Il tempo discreto dei cristalli

Nature mette in copertina le due ricerche sulle oscillazioni periodiche nei cristalli temporali, un po’ diversi da quelli immaginati da Wilzeck. I non abbonati trovano in bozza su arXiv sia Choi et al. che Zhang et al.

Quando erano stati anticipati in rete a fine gennaio, avevo letto il commento delle Phys Rev. Letters, mah…

Ora sono accompagnati da un bell’esercizio di divulgazione, di Elizabeth  Gibney. Capisco quello che scrive, ma non il senso. Le simulazioni quantistiche sono rappresentazioni astratte o realistiche di una “nuova fase della materia”? Termini come quasi-energia connotano stati fisici nel senso di materiali, concreti, o sono approssimazioni o interpretazioni di effetti creati dagli strumenti – laser, matematica, impurità nei diamanti ecc. – usati per misurarli? Davvero ioni di itterbio equivalgono a “spin di elettroni”? Ecc. ecc.
Un giorno cercherò di farmelo spiegare da un* fisic* molto paziente, ma temo di essere una realista ottusa!

Per fortuna sono più facili da capire:
– l’editoriale sul “giro di vite” contro la scienza, favorito dal governo Trump, che in certi stati degli USA si traduce in “Teach the controversy”, nel negazionismo dell’evoluzione per selezione naturale o dell’effetto serra dei gas serra;
– un altro riguarda la classifica del giornalismo scientifico – in testate e siti anglofoni – pubblicata questa settimana dall’American Council on Science and Health e da RealClearScience secondo il quale

“Much of science reporting is a morass of ideologically driven junk science, hyped research, or thick, technical jargon that almost no one can understand”.

1° in classifica, Nature non è d’accordo:

It’s a curious exercise, and one that fails to satisfy on any level. It is, of course, flattering to be judged as producing compelling content. But one audience’s compelling is another’s snoozefest, so it seems strikingly unfair to directly compare publications that serve readers with such different interests as, say, The Economist and Chemistry World. It is equally unfair to damn all who work on a publication because of some stories that do not meet the grade. [… ]

The judges’ criterion of evidence-based news is arguably problematic, as well. Many journalists could reasonably point to the reproducibility crisis in some scientific fields and ask — as funders and critics are increasingly asking — just how reliable some of that evidence truly is.

– Sara Reardon aveva raccontato le conseguenze del Muslim ban, adesso spiega quelle della seconda versione. Non c’è più l’Iraq fra i paesi discriminati dove Trump non ha interessi economici, a parte questo le differenze mi sembrano cosmetiche.
Dalmeet Singh Chawla riassume la campagna di Hilda Bastian e Wikipedia per recuperare foto dei “volti femminili” e di appartenenti a minoranze etniche, rimasti  assenti dalla storia della scienza:

Lenny Teytelman, cofounder and chief executive of the open-access scientific-methods repository Protocols.io, says that Bastian’s project aims to address a phenomenon known as the ‘Matilda Effect’ — a bias against women in which their work is attributed to their male colleagues. “While the Matilda Effect is about the bias against women, I have no doubt that the bias against scientists from under-represented groups is even more severe,” he says.

– nei paper, ce n’è uno stupendo – lettura gratis – su alimentazione, farmaci, batteri orali e forse baci di 5 Neanderthal: due vegetariani in Spagna (El Sidrón), due carnivori in Belgio (Spy) e uno in Italia (Breuil) dal quale non è stata estratta una sequenza genetica utilizzabile. Il tutto rivelato dal DNA nel tartaro sui denti comparato con quello degli europei attuali e di uno scimpanzé. Se se li spazzolavano, ciccia.

***

“Hilarity ensues”

– altro infortunio del Corriere, Credetemi, Lotto Marzo è stato un fallimento perché hanno scioperato più donne che uomini” (sunto mio) di Dario Di Vico  – h/t radioprozac.

Mauro Toffanin e Hydra viridis recensiscono il video in cui Antonietta Gatti in Montanari rivela come si truccano gli esperimenti per far sì che i vaccini – scaduti – siano pieni di metalli tossici.

– i suddetti apprezzano anche i commenti di Antonietta Gatti sul British Medical Journal a seguito di un articolo credulone di Jaqui Wise (secondo lei, Gatti e Montanari sono del CNR…), e della replica dell’Agenzia europea per il farmaco.  Ho notato che la dott. Gatti dice di essere della Nanodiagnostics S.r.l. ma dichiara lo stesso di non avere “conflitti d’interesse”.  Su altre riviste dice di essere dell’ISTEC-CNR, perché non sul BMJ?

Be’, chiedo lumi all’uff. stampa del CNR .

4 commenti

  1. Grazie per le citazione anche se devo dire che non considero i miei commenti (quelli citati) delle vere e proprie recensioni, tipo, per intedersi, come possono apparirne su PubMed, ecco un esempio ad un articolo di cui Montanari e’ coautore e che potrebbe, dal mio punto di vista, essere considerato un esempio di come si conduce uno studio che dimostri cio’ che si vuole dimostrare a priori:
    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27669365

  2. Signora Oca forse mi sbaglio,
    ma quegli asterischi (in: “un* fisic* molto paziente” qui sopra) mi sembrano un passo nell’ italiano degenerato; che consolazione sarebbe sapere che è così, non mi sentirei più solo in questa opera.
    Cmq all’inizio gli asterischi li ho provati anche io, ma dopo un po’ li trovavo graficamente pesanti, oltre che a trovarmi in difficoltà se magari mi ci voleva un asterisco nella funzione sua propria e invece l’avevo già adoperato per degenerare l’italiano; inoltre mi sembra troppo lassista alla prima difficoltà sacrificare un segno di punteggiatura, oggi tocca all’asterisco, ma domani? E quando saranno finiti i segni di punteggiatura cosa faremo, daremo in pasto a Moloch le stesse lettere, ad una ad una: cinque consonanti una vocale, cinque vocali un alfabeto, ecco come va a finire estrapolando a partire dal cambio di destinazione d’uso dell’asterìDRIINNNscusi un attimo/sìì
    brrsss
    tu dici?
    BRZZT!
    CLIC

    ehm, era Pindaro, dice che se non la smetto mi toglie il saluto, sempre il solito esagerato, capace la prossima volta se ne esce che mi tira un fulmine, il fatto è che sono più bravo di lui e ciò lo imbarazZOT.

    Firlulì firulà

    1. Hortensio,
      veramente ho imparato da lei che sa l’italiano e come degenerarlo. Adesso come faccio?

      Hydra viridis,
      usavo recensione per dire che quel video è un intrattenimento, non finisce su PubMed (anche se…)

  3. Signora Oca io non lo so come si deve fare a degenerare l’italiano,
    infatti ci sto combattendo, non dubiti che prima o poi La MIa Battaglia avrà il posto che merita nella Storia della Lingua e della Lett. Ital. ecc, ma secondo me è importante semplificare. E accorciare, come si dimostra nel prosieguo.
    Per esempio, se volessi dire degli impiegati; in italiano normale con “impiegati” indicherei sia gli impiegati uomini che le impiegate donne, PERO’ se volessi dire solo degli impiegati uomini (o delle impiegate) dovrei specificarlo, e questa è una complicazione -dappoco, magari, ma complicazione.
    Bisogna riflettere a fondo sulla faccenda:
    se volessi dire degli/le impiegat/i-e è graficamente penoso, inoltre, se la slippery slope del Moloch che si mangia la lingua era partita per un semplice asterisco, ora per barra-e-trattino cosa dovrebbe fare Pindaro, tirarmi una bomba atomicUps! No Pindaro no, m’è scappata, non ti volevo perculà
    COSA TI CREDI – EDI – EDI, CHE NON NE SIA CAPACE – ACE- ACE?
    Sì sì, cioè no, non me la tirare l’atomica Pindaro, se non me la tiri ti fo un omaggio che non te l’immagini nemmeno
    COME HAI DETTO – ETTO -ETTO?

    Scusa, Pindaro. Te sì, te lo potresti immaginare, ma vai oltre, immagina un omaggio talmente fronzoloso barocco e conciso che non te lo potresti immaginare nemmeno te!


    Ci devo pensare … ehm … CI DEVO PENSARE – ARE -ARE. CONTINUATE PURE – URE -URE LA VOSTRA DISCUSSIONE – ONE -ONE.
    Ochei, andiamo avanti.
    deglile impiegatie non impegna due segni di punteggiatura, ma è complicato dalla necessaria precedenza, prima i maschi o prima le femmine? Come scegliere? Semplificando:
    dellei impiegatei, è la più scorrevole, ed è quella con meno lettere, arruolata!
    Ma veniamo al punto: se volessi dire delle impiegate e degli impiegati, in italiano degenerato al momento scriverei “se volessi dire d’i impiegat”.
    Basta attribuire a “i” il valore di articolo indeterminativo plurale degenerato!
    Poi si può discutere se usare la “e”, o un’altra vocale, al posto della “i”.
    per es, nell’ottica della massima concisione, “d’e impiegat” per me andrebbe bene.
    Nella stessa ottica si sega via l’ultima vocale, ché tanto non serve a niente, perché il genere ed il numero ce li ha già detti l’articolo, fino a giungere al ristrettissimo d’impiegat.
    In realtà si può discutere di un sacco di cose, per esempio c’è la questione delle virgoléDRIIINNscusi un attimo/sìì
    BRTT -TT – TT PRRT – RT – RT!
    Grazie, cmq me lo aspettavo, ciao
    clic
    Era Pindaro, dice che come omaggio può bastare, e meno male, perché la mia proverbiale concisione era veramente alla prova.

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