O's digest di economia e finanza

Mi do delle arie multidisciplinari…

In realtà avevo segnalato il “policy forum” in cui Stefano Battiston, Diego Garlaschelli, Doyne Farmer (della “cricca del caos”, da studente) e altri fisici proponevano di usare la teoria della complessità per creare modelli di “dinamica dei mercati finanziari” e capire come regolamentarne gli eccessi per evitare un altro 2008.

Oggi su Science escono due lettere critiche, quella di David Wirzing conclude:

Explaining the 2008 market failure, and market failures in general, is not a scientific problem so much as a regulatory and enforcement problem. Rather than develop more elaborate models to analyze markets, one simple place to start may be to reinstate regulation like the Glass-Steagall Act and to investigate fraud more aggressively.

Stefano Battiston et al. dissentono:

The argument about fraud is not one against models or our complexity approach, and economic theory offers ways to investigate what fraud and breaching of trust would do to a system. For example, methods and insight from the theory of evolutionary biology and evolutionary game theory can be used to include agents that “cheat” the system by not following accepted sets of rules in their behavior.

Il titolo del “policy forum” di oggi “Opportunità di progressi in economia dei cambiamenti climatici” è (involontariamente) comico, dato che è firmato da 28 economisti tra i quali Richard Tol, noto per gli errori sistematici che dei gremlins, a suo dire, introducono nelle sue pubblicazioni. Il testo sembra un’autocritica già dall’abstract

There have been dramatic advances in understanding the physical science of climate change, facilitated by substantial and reliable research support. The social value of these advances depends on understanding their implications for society, an arena where research support has been more modest and research progress slower.

I couldn’t say it better. Poi leggo i papers.

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Fonte

Questa settimana l’Economist vale proprio la pena.
“Beautiful minds, wasted. How to deal with autism” in copertina annuncia un editoriale e il briefing – con minirassegna delle ricerche – sull’autismo nei paesi ricchi;
– “Wars songs of the plains” è una magnifica elegia per John Medicine Crow, laurea in storia, dottorato in antropologia, e ultimo “war chief” degli indiani Crow. Lo era diventato perché nel 1945 in Germania, aveva portato esplosivi oltre la linea Siegfried, messo a terra un guerriero nemico a mani nude e preso il suo fucile, e – prova decisiva – aveva rubato alla Wehrmacht 50 cavalli in un colpo solo;
– “Who next?” sui rivali di Mossack Fonseca a rischio di leak o di inchieste giudiziarie: Morgan & Morgan e OIL-Vistra a Panama, TMF e Intertrust (in parte proprietà di Blackstone…) in Olanda, e decine di altri in Gran Bretagna, nel Delaware e in Nevada. Stay tuned
– “The key’s in Sin City”. La città è Las Vegas, Nevada, dove ha sede Mossack-Fonseca USA. Nel marzo 2015, un giudice ha sentenziato che MossFon Panama e USA sono la stessa azienda, quindi un inquirente di qualunque paese può citare in giudizio (subpoena) la filiale americana per ottenere informazioni utili alla propria inchiesta. Se MossFon non rispondesse, per la legge americana significherebbe “contempt of court” e rischiare

penalties designed to compel it to comply, including asset seizures, in other countries where it operates.

MossFon ha fatto appello contro la sentenza e potrebbe anche chiudere la filiale, ma per contratto deve fornire i propri servizi a migliaia di società domiciliate nel Nevada. Stay tuned again…

L’illegalità è anche il pericolo peggiore per i grandi mammiferi in “Last chance to see?” (be’, che fine ha fatto la regola di non usare più di un punto interrogativo a titolo/settimana?) e “Prescription for extinction”, due denunce del contrabbando di pezzi di animali selvatici.

L’Economist ha una “Intelligence Unit” rivale di Bloomberg, ma i suoi analisti la pensano allo stesso modo sull’energia solare in aumento in Africa e altrove, nell’editoriale “The new sunbathers” e “Follow the Sun”, e sui fallimenti dei produttori americani di carbone in “The Pits”.
(Se costa troppo o non siete abbonati, credo che 5 articoli/mese siano tuttora gratuiti. Ho messo il link all’indice, semmai decidete prima su quali cliccare.)

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Sempre in tema di frode, Retraction Watch segnala un caso di “crimine organizzato contro la peer-review”.

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Lol del giorno

It is with deep regret that I must announce the cancellation of the New Energy World Symposium scheduled to have taken place in June in Stockholm. 
As initially communicated, the Symposium was conditioned by the report from the one-year 1MW test undertaken by Rossi and Industrial Heat, IH. However, with the ongoing lawsuit by Rossi on IH, the report is not expected to be released anytime soon, and therefore the Symposium can not be held as initially planned.(…)
The aim with the New Symposium was to discuss consequences of LENR based technologies on industry, finance and society.

6 commenti

  1. It is with deep regret that I must announce the cancellation of the New Energy World Symposium scheduled to have taken place in June in Stockholm
    Vabbé, tanto anche stavolta non si sarebbe fatta alcuna retata. Poi si sono anche arrestati da soli – non resta che attendere l’esito del processo per vedere se Darden l’ha sfangata assumendo il ruolo di babbione anziché quello di socio…
    😀

    1. E sia chiaro che senza lo Sceicco non è più il caso di discutere
      the consequences of LENR based technologies on industry, finance and society.

  2. OT
    Oggi si vota per il referendum. Alle 15 dalle mie parti non si era oltre il 12%. Capisco ma mi dispiace.

    1. CimPy,
      dispiace anche a me, ma non capisco. Mi sembra diseducativo che dei governanti e aspiranti tali chiedano ai cittadini di non andare a votare. E anche molto incoerente (eufemismo), visto che hanno appena ridotto i poteri delle Regioni e del Senato dove saranno rappresentate, con una legge sottoposta a un referendum confermativo.

  3. È diseducativo che un governante inviti a non andare a votare. Ma Dio ci risparmi i governanti che credono di dover educare il popolo.
    Se negli ultimi 20 anni i referendum abrogativi (da non confondere con quelli confermativi) non hanno raggiunto il quorum a parte quello sotto l’ effetto (educativo?) di Fukushima ci saranno pure dei motivi. Certo magari anche che il popolo è in educato ma ci metterei pure la presunzione degli educatissimi ed infallibili promotori dei referendum.

    1. alberto,
      a parte quello sotto l’ effetto (educativo?) di Fukushima
      E’ sicuro? A me risulta che nel 2011 i referendum fossero 4 e che tutti avessero raggiunto il quorum.

I commenti sono chiusi.