Gini coefficient, but “visible” wealth produced higher (and less stable) average Gini coefficients. … Still more importantly, visible wealth reduced the overall cooperation and interconnectedness of the social network, and in fact led to lower total wealth. 

Su un tema affine, Alex Pentland commenta l’articolo di Krause et al. sulle Phys. Rev. Lett. E. (h/t Andrea ) dove dimostrano il fallimento dei modelli di equilibrio secondo i quali il mercato stabilisce un prezzo equo in funzione della domanda e quindi provvede a un’allocazione ottimale delle risorse;

Loaded language riguarda la domanda del referendum britannico:

Cameron’s suggestion — “Should the United Kingdom remain a member of the European Union?” — was a classic example of what linguists call acquiescence bias… Rejecting something is more difficult. If that was Cameron’s intention, then his plan has been rumbled. The question will now have the extra clause at the end: “or leave the European Union?”. To answer that one, citizens must now make more of a cognitive effort, and that should remove the chance for bias.

– Per i mesoni B del Cern che avrebbero un tasso di decadimento diverso dal previsto, l’opinione è che 2,1 sigma è un po’ poco per dire che il modello standard sta vacillando;

Alison Abbott parla delle placche amiloidi, tipiche dell’Alzheimer, trovate nel cervello di sette persone curate con ormone di crescita contaminato con prioni come quelli di “mucca pazza”, e affette da morbo Creutzfeld-Jakob (CJD – paper qui, rif. anche il commento):

If confirmed, the findings raise the spectre that tens of thousands of other people treated with the human growth-hormone (hGH) extracts might be at risk of Alzheimer’s. And although there is no suggestion that Alzheimer’s could be contracted through normal contact with patients, some scientists worry that the findings may have broader implications: that Alzheimer’s could be passed on by other routes through which CJD can be transmitted, such as blood transfusions or contaminated surgical instruments.

– un bel necrologio di Oliver Sacks


Fonte NOAA, le diatomee non si vedono, ma forse domani fanno piovere…

– negli altri paper, Theodor Wilson et al. quantificano il contributo di pezzi di diatomee e di microalghe presenti negli spruzzi marini alla nucleazione delle nubi (Ice Nucleating Particles)

Our findings also suggest that marine organic material may be an important global source of atmospheric INPs, particularly in areas remote from terrestrial sources such as the Southern Ocean. This work highlights the need for more field measurements of remote atmospheric INP concentration and investigation of its relationship with ocean surface water characteristics, including the local phytoplankton community, organic carbon concentrations and chemical characteristics, as well as the organic loading and nature of sea-spray aerosol.

Sarebbe strano il contrario con il 70% della superficie terrestre coperta da oceani coperti di fito-zoo-plancton, ma per la formazione delle nubi è come per il resto, the devil is in the details…

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L’anti-bufala del giorno

Adam Frank paragona le temperature misurate con le proiezioni “allarmiste” del modello pubblicato da James Hansen et al. nel 1981l  Un’immagine vale più di mille parole o i neghisti son pure malvedenti?

Eli Kintisch di Science, andato in Alaska come il Potus, descrive le slavine causate dallo scioglimento del permafrost, con lastre di ghiaccio che spaccano e interrompono l’unica strada verso Prudhoe Bay e i giacimenti di petrolio, “a key lifeline”. Dev’essere il global cooling…

Robert Service parla dei progressi della chimica fotosintetica nel recuperare il carbonio dall’aria e rifarne carburante usando energie rinnovabili. Sembra ottimista, ne sento parlare da 20 anni e nel mondo c’è ancora un unico impianto di carbon capture.

Però in un paper, amici di Steph all’ETH di Zurigo et svariati al., dicono che dopo un rallentamento negli anni ’90, dal 2002 il mare antartico (1) si è rimesso ad assorbire carbonio a tutto spiano.

E lo dicono anche David Munro et al. sulle Geophys.Res. Lett. Tutti sperano che duri e freni il risc. glob., fanno ipotesi su cosa potrebbe essere successo, ma non ne sembrano tanto convinti. Refrain: servono più dati.

(1) Lo so che Meridional Ocean sta per l’estremo sud dell’Atlantico e del Pacifico, ma da un lato sta attorno all’Antartide e dall’altro mica si dice Septentrional Ocean per il mare artico….

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Continua la bagarre sull’e-sigaretta che farebbe altrettanto male dell’altra ma forse no, aggiornamenti da Retraction Watch.

4 commenti

  1. >>amici di Steph all’ETH di Zurigo et svariati al.,
    come diavolo fai a sapere di Nicolas? A dire il vero, non lo vedo e sento da un bel po’, in ogni caso non è che io sia amico di tutti, eh ;-D
    Comunque il paper è parecchio “inter-istitutale”, e poi c’è anche la NOAA, e il LDEO con il grande e saggio Taro.
    E poi…potresti anche linkarlo, il paper, eh 😀
    >>Hansen 1981: lo citavo anche io nel post più lungo che abbia mai fatto.

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