Nature pubblica l’ennesimo paper sull’inesistenza dello “iato” o “pausa” o “rallentamento” del riscaldamento globale dopo il Niño del 1998 e fino al 2012.
Questa volta Iselin Medhaug e altri amici di Steph all’ETH di Zurigo rianalizzano le osservazioni, le proiezioni dei modelli, le variabili naturali che tamponano il riscaldamento identificate negli altri studi, per esempio il declino dell’attività solare e una serie di eruzioni vulcaniche, e le retroazioni del riscaldamento come l’aumento della velocità dei venti ecc.
Bref, il “contenuto di calore” è aumentato un po’ meno in atmosfera e parecchio di più negli oceani, come mostrano i dati delle boe Argo. I politici negaioli smettano di dire stupidate.
Dall’editoriale:
Climate-science denial is quick to recognize opportunity. And its action follows a predictable, two-stage pattern. Step one: invent a false narrative claiming that the mainstream scientific community expects climate change to proceed as an uninterrupted, ineluctable process. Step two: pounce on any divergence from said narrative as evidence that said understanding of climate science is flawed.
The approach, while intellectually vacuous, can have the perverse outcome of leading to real progress — and to science that might not have been done otherwise. One such case is the claimed (and now definitely ended) global-warming ‘hiatus’, more properly called ‘the most recent instance of normal climate variability’.
Dal commento di James Risbey e Stephan Lewandowsky:
A further definition used for a pause is a departure from climate-model expectations of warming rates. The difficulty here is that projections of the climate’s response to greenhouse gases were not designed to assess short-term trends. Such trends are dominated by natural internal climate variations, and the timing of these variations is not synchronized between the model projections and the real world.
Secondo me, sostituire “iato” con “the most recent instance of normal climate variability” o termine equivalente non serve. I negaioli continueranno a sostenere che i modelli climatici prevedono a breve un aumento lineare delle temperature. Semmai bisogna far capire ai politici che i modelli a 5-10 anni sono “esperimenti con il pensiero”.
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Dall’articolo di Alison Abbott sul caso Alfredo Fusco
Researchers frustrated by the case’s slow progress have now told Nature that there is strong evidence that dozens of papers may contain manipulated data — and that a commercial photography studio was called in to cut and paste images. They say they are speaking out about the magnitude of the allegations because of their increasing impatience with the slow pace of investigations by police and by academic authorities. The failure to resolve the affair is harming Italian science.
La danneggerà ancora per un bel po’:
the catalogue of papers under suspicion has grown, and the Naples public prosecutor who is handling the case has told Nature that “it is clear that some images have been manipulated”. Stefania Buda says she still needs “some more months” to decide whether or not to launch criminal charges against Fusco.
Truccare immagini non è un “delitto”, ma un reato. Però
Perhaps the most unusual allegation is that a local photographic studio was regularly asked to alter scientific images before publication, say scientists at the University of Naples who do not wish to be identified.
Dopo l’indagine affidata dalla Federico II a un co-autore di Fusco che ha guardato a occhio nudo le immagini “problematiche” di 9 articoli (su 95 identificati da un apposito software), potrebbe essercene una meno dilettantesca:
Gaetano Manfredi, rector of the University of Naples since 2014, says that once the outcome of the criminal investigation is known, he will initiate a new independent investigation into possible scientific misconduct.
Iniziarla prima no, ovviamente, nonostante le ritrattazioni già avvenute e quelle in corso. Tanto, cosa importa se una cinquantina di co-autori restano sospettati di falsificazioni ancora per qualche anno?
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Climalteranti pubblica a puntate il debunking delle frottole sul clima raccontate alla Camera statunitense da Judith Curry et al.
Daniela Minerva fa la stessa cosa su Repubblica a proposito del test ISET di Patrizia Paterlini-Bréchot che dovrebbe prevedere l’insorgenza di un tumore «anni prima che si manifesti», in assenza di conferma una réclame per lo meno imprudente:
Il business è certo la madre di tutte le imprudenze perché, poi, i passi successivi acquistano una luce sinistra. Il libro […] è uno spottone per il suo test. E perde completamente credibilità già a partire dal sottotitolo: La donna che ha rivoluzionato la lotta contro il cancro. [… ] La medicina scientifica non accetta simili fanfaronate. E così lei, terza imprudenza, va a seminare qua e là: nel salotto di Bruno Vespa come ai convegni della Fondazione Di Bella.
Daniela che è tanto buona sorvola sul business e sulle semine in Francia:
Ogg il test può essere comprato (486 euro), ma non è rimborsato dalla mutua. Per un buon motivo, non è stata depositata alcuna richiesta…
Per depositarla servono dati sull’affidabilità del test – si basa sulle cellule tumorali nel sangue. Non bastano quelli raccolti dal gruppo di Paul Hofman nei fumatori ai quali era stato diagnosticato un carcinoma al polmone. Sorprende un po’ che con un detection rate del 36%, dal 2010 nessuno abbia pubblicato altri studi. Che i risultati siano stati negativi?
Nel frattempo si usano già test simili come “metodo complementare” per la diagnosi di tumori metastatici al seno, alla prostata, al colon ecc.
La criminale scientifica giudea Coyaud continua la sua campagna diffamatoria contro il Candidato al Nobel alla Fisica, alla Chimica e alla Matematica Professor Ruggero Maria Santilli, al soldo del cartello criminale scientifico capeggiato dal porcaro capo Steven Weinberg e del vice-porcaro Shelly Glashow e con l’aiuto del suo ultimo schiavetto, il piccolo geometra ebreo Andrea Idini. Azioni legali di carattere penale-criminale sono in corso contro questi sporchi individui.
@ luca petronio
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@ Luca Petronio
La criminale scientifica giudea Coyaud continua la sua campagna diffamatoria contro il Candidato al Nobel alla Fisica, alla Chimica e alla Matematica Professor Ruggero Maria Santilli
Non so quali sono le sue fonti di informazioni e chi avrebbe (e come) candidato Santilli al Nobel per queste materie ma… spero di non angosciarla rivelandole questo… non esiste un premio nobel per la Matematica.
I matematici se ne sono fatti una ragione da tempo; se la faccia anche lei.
Azioni legali di carattere penale-criminale sono in corso contro questi sporchi individui
Promesse, promesse.
Gia’ 10 febbraio 2016 aveva promesso “un’azione legale contro i criminali scientifici giudei Coyaud e Corda”, invitando anche “gli utenti in buona fede a non commentare i post che riguardano il Professor Santilli o saremo costretti ad includerli nell’azione legale”.
Lo stesso giorno le avevo chiarito che troverei offensivo se non includeste anche me nell’azione legale.
Il successivo 20 dicembre aveva annunciato a Oca Sapiens che “l’azione legale contro di te e contro il tuo cartello criminale e’ partita”.
Sperando che abbiate considerato anche me nel “cartello criminale”, o sarei alquanto contrariato, sono costretto a rilevare che non ho ancora ricevuto comunicazioni da parte della magistratura o delle forze dell’ordine.
Ma non solo.
Il 5 ottobre scorso aveva precisato che “Attendiamo l’annuncio del Nobel per la Chimica prima di procedere a denunciare il Comitato per il Nobel ed il sionista Weinberg”. Anche di questa denuncia non ho saputo piu’ nulla. E dire che una denuncia penale contro il comitato per il Nobel dovrebbe fare alquanto rumore.
Inizio a sospettare che le azioni legali, che lei minaccia o annuncia, abbiano la stessa credibilita’ della candidatura al Nobel per la Matematica di Santilli.
La criminale scientifica giudea Coyaud […] al soldo del cartello criminale scientifico capeggiato dal porcaro capo Steven Weinberg e del vice-porcaro Shelly Glashow e con l’aiuto del suo ultimo schiavetto, il piccolo geometra ebreo Andrea Idini
Ricopio, sostanzialmente, quanto le scrivevo lo scorso febbraio: l’antisemitismo che lei esprime — palesemente funzionale al ridicolo tentativo di sminuire e giustificare l’irrilevanza del “professore” e delle sue teorie — sarebbe semplicemente patetico, se non fosse che riecheggia avvenimenti tremendi della storia recente e se non fosse che e’ tutt’ora virulento — pericolosamente virulento — in molti paesi del mondo.
Persone come lei mi fanno rammaricare di non essere ebreo.
“Luca Petronio” è uno pseudonimo di Santilli.
“pseudonimo di Santilli”
Incredibile – chi l’avrebbe mai detto? Ero certo lo avessero affidato ai Servizi Sociali da tempo…Ah, i frutti della legge Basaglia…